Autore: Andy Norman - TNT UK
Data: Marzo 2014
Traduttore: Roberto Felletti
Molte persone sotto la quarantina hanno sperimentato il suono in alta fedeltà, per la prima volta, quando hanno buttato gli auricolari dell'iPod, sostituendoli con una cuffia decente. Le cuffie hanno fatto la fortuna commerciale dell'hi-fi negli ultimi due anni, facendo passare in secondo piano la rinascita del vinile e contribuendo ad avvicinare le nuove generazioni all'ascolto di qualità. Pertanto, questa breve guida si prefigge il compito di far conoscere, ai potenziali acquirenti, i vari tipi di cuffie disponibili sul mercato, insieme con un po' di terminologia del settore. Accenneremo anche agli amplificatori per cuffia e relativi accessori.
Da un punto di vista generale, esistono due macro-categorie di cuffie: quelle piccole, che si inseriscono nelle orecchie, e quelle grandi, che si appoggiano su di esse o ne stanno fuori. Ogni categoria presenta diversi modelli.
Le cuffie "auricolari", che si mettono nelle orecchie, sono di due tipi. Il primo è costituito da normali auricolari, che appoggiano sulla conca del padiglione auricolare; nel secondo rientrano gli intrauricolari che si infilano dentro il canale uditivo esterno, aderendo alla sua parete interna. Gli intrauricolari isolano l'ascoltatore dai rumori ambientali, caratteristica solitamente positiva, ma molti non li ritengono confortevoli. Gli auricolari, di solito, costano poco e sono dotati di un'ampia gamma di archetti e agganci per mantenere gli altoparlanti nella posizione corretta. Personalmente, ritengo che i normali auricolari si muovano troppo, rendendo difficile ottenere un suono di qualità e di una certa consistenza.
Salendo di dimensioni, il passo successivo è la cuffia "sovraurale", come la classica Sennheiser che vedete nella foto a inizio pagina. Si tratta di cuffie di dimensioni maggiori con delle imbottiture che si appoggiano sulle orecchie e che sono tenute ferme da un archetto. Possono essere un'ottima scelta tuttofare, perché garantiscono una buona immersione nel suono, al pari di cuffie più grandi, pur essendo abbastanza portatili. E per finire (tralasciando alcune relative curiosità), c'è il tipo più grande - la cuffia circumaurale - che avvolge tutto il padiglione auricolare, invece di essere appoggiato. La scelta va fatta tenendo conto, di solito, del comfort e della qualità del suono. Entrambi i tipi possono suonare alla grande, ma, di regola, le cuffie circumaurali sono più confortevoli in caso di sessioni d'ascolto prolungate e, inoltre, offrono maggiore isolamento. La tipica cuffia hi-fi di grosse dimensioni per uso domestico è proprio quella circumaurale (come la classica AKG nella foto sottostante).
Molte persone, quando indossano le cuffie, desiderano che la musica sia l'unica cosa da sentire. E chi sta vicino a loro non vuole sentire quel ronzio confuso fuoriuscire dalle cuffie. Queste considerazioni ci portano a due ulteriori distinzioni: cuffie chiuse contro aperte ed eliminazione del rumore contro riduzione del rumore.
Molte cuffie sono del tipo aperto. L'altoparlante di una cuffia funziona allo stesso modo di quello di un diffusore e, quando vibra, libera tanta energia dal retro quanta ne libera dal lato anteriore, causando una dispersione sonora. Malgrado ciò, esse offrono davvero il miglior audio naturale, pur mantenendo coscienza dell'ambiente circostante, caratteristica che talvolta può essere utile all'ascoltatore. Cuffie di questo tipo sono alcuni modelli tipici Sennheiser e Grado.
Le cuffie chiuse sono progettate per ridurre al minimo la dispersione sonora. Presentano un involucro rigido che circonda la parte posteriore dell'altoparlante, in modo da trattenere il suono all'interno (fornendo anche un certo grado di isolamento). Tra l'altro, è possibile trovare auricolari di tipo chiuso oltre a quelli tradizionali. Questo involucro rende il progetto più complesso, poiché tende a colorare il suono, anche se i modelli più prestigiosi sono tra i migliori nella loro fascia di prezzo. Le cuffie utilizzate negli studi di registrazione spesso sono del tipo chiuso, per ridurre al minimo la dispersione sonora ed evitare che venga captata dai microfoni. Sono anche una scelta da prendere in considerazione per chi viaggia, perché riducono il rumore ambientale e non disturbano gli altri passeggeri. AKG è un produttore che ha avuto successo con la cuffia chiusa, sia con i modelli portatili sia con quelli più grandi.
L'aspetto più importante per molti utilizzatori di cuffie è la riduzione della penetrazione del rumore ambientale. Il problema può essere risolto in due modi: sottrarre il rumore manipolando attivamente il segnale audio in ingresso, oppure bloccare il rumore all'esterno. La gran parte dei produttori più importanti adotta sistemi per l'eliminazione attiva del rumore. Ciò avviene analizzando il rumore esterno, per poi generare un segnale audio in controfase con esso che andrà miscelato con la musica. Poiché due suoni in controfase tra loro si annullano reciprocamente, il rumore ambientale sparisce, come per magia. In pratica, questo sistema funziona abbastanza bene con suoni costanti a bassa e media frequenza (tipo il rumore dei motori di un aereo), ma meno bene con rumori casuali (tipo persone che chiacchierano nelle vicinanze). L'eliminazione dei rumori può influire leggermente sul suono (ho una cuffia Sennheiser che produce un leggero fruscio quando questa funzione è attivata, anche se in presenza di musica è impercettibile); inoltre, richiede l'uso di una batteria, però è l'ideale per guardare i film durante i lunghi viaggi in aereo.
Un altro aspetto a cui prestare attenzione in questo campo è la terminologia. Alcuni produttori parlano di "riduzione del rumore", il che significa semplicemente che si ha un certo grado di attenuazione del rumore ambientale. È più semplice (e meno costoso) bloccare i suoni in ingresso e quindi la "riduzione del rumore" si riferisce a questo. Non è necessariamente un problema, in quanto le cuffie chiuse offrono già un certo grado di riduzione del rumore ambientale, che per i monitor può essere altrettanto efficace dei sistemi di eliminazione del rumore. Ma con "eliminazione del rumore" si intende un'altra cosa, più specificamente il processo di annullamento della fase poc'anzi descritto.
Alcune persone trascorrono parecchio tempo indossando le cuffie e ciò, evidentemente, rende i dettagli abbastanza importanti. Ad esempio, la cablatura può incidere sulla comodità d'uso e sulla durata. La lunghezza del cavo è importante. Di certo, nessuno vuole essere limitato nei movimenti da un cavo troppo corto e nessuno vuole inciampare (o attorcigliarsi) in un cavo troppo lungo. In genere sarebbe meglio avere cuffie con cavo staccabile, in quanto il punto debole tende ad essere lo spinotto - ed è molto più facile inserire un cavo che saldare un nuovo connettore.
Molte cuffie hanno il cavo attaccato solo da un lato, il che le rende, in genere, più comode. Alcune sono dotate di un controllo del volume e, talvolta, di un microfono per essere usate con un telefono cellulare. Sebbene queste funzioni aggiuntive non siano, in genere, rivolte agli utenti hi-fi, alcune lo sono, come su alcuni recenti modelli Focal.
La realizzazione dell'archetto e dei padiglioni è un aspetto critico per la comodità d'uso e può influire sul suono. La cuffia deve "calzare a pennello" per garantire il miglior suono di cui è capace. Per ottimizzare la risposta sulle basse frequenze spesso si rende necessario l'utilizzo di un gancetto o di una chiusura di qualche tipo, dentro o intorno all'orecchio. Inoltre, la dimensione e la forma della testa possono comportare impressioni d'ascolto diverse e quindi valutazioni diverse della stessa cuffia. Materiali come il cuoio, finto o vero, possono andare bene all'inizio, ma se l'uso è prolungato tendono a scaldarsi. Pertanto, è bene valutare la durata delle sessioni d'ascolto. Gli archetti dovrebbero essere leggeri e regolabili con facilità, per adattarsi meglio alla testa. Personalmente, per lunghi ascolti, preferisco cuffie dotate di una specie di sospensorio posto sotto l'archetto, che serve a tenere sollevata la banda metallica dalla testa. Bisogna anche valutare se l'archetto è di tipo pieghevole (per portare la cuffia con sé o per riporla da qualche parte quando non la si usa) e se viene fornita una custodia.
Molte cuffie possono essere pilotate, ad alti livelli d'ascolto, da un lettore musicale portatile con facilità, tranne in alcuni casi. Il punto chiave in questo caso è l'impedenza. Una cuffia ad alta impedenza (di solito circa 100 ohm) non potrà suonare ad alti volumi come fa un modello a bassa impedenza (solitamente 16 - 32 ohm), anche se possono esserci vantaggi di altro tipo a livello sonoro. Se si usa una cuffia ad alta impedenza, potrebbe essere necessario o desiderabile aggiungere un amplificatore per cuffia, per avere un livello sonoro più elevato e una maggiore altezza della scena. Parlando di specifiche tecniche, vale la pena porre l'accento sul fatto che esse non siano notoriamente affidabili come parametro per valutare le prestazioni delle cuffie; in pratica, se ne può ignorare la maggior parte, tranne l'impedenza. Questo perché alcuni parametri, quali il modo in cui la cuffia "calza" e la conformazione della testa e delle orecchie dell'ascoltatore, possono incidere in modo determinante sull'esperienza soggettiva, in termini di estensione in frequenza e di accuratezza della riproduzione.
A parte un'eccezione, l'unica altra circostanza in cui è necessario l'amplificatore per cuffia (ovviamente) è laddove un impianto hi-fi non abbia l'uscita cuffia. Diversamente, a parer mio, resta un vezzo da ricchi - a meno che si tratti di un modello che migliori l'amplificazione interna di molti dispositivi. Ad esempio, qualcosa tipo l'amplificatore per cuffia "X-Cans" di Musical Fidelity, che è in grado di migliorare l'uscita di molti amplificatori, poiché la sezione cuffia degli amplificatori integrati è spesso pilotata da operazionali che non hanno una qualità sonora paragonabile a quella di un amplificatore valvolare in classe A ben progettato. Genericamente parlando, direi che non vale la pena investire più soldi in un amplificatore per cuffia di quanti se ne destinino alla cuffia che deve pilotare, a meno di dover sopperire a carenze specifiche.
L'eccezione a cui mi riferivo nel paragrafo precedente è costituita dalle cuffie "elettrostatiche", che usano altoparlanti elettrostatici invece di quelli dinamici, presenti in molti modelli. L'azienda Stax è specializzata in questa tipologia di cuffie. Esse necessitano di elettronica dedicata e la loro fama è avere il suono più preciso e dettagliato che esista. Come per i diffusori elettrostatici, alcuni le definiscono carenti per quanto riguarda la consistenza dei bassi.
Cavi di ricambio sono disponibili per i più comuni modelli high-end. Sul fatto che i cavi modifichino o meno il suono, relativamente al prezzo, non mi pronuncio, a maggior ragione su TNT-Audio, poiché noi cerchiamo di non parlarne. Una modifica che può fare la differenza è la sostituzione dei cappucci degli intrauricolari con quelli prodotti dall'azienda "Comply". Essi sono costituiti da un composto in foam di maggiore morbidezza rispetto al solito silicone, allo scopo di aumentare l'isolamento e influire sulla resa sonora. Sono un po' cari, considerando che si tratta di piccoli oggetti in foam, comunque ho constatato che funzionano. A parte questo, non è che ci siano molte possibilità di tweaking, anche commerciali, per le cuffie. Mentre stavo scrivendo questo articolo, mi sono arrivati alcuni piccoli dispositivi passivi da "MadScientist Audio", i quali, quando sono applicati alle cuffie, dovrebbero migliorare la scena sonora; onestamente, devo ammettere di non aver notato affatto cambiamenti nel suono. Però l'azienda offre campioni gratuiti dei propri prodotti, così potete provarli personalmente.
Tra gli utilizzatori di cuffie più attivi circolano diversi tweaking fai-da-te, che spesso comportano modifiche o sostituzioni dei padiglioni e dell'archetto. Così facendo, ci si può cimentare tentando vari approcci, ma probabilmente la soluzione migliore è dotarsi di una cuffia decente e passare il proprio tempo ad ascoltarla.
Ci vuole poco per danneggiare l'udito, quindi andateci piano con il volume, specialmente quando cambiate la sorgente d'ascolto o se state facendo qualche regolazione. Ci vuole poco anche ad essere investiti da un'auto perché non l'avete sentita arrivare. Quindi, prestate la massima attenzione al luogo in cui usate le cuffie che vi isolano dai rumori esterni!
Le cuffie di qualità superiore suoneranno meglio di quelle più scadenti anche con gli mp3, ma per ottenere il meglio è opportuno iniziare con materiale già di qualità all'origine. Quindi, se vi interessa la qualità del suono, è importante usare cd originali, dischi in vinile o file non compressi (o compressi senza perdita di informazioni). I dettagli aggiuntivi presenti nelle registrazioni a bit rate elevato spesso sono apprezzati meglio in cuffia; ci sono registrazioni particolari, che fanno uso della tecnologia binaurale, le quali possono essere apprezzate soltanto ascoltandole in questo modo.
Le cuffie sono diventate un accessorio di moda, ma sono anche un componente audio. È importante tenerlo presente quando le si valuta. Questo ha creato un mercato in cui non c'è necessariamente una relazione tra il prezzo e la qualità sonora. Diffidate da realizzazioni sgargianti e dal suono con bassi enfatizzati, a meno che sia qualcosa che cercate di proposito. Una conseguenza positiva delle cuffie quali accessori di moda è che, nei negozi più importanti, potete trovarne un'ampia esposizione con vari modelli da provare. Vale sicuramente la pena trovare un negozio che tratti almeno una selezione dei marchi più affermati (come quelli che ho citato), ma anche prodotti più di tendenza.