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Autore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Pubblicato: Febbraio, 2022
Quando i capelli diventano grigi, anche la memoria audio comincia a vacillare, ma sono sicuro che tutti gli appassionati negli anta si ricordano l'introduzione del primo lettore a cassette portatile, il Sony Walkman®. Correva l'anno 1979, io avevo 14 anni...e lo ricordo benissimo.
Il primo Walkman® era siglato TPS-L2 ed era fatto di metallo, blu e silver. Apparve sul mercato giapponese il primo luglio 1979. Il prezzo di lancio era di 150 dollari, più o meno 500€ attuali. Sì, era costoso, per essere un apparecchio portatile, ma era qualcosa di unico: stereofonico e con un suono che non si era mai sentito da un riproduttore di cassette portatile. Tuttavia, dato il prezzo e il fatto che fosse un oggetto molto innovativo, alla Sony pensarono avrebbe avuto un mercato di 5000 pezzi al mese. Si sbagliarono di molto, i primi due mesi ne furono venduti ben 30.000!
Il TPS-L2 fu progettato da Akio Morita, Masaru Ibuka (i due fondatori della Sony) e Kozo Ohsone. Prima del Walkman, i lettori a cassette, diciamo così, portatili, non erano né comodi da trasportare (il Walkman si poteva attaccare alla cintura) né ben suonanti (e tanto meno stereofonici).
Oggi i dispositivi audio portatili riproducono file, compressi e non, e qualcuno può anche connettersi in rete. Sembra dunque una buona idea quella di far rivivere il mito del vecchio buon Walkman, rivisitato e corretto in chiave moderna. O così immagino abbiano pensato i marketing men di Sony. E infatti ecco il nuovo, iper-tecnologico Walkman® NW-WM1ZM2 che dovrebbe annientare la concorrenza.
Come il suo antenato, anche questo nuovo lettore ha un cabinet interamente metallico, ma stavolta è in puro rame OFC al 99.99%, persino placcato oro. Per i circuiti audio è stata sviluppata una tecnologia in classe D denominata Master™ HX digital mentre a completare i collegamenti ci pensano dei cavi Kimber Kable. All'interno è stato abolito lo stagno comune e ne è stato utilizzato uno privo di piombo e arricchito con oro (o così dicono). Nel circuito sono inoltre presenti condensatori selezionati del tipo FT CAP3 high polymer.
La sezione digitale non è meno curata: un motore di remastering DSD si occupa di prendere i file PCM e upsamplarli in DSD 11.2 MHz. I file compressi, invece, beneficiano di una sorta di upscaling, grazie a una tecnologia proprietaria denominata DSEE Ultimate™. Ora, come si possa migliorare un file compresso, laddove l'informazione originale è andata persa per sempre, continua a sfuggirmi, così come mi sfugge il senso di eseguire un upsampling da PCM a DSD. A meno che non si tratti di una vera e propria operazione di remastering (equalizzazione ed espansione della dinamica) non vedo come si possa migliorare l'informazione digitale contenuta in un file. Infine, i file ad alta risoluzione possono essere riprodotti per 40 ore a una frequenza di 96 kHz.
Tutte queste cose hanno un costo, direte. Sì, ma mai mi sarei aspettato un prezzo di 3700€. Avete letto bene. E il primo d'aprile è ancora lontanuccio. Però non disperate, perché esiste anche la versione per i poveri, senza cabinet in rame placcato oro (ma in alluminio) e senza cavetteria Kimber ma semplice banale cavo in rame OFC. Il costo? Appena 1400€. Non so, io non mi sento di aggiungere altro. Giusto pochi spiccioli perché...money's too tight to mention!
© Copyright 2022 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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