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Autore: Graeme Budd - TNT Francia
Pubblicato: Marzo, 2020
Traduttore: Roberto Felletti
Recentemente in auto ho iniziato a usare Amazon Prime Music con il telefono al posto dei CD, che di solito userei se l'auto fosse equipaggiata di un lettore CD - cosa che ormai sta diventando sempre più rara. Prima che qualcuno sollevi obiezioni, ovviamente potete usare altri servizi di streaming - questa non vuole essere una promozione commerciale per nessuno. In questo modo ho avuto la possibilità di riscoprire l'album Home (1994) degli Spearhead. Questo album è il progetto successivo di Michael Franti dopo quello con il gruppo The Disposable Heros of Hiphopresy, e continua con temi socio-politici avvalendosi di strumenti acustici e superbe voci femminili. Mio fratello ne ha una copia originale in vinile e io ho pensato che avevo bisogno di avere il disco nella mia collezione. Per farlo avevo due possibilità:
1) Rubare la copia di mio fratello.
2) Acquistarne una copia.
La prima opzione non era fattibile per motivi geografici (non viviamo nella stessa nazione) e perché il suo disco è in più pezzi di quando è uscito dalla fabbrica, per cui non mi restava che la seconda. Essendo pigro ed essendo piuttosto scarse le possibilità di trovare musica hip hop americana del 1994 a Tolosa, mi sono rivolto ad Amazon. Lì ho trovato un'edizione Music on Vinyl che mi sarebbe stata consegnata in ufficio il giorno seguente. Così ho cliccato e, sorpresa, è arrivata. Una rapida ispezione, poi ho dato una pulita per sbarazzarmi del distaccante e l'ho messa sul piatto.
Prima di continuare vorrei far osservare che su Amazon Music è stato fatto un po' di lavoro di editing sul linguaggio scurrile con questo disco in particolare. Non stiamo parlando di niente di offensivo né che inciti alla violenza o all'odio. Si tratta di qualche parolaccia qua e là e di parti di testo che parlano di droga. Sebbene sia qualcosa che non approvo, comprendo ciò che pensavo fosse una politica di Amazon. Dopotutto è facile per i ragazzi trovare pressoché tutto (si trova anche Céline Dion lì sopra) sulla piattaforma, per cui anche se secondo me è compito dei genitori filtrare meglio che possono quello che i figli ascoltano, posso capire (anche se non l'approvo) una politica simile.
Ciò che mi ha davvero sorpreso è il fatto che i medesimi interventi di editing siano stati fatti anche sulla versione in vinile. La qual cosa (per quanto posso capire) significa che alla Music on Vinyl sia stato dato un master su nastro, ritoccato dalla casa discografica, da cui ricavare la stampa dei dischi (comunque, hanno fatto un ottimo lavoro con quello che è stato dato loro).
Questo solleva le seguenti domande:
1) L'artista è a conoscenza di questa pratica?
2) Chi ha stabilito che l'artista doveva essere censurato e su quali basi?
3) Perché sull'album non viene indicato che non si tratta della versione originale?
Questo mi ricorda un po' le classiche etichette di avvertimento del PMRC (Parent Musical Resource Center - Centro d'Informazione Musicale per Genitori), ma portate all'estremo, dove anziché etichettare il disco per informare i potenziali acquirenti della natura di ciò che stanno acquistando (come da campagna PMRC negli anni '80 e '90), molto semplicemente si elimina qualsiasi cosa che non piace e tanto peggio per chi voleva ascoltare la musica come l'artista intendeva.
Ho contattato Musiconvinyl.com per sentire la loro opinione in merito e questa è la loro risposta:
«Salve. Grazie per la tua mail. Noi usiamo sempre l'audio che ci viene fornito dal detentore della licenza. Facciamo dei test e li facciamo approvare dal detentore della licenza prima di avviare la produzione. È stato tutto quanto approvato. Cordiali saluti. Music On Vinyl.»
Ho scritto anche a Michael Franti e agli Spearhead via Facebook, ma loro erano in tour e non ho ricevuto niente di più di un cortese "grazie per il tuo messaggio". Per cui finora non ho avuto fortuna, ma continuerò a provare.
Ascoltando altro su Amazon Music sembra che la censura non dipenda da loro. Un rapido ascolto di Eminem o degli Steel Panther o anche di St Vincent è la chiara dimostrazione che non stanno censurando. Quindi dipenderebbe dalla casa discografica e se sì, perché? Comunque sia, penso che dovrebbero dircelo.
Non ho risposte, ma ritengo che la questione meriti di essere approfondita e come risultato vorrei un po' d'aiuto da parte dei nostri lettori. Prima che parta per qualche crociata con lo scopo di andare fino in fondo, mi piacerebbe sapere se qualcun altro ha avuto esperienze simili.
Quindi... avete dischi o CD con parole mancanti o sostituite? La cosa vi irrita? Fatecelo sapere allegando i dettagli dell'album e specificando di quale edizione si tratta (originale, rimasterizzata, audiofila, ecc.). Per citare un gruppo di investigatori del paranormale degli anni '80, famosi per portare sulla schiena dei reattori nucleari non autorizzati:
“Siamo pronti a credervi!”
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