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Autore: Lucio Cadeddu - TNT-Audio Italia
Pubblicato: settembre, 2024
Che gli audiofili non abbiano mai apprezzato troppo la connessione Bluetooth, specie per l'audio in cuffia, non è certo un mistero. La qualità, specie nei vecchi protocolli di trasmissione, non consentiva il flusso non compresso di dati audio.
Così hanno pensato anche quelli di Remora, un'azienda che sta sviluppando un protocollo di trasmissione basato sulla tecnologia Ultra WideBand (UWB). Le caratteristiche tecniche dichiarate comprendono:
Il primo passo è stato la realizzazione del Remora PRO, un dispositivo trasmettitore/ricevitore wireless basato su UWB (UltraWideBand) che aprirà la strada a esperienze di altissima qualità nell'audio e negli utilizzi pro. Di fatto questo sistema consentirà di utilizzare qualunque tipo di cuffia dotata di altro sistema di connessione. Per fare questo, il team di progettazione di Remora ha incorporato la tecnologia dell'antenna BodyWave di AntennaWare.
Jonny McClintock, direttore commerciale di AntennaWare, Gary Spittle, CEO di Sonical, e Mark Wade, responsabile dei prodotti di Remora, hanno presentato il nuovo design Remora PRO all'ultimo High End 2024 a Monaco, in Germania.
“Remora PRO sarà utilizzato da professionisti dell'audio tra cui DJ, ingegneri del suono, operatori broadcast e gamers, quindi è fondamentale che l'esperienza audio non sia compromessa in alcun modo da problemi di connettività wireless. Incorporare la tecnologia BodyWave significa che Remora PRO può offrire un'esperienza audio wireless affidabile e senza perdite, con una latenza impercettibile”ha dichiarato Gary Spittle, CEO di Sonical.
Allo stesso tempo, PSB Speakers, MQA e Sonical hanno in programma di lanciare il primo set di cuffie wireless al mondo che utilizzano questa tecnologia invece del Bluetooth. Le cuffie previste utilizzeranno l'antenna UWB di Antennaware, che secondo la partnership può risolvere qualsiasi problema associato all'ingombro del corpo, che potrebbe verificarsi con i dispositivi indossabili wireless. Le onde UltraWideBand possono facilmente attraversare gli oggetti.
PSB Speakers produrrà le cuffie e queste verranno integrate con un sistema operativo noto come CosmOS di Sonical. L'audio verrà trasportato sul collegamento UWB utilizzando MQair (noto anche come SCL6), il codec audio wireless recentemente annunciato da MQA, la società di audio digitale fondata da Bob Stuart di Meridian Audio.
Come con i codec Bluetooth aptX di Qualcomm, qualsiasi cuffia UWB avrà bisogno di un telefono compatibile o di un altro dispositivo con trasmissione UWB integrata. Al momento non sono molti gli smartphone che ne dispongono, ma quelli che già lo possiedono rappresentano una fetta enorme del mercato della telefonia mobile: UWB è integrato in ogni iPhone 11 e successivi, e in ogni modello Samsung Galaxy S21 Plus e Ultra e successivi, e anche Google Pixel 6 Pro e 7 Pro.
Alla fine di tutti questi pomposi proclami commerciali, però, viene da porsi una domanda: posto che già le ultime implementazioni del codec Bluetooth (es. aptX HD) consentono la trasmissione audio praticamente in qualità CD, siamo sicuri che arrivare a trasmettere audio a risoluzione ancora più elevata sia...utile? Quanti ascoltatori sono realmente in grado di percepire la differenza tra un file 16/44 e uno 24/96 o superiore?
Personalmente, ho sempre guardato con estremo sospetto ai “sempre nuovi” formati audio, a partire dal SACD che si è poi rivelato essere un sostanziale flop commerciale, come noi già sostenemmo in tempi non sospetti. La mia sensazione è che per la maggior parte del pubblico già un buon file mp3 sia più che sufficiente. La continua introduzione di nuovi standard e formati sembra, a mio parere, solo un modo per creare bisogni che in realtà non esistono. Ora, è vero che questo è lo scopo del consumismo, ovvero creare nuove necessità, ma nel settore audio mi sembra che si sia andati oltre ogni ragionevolezza.
Come al solito, attendiamo serenamente lungo la riva del fiume, per vedere chi transiterà per primo.
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