Inter.vista a Harry Pearson, Editore di The Absolute Sound

di Lucio Cadeddu

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LC >
Ritengo che l'attuale mercato HiFi sia pesantemente affollato di nuovi prodotti ogni mese e, secondo le riviste specializzate, sembrerebbe che noi abbiamo veramente bisogno di ogni singolo componente che i Costruttori HiFi progettano.
Quanto di tutto ciò è serio e quanto invece è pura propaganda?
Come vedi l'attuale mercato HiFi?

HP >
Queste sono tre domande in una.

Innanzitutto mi chiedi se veramente abbiamo bisogno di ogni componente HiFi che c'è sul mercato. Cosa posso dire? Credo che l'esplosione dei progetti High End sia sintomatica della salute e vivacità di un settore che molti vedevano in crisi.
Questo è il periodo più stimolante e creativo per i progettisti sin dai primi anni '70 e ci sono molti più progetti interessanti ora di quanti non ce ne siano stati negli ultimi 25 anni.

Poi mi chiedi quanto di tutto ciò è propaganda.
Da quanto detto sopra si capisce che ritengo che la maggior parte sono progetti seri. C'è sempre un po' di propaganda ma credo sia in piccola quantità. Il problema è che certi personaggi hanno bocche terribilmente enormi e sono nient'altro che palloni gonfiati da se stessi.

Poi mi chiedi come vedo il mercato attuale. In pratica ho già risposto, secondo me è un periodo d'oro.

LC >
Legata alla domanda precedente ce n'è un'altra: molti Costruttori HiFi stanno saltando dentro il vagone dell'Home Theater ed uno stuolo di canali centrali, subwoofers e diffusori *Cinema-ready* stanno invadendo il mercato ogni giorno.
Questa situazione mi ricorda quello che successe all'inizio degli anni '80 quando il mercato fu letteralmente invaso da migliaia di prodotti *Digital-ready*, pronti per il digitale, come si diceva allora.
Nonostante l'Home Theater mi diverta molto credo che la riproduzione stereofonica (analogica) sia ancora il modo migliore per riprodurre la nostra beneamata Musica.
Qual'è la tua opinione in proposito?

HP >
La maggior parte dell'Home Theater è propaganda, non è High End e gli apparecchi Home Theater non sono stati progettati per riprodurre Musica. Le esigenze della buona riproduzione musicale e del sonoro dei film sono totalmente diverse, queste ultime hanno molto in comune con gli impianti di sonorizzazione pubblica piuttosto che con quelli HiFi.

LC >
Amo il vinile. Non che odi i CD ma ritengo che ci sia ancora una grande differenza nel modo col quale questi due media comunicano la Musica. I Costruttori di apparecchi analogici (giradischi, testine etc.) continuano a progettare nuove cose per cui sembra che l'interesse nella riproduzione analogica della Musica sia ancora alto e, probabilmente, in fase di continua espansione.
Il DVD sembra sia di gran moda oggi e temo (be', non troppo seriamente...) che il CD sarà rimpiazzato molto presto dal nuovo supporto.
Qual'è la tua opinione in proposito?

HP >
Io credo che i promotori del DVD abbiano ucciso il mercato dell'High End digitale. Nessuno compra più sistemi digitali di un certo pregio (alcuni dei quali sono davvero straordinari) perchè si teme che l'hardware sarà obsoleto in breve tempo.
Io non credo che il CD stia andando da qualche parte nel futuro ma ritengo che ci sarà un sistema CD più avanzato (con un numero più elevato di bit e frequenza di campionamento superiore) progettato per essere compatibile col supporto esistente. Credo che lo vedremo prima della fine del secolo.
Credo inoltre che il DVD può tranquillamente rimpiazzare il Laserdisc come mezzo preferenziale per l'Home Theater, giusto perchè le immagini sono più precise. Il suono però è peggiore che nel Laserdisc, udibilmente peggiore e rappresenta un decisivo passo indietro.
Gli utenti dell'Home Theater tuttavia non si preoccupano più di tanto della qualità del suono di per sè, essi cercano un suono grande e spettacolare con bassi da terremoto.
Io credo veramente che gli LP siano ancora il miglior investimento, musicalmente e sonicamente.
Il problema è questo: pochissimo materiale dei bravi musicisti e poca musica seria viene oggi incisa anche su vinile. Le registrazioni dei bei tempi andati sono facilmente reperibili ma non puoi più vendere nuove edizioni analogiche in vinile.

LC >
Molti audiofili credono che la pubblicità stia corrompendo sia il mercato dell'HiFi che le riviste specializzate.
Troppe recensioni da *miglior apparecchio del mondo* generano solo confusione e la gente non sa più a chi credere.
Secondo me il modo migliore per scrivere recensioni VERE e condurre serie prove d'ascolto è l'approccio non-commerciale. Niente soldi, niente pubblicità, solo pure e semplici opinioni.
Questo è stato anche il codice di comportamento di TAS, in qualche senso. Puoi spiegarci le tue opinioni a riguardo?

HP >
TAS ha avuto pubblicità per più di un decennio. Non è la pubblicità che corrompe è la sete di pubblicità ad essere pericolosa e la bassa sensibilità della maggior parte delle riviste americane.
Quasi tutti, a parte TAS, fanno a pugni.
Gli unici Costruttori che ricevono recensioni negative dei loro prodotti sono quelli con pochi soldi da spendere in pubblicità.
Coloro che spendono molto sono trattati con una riverenza che dovrebbe essere riservata solo a Dio Onnipotente.
Tuttavia il modo migliore non è quello no-profit perchè gli audiofili non sostengono i giornali senza pubblicità (perchè costano necessariamente di più e noi invece siamo abituati ad avere le informazioni a prezzi stracciati).
Il modo migliore è quello senza paura, recensendo i prodotti senza favoritismi nè timori reverenziali.

LC >
Un esempio eccellente della potenza di Internet è dato dalle mailing lists (non i newsgroup, normalmente troppo *polemici*), come ad esempio analogue-addicts.
Qual'è la tua opinione su Internet come mezzo per scambiare opinioni liberamente? Credi che ci sia un futuro possibile per le pubblicazioni telematiche fintanto che rimangono gratuite?

HP >
Non apprezzo la maggior parte delle discussioni sull'HiFi in Rete. Si tratta di sordi che cercano di parlare ad altri sordi. Trovo poche idee stimolanti e nessuna buona critica, perchè chiunque può diventare facilmente un *critico*. E virtualmente nessuno è qualificato per criticare.
Non credo che ci sia un futuro per le riviste telematiche gratuite perchè non appena qualcuno riuscirà a pubblicare in modo da ricavare profitti il discorso sarà molto diverso. Ma molti di noi detestano leggere da un monitor e preferiscono tenere la rivista tra le mani.

LC >
Dici che le riviste no-profit costano di più, perchè mai? La mia rivista TNT è completamente gratuita ed io pago personalmente tutti i costi che essa comporta. Così i miei lettori non spendono una lira per leggerla. Ed è pur vero che alcuni preferiscono leggere su carta ma pensa che la stampa delle pagine web non è affatto proibita, anzi.
Inoltre le persone sono più propense a credere in qualcosa che è scritto solo per Passione che per guadagnarci soldi. Per me, questo resta il modo migliore.

HP >
Io parlavo di una rivista stampata contrapposta ad una fanzine. E, naturalmente, intendevo che costa di più al lettore.
A dir la verità io avevo pensato di sostituire TAS con una newsletter non-commerciale pubblicata 10 volte all'anno e scritta per la maggior parte da me stesso. Ma credo che una rivista normale non possa resistere a lungo senza pubblicità a meno che non ci sia qualche trucco (Consumer Reports etc.).

LC >
La stampa ha dei costi neppure lontanamente comparabili con quelli della pubblicazione elettronica. Per questa ragione ho deciso di pgare tutto dal mio reddito e mantanere la rivista libera da ogni tipo di legame commerciale.
Non colleziono neppure links www, tranne qualli a Costruttori e/o progettisti che vengono da me intervistati su TNT.
Stampare TNT sarebbe un incubo finanziario, naturalmente. I miei collaboratori scrivono gratis poichè anche loro apprezzano l'idea del no-profit. Ed i Costruttori HiFi gradiscono maggiormente una recensione di una rivista realmente indipendente scritta da qualcuno che lo fa per pura Passione e non per Soldi.

Fintanto che ci saranno audiofili che si divertono ad ascoltare e modificare i propri apparecchi e che non hanno bisogno di guadagnare soldi per fare questo, ci saranno collaboratori per la mia rivista.
Inoltre scrivere per una rivista cartacea non certifica automaticamente le capacità del critico, anzi penso sia proprio il contrario: molti recensori di riviste cartacee cominciano la loro carriera perchè amici di amici di amici etc. Viceversa scrivere per Passione e non per soldi automaticamente fa una selezione tra quelli seri e quelli del tipo *dammi-un-po'-di-soldi-e-ti-recensisco-qualsiasi-cosa*.

HP >
Non mi hai chiesto di TAS. TAS è viva e vegeta ed i suoi problemi finanziari hanno niente a che vedere col mercato quanto piuttosto col management finanziario sbagliato, da parte di vari collaboratori del passato e dal comportamnto disonesto di una persona in particolare. Queste cose ci hanno fatto precipitare nella crisi attuale.

Cortesemente Harry Pearson per TNT.

Copyright © 1997 Lucio Cadeddu