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Editoriale di Novembre 2004: Alta fedeltà tedesca

Riflessioni di un italiano ad Hannover

La parola alta fedeltà o HiFi evoca immagini di apparecchi utilizzati per riprodurre la Musica. Parlando di apparecchi HiFi, ci si riferisce ad epoche e Paesi diversi: basta confrontare un sintoampli anni 70 per rivivere un momento ben preciso e certo diverso da quello rappresentato da un gigantesco receiver HT a 70 canali con 180 manopole e 2000 ingressi. Seguire lo sviluppo dell'HiFi nelle diverse epoche è un impegno scientifico e tecnologico. Seguirlo nei diversi Paesi ci porta ad altre considerazioni su questioni culturali di non poco interesse.
Con questo articolo desidero fare alcune riflessioni sulle peculiarità della alta fedeltà in Germania (dove vivo da 10 anni) rispetto ad altri Paesi ed in particolar modo all'Italia. Cercherò di fare alcune brevi considerazioni che tendono alla generalizzazione. Questo è inevitabile. La mia opinione è come tale soggettiva e può benissimo non essere condivisa. Le foto dell'articolo sono cortesia del signore coi baffi (Herbert Betting) mio amico e consigliere in questioni HiFi.

Che cos'ha di particolare la Germania?
La grossa differenza con l'Italia e il sud Europa è il clima. In Germania è più freddo, piovoso, ci sono meno ore di sole. Questo ha influenzato nei secoli lo sviluppo di architettura e mentalità diverse. L'HiFi è una parte della cultura di un popolo. È intimamente legato alla nostra passione per la Musica. L'HiFi è un hobby casalingo e impone di stare in casa. Ci lega quindi ad un ambiente chiuso. Si può tranquillamente affermare che:

  1. i tedeschi amano la Musica ed annoverano alcuni tra i compositori più importanti della storia musicale.
  2. i tedeschi sono costretti a passare più tempo in casa per ovvi motivi metereologici
  3. il tenore medio di vita in Germania è più alto che in Italia
  4. la quantità di giorni di vacanza e gli orari di lavoro facilitano le attività di tempo libero.

Queste poche generalizzazioni sono chiaramente affermazioni semplicistiche, tutti sono liberi di dissentire. Vorrei solo mettere l'accento su alcuni aspetti a mio avviso tipici della società tedesca. Tali aspetti in qualche modo influenzano il rapporto con l'HiFi e quindi sono stati menzionati.

Cosa significa tutto questo?
Detto in poche parole significa che i tedeschi dedicano tempo all'HiFi e denaro in misura ragguardevole. Nella sola Hannover ci sono 4 negozi HiEnd che, almeno secondo il mio punto di vista, non soffrono di nessuna crisi del settore.

Il gusto musicale ed estetico
A sentire prodotti di scuola italiana e tedesca direi che ci sia una tendenza comune. Si cerca una certa eufonia, equilibrio tonale e ridotta fatica all'ascolto (parlo di gamma medio-alta). Può essere che l'estrema neutralità del prodotto tedesco sconfini nella freddezza e nella noia, secondo il parere di alcuni. Per me non è così.
Il tedesco accetta più compromessi a livello estetico. Questo porta alla realizzazione di diffusori più imponenti, freddi e squadrati, come i Fisher in pietra. Non per niente Sonus Faber è nata in Italia. Il WAF gioca anche in Germania un ruolo importante, solo che i gusti sono diversi. Io ho piazzato un ampli Audio Analogue Maestro in salotto e sono molto soddisfatto del risultato, tuttavia il rivenditore mi ha confermato che alcuni clienti sono stati "dissuasi" dalle moglie, inorridite davanti alla mostruosa manopola. Io ho fatto l'acquisto senza chiedere a mia moglie (!).

Componentistica

Sorgenti

In questo senso la Germania e l'Italia non credo differiscano in modo significativo: il CD gioca un ruolo dominante. La tendenza è sicuramente quella di a acquistare un lettore DVD che legge anche i CD, ma resta il fattore che il CD resti il supporto di gran lunga più diffuso.
I nuovi supporti, ovvero il SACD e il DVD audio, occupano spazi ridottissimi. In ogni caso sembra che il primo predomini, almeno per ora. L'uso del DVD player fa parte della tendenza ad usare un impianto home cinema (HT) per ascoltare i CD. Credo che qui non ci siano differenze sostanziali con altri Paesi e con l'Italia.
Il rapporto col disco nero è di una moderata rinascita. Attualmente il disco nero occupa alcuni scaffali perfino da Media Markt (Media World in Italia) e questo è un fatto nuovo. Tuttavia anche i mercatini dell'usato hanno più titoli in offerta. Sembra che la vendita di giradischi e accessori sia in lieve crescita. Il risultato di tutto ciò è anche un aumento dei prezzi. Un disco usato sotto i 5 euro è raro, pezzi da collezione raggiungono quotazioni spesso ingiustificate. Tuttavia registro una maggiore disponibilità di titoli nel nuovo: un fatto per me positivo.

Amplificazione

Anche qui non vedo grosse peculiarità nel mercato tedesco. Tuttavia una lieve tendenza ad utilizzare macchine grosse e talvolta sovradimensionate, dal design spigoloso e pesante (ASR tra tutte). Le valvole giocano un ruolo ridotto. C'è da registrare la tendenza di alcune case a progettare macchine in Germania e farle poi produrre in Cina (Cayin, LUA). Non tutte lo ammettono apertamente. Il costo della manodopera in Germania è il più alto in Europa. In questo senso è relativamente più facile trovare prodotti completamente Made in Italy a prezzi più abbordabili rispetto al Made in Germany, almeno in teoria.
I prodotti italiani presentano spesso un design più morbido, a volte utilizzano legno ed hanno tutto sommato un aspetto più caldo. Anche in Germania si verifica la tendenza ad utilizzare receivers per HT anche per scopi HiFi. Le case che offrono "real stereo" ci sono, ma il mercato del multicanale è in netta espansione.


 

Diffusori

Qui è da registrare la netta preferenza dei tedeschi ad utilizzare diffusori di grosse dimensioni, spesso torri. Molte case assecondano tali preferenze producendo quasi solo torri e pochi modelli bookshelf. Molti addirittura criticano tale passione sostenendo che spesso i diffusori sono sovradimensionati rispetto all'ambiente. C'è pochissimo interesse per prodotti satelliti-subwoofer attivo alla Cabasse Io-Jupiter tanto per intenderci.
Un altro aspetto peculiare è la discreta passione per diffusori a tromba, alcuni dall'aspetto molto imponente. Evidentemente in WAF gioca un ruolo diverso in Germania e in Italia. L'aspetto estetico è anche qui influenzato dal gusto: molti spigoli come nella linea Carat di Canton e talvolta metallo (Piega) o pietra (Fisher & Fisher). È difficile immaginarsi tali mastodonti neri in una casa italiana. Esiste anche un certo interesse a modelli attivi, i quali restano tuttavia appannaggio di pochissimi. Non mi sembra che il sub attivo giochi un ruolo importante per chi ascolta "real stereo". Un motivo è sicuramente da ricercare nell'uso di torri che comunque riproducono già bene le basse frequenze.

Ma dov'è la crisi?
Una ridotta propensione a consumare c'è anche in Germania. Probabilmente è dovuta più ad una questione di mentalità che ad una effettiva mancanza di liquidità. Il tedesco era abituato ad una economia fortissima e si è dovuto ricredere dopo la riunificazione. I crolli in Borsa hanno giocato un ruolo a mio avviso ridotto dato che i tedeschi investono poco in azioni. I rivenditori HiFi che conosco mi confermano che le loro vendite sono addirittura migliorate, come se la gente per paura di investire in beni voluttuari cerchi oggetti "duraturi" e di elevata qualità. A guardare le vetrine ad Hannover non vedo crisi nell'HiFi, solo una tendenza a vendere meno CD.

Il mercato dell'usato
Credo che questo sia molto più sviluppato qui che altrove. Molti sono gli indirizzi in Internet che offrono prodotti a prezzi interessanti.

HT e real stereo
Non ci sono dubbi: la tendenza è quella di trasformare lo stereo a due canali in multicanale, fino a diventare "enterteinment center". Lo stereo a due canali si gioca sempre più nei segmenti medio alti ovvero HiEnd, l'entry level a due canali è quasi scomparso. I lettori per MP3 vendono benissimo.

Tendenze
Rispetto all'Italia vedo un mercato più grande ed articolato con punti di vendita per corrispondenza a prezzi interessanti (Versand) ma senza la possibilità di valutare il prodotto di persona. Questa alimenta le critiche del settore che vede clienti interessati a prove di ascolto solo per poi acquistare online. Il problema è sicuramente volutamente esagerato, ma esiste. La rinascita del vinile è reale, ma moderata. In questo senso credo che la Germania si ponga ai primi posti in Europa. Negozi online e tradizionali offrono ricchi cataloghi di titoli nuovi a prezzi talvolta molto interessanti (Simply Vinyl vende intorno ai 12-13 euro da Media Markt!).
Quello che è da registrare è anche la mancata affermazione dei nuovi formati. Solo i titoli SACD fanno capolino in alcuni negozi, ma si tratta di prodotti di nicchia. Gli stessi lettori vengono stranamente proposti in continuazione dalle riviste di settore ma trovano poco posto negli scaffali dei negozi. Ho quasi l'impressione esistano più lettori SACD che dischetti! Il DVD Audio invece sembra già scomparso.
L'ascolto a due canali sta perdendo la gamma entry level e bassa a scapito dell'HT con 5 cubetti e un misero sub attivo, ma resta solido nella gamma medio-alta e alta. Qui le case tedesche abbondano: ASR, Burmester, Lindemann, LUA, Fisher-Fisher, Manger...
Il lungo inverno tedesco e la passione per la Musica sono la garanzia che l'alta fedeltà in Germania avrà lunga vita.

Ringraziamenti
Le foto sono tutte cortesia di Herbert Betting, titolare di Uni HiFi ad Hannover (il signore baffuto della prima foto)

© Copyright 2004 Mattia Bellinzona - www.tnt-audio.com

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