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Inter.vista a Silvano Cremonesi di Pearl Evolution

di Lucio Cadeddu

[English version]

LC >
1) Potresti raccontare brevemente come (e perché) è nata la Pearl Evolution?

PE >
Come quasi tutte le aziende di questo tipo esse nascono per una passione sfociata in attività professionale. In quanto al perchè... oltre al "di cui sopra"... è presto detto, la spinta definitiva venne soprattutto dai molti elogi ricevuti soprattutto all'estero ove, per ovvi motivi doganali, era necessaria una figura sociale.

LC >
2) Sul mercato non si può certo dire che manchino i Costruttori di diffusori. Basta sfogliare un Annuario per rendersi conto di quanti marchi e modelli siano (teoricamente) disponibili. Per affermarsi, distinguersi è dunque fondamentale. Quali sono, secondo te, i tratti distintivi di un diffusore Pearl?

PE >
Hai ragione, il campo dei diffusori è senza dubbio il più difficile, ci si scontra con mostri sacri che sono di blasone molto superiori al nostro per marketing e distribuzione, quindi per affermarsi è senza dubbio necessario oltre che costruire allo "state of the art" avere nella propria faretra una freccia in più o quantomeno differente dal classicismo, nella nostra sede si è infatti sviluppato il sistema RSS che meriterebbe un più ampio spazio per essere spiegato.
Ci limitiamo a dire che abbiamo invertito la logica di fissaggio dei driver disaccoppiando di fatto gli stessi, ovvero non fissiamo il driver per il cestello al cabinet ma fissiamo il driver per il magnete e non facciamo trasmettere le vibrazioni del cestello al cabinet.

LC >
3) Nella progettazione di un diffusore sono tantissimi gli aspetti da tenere in considerazione ed i compromessi da accettare, sia dal punto di vista costruttivo che estetico. Per un progettista, e per te in particolare, quali sono stati quelli più difficili da accettare?

PE >
Un progettista non vorrebbe mai scendere a compromessi, spesso il progettista è la figura su cui ruota il prodotto, fino ad oggi non credo di essere mai sceso a grossi compromessi, e comunque non tali da impoverire il prodotto, ecco il compromesso, il compromesso è non essere mai sceso a compromessi gravanti la qualità e ti devo dire che.. ne ha fatte le spese la distribuzione trovandosi in netta concorrenza di fascia di mercato con blasoni affermati.

LC >
4) Esistono tante teorie sul come sfruttare al meglio l'energia emessa dagli altoparlanti. C'è chi costruisce mobili a prova di bomba nel tentativo di bloccare qualunque emissione non proveniente dai driver, utilizzando materiali rigidissimi e pesanti (Merlin, ad esempio), altri che cercano di allearsi con materiali differenti inventandosi degli ingegnosi disaccoppiamenti degli altoparlanti. Nello specifico, mi pare che Pearl abbia perseguito una strada per certi versi innovativa, ce la potresti raccontare?

PE >
Ti riferisci al sistema RSS che ho anticipato prima... nello specifico è semplicissimo e geniale. il driver viene realizzato dal costruttore con cestelli robusti/antirisonanti/indeformabili ecc... per sostenere/resistere essenzialmente a due cose:

  1. al peso di un motore spesso imponente e a sbalzo
  2. al bloccaggio dello stesso per non perdere efficenza e dinamica

Rimangono pur sempre delle vibrazioni che si scaricano sul cabinet; prova tu ad emettere una nota pulita in estrema quiete e riemmetterla stando in piedi su una piattaforma vibrante, la nota non sarà di certo uguale e pulita, noi appendiamo il driver mediante una barra fissata al motore che blocca l'oscillazione dovuta al suo lavoro nella parte posteriore del cabinet e scarichiamo il peso vettoriale mediante delle false punte poste nel falso cestello da noi realizzato e convogliamo le vibrazioni in senso verticale e quindi sorde al cabinet.

LC >
5) Il diffusore acustico, a dire il vero, si basa su un principio estremamente inefficiente e virtualmente inalterato sin dalla sua invenzione. Materiali esotici a parte, non mi pare che i progressi, in fondo, siano stati sostanziali e radicali.
Una pietra miliare come il KlipschHorn, ad esempio, è più o meno uguale a se stesso da 50 anni...eppure continua a suonare piuttosto bene anche secondo gli standards attuali.
Pensi che si investa troppo poco nel settore della ricerca oppure dobbiamo rassegnarci ad utilizzare tecnologie comunque piuttosto obsolete?

PE >
La ricerca... la ricerca per noi è una passione, le domande sono all'ordine del giorno nel nostro staff, abbiamo come sai realizzato un sistema di disaccoppiamento efficente, abbiamo di fatto migliorato con questo sistema le performance del driver ma per studiare un sistema efficente e non giurassico come il driver.. ci vogliono investimenti che oggi penso improbabili, un esempio sulla voglia di ricerca nel nostro staff sta nella realizzazione, che spero veda la luce in primavera, di un supporto per diffusori che si rifà ad una antica scoperta oggi considerata banale ma mai letta nella sua giusta dimensione, ti anticipo che non si tratta di un supporto dalle caratteristiche estetiche particolari ma di un supporto con un fondamento fisico.
Un piccolo aneddoto alla questione ricerca sta nella storia, per oltre 100 anni si è usata la corrente solo ed esclusivamente per il telegrafo in quanto si pensava che solo a quello potesse servire, ma è bastato che un certo Thomas (riprendendo una invenzione di un altro per la verità) facesse capire che poteva servire ad altro che... oggi ne siamo schiavi.

LC >
6) Hai qualche sogno (diffusore acustico!) nel cassetto che, per un motivo o per l'altro, non sei ancora riuscito a realizzare?

PE >
Di sogni nel cassetto ce ne sono molti ma se mi chiedi quale brilla di più è senza dubbio la cassa acustica che da tempo ho disegnato ma che non vedrà la luce tanto facilmente, è un diffusore sulla linea monodriver con accoppiato un sistema di espansione d'aria dentro, per meglio intendere una cassa a volume variabile, è da tanto che cerco di realizzarlo... chissà mai che un giorno....
Questo è il mio sogno.. mi aiutate?

LC >
7) Potresti anticiparci qualche progetto per l'immediato futuro? Avete intenzione di produrre una linea entry-level di diffusori, ad esempio?

PE >
A parte ciò che prima ti ho detto stiamo realizzando la linea entry-level con estreme difficoltà, quasi tutte nate dal non scendere a compromessi, ti sembrerà assurdo ma noi non costruiamo a "metro" un diffusore da un metro non costa il doppio di uno da mezzo e non costa la metà di uno da due... su quasi tutti grava un costo fisso di componentistiche e soluzioni...costose, ma ci stiamo lavorando.

Cortesemente Pearl Evolution per TNT.

Copyright © 2007 Lucio Cadeddu

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