Riprendo una piccola tradizione di TNT-Audio, quella dell'esame annuale dei trend di vendita della Musica, sia su supporto fisico che "liquido". La RIAA (Recording Industry Association of America) pubblica ogni anno un report sui volumi di unità vendute nei vari formati sul mercato americano, distinguendo anche nettamente la parte "liquida" (download di files musicali) da quella "solida" (CD, vinili etc.). Non si tratta di un'analisi del mercato internazionale (darò dopo qualche dato dai report della IFPI) ma sappiamo bene quanto il mercato americano anticipi le tendenze e sia, in qualche modo, trainante per tutti i mercati mondiali, Vecchio Continente incluso. Il report integrale, in inglese su file PDF, lo si può scaricare direttamente dal sito della RIAA.
Poiché siamo amanti dei numeri (che non mentono) ci piace parlare di tendenze quando queste sono supportate da FATTI. Lasciamo volentieri le opinioni ed i patetici - e quasi sempre fallimentari - tentativi di orientare il mercato ad altri. Ebbene, una cosa che vi avevo preannunciato sulla Rubrica della Posta e che trova piena conferma nei dati ufficiali RIAA, è la crescita rapidissima delle vendite di vinile (LP). Se già dallo scorso anno si era verificato un aumento sensibile (+36% rispetto al 2006) quest'anno appena trascorso è stato un vero e proprio boom: +124% nel 2008 rispetto al 2007! Con quasi 3 milioni di pezzi venduti negli States si è tornati ai volumi di vendita di 10 anni fa. Certamente si tratta di numeri piccoli, ed anche il +124% di un numero piccolo (l'1% del totale dei dischi venduti) resta un numero piccolo...però segna comunque un trend, una tendenza che conferma e rafforza quella dell'anno precedente. Si consideri che oggi siamo a 3 milioni, ma eravamo ad appena 900.000 LP venduti nel 2006!
Questo, tuttavia, non basta. L'altro segnale "curioso" che dovrebbe indurre a più di una riflessione è che questo del vinile è l'UNICO segno + nella tabella dei supporti fisici. Gli altri sono in caduta libera: -24.7% per i CD e -53.8% per i DVD-Video. I SACD ed i DVD-audio sono addirittura scomparsi dalle classifiche di vendita. E mi pare lo avessimo ampiamente previsto quando tutti, riviste specializzate e discografici audiophile arrembanti e spocchiosi giuravano e spergiuravano che nel giro di pochi anni il SACD avrebbe soppiantato tutto, sia CD che vinile. A volte mi chiedo come possano "stare sul mercato" personaggi incapaci di fare previsioni almeno sensate sul proprio settore. E' davvero un mistero.
Diventa dunque interessante un confronto tra musica "solida" e musica "liquida" perché anche questo è terreno di scontro e, di nuovo, di previsioni che realisticamente si riveleranno sbagliate. Si accettano scommesse, ci siamo pentiti di non aver scommesso sul SACD...oggi saremmo ricchi :-). Nel nostro settore c'è una frangia di convinti sostenitori che la musica "liquida" non prenderà mai piede veramente. Non mi sorprende più di tanto, conosco anche una persona che sosteneva che la Rete non avrebbe mai preso piede :-)
A me vien da ridere, e guardando i dati che mi appresto a evidenziare non mi pare ci sia grande spazio per le discussioni o le opinioni.
L'andamento delle vendite di musica "liquida" contro la musica "solida" è infatti piuttosto significativo: i rapporti erano, rispettivamente, 16% contro 84% nel 2006, 23% contro 77% nel 2007 e 32% contro 68% nel 2008. Con le chiacchiere mi pare che stiamo a zero, come si dice. Il trend è inequivocabile, la crescita dei download è rapida, rapidissima. Con buona pace di chi crede che non durerà.
Questi, si obietterà, sono i dati degli USA, paese tipicamente avezzo ed aperto alle novità tecnologiche. Andiamo allora a dare un'occhiata nel resto del mondo, grazie al IFPI 2009 report. IFPI, vi ricordo, sta per International Federation of the Phonographic Industry e rappresenta l'industria discografica mondiale, con 1400 membri in 72 Paesi e associazioni affiliate in altre 44 nazioni.
Su un altro PDF report potete confrontare direttamente le vendite "fisico contro liquido" nel 2008, in tutto il mondo. Bene, se date un'occhiata ai numeri, noterete che il trend evidenziato dalle statistiche RIAA è assolutamente confermato nel resto del mondo, cosa che, peraltro, ci sorprende poco o punto.
La nostra posizione è che il futuro della Musica registrata sarà, realisticamente, duplice: una piccola nicchia sempre viva ed in crescita per gli amanti del vinile (vecchi e nuovi, in costante crescita) affiancata dal download di files digitali, magari di qualità "master studio", cioè generalmente superiore a quella dei CD standard. Non ha molto senso acquistare una versione "ridotta" messa su un CD in standard 16/44 quando si ha a disposizione il master originale a 24/96 o 24/192! Il CD, tra l'altro, non è esattamente un supporto fisico particolarmente attraente, mentre il vinile certamente lo è, come lo è sempre stato.
Potrebbe estendersi la tendenza, inaugurata da qualche grande della Musica pop internazionale (es. Elvis Costello), di proporre il vinile con allegato codice per il download dei file digitali. In questo modo si potrebbe avere da una parte la bellezza del supporto fisico migliore che abbiamo mai avuto (feticisticamente e...qualitativamente) unito alla praticità di un file digitale che si può comunque e sempre mettere dentro un CD-R, un lettore portatile, un hard disk o una penna USB.
Per questa ragione continueremo a guardare con interesse al mercato dei prodotti per audio del PC, come i DAC USB o i music server, senza dimenticare il nostro primigenio amore e cioè il vinile.
Vorrei concludere comunque con una nota amara: per noi amanti della musica i freddi numeri di cui sopra dicono anche un'altra triste verità e cioè che, nonostante l'offerta di formati sia oggi la più ampia di sempre e nonostante la crescita dei download e del vinile, le vendite totali di Musica registrata hanno subito un ulteriore calo del -8.3% (era -4.7 % nel 2007). Le persone acquistano sempre meno Musica. Probabilmente tanti la scaricano illegamente, forse anche la crisi economica mondiale ha avuto il suo bel peso sulle vendite di beni "voluttuari" ma il trend è questo e spero tanto che venga smentito negli anni a venire. Non riesco proprio ad immaginare un mondo ed una vita senza musica.
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