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Autore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Pubblicato: Novembre, 2023
Prima o poi doveva pur accadere: l'intelligenza artificiale pian piano si sta prendendo spazi anche nel campo della creatività artistica. È stato lanciato di recente il servizio Stable Audio, una joint-venture tra Stability and Harmonai, due realtà attive nel campo dell'IA, la prima per la generazione di immagini e la seconda nella generazione di suoni, con il progetto Dance Diffusion.
Come funziona è presto detto: un prompt di testo consente all'utente di immettere delle parole chiave su come vorrebbe il brano, ad esempio: love song, female voice, harps, piano chords, slow tempo e dopo poco tempo il sito web riproduce 45 secondi (nella versione freeware) della musica composta dall'intelligenza artificiale. I risultati sono variabili, ma facendo un po' di pratica (ci sono 20 possibilità al mese nella versione non a pagamento) il risultato comincia a diventare interessante. Si può anche decidere il ritmo (aggiungendo il numero di bpm desiderati) o qualche aggettivo a fianco al nome dello strumento che si desidera sia utilizzato. Ovviamente si possono usare più strumenti contemporaneamente.
È un po' angosciante e preoccupante. Già, perché fino ad ora l'intelligenza artificiale si era limitata a fornire risposte a domande generali, anche complicate su diversi aspetti del sapere, oppure a produrre testi e immagini. Qui siamo nel campo della creatività pura e l'unico input da parte nostra è una sequenza di parole chiave per stabilire la tipologia di musica che vogliamo comporre. Nella versione a pagamento gli artisti sono autorizzati a utilizzare i brani composti grazie all'IA, nella versione free no. La versione Pro costa 20$ al mese e consente la generazione di 500 brani da 90 secondi ciascuno. Poi c'è una versione Enterprise, prezzo e features da stabilire a seconda delle esigenze dell'artista. Il tutto viene realizzato con audio in qualità CD, cioè 16/44 ed è questa la vera novità, visto che esistevano già dei sofware basati su IA che producevano suoni su richiesta.
Siamo agli inizi, è ovvio, ma la strada è segnata, che ci piaccia o no. Probabilmente questo sistema verrà anche sfruttato da artisti in crisi da mancanze di idee e non sarà più possibile capire chi ha composto cosa. Il tutto ovviamente, smuove tutta una serie di conseguenze e considerazioni, a partire dai diritti d'autore per finire con la lotta tra uomo e macchina. Immagino, ad esempio, quanto possa essere semplificata per un regista la produzione di una colonna sonora per le sue immagini.
Per ora possiamo divertirci a creare i nostri sample, è poco più di un gioco, ma temo potrebbe diventare qualcosa con la quale fare i conti in un vicinissimo futuro, visto che l'IA impara rapidamente e...senza troppi scrupoli.
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