LC >
Potresti raccontare ai nostri lettori che cos'è la Digital Domain e come (e quando) iniziasti con questo progetto?
BK >
La Digital Domain è uno studio di masterizzazione per CD e DVD. Ho fondato la Digital Domain nel 1990 ma ho realizzato in precedenza masters per molti dei miei clienti
da quando diventai ingegnere di registrazione intorno al 1971.
Ho utilizzato anche gli studi di registrazione di altre compagnie ma con le mie stesse apparecchiature.
LC >
Abbiamo pubblicato un articolo comparativo tra i vari formati audio oggi esistenti: DVD contro CD contro LP, tutti originati dallo stesso nastro master ed i risultati sono stati piuttosto incoraggianti.
Hai fatto prove analoghe o, in generale, come vedi dal tuo punto di vista privilegiato il nuovo standard DVD?
BK >
Ho fatto molti di questi tests e, anora meglio, ho realizzato molti CD e DVD da un nastro master 24/96. Le mie conclusioni sono che l'aumento della lunghezza della parola digitale (i 24 bit NdT) è il miglioramento più sensibile mentre al secondo posto per importanza c'è l'aumento della frequenza di campionamento.
Sono soddisfatto dei risultati ma, dopo un elevato numero di accurati test d'ascolto, ritengo che lo standard 16/44 (CD) possa essere considerevolmente migliorato, non tanto da avvicinarsi al 24/96 ma molto più di quanto la gente possa pensare.
Sono abbastanza deluso invece dalla perdita sensibile che introduce ogni convertitore di sampling e di lunghezza di parola digitale, quando dalle incisioni 24/96 devo passare allo standard 16/44. E' vero che questi convertitori stanno migliorando ma, per ora, non è possibile ascoltare al meglio queste incisioni a 24/96 travasate nello standard 16/44 del CD.
Infatti, con un qualche sforzo, uno standard 24/44 può essere estremamente buono. I 16 bit sono invece fuori discussione, essendo i 20 o i 24 alla stessa frequenza di campionamento sempre forieri di risultati ben superiori, in termini di suono più caldo, più profondo e più definito.
Certo, è molto più semplice, grazie all'utilizzo di filtri digitali a più bassa pendenza, realizzare delle ottime registrazioni a 24/96 (o anche a 24/88.2).
Infatti i miei esperimenti e quelli di altri colleghi sottolineano in modo inequivocabile che il miglioramento sonoro che sentiamo a livelli di campionamento più elevati non sia dovuto all'aumentata banda passante (frequenze che prima non potevamo sentire) quanto piuttosto alla riduzione delle interazioni in banda udibile dovute ai filtri digitali ed analogici ad alta pendenza, necessari alla frequenza di sampling di 44.1 kHz.
Il più grande beneficio del registrare ad una frequenza di campionamento più elevata è la riduzione della distorsione in gamma media durante i processi di equalizzazione e di compressione dinamica. Gli errori (distorsioni) si dispongono su un arco di frequenze molto più ampio e può essere dimostrato che il loro livello si attenua di circa 6 dB.
Il risultato è una equalizzazione ed una compressione digitali molto più pulite, tanto da ricordare l'analogico.
Lo "sporco" viene via dal suono inciso. Per questa ragione, anche se il medium usato per l'incisione (CD) è a 44.1 è una buona idea lavorare a 88.2 durante il processo di produzione: la differenza è sensibilmente udibile.
LC >
Il formato 16/44 è ormai vecchio di 15 anni ma molti audiofili sono restii ad abbandonarlo e vorrebbero che questo fosse lo standard per l'audio per molti anni ancora.
Riesci a vedere qualche possibile futuro per il CD 16/44?
BK >
Avremo modo di ascoltare migliori CD realizzati con la tecnica del sovracampionamento a 88.2 o a 96 kHz. Possiamo spremere ancora molto dal formato CD.
Tuttavia il reale cambiamento sarà il suono surround. Sebbene dovrò esserci tirato in ballo per i capelli, prevedo che il formato multicanale tipo DTS o Dolby AC-3 prenderà il sopravvento con l'affermarsi del DVD. Ovvero l'audio multicanale compresso avrà la meglio sul PCM lineare. I consumatori avranno già i decodificatori e suoneranno i CD o i DVD codificati in AC-3.
La ragione per la quale dovrò essere tirato dentro per i capelli è che ciò per cui sono conosciuto (regitrazioni due-tracce di Musica acustica in presa diretta senza sovraincisioni, vedasi i CD Chesky) diventerà inutile quando tutti avranno il suono surround.
Le mie registrazioni a due tracce hanno un grande senso di ambienza, di spazialità e di profondità e su un buon sistema HiFi sono difficili da contrastare. Tuttavia, qualcuno con minore esperienza sulla registrazione 2-tracce, ma con due microfoni d'ambienza destinati ai diffusori surround riuscirà ad ottenere risultati migliori perchè il senso dello spazio sarebbe diffuso in una maniera più naturale.
Inoltre, sebbene una buona incisione surround possa suonare più naturale di una semplice due canali, le tecniche richieste per lavorare in surround saranno necessariamente multitraccia e richiederanno molte sovraincisioni, eccetto, forse, per le incisioni di classica e di Musica jazz strumentale.
La spontaneità e la naturelezza dell'esecutore e della performance dell'artista saranno perse in favore della sovraincisione per poter sfruttare la meglio le possibilità offerte dall'audio multicanale.
E' difficile registrare un gruppo pop nel modo che utilizzo io, direttamente sul due tracce ed una versione surround potrebbe essere tecnicamente impossibile. Dovremmo specializzarci in tecniche di post-produzione completamente artificiali, temo, e questa sarà la fine delle registrazioni in stile Katz/Chesky.
LC >
Conosco molto bene il tuo articolo sul jitter, è infatti un *riferimento* internazionale sull'argomento (consiglio a tutti di leggerlo molto attentamente sul sito della Digital Domain).
Potresti spiegarci, in parole semplici, che cosa sia il jitter e in che modo possa influire sulla riproduzione e la registrazione digitali?
Come possiamo tentare di minimizzare i suoi dannosi effetti?
BK >
Grazie per l'apprezzamento! Il jitter è, semplicemente, una instabilità del clock del convertitore che si traduce in un suono più spigoloso, duro e meno definito.
Per gli audiofili la riproduzione o, meglio, la conversione D/A è la chiave per eliminare il jitter. Un convertitore D/A ideale eliminerebbe completamente il jitter ma una simile bestia non è stata ancora inventata. Per questo motivo è importante che i CD siano stampati nel modo migliore.
Invece, con un convertitore D/A ideale le differenze sarebbero virtualmente non udibili. Sto parlando delle differenze tra cavi digitali o tra CD masterizzati in modo approssimativo (alti tassi di jitter) e CD masterizzati a regola d'arte (CD Gold o CD masterizzati a velocità 1X con un continuo controllo e monitoraggio della frequenza di clock).
Un buon convertitore digitale potrebbe, in teoria, eliminare tutto il jitter presente in queste situazioni.
Il modo migliore per trattare col jitter da parte dell'audiofilo è quello di sperare che in futuro le meccaniche per CD usino la nuova interfaccia I2WS invece della pessima S/PDIF o AES/EBU. Alcune meccaniche ed alcuni convertitori che fanno uso dell'interfaccia I2WS cominciano ad affacciarsi sul mercato e se gli stadi analogici del convertitore sono ben progettati una combinazione di questo tipo non mostrerà più alcuna differenza tra i CD normali e quelli Gold ed anche le differenze all'ascolto tra diversi cavi digitali diventeranno una cosa del passato.
Il Jitter è completamente controllabile, il problema è che anche ridottissime quantità di questa distorsione temporale sono udibili ed è estremamente difficile progettare un sistema di lettura digitale facente uso dell'interfaccia S/PDIF che sia immune (all'ascolto) dai problemi causati dal jitter.
Dal punto di vista della registrazione invece la faccenda è completamente diversa ed è meglio lasciare la trattazione ad un futuro articolo.
LC >
Supponiamo tu sia un principiante nel campo della registrazione (OK, è difficile...ma prova :-) ) e vuoi registrare Musica in un modo semplice ma con requisiti audiophile.
Supponiamo, ad esempio, che tu voglia registrare anche un singolo strumento o una voce, quali sono le cose necessarie per cominciare?
Sono sufficienti due buoni microfoni, un buon pre microfonico ed un DAT per cominciare bene? Potresti dare qualche dritta giusta per un principiante?
BK >
Se vuoi realizzare una registrazione con due soli microfoni gli apparecchi più importanti sono le tue orecchie ed il tuo talento.
Impara a identificare differenze nel suono e assicurati che quello che cerchi sia già dentro la tua testa, se non sai cosa vuoi ottenere non saprai mai se riuscirai a raggiungerlo.
La seconda cosa più importante è l'artista. Senza un buon esecutore anche il miglior studio di registrazione non sarà in grado di fare una buona registrazione (stiamo parlando di registrazioni bi-microfoniche in presa diretta...NdT).
Terza cosa: la sala di registrazione, se questa ha una brutta acustica non ci sono apparecchi che tengano, il risultato finale sarà disastroso comunque.
Seguendo queste tre priorità sarai già ad un buon punto di partenza, anche se avrai un registratore a cassette e due microfoni economici.
Un altro consiglio che mi sento di dare riguarda il posizionamento dei microfoni, che è di importanza cruciale. La differenza tra una buona registrazione ed una pessima può essere dovuta ad un errore di 2 cm nel posizionamento dei microfoni.
Devi conoscere il punto esatto dove posizionarli.
Un errore abbastanza comune tra chi realizza registrazioni bi-microfoniche è pensare alla ripresa come ad una fotografia con un obbiettivo da 50 mm.
Si finisce sempre con una rappresentazione noiosa e poco interessante. Le registrazioni con pochi microfoni devono invece possedere un grande livello di intimità e dettaglio, oltre all'ambienza ed al senso dello spazio.
Non puoi ottenere questo senza uno sforzo ulteriore oltre a quello di trovare il punto giusto per il posizionamento dei microfoni. Puoi ottenere quella scintilla magica solo pensando alla ripresa in modo creativo e utilizzando il posizionamento dei microfoni per *dipingere* un primo piano, uno sfondo principale ed uno secondario, come facevano i migliori pittori del Rinascimento.
Ascolta la mia registrazione di Johnny Frigo (CD Chesky JD 119): si può percepire distintamente uno sfondo principale, uno secondario ed un primo piano, oltre ad una palpabile sensazione di spazio che circonda questi piani sonori.
La maggior parte delle persone che l'hanno ascoltato non riesce a credere che si tratti di una registrazione fatta con un singolo microfono stereo.
Ricorda: intimità e chiarezza più calore, spazio e profondità.
Una buona registrazione necessita di tutti questi aspetti che possono essere ottenuti solo con un accurato posizionamento dei microfoni e degli esecutori.
LC >
Ci sono molte incisioni audiophile, principalmente di classica e di jazz.
Sono rare invece le buone incisioni di pop/rock di artisti famosi. Io ricordo il tentativo di Joe Jackson che con l'album Body and Soul decise di utilizzare tecniche di ripresa con due soli microfoni in presa diretta. Il risultato fu abbastanza convincente.
Ma è così complicato registrare bene la Musica pop? O sono gli artisti famosi ad essere poco interessati alle buone incisioni?
BK >
Come sai bene, molte delle attuali incisioni di Musica pop avvengono con tecniche multimicrofoniche, remixando poi tutto in fase di editing. In soli 20 minuti la registrazione è pronta.
Altre volte la registrazione avviene in luoghi diversi ed in momenti diversi, registrando uno strumento alla volta e poi ricucendo tutto insieme alla fine. Si guadagna tempo e si può esercitare un grande controllo sull'incisione ma si perde completamente profondità, senso dello spazio e naturalezza.
I problemi insiti in una ripresa diretta con due soli microfoni sono molto pesanti dal punto di vista dell'esecutore. E' molto difficile registrare Musica pop con due soli microfoni, è un'arte che richiede grande dedizione e sacrificio.
Spesso le migliori performance *artistiche* sono andate perdute per via di uno sbagliato posizionamento dei microfoni.
Il posizionamento infatti richiede ore ed ore di lavoro e di tentativi e dopo queste estenuanti attese i musicisti sono completamente distrutti. L'ingegnere del suono deve quindi lavorare molto velocemente e possedere le risorse umane di una Madre Teresa per mettere a loro agio i musicisti.
Per questi motivi non ci sono molte incisioni audiophile di Musica pop. Molti artisti, anche quelli che apprezzano il buon suono, non hanno la pazienza per sopportare tutto ciò che una ripresa diretta comporta, specialmente se si tratta di Musica pop cantata.
Sara K (dischi Chesky) è una rara eccezione ed è largamente dovuta al fatto che gli arrangiamenti delle sue canzoni sono stati pensati in modo semplificato.
La registrazione più complessa di Musica pop (cantata) che io abbia mai realizzato in presa diretta con due microfoni è stato il primo album di Rebekka Pigeon (Chesky JD 115).
Ancora non mi sembra vero di aver realizzato quell'incisione tutta in una volta, con tutti gli strumentisti presenti in sala insieme alla cantante.
La Musica strumentale, tipo il jazz, permette ancora di realizzare, senza troppa fatica, delle buone riprese bi-microfoniche in presa diretta. E' un tipo di incisione che mi piace molto, spero di realizzarne altre in futuro.
A proposito, se vi piacciono i dischi che ho registrato per la Chesky, scrivete loro e dite che vi sono piaciuti, ho l'impressione che si stiano orientando verso materiale musicale di tipo diverso in questi ultimi tempi.
LC >
Supponiamo di voler masterizzare un CD in casa per poterlo utilizzare, ad esempio, in automobile. Questi CD masterizzati non sempre riescono ad essere copie perfette dell'originale. Poichè questa è una domanda che i nostri lettori pongono molto spesso potresti dirci due parole sull'argomento?
BK >
Il segreto è il masterizzatore. Molti dei software in circolazione permettono copie perfette a meno non consentano di alterare o equalizzare il segnale. In questo caso le copie saranno sempre più scadenti ed io ne sconsiglio l'uso agli audiofili.
E' impossibile copiare un CD, equalizzarlo e modificarlo senza snaturarne le caratteristiche originali. L'unica cosa che si può fare è avere accesso ad un master a 24-bit non equalizzato e poi pensare di realizzare qualcosa di identico se non addirittura migliore.
Tuttavia, se sei semplicemente interessato a fare copie perfette, ecco a cosa bisogna fare attenzione...
Se il software permette di realizzare cloni perfetti, il segreto sta nel masterizzatore.
L'industria dell'hardware ha realizzato dei masterizzatori economici che possono produrre un ottimo CD dati ma che sono terribili coi dati audio.
Il masterizzatore che utilizzo io è uno dei migliori al mondo, costa circa 9000 $ (quasi 15 milioni) e non è più in produzione. E' realizzato con uno chassis molto robusto, un laser di qualità eccellente, un clock molto stabile, un motore molto preciso etc. Gli attuali masterizzatori possono essere acquistati per un prezzo di poche centinaia di dollari...non credi che si sia perso qualcosa per strada?
Tuttavia, se hai un convertitore D/A perfetto allora la qualità del masterizzatore è meno importante. Anzi, dimenticateli proprio...non ne troverai di qualità accettabile.
Piuttosto investi in una meccanica ed un convertitore che rendano le possibili differenze trascurabili.
LC >
Cos'hai sulla scrivania in questo periodo? C'è qualche piano segreto per il futuro?
BK >
Non ho piani precisi ma vorrei farti sapere che la Digital Domain realizza masters per rock progressivo, heavy metal, jazz, Musica folk e classica per molte etichette indipendenti e quindi non faccio solo incisioni *audiophile*. Anche il materiale sonoro più manipolato ha bisogno e può trarre beneficio dall'intervento di una mano *audiophile*.
Per quanto riguarda i sogni nel cassetto sto pensando di acquistare una migliore apparecchiatura per il 96/24 ma questo va oltre le mie attuali possibilità di spesa di almeno 10 volte. Ancora peggio se devo investire nel surround.
Si tratta di upgrades molto costosi per l'industria della registrazione discografica.
C'è nessuno che vuole sponsorizzare l'upgrade tecnico della Digital Domain? :-)
Cortesemente Bob Katz per TNT.
Copyright © 1998 Lucio Cadeddu