Autore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
E' notizia di ieri 19 Novembre 2009 (si veda l'articolo sul Channel News della BBC inglese) che la Linn Audio, uno dei nomi più conosciuti e rispettati nel panorama mondiale delle Aziende HiFi, ha deciso di interrompere la produzione di lettori CD per il 2010. A quanto pare l'Azienda scozzese concentrerà tutti i suoi sforzi nella progettazione e nella commercializzazione di music servers e macchine adatte per lo streaming via rete o la Musica liquida da files ad alta risoluzione, cammino peraltro già intrapreso con un certo successo visto che l'etichetta sorella Linn Records da tempo vende online i file master di studio direttamente via web. La Linn continuerà a fornire supporto tecnico (leggi: assistenza e ricambi) per le macchine attuali ma pare non abbia più intenzione di continuare la ricerca nel campo dei lettori di supporti fisici.
Con la frase "CD players no longer belong in the specialist domain" (i lettori CD non fanno più parte del mercato specializzato) Gilad Tiefenbrun - managing director della Linn, figlio del grande Ivor - ha gelato gli entusiasmi di coloro che ancora speravano di vedere macchine ad alto livello leggere i vecchi dischetti argentati. Non più, almeno non sotto il marchio Linn!
Nel 2009 le vendite di sorgenti Linn per la Musica liquida hanno superato le vendite delle sorgenti per supporti ottici, quindi non c'è più alcuna ragione per continuarne lo sviluppo e la progettazione.
A dire il vero, la Linn non è certo nuova a dichiarazioni plateali, ricordo ancora quando il buon Ivor disse che non avrebbero mai realizzato un lettore CD e che il formato sarebbe stato destinato ad una fine precoce...10 anni dopo Linn usciva sul mercato con la coppia Karik/Numerik e dopo altri 8 anni realizzava il lettore CD senza compromessi CD12, spesso citato come uno dei CD player meglio suonanti mai realizzati.
La cosa che fa riflettere, comunque, è che questa virata decisa verso la Musica liquida non dimentica il vinile, visto che sia il Sondek LP12 sia tutti gli accessori che ruotano intorno ad esso continueranno ad essere prodotti ed aggiornati.
Questo fatto, in qualche modo, conferma ciò che sosteniamo, da molti anni ormai, essere il futuro dei supporti audio: files ad alta risoluzione per la parte digitale e vinile di buona qualità per i supporti fisici.
Questo non significa che i CD spariranno dal mercato dall'oggi al domani ma certamente è un primo, forte segnale di una inversione di tendenza anche sul versante dell'hardware.
Del SACD ormai non parla più nessuno, il CD è sul viale del tramonto ma non riesco a piangere a dirotto perché questo significa, per noi amanti della Musica, tanti bei titoli svenduti a prezzi di vero realizzo. Ormai non è difficile trovare persino nei supermercati dei dischi usciti meno di un anno fa svenduti a cifre al di sotto dei 10 €. Se questo è il risultato, speriamo che l'agonia del CD sia la più lunga possibile :-)
Per noi con qualche anno alle spalle e la memoria buona, non può che suonare beffardo, oggi più che mai, l'infelice slogan di lancio del CD, quel Perfect sound forever che era nato male e proprio nel momento in cui cominciava a suonare decentemente viene pian piano accantonato. Davvero un destino crudele, il suo. Da oggetto cult che tutti dovevano avere a media obsoleto, rimpiazzato in tutto e per tutto da altri media più performanti di lui, dal DVD e DVD-R in uso informatico fino alle memorie fisse tipo flash che possono immagazzinare molti più dati ad un costo ormai simile a quello di un CD vergine. E' il progresso...e non fa sconti.
L'unico che non può risentire del progresso tecnologico è il buon vecchio nonnetto vinile, mai stato veramente cool e proprio per questo passato indenne attraverso tutte le rivoluzioni tecnologiche. Hanno persino provato a leggerlo con un raggio laser (sic) ma lui, imperterrito, continua a preferire i chiodi nel solco come li chiamavano con disprezzo i digitalisti della prima ora.
Un paio di sere fa, mentre cercavo un ricambio in un negozio di componenti elettronici, due arzille vecchiette (mi sembra riduttivo chiamarle diversamente giovani :-)) attendeva pazientemente (mica poi tanto) il proprio turno. Una cercava una segreteria telefonica senza telefono (e vabbe') l'altra invece un non ben precisato ricambio "per suonare quei dischi che si usavano una volta...". Immediatamente l'amica la correggeva a voce alta: "Dischi in vinile, si chiamano dischi in vinile, perché quello è il materiale del quale sono fatti! Se li chiami dischi di una volta è facile che non ti capiscano!". Avevano circa 150 anni in due. Straordinarie! E' stata una di quelle rare occasioni nelle quali ho rimpianto non avere a portata di mano una micro-videocamera. Il filmato sarebbe finito al volo su YouTube!
In conclusione, lasciatemi fare una confessione: sono un sentimentale, nonostante tutto, e questa notizia un pochino mi rattrista comunque. Mi immagino il CD, costretto ad essere sempre tirato a lucido ma che ormai non si fila più nessuno mentre suona, rannicchiato in un cantuccio, le malinconiche note della sua fine, canticchiando...Goodbye, cruel world, goodbye...
Goodbye cruel world[Pink Floyd - Goodbye cruel world]
I'm leaving you today
Goodbye
Goodbye
Goodbye
Goodbye all you people
There's nothing you can say
To make me change
My mind
Goodbye.
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