Credo che chiunque, anche tra coloro non appassionati di concerti rock e chitarre elettriche, conosca il marchio Marshall e i relativi, leggendari, amplificatori. La Marshall ha letteralmente rivoluzionato il mondo dell'amplificazione per chitarre elettriche e delle sonorizzazioni live, dominando il mercato negli ultimi 50 anni.
Jim Marshall mosse i suoi primi passi nel 1960, quando gestiva un piccolo negozio di strumenti musicali a Hanwell (ricordiamo questo nome, servirà più avanti), a ovest di Londra. Il negozio era specializzato in batterie e chitarre. Tra i suoi clienti c'erano già tanti nomi famosi (Ritchie Blackmore, Big Jim Sullivan e Pete Townshend giusto per citarne qualcuno) e questi cominciavano a chiedere a Jim una tipologia speciale di amplificatori per chitarra, che avrebbero dovuto suonare "bigger and louder". Grazie all'aiuto di un giovanissimo Dudley Craven, che lavorava per la EMI, Jim Marshall cominciò a progettare e realizzare i suoi primi componenti. Nasceva così la Marshall Amplification company, fondata nel 1962, esattamente 50 anni fa. Per una curiosa e crudele coincidenza Jim Marshall è scomparso esattamente nel cinquantesimo anniversario dalla fondazione della sua compagnia, nell'aprile di quest'anno. Qualora foste interessati alla biografia di Jim Marshall potete vistare il suo sito personale www.jimmarshall.co.uk.
Gli amplificatori Marshall hanno letteralmente seguito passo passo la storia della musica rock ma un prodotto con questo marchio non è mai apparso in ambiente domestico, per home audio, come si dice. Esiste giusto una divisione di Marshall, la Marshall headphones (un brand sotto licenza della Zound Industries) che commercializza molti tipi differenti di cuffie, tutte concepite, come riporta il sito ufficiale, "secondo le basi di performance e durata nel tempo tipiche dei prodotti Marshall, progettate per sopportare un utilizzo pesante e riprodurre la musica nel modo esatto nel quale deve suonare, di qualunque genere essa sia".
Marshall headphones ha appena annunciato l'introduzione sul mercato di un nuovo prodotto, l'Hanwell, il primo componente per home audio a potersi fregiare del leggendario marchio Marshall. Un vero evento!
Jesse Hughes, front man della rock band Eagles of Death Metal (eh già!!!), ha deciso di essere il testimonial per questo nuovo prodotto, come parte della sua missione per, usando le sue parole, liberare il mondo dalla piaga del suono di cattiva qualità!
Alla fine di questa pagina troverete un video abbastanza curioso dove Jesse Hughes spiega quale sia questa moderna piaga della società (in sostanza i teenagers che ascoltano musica attraverso l'altoparlantino del loro cellulare!) e descrive cosa sia e come funzioni il Marshall Hanwell.
Prima di tutto, Hanwell è il posto nel quale vide la luce la leggenda del marchio Marshall, quindi la scelta del nome è di quelle importanti, in secondo luogo questo componente è un qualcosa che somiglia moltissimo a un vero amplificatore Marshall: si tratta di un (singolo) diffusore attivo che può essere collegato a qualunque dispositivo portatile in grado di riprodurre musica (lettore MP3, cellulare, smartphone, iPod etc.).
All'interno del consueto cabinet in legno rivestito in vinile nero trovano posto un (udite udite!) amplificatore in classe D da 100 watt, due woofer da 6" a lunga escursione in bass-reflex e due tweeter a cupola raffreddata con ferrofluido.
Sulla parte superiore di questo insolito diffusore attivo si trovano le connessioni con jack da 3.5 mm e cavo spiralato in perfetto stile chitarristico. Una piastra in ottone ospita i controlli di volume e di tono (bassi e alti), il jack d'ingresso per il segnale linea esterno, un interruttore d'accensione in perfetto stile vintage e relativo led rosso di segnalazione.
Nessun ulteriore dettaglio è stato svelato, il prodotto sarà regolarmente in commercio verso novembre. Neppure il prezzo finale è stato comunicato. Utilizzando doppi woofer e doppi tweeter mi verrebbe da pensare che si tratti comunque di un dispositivo stereofonico (pur essendo un diffusore singolo).
E' vera HiFi? Chissà! Ma a chi importa veramente, dopotutto? Di sicuro sarà qualcosa di meglio delle orrende docking station amplificate che molti teenager utilizzano per i loro cellulari, iPod etc. Potrebbe rappresentare il primo vero (e facile!) passo verso un suono migliore anche da dispositivi portatili. Non si pensi che i giovani non siano interessati ad ascoltare meglio! Mia figlia, ad esempio, ha dimostrato di possedere un orecchio piuttosto attento e gradisce molto ascoltare la sua musica attraverso un sistemino composto da consolle PS, amplificatore vintage Marantz 1060 e una coppia di bookshelf Goodmans. E ha già individuato quale delle mie auto suoni meglio, di conseguenza sposta i dischi preferiti nell'auto con il suono migliore. E tutto questo senza alcun input da parte mia. Ho solo lasciato che la migliore qualità all'ascolto facesse il suo effetto, senza alcun indottrinamento.
Direi che un po' di speranza dobbiamo averla. E' vero che la Musica può essere coinvolgente anche attraverso il minuscolo altoparlantino di un telefono cellulare (magia della Musica!) ma quando si inizia a scoprire che si può ascoltare meglio è molto difficile tornare indietro. L'importante è che le alternative siano tagliate nella maniera giusta per il pubblico dei giovani: quindi soluzioni semplici, poco ingombranti, poco costose e con un certo appeal estetico.
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