Già nel 1996 e poi nel 1997 avevamo pubblicato degli editoriali di protesta e di proposta sul tema del costo dei dischi. Una delle proposte, caldeggiata da più parti, era quella di ridurre l'IVA sui dischi al 4%, come per i libri e gli altri "prodotti culturali". Infatti, non si capisce perché un libro sui Beatles abbia l'IVA al 4% mentre un loro disco debba averla al 20%. E' un controsenso. Anzi, a dirla tutta, si fa fatica a credere che certi libercoli - non trovo termine più appropriato - debbano essere considerati "prodotti culturali" ed una edizione della Nona di Beethoven NO.
Il problema è europeo, si era detto. Può essere, ma l'Italia ha - sui dischi - l'IVA più alta rispetto agli altri Paesi europei. Il problema è politico, dunque. Senza entrare nel merito delle decisioni di chi ci governa e ci ha governato in tutti questi anni (destra o sinistra, l'IVA è sempre rimasta la stessa!) posso immaginare che in un momento critico per l'economia le urgenze possano essere altre.
Tuttavia, non si può restare insensibili al grido di dolore di tutto un settore che soffre per un forte calo di vendite e di tutta la gran massa di consumatori che NON VORREBBERO masterizzare i dischi o acquistarli "piratati" ma ci sono costretti, visto il costo.
Possibili soluzioni? Beh, intanto il rispetto delle leggi di mercato: se la domanda cala, deve calare anche il prezzo. Sui dischi è avvenuto l'esatto contrario: si vendono meno dischi? Benissimo, noi aumentiamo i prezzi per rifarci dei mancati introiti causa download selvaggio e pirateria. Facciamo la pubblicità in TV? Benissimo, applichiamo sui dischi il "Ticket TV" cioè facciamo pagare la pubblicità ai consumatori. Davvero una mossa astuta, da aspiranti suicidi, come ho sempre sostenuto.
Obiezioni: non si può produrre CD a meno di 20 Euro! Falso, esistono tante piccole etichette che producono Musica di grande qualità a prezzi "popolari", da 10 a 15 Euro per CD. Quindi si può fare. Non si tratta di benefattori dell'umanità o di mecenate del ventunesimo secolo. No, si tratta di professionisti ed imprenditori che sanno quel che fanno, evidentemente.
Altra soluzione? Abbassare l'IVA al 4% come sui libri. O azzerarla del tutto. Ebbene, un paio di giorni fa ci ha contattato l'On. Dario Franceschini per comunicarci una sua proposta di legge contenente proprio la riduzione dell'IVA ed altri interventi estremamente interessanti che lascio a lui esporre:
Proposta di legge di iniziativa dell'On. Dario Franceschini
La musica in tutte le sue forme costituisce un prodotto culturale che deve essere difeso e promosso poiché rappresenta una delle forme più efficaci di integrazione e di scambio culturale. Nel nostro Paese però su ogni cd musicale posto in commercio pesa una imposta sul valore aggiunto pari al 20%, che impedisce ai consumatori di accedere facilmente alle novità musicali e soprattutto acuisce il fenomeno della pirateria, che oggi copre il 25% del mercato nazionale con danni per lo Stato, per le case discografiche e per i consumatori, che si ritrovano spesso con prodotti mal funzionanti.
L'imposta sul valore aggiunto sugli altri prodotti culturali come i libri ammonta al 4%, perché sui cd deve essere del 20%? L'Italia è uno dei paesi con l'imposta sul valore aggiunto sui cd tra le più alte della UE. Non è né giusto né conveniente. Per questo la proposta prevede una serie di misure volte a ridurre il costo dei cd musicali.
In primo luogo si prevede di portare l'IVA sui cd musicali al 4%. La presente proposta mira ad incentivare la vendita a scoraggiare il fenomeno della pirateria e a farsi interprete di una sempre più urgente e necessaria modifica della normativa comunitaria in materia di IVA (la Commissione europea si sta muovendo in questa direzione con una proposta di modifica –COM 2003-397- alla direttiva 77/388 CEE in questione).
Si prevede altresì di introdurre la possibilità di detrazione fiscale per l'acquisto di cd musicali fino ad un importo massimo di 250 euro, che si andrebbe ad aggiungere alle categorie per cui tale detrazione è già prevista (erogazioni liberali in denaro a favore degli enti di prioritario interesse nazionale operanti nel settore musicale, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale ONLUS, spese per la frequenza di corsi di istruzione secondaria, universitaria, di perfezionamento e/o specializzazione universitaria ed altre).
La presente proposta prevede, inoltre, l'inasprimento delle sanzioni pecuniarie (si passerebbe dagli attuali 2.500-15.000 euro a 5.000-20.000 euro) nei confronti di coloro che violano il diritto di autore duplicando o riproducendo per fini di lucro cd musicali originali per destinarli al mercato nero.
On. Dario Franceschini
La proposta, come vedete, è articolata, e prevede anche la detraibilità fiscale fino ad un importo di 250 Euro per l'acquisto di dischi. Difficile non essere d'accordo e non tentare di far di tutto affinché la proposta sia sostenuta il più possibile da un movimento d'opinione "trasversale" ed a-partitico. La difesa della Cultura non può e non deve avere colorazioni politiche, trattandosi di un bene comune a tutti i cittadini.
Cosa possiamo fare in concreto? Beh, intanto il popolo della Rete può mobilitarsi, parlandone, sui forum, sui newsgroup e sui vari siti del settore. Possiamo far sentire la nostra voce e tutto il nostro appoggio sul Blog del sito dell'On. Franceschini. Sul suo sito, inoltre, trovate approfondimenti ed il testo integrale della proposta. Si tratta, in buona sostanza, di far capire che ci siamo, che siamo in tanti e pure abbastanza stufi di veder massacrata quell'arte sublime che fa parte inscindibile della nostra vita. Si tratta di farlo, per una volta, dimenticandoci degli schieramenti politici e pensando al bene comune.
Personalmente, non riesco ad immaginare cosa sarebbe la mia vita senza la Musica. Tutte le tappe più belle e significative sono indissolubilmente legate ad un disco o ad un genere musicale. La Musica riempie le mie giornate, ovunque, in casa, in auto, mentre scrivo. E' dentro la mia testa, pulsa dentro le mie vene. E' un bellissimo momento d'incontro e di dialogo con mia figlia. Anche lei, come me, non concepisce viaggio in auto senza una "colonna sonora" piacevole. Possiamo vivere senza TV, senza calcio e senza reality show ma NON senza quelle magiche sette note che vibrano all'unisono con le nostre emozioni.
Ringrazio l'On. Franceschini per averci comunicato questa sua interessante proposta, alla quale facciamo i nostri più sinceri auguri per avere buon esito, per il bene di tutti.
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