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Per i lettori più giovani che non lo sapessero circa 20-30 anni fa aziende come la SAE, seguita successivamente da molte altre, erano nei sogni di tutti noi incalliti audiofili. La conoscevano in pochi ed essendo fortunatamente uno di quelli sapevo che dietro tutti quei nomi venerati e quei prodotti, vere e proprie pietre miliari del settore, c'era un uomo - James Bongiorno. Questo signore meriterebbe che gli si dedicasse almeno un libro ma per il momento dovrete accontentarvi di una breve intervista. Ho fatto di tutto per incontrarlo e grazie all'onnipotente ed omnipresente rete Internet alcuni sogni diventano realtà: questo è proprio uno di quei casi. Valeva la pena aspettarlo.
Per me è già abbastanza - Mr Bongiorno, a Lei la parola!
TNT-Audio>
Sig. Bongiorno, in questi decenni Lei è stato associato a molti nomi
famosi nel campo audio, come SAE, GAS, Sumo ed altri. E' stato menzionato in
libri, riviste e testi inerenti l'audio. Come e dove ha iniziato, e perché l'audio?
JB>
Ho iniziato da giovanissimo, a circa 10 anni per essere esatti. Studiavo fisarmonica
classica e jazz con uno dei più grandi musicisti del mondo, Russ Messina,
a Buffalo - N.Y. Era il 1953 ed a quei tempi i costruttori di fisarmoniche
stavano cambiando la struttura degli strumenti, passando dalle griglie aperte
a quelle chiuse. Aggiunsero anche sezioni di tono e muting sotto le griglie
per rendere il suono più maturo. Sfortunatamente queste modifiche
resero lo strumento anche più duro da suonare perché si doveva
pompare molta più aria nel soffietto per ottenere lo stesso volume
di prima. A questo punto l'industria fece il grande salto verso l'amplificazione
che ovviamente rese molto più facile suonare lo strumento. E' stato
all'incirca in questo periodo che i nostri insegnanti iniziarono a realizzare
le prime registrazioni. Essendo molto piccolo ho avuto perciò delle
difficoltà, non avendo alcuna esperienza nell'hi-fi. Io ed i miei
compagni di corso sapevamo solo che c'era un rinomato giradischi Bogen con
una cartuccia ceramica (ad alta tensione d'uscita) connessa direttamente
con i nostri strumenti amplificati. Inoltre anche la cartuccia non necessitava
di alcuna equalizzazione. Gli strumenti amplificati erano anche molto robusti
perché in origine erano da supporto a chitarre e bassi elettrici per
cui dovevano suonare piuttosto forte.
Cresciuto un po', mi sono interessato di organi elettronici con la Leslie
Speakers, etc. Comunque tutti questi strumenti non avevano un suono di grande
qualità.
Questo è il motivo per il quale sono passato nel settore della progettazione
hi-fi.
La mia prima esperienza è stata quella di lavorare per la Wurlitzer ma, in quel periodo (1959), avevo ancora voglia di diventare un grande musicista
e così per molti anni sono stato indeciso tra il diventare un tecnico
o un musicista. Nel 1965 sono stato assunto da Dawson Hadley per essere la
sua "mano" destra. Infatti aveva il morbo di Parkinson che lo stava
disabilitando ed aveva bisogno di me per lavorare al posto delle sue mani.
Ho imparato abbastanza da Dawson. Non sono stato lì per molto. Ho quindi
visto un annuncio della Marantz sul retro di una rivista audio. Allora ho avviato
un contatto con il grande Sid Smith che era l'ingegnere capo. Dopo circa sei
mesi mi ha assunto. E' stato il lavoro più breve della storia. Io (e
chiunque altro) non sarei potuto rimanere più a lungo con il nuovo direttore
generale della Marantz - Flavio Bronco. Lo chiamavamo "il dittatore del
Sud America" - è stata una brutta novità. Comunque sia,
ho continuato ad essere in contatto con Sid per 35 anni fino alla sua recente
e sfortunata morte. Ho poi speso molti mesi lavorando per Harry Kolbe da Audio
Workshop a NY, dove sono rimasto davvero impressionato dal suo carattere
delinquenziale. Non voglio entrare nei particolari. Sono stato quindi assunto
da Rectilinear
Research (Morris Weiner - un altro delinquente ancora più grande)
per riprogettare il diffusore rectilinear III (ed anche il VI ed il X). NON
SONO
MAI STATO PAGATO. Fine della storia. Sono allora tornato nel commercio in ambito
musicale per un altro po' di anni e nel 1972 sono stato assunto da david Hafler
per sostituirlo alla Dynaco come ingegnere capo. Lì ho
progettato lo Stereo 400, ed anche contribuito alla realizzazione del sintonizzatore
am/fm AF6 (ho progettato
il filtro notch a 10kHz ed il rivelatore a bassa distorsione). Dopo un anno
sono stato assunto da Morris Kessler e Ed Miller per essere il Direttore del
settore Ingegneria alla SAE. Il resto è storia.
TNT-Audio>
Come è nata la SAE, e cosa avete realizzato?
JB>
La SAE è stata fondata da Morris Kessler e Ted Winchester intorno al
1969 ma non sono mai stati una coppia affiatata. Dopo un po' Morris ha rilevato
le quote di Ted. All'inizio sono stato assunto per sostituire Ed Miller nel
progetto di un sintonizzatore. Ma Morris è stato messo subito nelle
condizioni di capire (su mia iniziativa naturalmente) di non essere un ingegnere
e quindi io non sarei rimasto alla SAE a meno che egli non lasciasse il suo
posto. Non ha avuto scelta quando gli ho detto "prendere o lasciare".
Morris ha acconsentito e per i successivi due anni ho progettato io tutti i
prodotti.
TNT-Audio>
Perché ha lasciato la SAE e cos'è accaduto poi all'azienda?
JB>
In effetti non avrei mai voluto abbandonare la SAE. Il progetto Ampzilla è stato
inizialmente pensato per essere un articolo di autocostruzione per riviste
di elettronica e Morris ed io avevamo anche una piccola ditta per la fornitura
dei kit. Dopo che l'apparecchio è stato progettato, costruito, trasmesso
alle riviste e che io fui pagato per l'articolo, Morris divenne improvvisamente
freddo su questo progetto. Non entro nei dettagli ma alla fine egli mi offrì una
scelta: rinunciare al progetto e rimanere come Direttore o lasciare la SAE
per inseguire i miei sogni. Visto che il mio collo era stato già tirato
nelle passate esperienze non ho avuto altra scelta che lasciare. La SAE è durata
per altri 10 anni circa prima di chiudere. Ho detto abbastanza.
TNT-Audio>
Più tardi, ha fondato Great American Sound, o GAS. Uno dei suoi migliori
e rinomati modelli era appunto l'amplificatore finale chiamato Ampzilla. A
parte il suo senso umoristico, cos'era GAS per Lei?
JB>
Ho lasciato la SAE per ricominciare con la GAS. Anche se ero il principale
proprietario della GAS ho commesso il grave errore di cedere troppi rami
dell'azienda ai soci. Successivamente questa operazione si è rivelata
molto negativa per la società. E' stato un fiasco, gli altri 4 partners
e quelli più piccoli erano completamente ed assolutamente lontani
dalla realtà. Dopo 3 anni di fastidiose delusioni da parte di questi
personaggi ho deciso di invitarli a rilevare le mie quote in azienda. Ho
atteso più di 3 anni prima di dirgli che, andando così le cose,
stavano uscendo dal giro. La cosa buffa è che 3 anni dopo hanno fallito.
La fine di un grande sogno dovuta all'ego e ad una stupidità monumentale.
TNT-Audio>
Cosa è successo successivamente alla GAS?
JB>
La GAS è andata in rosso a causa dei gravi errori nell'organizzazione
del marketing e di un'assoluta irresponsabilità nella gestione fiscale
dell'azienda. Quando ne sono uscito l'importo totale del debito era di 220.000
dollari. Quando poi è fallita il debito totale ammontava a 1.600.000
dollari.
TNT-audio>
Successivamente Lei fondò la Sumo. Quando entrò nel mercato fu
subito un successo, e continuò così per qualche anno. Poi scomparve
lentamente, come sembra succeda sempre ad ogni azienda da Lei fondata, dopo
averla lasciata. Cosa è successo in questo caso?
JB>
Inizialmente ho fondato la Sumo con altri 2 soci. Erano giapponesi. Ho scoperto
molto presto che stavano provando a sfruttarmi. Si aspettavano che io mi
occupassi di tutti i progetti e del marketing e che il tutto fosse realizzato
con prodotti costruiti in Giappone. Ed io avrei dovuto accettare solo 1/3
dei proventi? Gli dissi che con quella stupidaggine ci avrebbero fatto volare
un aquilone. Purtroppo avevo già registrato il nome della società sia
qui che in Giappone ed avevo già progettato due cartucce e stampato
faticosamente tutta la documentazione, così ho dovuto continuare con
quel nome. Ho avuto la Sumo per 5 anni circa. Quello che mi depresse fu il
fatto che una prima operazione per un tumore nel 1978 non ebbe successo e
la malattia tornò con spirito vendicativo nel 1982. Allora pensai
di non poter sopravvivere ancora a lungo e così vendetti l'azienda.
Fortunatamente, per qualche ragione sconosciuta, il tumore smise di crescere
ma riprese di nuovo nel 1985. Questa volta sono stato abbastanza fortunato
nel trovare il più competente chirurgo del fegato nel mondo, il Dott.
Thomas Starzyl a Pittsburgh. Mi ha salvato la vita. Perché le aziende
chiudono dopo che me ne sono già andato via? Semplice. Certi personaggi
falliscono perché vanno dietro ad un paio di vecchi stereotipi. Il
primo, "se non si rompe, non si ripara"; il secondo, se c'è un
programma commerciale riuscito, perché cambiarlo?
TNT-Audio>
Ora è proprietario della Ampzilla2000. Cos'ha in programma? Riprendere
da dove era rimasto o fare qualcosa di completamente diverso?
JB>
Credo che sarà diverso da qualsiasi cosa io abbia mai fatto. Non sposo
la filosofia "questa è la strada giusta, quello che è sempre
stato fatto, ed è perciò la strada da seguire". Di rado
ci sono state delle vere novità nella progettazione audio. Il 99% di
tutti i prodotti realizzati sono sempre stati delle copie o dei cloni del progetto
originale di qualcun altro. Dopo la storia del Dynaco 400, composto in parte
da un circuito driver di Sidney accoppiato con i miei nuovi stadi di uscita,
ho fatto il voto solenne che non avrei mai utilizzato le idee di qualcun altro
nei miei progetti. Fino ad ora credo di aver mantenuto quella promessa. A conferma
di questo il mio circuito duale differenziale e totalmente complementare è stato
lo schema più copiato in tutta la storia della progettazione dei circuiti
audio. Deve esserci di sicuro qualcosa di buono. Il nuovo Ampzilla2000 utilizza
qualcuna delle mie idee precedenti e qualcun'altra nuova. Lo stadio di uscita è identico
a quello dei miei progetti realizzati alla Sumo principalmente perché è assolutamente
privo di qualsiasi fattore di instabilità. Oltretutto, anche a piena
potenza, la distorsione totale sta sotto all'1% fino a 20kHz, ad anello aperto
e senza retroazione. Inoltre lo stadio d'ingresso è virtualmente identico
allo schema Sumo, ma con una piccola retroazione locale che completa il circuito.
La vera "chicca" è nel secondo stadio che è completamente
nuovo e che per ora non voglio descrivere.
TNT-Audio>
E' sempre stato una specie di "enfant terrible" nell'industria audio,
per tutti un anticonformista. Ad esempio in un periodo un pò opaco come
questo dove chiunque stà eliminando qualsiasi cosa non rientri nella
filosofia "farlo in modo semplice", Voi della Ampzilla2000 state
invece valorizzando i controlli di tono. Come mai?
JB>
I controlli di tono sono obbligatori. C'è qualcuno che può forse
mostrarmi una sala d'ascolto perfetta? In natura non esiste. Ed agli estremi
di banda ci sono sempre dei problemi. Non ho mai costruito un preamplificatore
privo dei controlli di tono. Fare questo sarebbe pura stupidità.
TNT-Audio>
Se doveste scegliere uno dei diversi aspetti nella progettazione di un amplificatore,
come la stabilità, la tolleranza del carico, una buona risposta della
fase del segnale, nessuna limitazione della velocità e così via,
quale sarebbe il primo tra questi?
JB>
Non c'è un aspetto superiore o più importante tra tutti i parametri
che nel loro insieme rendono buona la filosofia di un progetto. OGNI COSA è importante
perché un progetto è una miscela tra tutti gli aspetti che lo
compongono. Per quanto riguarda le caratteristiche del prodotto, sono più interessato
alla tipologia delle distorsioni piuttosto che ai relativi valori numerici.
Questo è quello che davvero separa gli adulti dai ragazzi.
TNT-Audio>
Oggi vediamo che la cosiddetta high-end ha eliminato le prese per l'ascolto
in cuffia. Pensate che ciò sia sensato, credete nelle cuffie?
JB>
Ho sempre detestato la maggior parte dei diffusori per molte ragioni. In larga
parte perché pochissimi costruttori attualmente hanno competenza nel
campo dell'acustica. Di conseguenza sono sempre stato un assiduo utilizzatore
delle cuffie.
TNT-Audio>
Se oggi volesse comprare un preamplificatore, cosa cercherebbe?
JB>
Ad essere sincero non ho mai visto uno specifico preamplificatore che possa
considerare in modo particolare tranne il mio Thaedra. Non c'è stato
nulla nella storia dell'audio presente e passata come questa unità.
E' stupefacente il fatto che, da quando concepii questo apparecchio 25 anni
fa, nessun altro ha fatto qualcosa di simile fino ad oggi. Questa macchina,
upgradata, è ancora superiore a QUALSIASI cosa sia stata mai realizzata.
Se suona così bene come sono vere la mia arroganza e il mio "battere
cassa", allora va benone. Mi occupo di fatti concreti e non di fantasticherie
e posso provare quello che dico.
TNT-Audio>
Come vede i diffusori? Ognuno ha il proprio punto di vista - qualcuno vuole
l'efficienza, altri dicono che l'efficienza è grezza, altri ancora
li vogliono voluminosi, oppure li desiderano piccoli.....
JB>
Credo di aver già risposto a questa domanda. Fino a quando i progettisti
non inizieranno a capire quali sono le vere realtà dell'acustica non
vedremo molti diffusori decenti. Penso che tutti questi cosiddetti progettisti
siano tutti dei bla-bla-bla.
TNT-Audio>
Valvole o transistor? Bipolari o MOSFET? IGBT o ibrido? Quali punti di vista
pro e contro?
JB>
Ad essere onesto non è importante che un prodotto sia fatto con gli
escrementi dell'asino o altro. La sola cosa importante è il risultato
finale. L'unico svantaggio delle valvole naturalmente sono le limitazioni imposte
dal trasformatore d'uscita anche se ho visto almeno un apparecchio che è davvero
stupefacente nelle sue prestazioni alle basse frequenze (non voglio dire il
nome di quest'apparato). Per quanto bene possano andare, a me i MOSFET non
piacciono, non mi sono mai piaciuti e mai mi piaceranno.
Sono dei buoni dispositivi per le alimentazioni ma non per gli stadi attivi.
I Bipolari sono l'unica strada da seguire, ed inoltre sembrano raccogliere
i favori del 98% dei progettisti.
TNT-audio>
Il Sig. Fryer di Spectral dice che alla fine per avere il suono vero occorre
acquistare una catena di prodotti della stessa marca, in modo da avere la
stessa filosofia nel moto degli elettroni dall'ingresso all'uscita. Quali
sono le sue opinioni in proposito?
JB>
Il Sig. Fryer ovviamente promuove una filosofia di marketing che non ha assolutamente
NIENTE a che vedere con dei validi principi scientifici. Se allora qualcuno
acquistasse soltanto il suo preamplificatore allora il sistema non suonerebbe
bene? E sarebbe lo stesso se comprasse solo il finale utilizzandolo con un
preamplificatore di un'altra marca. Questa è una pura assurdità senza
senso. E' lo stesso personaggio che, nei suoi spazi pubblicitari, ha dichiarato
che i suoi amplificatori monofonici da 300 Watt hanno una larghezza di banda
che si avvicina ai 5 MHz. Con questa reclame Fryer è un altro bla-bla-bla
perché nel mondo reale non è possibile raggiungere quel valore.
Invece ho grande rispetto per il suo partner, Keith Johnson, uno dovrebbe
considerare tutto ciò che reclamizzano con un po' di buon senso.
D'altro canto i consumatori possono desiderare di avere tutte apparecchiature
della stessa marca e non possono certo essere colpevolizzati per questo.
TNT-Audio>
Nel corso degli anni è venuto a contatto praticamente con chiunque nel
settore audio. C'è qualcuno che per Lei merita di essere menzionato,
o qualcuno del quale ammira il lavoro per qualche motivo? Un'azienda o un uomo?
JB>
Si, sono venuto a contatto con un pò tutte le persone importanti del
settore ed ho lavorato con e per alcuni di loro. Senza ombra di dubbio il più grande
di tutti è stato l'ultimo Sidney Smith, già nella Marantz, che
ha regalato al mondo intero tutti i suoi grandi apparati a valvole oltre al
favoloso amplificatore a stato solido Model 15. In più ha dato i maggiori
contributi nella realizzazione del sintonizzatore Sequerra Model 1. In seconda
posizione, naturalmente, c'è Dick Sequerra, probabilmente il più brillante
tra tutti i progettisti nel mondo dell'FM. Un'altra menzione la merita l'ultimo
Ed Miller che è stato un altro astuto progettista sempre nel campo dell'FM
e che mi ha insegnato molto di quello che so, così bene da diventare
uno dei miei collaboratori. Poi c'è il Dott. Lester Field, senza dubbio
il più grande scienziato col quale sono venuto a contatto, uno degli
uomini più brillanti nel mondo scientifico. Mi ha insegnato come pensare
correttamente. Infine vorrei citare Bascom King, che è stato un amico
per oltre 25 anni e che è anche un ingegnere audio molto capace. Mi è stato
di grande aiuto nel corso degli anni.
TNT-Audio>
Le piacerebbe dare qualche consiglio particolare, dopo tutti questi anni di
esperienza, che per lei merita certamente di essere ascoltato?
JB>
E' difficile dare un consiglio quando si ha a che fare con un'industria alimentata
da giganteschi stereotipi dove le credenziali sono date da piccole offerte.
Non siamo solo una società che ha perso di vista la vera cultura musicale
(basta vedere la schifezza che oggi ascolta la gente), abbiamo perso di vista
anche lo scopo della riproduzione musicale. E sarà così fino
a quando la nostra industria inizierà a riconoscere che l'obiettivo
primario è catturare la REALTA', e quello secondario è la qualità:
allora torneremo a riprendere la strada giusta. L'industria non si pone le
giuste domande e quindi le risposte non sono imminenti.
Copyright © 2003 TNT-Audio - www.tnt-audio.com
Traduzione di Sandro Savino
HTML di Andrea De Marco
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