La parola alta fedeltà o
HiFi evoca immagini di apparecchi utilizzati per riprodurre la Musica. Parlando
di apparecchi HiFi, ci si riferisce ad epoche e Paesi diversi: basta confrontare
un sintoampli anni 70 per rivivere un momento ben preciso e certo diverso da
quello rappresentato da un gigantesco receiver HT a 70 canali con 180 manopole
e 2000 ingressi. Seguire lo sviluppo dell'HiFi nelle diverse epoche è un
impegno scientifico e tecnologico. Seguirlo nei diversi Paesi ci porta ad altre
considerazioni su questioni culturali di non poco interesse.
Con questo articolo desidero fare alcune riflessioni sulle peculiarità della
alta fedeltà in Germania (dove vivo da 10 anni) rispetto ad altri Paesi
ed in particolar modo all'Italia. Cercherò di fare alcune brevi
considerazioni che tendono alla generalizzazione. Questo è inevitabile.
La mia opinione è come tale soggettiva e può benissimo non essere
condivisa. Le foto dell'articolo sono cortesia del signore coi baffi
(Herbert Betting) mio amico e consigliere in questioni HiFi.
Che cos'ha di particolare la Germania?
La grossa differenza con l'Italia e il sud Europa è il clima.
In Germania è più freddo, piovoso, ci sono meno ore di sole.
Questo ha influenzato nei secoli lo sviluppo di architettura e mentalità diverse.
L'HiFi è una parte della cultura di un popolo. È intimamente
legato alla nostra passione per la Musica. L'HiFi è un hobby casalingo
e impone di stare in casa. Ci lega quindi ad un ambiente chiuso. Si può tranquillamente
affermare che:
Queste poche generalizzazioni sono chiaramente affermazioni semplicistiche, tutti sono liberi di dissentire. Vorrei solo mettere l'accento su alcuni aspetti a mio avviso tipici della società tedesca. Tali aspetti in qualche modo influenzano il rapporto con l'HiFi e quindi sono stati menzionati.
Cosa significa tutto questo?
Detto in poche parole significa che i tedeschi dedicano tempo all'HiFi
e denaro in misura ragguardevole. Nella sola Hannover ci sono 4 negozi HiEnd
che, almeno secondo il mio punto di vista, non soffrono di nessuna crisi del
settore.
Il gusto musicale ed estetico
A sentire prodotti di scuola italiana e tedesca direi che ci sia una tendenza
comune. Si cerca una certa eufonia, equilibrio tonale e ridotta fatica all'ascolto
(parlo di gamma medio-alta). Può essere che l'estrema neutralità del
prodotto tedesco sconfini nella freddezza e nella noia, secondo il parere
di alcuni. Per me non è così.
Il tedesco accetta più compromessi a livello estetico. Questo porta
alla realizzazione di diffusori più imponenti, freddi e squadrati, come
i Fisher in pietra. Non per niente Sonus Faber è nata in Italia. Il
WAF gioca anche in Germania un ruolo importante, solo che i gusti sono diversi.
Io ho piazzato un ampli Audio Analogue Maestro in salotto e sono molto soddisfatto
del risultato, tuttavia il rivenditore mi ha confermato che alcuni clienti
sono stati "dissuasi" dalle moglie, inorridite davanti alla mostruosa
manopola. Io ho fatto l'acquisto senza chiedere a mia moglie (!).
In questo senso la Germania e l'Italia non credo differiscano
in modo significativo: il CD gioca un ruolo dominante. La tendenza è sicuramente
quella di a acquistare un lettore DVD che legge anche i CD, ma resta il fattore
che il CD resti il supporto di gran lunga più diffuso.
I nuovi supporti, ovvero il SACD e il DVD audio, occupano spazi ridottissimi.
In ogni caso sembra che il primo predomini, almeno per ora. L'uso del
DVD player fa parte della tendenza ad usare un impianto home cinema (HT) per
ascoltare i CD. Credo che qui non ci siano differenze sostanziali con altri
Paesi e con l'Italia.
Il rapporto col disco nero è di una moderata rinascita. Attualmente
il disco nero occupa alcuni scaffali perfino da Media Markt (Media World in
Italia) e questo è un fatto nuovo. Tuttavia anche i mercatini dell'usato
hanno più titoli in offerta. Sembra che la vendita di giradischi e accessori
sia in lieve crescita. Il risultato di tutto ciò è anche un aumento
dei prezzi. Un disco usato sotto i 5 euro è raro, pezzi da collezione
raggiungono quotazioni spesso ingiustificate. Tuttavia registro una maggiore
disponibilità di titoli nel nuovo: un fatto per me positivo.
Anche qui non vedo grosse peculiarità nel mercato tedesco. Tuttavia
una lieve tendenza ad utilizzare macchine grosse e talvolta sovradimensionate,
dal design spigoloso e pesante (ASR tra tutte). Le valvole giocano un ruolo
ridotto. C'è da registrare la tendenza di alcune case a progettare
macchine in Germania e farle poi produrre in Cina (Cayin, LUA). Non tutte lo
ammettono apertamente. Il costo della manodopera in Germania è il più alto
in Europa. In questo senso è relativamente più facile trovare
prodotti completamente Made in Italy a prezzi più abbordabili rispetto
al Made in Germany, almeno in teoria.
I prodotti italiani presentano spesso un design più morbido, a volte
utilizzano legno ed hanno tutto sommato un aspetto più caldo. Anche
in Germania si verifica la tendenza ad utilizzare receivers per HT anche per
scopi HiFi. Le case che offrono "real stereo" ci sono, ma il mercato
del multicanale è in netta espansione.
Qui è da registrare la netta preferenza dei tedeschi ad utilizzare
diffusori di grosse dimensioni, spesso torri. Molte case assecondano tali preferenze
producendo quasi solo torri e pochi modelli bookshelf. Molti addirittura criticano
tale passione sostenendo che spesso i diffusori sono sovradimensionati rispetto
all'ambiente. C'è pochissimo interesse per prodotti satelliti-subwoofer
attivo alla Cabasse Io-Jupiter tanto per intenderci.
Un altro aspetto peculiare è la discreta passione per diffusori a tromba,
alcuni dall'aspetto molto imponente. Evidentemente in WAF gioca un ruolo
diverso in Germania e in Italia. L'aspetto estetico è anche qui
influenzato dal gusto: molti spigoli come nella linea Carat di Canton e talvolta
metallo (Piega) o pietra (Fisher & Fisher). È difficile immaginarsi
tali mastodonti neri in una casa italiana. Esiste anche un certo interesse
a modelli attivi, i quali restano tuttavia appannaggio di pochissimi. Non mi
sembra che il sub attivo giochi un ruolo importante per chi ascolta "real
stereo". Un motivo è sicuramente da ricercare nell'uso di
torri che comunque riproducono già bene le basse frequenze.
Ma dov'è la crisi?
Una ridotta propensione a consumare c'è anche in Germania. Probabilmente è dovuta
più ad una questione di mentalità che ad una effettiva mancanza
di liquidità. Il tedesco era abituato ad una economia fortissima e si è dovuto
ricredere dopo la riunificazione. I crolli in Borsa hanno giocato un ruolo
a mio avviso ridotto dato che i tedeschi investono poco in azioni. I rivenditori
HiFi che conosco mi confermano che le loro vendite sono addirittura migliorate,
come se la gente per paura di investire in beni voluttuari cerchi oggetti "duraturi" e
di elevata qualità. A guardare le vetrine ad Hannover non vedo crisi
nell'HiFi, solo una tendenza a vendere meno CD.
Il mercato dell'usato
Credo che questo sia molto più sviluppato qui che altrove. Molti sono
gli indirizzi in Internet che offrono prodotti a prezzi interessanti.
HT e real stereo
Non ci sono dubbi: la tendenza è quella di trasformare lo stereo a due
canali in multicanale, fino a diventare "enterteinment center".
Lo stereo a due canali si gioca sempre più nei segmenti medio alti ovvero
HiEnd, l'entry level a due canali è quasi scomparso. I lettori
per MP3 vendono benissimo.
Tendenze
Rispetto all'Italia vedo un mercato più grande ed articolato con
punti di vendita per corrispondenza a prezzi interessanti (Versand) ma senza
la possibilità di valutare il prodotto di persona. Questa alimenta le
critiche del settore che vede clienti interessati a prove di ascolto solo per
poi acquistare online. Il problema è sicuramente volutamente esagerato,
ma esiste. La rinascita del vinile è reale, ma moderata. In questo senso
credo che la Germania si ponga ai primi posti in Europa. Negozi online e tradizionali
offrono ricchi cataloghi di titoli nuovi a prezzi talvolta molto interessanti
(Simply Vinyl vende intorno ai 12-13 euro da Media Markt!).
Quello che è da registrare è anche la mancata affermazione dei
nuovi formati. Solo i titoli SACD fanno capolino in alcuni negozi, ma si tratta
di prodotti di nicchia. Gli stessi lettori vengono stranamente proposti in
continuazione dalle riviste di settore ma trovano poco posto negli scaffali
dei negozi. Ho quasi l'impressione esistano più lettori SACD che
dischetti! Il DVD Audio invece sembra già scomparso.
L'ascolto a due canali sta perdendo la gamma entry level e bassa a scapito
dell'HT con 5 cubetti e un misero sub attivo, ma resta solido nella gamma
medio-alta e alta. Qui le case tedesche abbondano: ASR, Burmester, Lindemann,
LUA, Fisher-Fisher, Manger...
Il lungo inverno tedesco e la passione per la Musica sono la garanzia che l'alta
fedeltà in Germania avrà lunga vita.
Ringraziamenti
Le foto sono tutte cortesia di Herbert Betting, titolare di Uni HiFi ad Hannover
(il signore baffuto della prima foto)
© Copyright 2004 Mattia Bellinzona - www.tnt-audio.com