Autore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Pubblicato: Giugno, 2013
Chi ci segue da qualche anno conosce bene la nostra posizione circa i supporti digitali. Statistiche di vendita alla mano, sembra proprio che il CD sia destinato a scomparire, il SACD non è mai veramente apparso mentre vinile e musica liquida hanno definitivamente fatto breccia nel cuore del grande pubblico, il primo per il nostalgico gusto del feticcio e il secondo per l'enorme praticità. Naturalmente, per un attimo sorvoliamo sul problema della qualità sonora.
Potevano le Case discografiche arrendersi a questa situazione senza provare nuovamente a proporre un disco digitale ottico come nuovo supporto dell'audio? Certo che no! E infatti ecco che la Universal, seguendo l'esempio della piccola etichetta di nicchia 2L, lancia sul mercato quello che è stato battezzato Blu-Ray High Fidelity Pure Audio, ovvero un disco Blu-Ray contenente audio digitale ad alta risoluzione (24/96 e forse anche 24/192), eventualmente anche multicanale. Non saranno necessari nuovi lettori, perché sarà del tutto compatibile con un qualunque lettore BluRay (per chi ce l'ha). Si prevedono 100 titoli entro la fine dell'anno.
Ne sentivamo un gran bisogno. Dopo il CD, la DCC, il DAT, il SACD, i DVD-Audio...ecco l'ennesimo formato digitale fisico. Lo chiameremo BRHFPA? Già l'acronimo non è felicissimo! Servirà? Eccome! Potremmo riacquistare per l'ennesima volta quei titoli che possediamo già in tutti i formati possibili e immaginabili. Non vorrete mica perdervi l'ennesima edizione di The Dark Side of the Moon? Per ora i titoli pubblicati sono Grrr! dei Rolling Stones (prezzo di lancio di questo sarebbe sui 14€), The Velvet Underground & Nico dei Velvet Underground e ancora Bob Marley, Stevie Wonder, Dire Straits, Queen etc.
L'annuncio in pompa magna delle Universal parla di una gamma dinamica di 144 dB (centoquarantaquattro!!!) ma basterà anche una Playstation3 per godere di tanta straordinaria qualità. Ora, posto che in ambiente domestico già 50 dB REALI di dinamica sono un'enormità (sarebbe la differenza tra il livello più basso e quello più alto, in termini di pressione sonora) qualcuno mi dovrebbe spiegare dove, sul Pianeta Terra ma anche altrove nell'universo, esistono registrazioni con una tale gamma dinamica quando, a causa della loudness war voluta proprio dalle Case discografiche, le nuove incisioni arrivano a malapena a 10 dB di dinamica media.
Signori, ma di cosa stiamo parlando? È come se ci vendessero contenitori sempre più ingombranti per oggetti sempre più piccoli. Non so, un tubetto di dentifricio grande quanto una nave da crociera per contenere i soliti, miseri, 75ml di pasta dentifricia :-)
Non è un'esagerazione, sto parlando di proporzioni reali. Un disco capace, teoricamente, di contenere 144 dB di dinamica ...praticamente vuoto, utiizzato per farci star dentro registrazioni che, quando va bene, hanno appena 10 dB di dinamica reale (la scala è logaritmica, non dimentichiamolo!). Ancora più paradossale è il fatto che i titoli pubblicati ora, trattandosi di vecchio materiale di era analogica, hanno una dinamica compressa sia per motivi tecnici (limitazioni dell'hardware dell'epoca) sia pratici, visto che tali registrazioni poi andavano a finire sul vinile che, notoriamente, non può gestire escursioni dinamiche così elevate. È, di nuovo, la storia del vestito nuovo dell'imperatore.
Non so voi, ma io sono stanco, stanco di essere preso in giro costantemente, di essere considerato il pollo da spennare, il primitivo da imbonire con vetri colorati e la bevanda del fuoco. Le Case discografiche, se davvero volessero recuperare terreno e credibilità, dovrebbero in primo luogo pensare a produrre registrazioni di qualità, abbandonando una volta per tutte la compressione dinamica selvaggia. Contenitori in grado di gestire dinamiche elevate ce li abbiamo già, non ne servono di nuovi, grazie. Abbiamo già dato. Abbondantemente.
© Copyright 2013 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com