Uno dei primi esempi del malcostume del quale vorrei parlarvi oggi fu un audiofilo che nel suo impianto utilizzava, a rotazione immagino, ben sette (diconsi 7) testine differenti. Ed il resto dell'impianto non era da meno, in quanto a moltiplicazione di pani e di pesci. Da allora - era l'ormai lontanissimo 1997 (Lettere alla Redazione vol. 10 che nostalgia!) - altri audiofili si sono cimentati nell'ardua impresa di emulare tale impianto tuttifrutti. Anche di recente, sulla Rubrica della Posta, sono capitati vari audiofili che utilizzano due impianti...o un solo impianto ma con più componenti (2 amplificatori, 2 coppie di casse ecc.).
Qualcuno di loro ha definito questa possibilità "un lusso". Ebbene, in tutta sincerità, pur sforzandomi di capire le ragioni di tutti, in queste situazioni resto sempre un po' spiazzato.
Ricordo un amico che faceva un po' tutti gli sport. L'avevamo bonariamente soprannominato Il Multiplo. Dal trekking alla MTB, dalla corsa a piedi alla canoa, dalle immersioni al windsurf, passando per barca a vela e nuoto. Tante cose...troppe cose e, ovviamente, non eccelleva in neppure una di queste. Nel nostro immaginario pensavamo che a casa sua tenesse tutto "doppio", come Totò nel film "La banda degli onesti" (coi proventi dei soldi falsi si sarebbe rifatto tutto il guardaroba: due mutande, due pantaloni, due camicie ecc.).
Tuttavia, dedicarsi a più attività non è necessariamente dannoso, anzi...in genere è segnale di un buon eclettismo. Diffido di chi sa fare una cosa sola! Certo, un po' di equilibrio non guasterebbe...così, anziché fare 10 cose tutte un po' male, sarebbe forse più produttivo farne 5 ed ottenere risultati migliori.
Tradotto in linguaggio audiofilo, piuttosto che tenere due impianti composti da componenti mediocri, meglio tenerne solo uno costituito da buon materiale di qualità elevata. Per capirci, suona certamente meglio (ed è molto più godibile) un impianto da 4000 € piuttosto che due impianti da 2000. A meno che non si abbia l'esigenza di sonorizzare per forza ambienti diversi l'utilizzo di più impianti non persegue la logica del miglior ascolto possibile, cui ogni audiofilo dovrebbe tendere. Sembrerebbe ovvio, ma così non deve essere, visto il gran numero di persone che si lanciano in questa interpretazione della dea Kali in chiave audiophile.
Si potrà obbiettare che un impianto da 2000 €, se ben assemblato, può suonar meglio di uno da 4000. Certamente, ma io sto facendo riferimento ad impianti assemblati con lo stesso buonsenso e la stessa intelligenza.
Altra obiezione viene da coloro che ascoltano con apparecchi diversi o impianti diversi...generi musicali differenti. Un paio di casse per il rock ed un altro paio per la Classica, un amplificatore per il jazz a basso volume, un altro per strizzarsi le budella con il death metal. Un paio di casse per la soporifera Diana Krall ed un altro paio per suonare la sveglia all'intero quartiere con "Bring the power back!" dei RATM. Apparentemente il ragionamento regge. Il fatto è però che un buon impianto (o un buon apparecchio HiFi) dovrebbe riuscire a suonare bene qualunque cosa.
I parametri essenziali (dinamica, immagine, precisione, impatto, trasparenza ecc.) sono utili per ogni genere musicale. Certamente con l'elettronica sarà un po' arduo andare a cercare l'immagine tridimensionale di un quartetto jazz ma tutte le volte che ho sentito un impianto suonar davvero bene, questo digeriva senza problemi qualunque cosa, anche la più estrema. Peraltro pensare di poter programmare gli ascolti "per genere" mi pare una follia.
Stasera jazz, fammi metter su quelle casse che hanno un'ottima immagine che sembra di stare al Pawnshop, si sente pure l'odore della doppio malto.
Domani si pompa un po' di hip-hop, mi serve l'altro ampli che ci ha più corrente. Miiii, troppa, troppa corrente, fammi chiudere quella finestra e metter su il bel monotriodo da ascoltare con il cornetto acustico.
Monotriodo, monotriodo...ma è troppo mono, accidenti! Mi serve qualcosa di stereofonico anzi no, un bel multicanale per quel "live in surround" (e da quando fa provincia?).
E, per finire, i caviiiii! Si, loro, proprio loro, quelli senza i quali qualunque Forum di HiFi chiuderebbe per mancanza di argomenti.
Lascia stare che stasera ci metto su un bel cavo d'alimentazione (bilanciata, a zona, dei 5 chili in 5 giorni, con le fibre per la regolarità intestinale) e vedrai come ti tiro su l'immagine che manco il Viagra!
Con quel disco lì quel cavo là è la morte sua! Pensa che ha persino la "messa a terra". Non hai controllato se hai la terra?
Sì, be', mi è rimasto un sacchetto di terriccio universale, la morte sua coi gerani...va bene lo stesso?
Guarda, io, se fossi in te, metterei a terra la ciabatta.
Ma perché, scusa, tu le ciabatte le tieni appese al soffitto? Quando ci cammino, sono di sicuro a terra, controllo sempre.
Non hai capito, se colleghi a terra la ciabatta ti si alza l'immagine così tanto che ti scende la signora del piano di sopra a chiederti chi ti ha dato il permesso di mettere quel trio jazz nel suo salone. E i bassi!!! Diventano così profondi che devi scendere in scantinato per sentirli come si deve.
E via di questo passo...
Personalmente, so come inizio una sessione di ascolti ma non ho idea di come possa finire (spesso, a tarallucci e vino). Magari attacco con la Classica e termino con la dance!!! Cambiare apparecchi durante l'ascolto non mi pare una pratica "sana", tra l'altro. A meno che uno non abbia la cattiva sorte di fare il recensore HiFi!
Sento sussurrare che trovare diffusori che vadano bene con tutto sia difficile. Be', dipende dal budget. Se anziché dividerlo in due o tre parti per acquistare due o tre coppie di casse diverse lo si destinasse ad un'unica coppia (migliore!) io credo che il problema sarebbe ampiamente risolto (e l'entropia diminuirebbe).
Lo stesso discorso si applica alle amplificazioni. Il caso più tipico è quello di chi ne possiede due, una per l'Omme Tiater ed una per la stereofonia. Con un'unica coppia di casse. Poi si sa come vanno queste cose, attacca e stacca ogni volta...e ti chiama l'amico coi cavi messi a terra e cambia il pannolino al bambino...finisce che qualcuno si dimentica entrambi gli amplificatori attaccati alla stessa coppia di casse. E che gli fa...tanto uno è spento! MA POF! E il danno è fatto...
Per risolvere questo problema ci si potrebbe dotare di una centralina di commutazione per amplificatori (orrore!) oppure si potrebbe utilizzare un solo ampli per entrambi gli scopi: ho sempre detto che un buon ampli stereofonico - a parità di prezzo - suona meglio di un ampli HT tuttofare. No, non solo per la Musica, ma anche per i films. Qualcuno dovrà rinunciare ai "botti" alle proprie spalle....pazienza!!! Ma quanta godibilità e musicalità in più si acquisterebbe...e poi, diciamocela tutta, questa cosa del surround ha largamente fatto il suo tempo.
Ancora, il morbo della moltiplicazione dei pani e dei pesci si diffonde anche nelle sorgenti (una per l'HiFi, l'altra per l'HT) e persino sull'analogico: una testina buona per ascolti "sicuri", una da battaglia per i dischi vecchi. Ecco, su quest'ultima cosa potrei anche essere d'accordo, specie se si ha l'abitudine di acquistare vinile usato in condizioni non proprio "mint".
Insomma, credo che il mio pensiero sia chiaro: meno casse, meno amplificatori, meno cavi (soprattutto meno cavi!!!), meno sorgenti...per tutti. Solo poche cose, buone, semplici che si lascino dimenticare, lasciando la scena (in tutti i sensi) all'unica cosa per la quale sono stati progettati, costruiti ed acquistati: la Musica.
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