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La riflessione della quale volevo rendervi partecipi mi è stata ispirata, questa volta, da un curioso episodio accaduto all'interno di un centro commerciale, sezione - diciamo così - HiFi. E' un punto di osservazione interessante, in effetti, basta stazionare per 10 minuti per assistere ad un bel cortometraggio neorealista sulla situazione del mercato dell'audio.
Un cliente, dopo aver chiesto lumi su uno dei tanti compattoni in esposizione ha posto, ovviamente, la fatidica domanda: ma quanti watt ha? Al che il solerte commesso ha prontamente risposto recitando il salmo del manuale tecnico, abilmente redatto dai genietti del marketing, esordendo con il favoloso dato di 600 watt! Lo sappiamo, noi lo sappiamo bene che sono tutte balle ma...lo sappiamo solo noi. Il cliente tipo non sa che magari di watt ne bastano una decina, ma di quelli veri, piuttosto che 600 finti. Ovviamente, il bello doveva ancora arrivare. Estasiato da cotanta rivelazione il cliente chiama al cellulare un amico (o la fidanzata, chissà) e, mentre il compattone sta suonando, rivolge il telefono verso le casse e dice: "Senti come suona? Suona bene vero? Oh, ha 600 watt!" Ora, va bene tutto, anche i 600 watt finti...ma come accidenti si fa a giudicare come suona un impianto, sia pur esso un compattone...attraverso un telefono cellulare??? Avrebbe potuto essere uno scherzo, ma purtroppo ero tutto maledettamente e tristemente VERO. Un qualunque audiofilo dalle grandi orecchie, come il signore raffigurato qui a fianco, non avrebbe potuto trattenere le grida d'orrore :-)
Siamo arrivati a questo, dunque? A valutare il suono di un impianto attraverso microfono ed altoparlante di un telefono? Il prossimo che mi chiede di poter ascoltare qualcosa non lo faccio manco entrare in casa, gli faccio sentire il componente attraverso il videocitofono! A dirla tutta, in effetti, certi apparecchi suonano quasi come citofoni...ma non è questo il punto :-)
A questo punto mi si è accesa la lampadina. Perché spendere tante ore seduti come ebeti - non so voi ma io ogni tanto mi sento così - davanti al proprio impianto per recensire quel maledetto componente? Non serve più: mi attrezzo con due telefoni dell'ultima generazione, li tweakko un po', un trattamento di lacca C37 a microfono ed altoparlante, un po' di blue-tac, un auricolare Etymotic...ed il gioco è fatto. Ho appena inventato il primo A.M.P. (Audiophile Mobile Phone ©). Accendo l'impianto, posiziono un telefono sulla sedia d'ascolto, rigorosamente col microfono in asse coi tweeters, programmo una sequenza di brani test in repeat ed esco a far la spesa con il secondo telefono e l'auricolare (l'Etymotics, tanto per gradire), oppure vado a farmi un giro in bici o a prendere il sole nella spiaggia qui di fronte. Sarebbe la fine di un incubo! Recensioni come se piovesse :-)
Un sacco di tempo per fare cose più piacevoli :-) ed i costruttori in attesa di vedere recensiti i propri prodotti sarebbero finalmente contenti. Un sogno, davvero.
Più seriamente, non saprei bene con chi prendermela per situazioni così paradossali, se con la superficialità delle persone, la poca serietà del commesso o più in generale con noi stessi - appassionati del buon audio - che non abbiamo saputo diffondere la cultura della qualità in questo campo, arroccati nelle nostre torri d'avorio, gongolanti delle migliaia di euro spesi e degli accessori più incredibili che mente umana abbia mai potuto partorire.
Quel che mi fa più pensare è che poi queste persone quell'impianto lo acquistano per davvero, magari pagandoci sopra pure una finanziaria e - forse - resteranno sempre all'oscuro del fatto che con una cifra non distante da quella avrebbero potuto acquistare molto, molto meglio, sia dal punto di vista della qualità assoluta che del suono.
Per consolarmi un po' mi auguro che almeno una parte, anche piccolissima, di queste persone prima di acquistare vada a farsi un giro in rete e capiti sulle pagine di una rivista - non importa quale - che sia in grado di fargli cambiare idea, di aprirgli gli occhi.
Nel passato tanti ci hanno scritto confessando di essere approdati su TNT-Audio perché a caccia di informazioni su come acquistare un sistema compatto o un impianto HiFi di basso costo. A molti di questi siamo persino riusciti a far cambiare idea. Anche il T-Amp ha dirottato un bel po' di persone, in effetti.
Tantissimo resta ancora da fare, per questo c'è bisogno dell'aiuto di tutti. Non è una questione di proselitismo - concetto che mi fa sempre insospettire - ma, se volete, di puro, sanissimo ed esclusivo egoismo. Se vogliamo che questo mercato continui ad esistere, ad offrire prodotti interessanti, possibilmente alla portata di "molti" e che magari cresca, uscendo dalla posizione di super-nicchia nella quale si trova...ebbene, dobbiamo alimentarlo. Questo significa - in concreto - portare sempre più persone, interessate ad ascoltare Musica in casa, verso prodotti di vera HiFi. Penso che se anche solo ognuno di noi riuscisse a "formare" un nuovo audiofilo nel giro di poco tempo il mercato potrebbe raddoppiare e ne trarremmo beneficio tutti quanti. Altrimenti, l'alternativa è quella di un settore che si avvita su stesso in una spirale sempre crescente di prezzi elevati non rapportati alla reale qualità delle cose. Come osservavamo lo scorso autunno Giorgio Pozzoli ed io, in occasione dei 10 anni di TNT-Audio al Roma HiEnd Show, il mercato si sta svuotando nella sua porzione centrale: esistono prodotti molto economici (e pure pochi come numero) e tantissimi prodotti ultracostosi (in grandissimo numero...di esemplari unici, talvolta!). In mezzo...il nulla. Anche lo stesso concetto di "fascia media" si è progressivamente spostato verso l'alto, un po' per effetto dell'euro, un po' perché il potere d'acquisto del cliente medio è calato ed è andato a posizionarsi su zone una volta considerate entry-level. Così, ad esempio, un ampli integrato "medio" non è più quello da 1.000.000 di vecchie lire (diciamo 500 euro)...no, molte Case PARTONO dal modello da 500 euro. E non parliamo poi di lettori CD o dei diffusori...
E' vero che non esiste una soluzione da bacchetta magica ma se non vogliamo - in futuro - giudicare un impianto ascoltandolo tramite l'altoparlante di un cellulare, forse sarebbe il caso di darci da fare un po' in prima persona, impegnandoci a non rinchiuderci in noi stessi. Noi la nostra piccola parte la facciamo, proviamoci un po' tutti insieme. Un potenziale cliente strappato al destino del compattone è un potenziale futuro appassionato.
Attenzione però! Guai a presentare il tutto con quell'atteggiamento un po' snob che ogni tanto alberga negli animi degli audiofili più navigati. Otterremmo l'effetto contrario. Spiegazioni semplici, lasciando da parte estremismi e follie (per quelle c'è sempre tempo) , cercando di evitare di definire "economico" un prodotto che magari rappresenta il budget totale del malcapitato. Infine, la prova del nove: sono convinto che chiunque, messo davanti ad un impianto HiFi ben sistemato ed ottimizzato, se amante della Musica, non potrà non innamorarsene. E' questo il bello della Musica: più l'ascolti "bene" e la rispetti più Lei ti emoziona ed entra dentro l'anima. Mettiamola nelle condizioni migliori di esprimersi, Lei, l'Arte Sublime, farà il resto.
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