Lo so, può sembrare incredibile, specie a chi l'ha visto nascere, ma ben 30 anni sono già passati dalla prima ufficiale uscita sul mercato del disco Compact Disc e del primo CD player. Più precisamente, si trattava dell'album 52nd street di Billy Joel e del lettore Sony CDP-101, che furono introdotti sul mercato giapponese il primo ottobre del 1982 (sebbene diverse fonti posticipino questa data di un mese esatto). Il compact disc fu realizzato dall'etichetta discografica associata con Sony, ovvero la CBS.
Sony e Philips avevano già annunciato il lancio del nuovo formato l'agosto precedente, sebbene dei dischi digitali apparvero sul mercato già dal 1977, ad opera della Sony che rilasciò un disco ottico da 30 cm che conteneva la bellezza di 150 minuti di musica (!!!). Un paio d'anni dopo la Philips presentò alla stampa il primo prototipo di disco ottico da 11.5 cm (che era la diagonale di una compact cassette, altro prodotto Philips) e il primo prototipo di lettore digitale (qui in foto a sinistra). Inizialmente avrebbe dovuto contenere 60 minuti di musica ma siccome la Nona Sinfonia di Beethoven era di circa 74 minuti, si decise di aumentare le dimensioni fino agli attuali 12 cm di diametro fino a contenere esattamente opere di quella durata. Pare che la decisione fu caldeggiata da Akio Morita (uno dei co-fondatori della Sony) proprio perché la Nona era il suo classico preferito.
Anche il cosiddetto cofanetto (CD jewel case) fu deciso dopo tanti tentativi e numerosi errori e prototipi. Alla fine il risultato fu un confanetto trasparente, molto solido, del peso di circa 100 grammi. Successivamente, a causa della guerra commerciale tra i produttori del cofanetto una ovvia corsa alla riduzione dei costi lo trasformò in un oggetto estremamente fragile di appena 60 grammi. E tutti sappiamo quanto sia facile rompere la custodia di un CD. In origine non era così, ma queste sono le dure leggi del mercato. I beni non possono durare troppo, si chiama obsolescenza programmata!
Il famoso direttore d'orchestra Herbert von Karajan fu - dalla prima ora - uno strenuo paladino del digitale. Non a a caso, il primo CD stampato a Langenhagen (vicino ad Hannover, in Germania) dalla Polydor Pressing Operations fu prodotto dalla DG e conteneva una registrazione di Eine Alpensinfonie di Strauss, eseguita dalla Berlin Philharmonic diretta da...Herbert von Karajan in persona!
Non sorprende dunque che qualche anno dopo la prima etichetta discografica a smettere di stampare vinile per dedicarsi al solo digitale fu proprio la DG.
Inizialmente le case discografiche reagirono lentamente e in maniera piuttosto fredda e sospettosa all'introduzione del nuovo mezzo digitale. La CBS, credendo di poterne arginare l'avanzata, introdusse sul mercato il sistema CX (Compatible eXpansion) che migliorava (avrebbe dovuto migliorare) il suono degli LP, incrementandone la dinamica e riducendo il rumore di fondo. Secondo le menti della case discografiche il CD non avrebbe mai rimpiazzato il vinile, semmai avrebbe potuto sostiture, al massimo, la compact cassette. Tutti sappiamo come sia andata a finire e che fortuna abbia avuto il sistema CX. Questa è sempre stata la risposta standard dei discografici alle rivoluzioni: chiusi a riccio, asserragliati nelle proprie posizioni, assolutamente miopi e incapaci di capire che il mondo cambia intorno a loro.
Non è un caso che le prime reazioni alla musica liquida (download etc.) siano state dello stesso tipo. Non impareranno mai e per questo motivo sono votati all'estinzione, come i dinosauri.
Bene, 30 anni son passati ma il CD è ancora qui tra noi. Le vendite di compact disc continuano a calare molto rapidamente, sostitute dal download (legale) e da una piccola parte di risorgimento del vinile. Gli esperti del mercato, tenendo conto che il tasso di calo delle vendite aumenta di un buon 5% ogni anno, prevedono che il formato CD sparirà definitivamente entro il 2022, fra 10 anni. Diciamo che per un supporto, di fatto, informatico, 40 anni sul mercato rappresentano una longevità da record! Nel frattempo i prezzi dei CD continuano a scendere: recentemente ho acquistato da IBS vari CD a un costo medio di 5 € a disco...il che è sorprendente tenendo conto che nell'ordine c'erano anche dei titoli di pubblicazione recente e di grande successo di mercato (un paio d'anni al massimo, Coldplay etc.). Non male, se teniamo conto di quanto fosse costoso il CD quando fu introdotto per la prima volta sul mercato.
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