Steve Jobs, l'uomo che più di ogni altro ha rappresentato cio che è la Apple Inc., è prematuramente scomparso il 5 Ottobre. Anziché ripetere la noiosa litania che avrete sentito ormai migliaia di volte sui media e sui vari forum in internet mi limiterò a ricordare l'influenza che le visioni di Steve Jobs hanno avuto sul nostro piccolo mondo della riproduzione fedele della musica. Troppe cose inesatte mi è capitato di sentire e leggere, dopo la scomparsa di Jobs, quasi che se non ci fosse stato lui non avremmo avuto la rete, i lettori portatili, gli MP3 e tutto il resto. Restringerò la mia analisi a ciò che riguarda il nostro settore di competenza, senza fanatismi né atteggiamenti reazionari per partito preso. Incidentalmente, non sono un utente Mac - direi il contrario, essendo un fautore dell'ideologia open source, Linux in primis - ma credo di aver imparato a riconoscere i meriti quando questi sono evidenti e, pertanto, dovuti.
Poiché siamo tutti interessati alla riproduzione audio di qualità, sembrerà strano che spenda del tempo a parlare di lettori portatili o negozi online che vendono file MP3. Ebbene, sono convinto che tutte le cose vadano sempre osservate da angolazioni diverse. Tanto per sgombrare subito il campo da una delle tante sciocchezze che si sono sentite dopo la scomparsa di Mr. Apple, comincio col dire che il formato MP3 non è stato inventato né da Jobs né dalla Apple. Esso esisteva già da tanti anni ed era utilizzato largamente in tanti apparecchi commerciali, ben prima dell'iPod. Il primo iPod, infatti, viene presentato al pubblico solo nel 2001 (sotto trovate il video della sua prima apparizione in pubblico, dalle mani dello stesso Jobs) quando i file MP3 erano già ampiamente distribuiti e scambiati in rete: il servizio Napster, ad esempio, vide la luce nel 1999 e a ben prima risaliva la codifica MP3.
L'iPod però era in qualche modo geniale, consentiva lo storage di 5 Gb di dati (10 anni fa era tanta roba!) in uno spazio veramente limitato e dunque estremamente portatile. La cosa più interessante, per la riproduzione ad alta qualità, è che esso poteva leggere non solo gli MP3 ma anche i file non compressi di tipo AIFF e WAV. Certo, in 5 Gb di spazio non ci si potevano inserire tanti CD (ogni CD è circa 650 Mb) ma questa caratteristica attirò comunque l'interesse degli audiofili i quali non tardarono a scoprire, specie nelle release successive, che il piccolo apparecchietto suonava i wav pure abbastanza bene, così tanto da meritarsi una menzione in Classe D nella rispettata e temuta classifica delle migliori sorgenti digitali della rivista statunitense Stereophile. Questa la motivazione:
Questo furbo ed elegante dispositivo di immagazzinamento dati è capace di suonare sia file digitali compressi (MP3, AAC), compressi senza perdita (ALC) e non compressi (AIFF, WAV) e ha deliziato sia JA che WP (due redattori di Stereophile, John Atkinson e Wes Phillips). WP è rimasto sorpreso nello scoprire che l'iPod fosse meritevole di considerazione audiophile: "la natura aperta delle caratteristiche della macchina, ovvero la capacità di suonare formati differenti, implica che la qualità sonora dipenda da ciò che è richiesto dal suo proprietario. I file rippati in formato AIFF erano indistinguibili dal CD originale, con una dinamica impressionante, immagine dettagliata e estremi audio ben estesi". JA: "Una realizzazione audio eccellente, dall'ottimo rapporto qualità/prezzo, del tutto inaspettato."
Stereophile "Editor's Choice" e "Budget Product of the Year" per il 2003. La versione corrente (2010) è stata migliorata ulteriormente e offre ben 160 Gb di spazio. JA ne è un possessore entusiasta. (Vol.26 No.10).
E cosa dire di iTunes? Già, il famoso negozio online della Apple che vende file digitali compressi consente a milioni di persone di accedere con facilità (il credo di Steve Jobs) alla musica digitale (liquida) familiarizzando con un concetto che pian piano sta sostituendo l'idea e la necessità di supporto fisico. È vero che la maggior parte dei clienti di iTunes non si preoccupa della qualità sonora, ma se anche solo una piccola parte di essi si chiedesse come potrebbe suonare un file liquido non compresso, sarebbe già un bel passo avanti. Il merito di iTunes è stato quello di far avvicinare così tante persone al mondo del digitale privo di supporto.
Parlando invece di computer non posso non ricordare come molti appassionati di Musica liquida reputino i prodotti Apple molto adatti in ambito HiFi (MacBook, MacMini etc.) in particolare per la presenza di uscite digitali FireWire e TosLink ottiche che possono essere collegate a un qualunque DAC dotato di tali ingressi, senza necessariamente ricorrere alla USB che non è certo una porta ideale. Alcuni audiofili tessono anche lodi sperticate dei software Apple per suonare i file musicali! Si mormora, tra l'altro, che lo stesso Jobs fosse un vero audiofilo.
Da questa breve carrellata, si intuisce come la mela abbia avuto più di un merito anche nel settore della riproduzione audio di qualità.
Steve Jobs, per queste ragioni e per tutto ciò che fece durante la sua intensa carriera, costellata di successi ma anche di diversi fallimenti, sarà comunque un personaggio del quale si sentirà la mancanza. C'è un proverbio inglese che dice: The candle that burns twice as bright burns half as long (la candela che fa il doppio della luce dura la metà).
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