Inter.vista con Carlo Morsiani, dell'omonima Azienda Morsiani

[Giradischi e braccio Morsiani]
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Potrebbe raccontare ai nostri lettori quando e come ha cominciato adinteressarsi all'HiFi ed alla costruzione di giradischi?

CM >
Ho cominciato ad interessarmi verso la fine degli anni 60, quando in Italia l'unica rivista, che aveva un spazio dedicato all'hi-fi, era Discoteca hi-fi. Nel 1971 visitai il primo SIM a Milano.
Per molti anni ho preferito dedicarmi alle registrazioni dal vivo, che mi davano più soddisfazione degli LP. Poi fui fra i primi ad acquistare un lettore CD, ma credo di essere stato anche uno dei primi ad abbandonarlo definitivamente nel 90, perchè non mi dava la soddisfazione che cercavo.
Decisi allora di ritornare al vinile, ma poichè non ero soddisfatto dagli apparecchi allora reperibili, provai a costruire un braccio, fu allora che mi resi conto che il vinile poteva dare molta più soddisfazione di quanto avessi mai osato sperare.

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Proporre oggi degli strumenti di lettura dell'LP di altissimo livello potrebbe sembrare anacronistico ai più. Noi siamo tuttavia convinti che il mondo dell'analogico abbia ancora moltisostenitori - magari di vecchia data - e ne stia acquisendo di nuovi, adispetto dell'avanzata delle nuove tecnologie digitali.
Lo testimoniano, adesempio, le migliaia di dime Protractor che la nostra rivista hadistribuito gratuitamente in Italia in questi anni. Dal suo punto di vista privilegiato, come vede il mercato attuale per l'analogico?

CM >
Negli ultimi anni l'interesse degli audiofili per il vinile ed anche per i relativi apparecchi è aumentato, a dispetto delle profezie che volevano il vinile estinto al massimo dopo 10 anni dalla comparsa del CD.Di anni ne sono passati 16, e si scopre che vengono stampati in edizione 45 giri dischi originariamente disponibili solo a 33.
Su ogni nuova rivista che leggo, ad ogni sito internet che esploro, scopro nuovi costruttori di giradischi. Niente male per un moribondo!

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Addentriamoci un po' nella tecnica delle sue realizzazioni, potrebbe sintetizzarci i punti cardine dei suoi progetti?

CM >
Nel braccio la mia sperimentazione ha evidenziato la superiorità dell'articolazione unipivot.So che alcuni dicono che la regolazione è difficile, io invece dico che è impossibile senza la mia invenzione. Preciso che non ho inventato ne' l'unpivot ne' l'antiskating magnetico. L'unico esempio precedente, che io conosco, di tale combinazione, e mia fonte di ispirazione, è il Decca International Arm.
Tutti gli altri antiskating magnetici sono su bracci cardanici. Con un'articolazione a bassissimo attrito quale l'unipivot ho scoperto che la forza centripeta diminuisce dall'esterno del disco verso l'interno.
Ciò non è avvertibile con i bracci cardanici, e pertanto dimostra che hanno un'attrito maggiore. Da ciò ne consegue che la forza dell'antiskating dovrebbe essere regolata in modo da diminuire verso il centro del disco.
Con gli antiskating a filo e contrappeso ciò non è possibile, ne' è possibile farlo sul Decca.
Invece nel mio braccio è possibile tarare l'antiskating in modo da farne diminuire la forza verso il centro del disco, tale regolazione è ottenuta con la particolare disposizione di 4 magneti Alnico, pubblicata in un mio articolo apparso in "Costruire hi-fi" n° 18 del Gennaio 1996.
Ciò costituisce un diritto di copyright, a meno che qualcuno non riesca a dimostrare di averlo fatto prima di me. Alcuni credono di scavalcare l'ostacolo affermando che l'antiskating al di sopra di due grammi non conta più nulla, ma invece è dimostrato su testi noti che la forza centripeta è un decimo della pressione di appoggio della puntina, e questo è vero per uno, due, tre o quattro grammi di pressione.
Altri affermano che il suono è meglio senza antiskating. Sicuramente è più dinamico, considerata l'approssimatività dei sistemi correnti, ma in questo caso la distorsione da cattivo tracciamento sul canale destro arriva al 10%.
Inoltre l'usura dell'elastomero e della puntina è molto maggiore, ma quelliche ne soffrono di più sono i solchi di vinile, che ne vengono arati.
Invece con il mio antiskating la pressione che la puntina applica sui due lati del solco è bilanciata dall'inizio alla fine del disco.
Ascoltando il mio braccio molti si sono accorti che l'immagine è focalizzata e ferma dal principio alla fine del disco, e non c è nessun aumento di distorsione verso la fine del disco.
Con dei dischi nuovi, non arati da altri bracci, non si ha la percezione di uno sfregamento della puntina nel solco, ma di uno scorrimento fluido.
A riguardo del giradischi l'elemento più distintivo è nella riduzione delle fluttuazioni, ciò richiede non solo precisione meccanica, ma di evitare un mezzo di trazione elastico come le cinghie di neoprene, perciò ho preferito un nastro di mylar.
Il motore è a corrente continua, ed alimentato a batteria. Se qualcuno dice di aver provato a batteria ma di non aver notato niente, ha ragione, infatti tale differenza è percepibile solo col mio braccio. Ho installato per prova altri bracci sul mio giradischi, ed ho constatato che non si sentiva la differenza.
Questo avviene perchè il mio braccio, tracciando bene, restituisce tutta la rapidità di attacco delle note, per cui sono distingibili nel giradischi le soluzioni che migliorano questo aspetto, mentre con bracci meno accurati non ci si accorge di perdere ciò che non si è mai avuto.
Quando dalla batteria si passa alla rete, sembra che i musicisti si siano stancati, tanto diminuisce la rapidità di attacco delle note ed il senso del ritmo.

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Molti appassionati di giradischi ci chiedono costantemente di modifiche per migliorare le prestazioni delle proprie macchine analogiche.
Noi abbiamo proposto un po' di tutto, dalle alimentazioni esterne sovradimensionate (autocostruite e non), ricablaggi, tappetini, trattamenti insonorizzanti etc. Secondo la sua esperienza quali sono le aree dove l'appassionato fai-da-te può intervenire per ottenere migliori prestazioni dal proprio giradischi?

CM >
Consiglio accessori facilmente rimovibili, perchè le modifiche irreversibili diminuiscono la rivendibilità, le modifiche sono state per me l'avvio, ma poi si arriva al punto in cui verrebbe da modificare tutto, per cui tanto vale ripartire da zero; per quanto si modifichi una Cinquecento non diventa una Ferrari.
Nei bracci non conviene far altro che un cablaggio, nei giradischi va ricercata la combinazione di accessori più adatta. Ogni modello di giradischi è un caso a sè stante, per cui non mi riesce di stabilire regole generali.

TNT-Audio >
Sempre parlando di costruzione di giradischi, riceviamo non poche richieste da parte di appassionati che accarezzano l'idea di costruirsi il proprio sistema di lettura "in casa". Esistono dei kit interessanti della Origin Live e di qualche altro Costruttore, ma in realtà il desiderio di molti è quello di cominciare ex-novo. A parte l'ovvia e costosa difficoltà relativa al sistema perno/pozzetto, potrebbe suggerire qualche idea per questi autocostruttori folli?

CM >
La follia consiste nel voler costruire un apparecchio solo, pretendendo di azzeccare tutto al primo colpo, mentre invece per distinguere le idee giuste da quelle sbagliate io ho impiegato 7 anni a costruire, modificare, demolire e ricostruire prototipi per arrivare ad un modello con le carte in regola per affrontare la concorrenza.
Comunque gli autocostruttori hanno già avuto da me non solo un'idea, ma un progetto già ben collaudato, ovvero il progetto del mio braccio, che è stato pubblicato su "Costruire hi-fi".
C'è stato uno che lo ha montato su un Thorens, e come tanti altri che lo hanno fatto, mi ha confermato che rappresenta un salto di qualità enormemente maggiore di tutte le modifiche tentate prima.

TNT-Audio >
Parliamo un po' di mercato. I suoi giradischi attraggono senz'altro l'attenzione di molti appassionati ma mi sembra di capire che l'analogico di alto livello sia una nicchia dentro un settore già di nicchia. Può dirci, dal suo punto di vista, qual'è la situazione attuale del mercato HiFi (ed HiFi analogico) in Italia e quali le prospettive per un eventuale/necessario ampliamento all'estero?

CM >
La situazione in Italia è di minore interesse rispetto a Germania, Giappone, Inghilterra ed USA. Basta vedere quanti giradischi hi-end nuovi sono spuntati nelle mostre di Francoforte e LasVegas. Grazie alla presentazione del mio giradischi in TNT, ho già ricevuto messaggi di interessati dall'estero; sicuramente il mezzo telematico avrà un ruolo insostituibile nella mia futura attività, pertanto il mio sito web è in fase di ampliamento, per far conoscere i miei prodotti all'estero i testi saranno anche in inglese.

TNT-Audio >
Ha intenzione di proporre un giradischi entry-level per la fascia budget-conscious dell'utenza? Più in generale, ha qualche idea ancora in fase di progetto della quale ci potrebbe anticipare qualcosa?

CM >
Ho costruito almeno due prototipi più economici, ma l'interesse è stato fino ad ora zero. Nel mercato dell'usato c'è già un'offerta sovrabbondante, per cui il nuovo in fascia economica è sfavorito inpartenza.
Invece di giradischi hi-end ne sono stati costruiti pochi, questo è l'unico segmento in cui è ancora possibile vendere qualcosa di nuovo. Ormai i miei bracci ed il mio giradischi hanno raggiunto una maturità soddisfacente, per cui posso dedicare più tempo a nuovi progetti riguardanti elettroniche a stato solido con alimentazione a batteria, vista l'esperienza col giradischi.
Chi vuole saperne di più può visitare il mio sito o contattarmi per E-mail.

Cortesemente Carlo Morsiani per TNT.

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