Inter.Vista con Steen Falck Doessing, Presidente e capo progettista della SD Acoustics

di Lucio Cadeddu

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Steen Doessing è la S e la D di SD Acoustics, un'Azienda inglese di diffusori di alto livello distribuita fino a poco tempo fa in Italia ed ora in trattative per una distribuzione definitiva.
La SD Acoustics è un'Azienda piuttosto giovane nata, se non ricordo male, nel 1983. Potresti dirci qualcosa sull'idea che ha animato il progetto SD fin dagli esordi?
Come hai iniziato a progettare e costruire diffusori?

SD >
Nel 1983 la SD Acoustics fu fondata pensando che si erano resi necessario un nuovo approccio ed un apporto di nuove tecnologie avanzate per la realizzazione di altoparlanti di elevato livello.
Mettendo insieme la nostra capacità di progettazione originale con la nostra esperienza nell'industria audio professonale abbiamo sviluppato una gamma di diffusori acustici che sono stati riconosciuti dalla stampa specializzata internazionale come rappresentativi di un significativo passo avanti verso l'ideale del trasduttore perfetto.

LC >
Credo che molto debba essere ancora fatto per migliorare la riproduzione HiFi, specialmente proprio per quanto riguarda i diffusori acustici.
Quali sono, secondo la tua opinione, gli aspetti più rilevanti che un progettista di diffusori dovrebbe tenere in conto quando si accinge a progettare un nuovo sistema di riproduzione?

SD >
Riteniamo che grazie all'aver dato massima importanza alla risposta ai transienti ed alla ricostruzione di un soundstage preciso siamo in grado di ricreare una perfetta illusione acustica. Inoltre con l'uso pionieristico di alcune tecnologie innovative come il bi e tri-wiring, i cabinets inerti (con un fattore Q più basso del 65% rispetto ai cabinets in MDF) e con l'utilizzo di trasduttori a nastro estrememente veloci siamo in grado di raggiungere un più alto livello di trasparenza e di coerenza di fase rispetto ai diffusori tradizionali.

LC >
Con questo revival di amplificatori a tubi di bassa potenza una flotta di diffusori ad alta efficienza ha letteralmente invaso il mercato.
Quali sono secondo te (se ve ne sono) i principali difetti di questo tipo di trasduttori?

SD >
I difetti maggiori sono sostanzialmente le colorazioni introdotte dalla necessità di disporre di un circuito magnetico molto potente e di membrane estremamente leggere che portano inevitabilmente ad una distorsione di fase sia elettrica che acustica.
Inoltre, un gruppo magnetico molto potente porta come conseguenza ad un sovrasmorzamento della frequenza di risonanza il che significa che il trasduttore deve essere caricato a tromba per produrre livelli ragionevoli di basse frequenze e questo, ancora, introduce delle colorazioni.
In definitiva questo approccio introduce una serie di compromessi secondo me maggiori rispetto a quelli che si devono accettare in un sistema tradizionale.

LC >
Puoi spiegarci i pro ed i contro degli altopralnti dinamici convenzionali?
Voi fate uso di tweeters a nastro, quali sono i vantaggi di questa scelta?
Dato per scontato che normalmente questi altoparlanti sono più veloci dei dinamici tradizionali, come risolvete l'abbinamento coi woofers ed i midrange?

SD >
Un trasduttore tradizionale ha per sua natura livelli di distorsione più elevati rispetto ad un altoparlante a nastro, distorsione indotta dai livelli di break-up della membrana.
Un sistema a nastro è, per sua natura, di massa ridottissima e quindi molto più veloce. Inoltre poichè la forza motrice è applicata su tutta la superficie della membrana non presenta praticamente alcun fenomeno d break-up. Questo per un nastro puro, mentre per un nastro isodinamico come quello che utilizziamo noi e molti altri Costruttori la distorsione da break-up è appena il 2-3% di quella di un altoparlante tradizionale.
Per accoppiare un altoparlante a nastro con un woofer tradizionale dinamico quest'ultimo deve essere molto veloce. Il nostro componente da 6" possiede infatti un'accelerazione doppia rispetto ad altre unità convenzionali.

LC >
Ritengo che il 50% (o forse più) delle prestazioni di un diffusore dipenda dal corretto posizionamento in ambiente d'ascolto.
Ci sono molti approcci e metodi diversi, noi di TNT-Audio abbiamo provato a spiegarne e ad illustrarne alcuni, quello di Wilson e quello di Cardas. Che genere di suggerimenti daresti ai nostri lettori per ottenere i migliori risultati dai propri diffusori?

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Secondo me stai sottostimando l'importanza di un posizionamento corretto. Ogni progettista di diffusori deve introdurre, nell'equazione che dovrà fornire il suo progetto, la variabile *effetto dell'ambiente d'ascolto*.
Inoltre ogni serio progettista ha i suoi personalissimi criteri per realizzare un diffusore ed ogni stanza d'ascolto è diversa per dimensioni e risposta acustica.
Così come i diffusori sono un insieme di compromessi che quando applicati al meglio riescono a fornirci l'illusione acustica dell'evento reale, così la stanza d'ascolto deve essere considerata nei calcoli non solamente per perfezionare la risposta timbrica ma anche quella in fase.
I diffusori SD Acoustics sono stati progettati per suonare al meglio quando posizionati ad almeno 40 cm dalla parete posteriore e 50 cm da quelle laterali. Un installatore esperto dovrebbe essere in grado di capire al volo l'acustica di una certa sala d'ascolto e posizionare di conseguenza i diffusori in una posizione di partenza ottimale. Da questa posizione poi si parte per la regolazione fine.
Spesso anche differenze piccole (pochi centimetri) possono fare la differenza tra un buon suono ed uno pessimo.

LC >
Un realistico e corretto palcoscenico sonoro è un MUST per una riproduzione naturale della nostra Musica preferita.
Il problema è che un palcoscenico virtuale è difficile da ricostruire in modo accettabile (ed ingannevole). Quali sono gli aspetti che influiscono maggiormente su questa particolare caratteristica dei diffusori?
Come possiamo migliorare il soundstage ricreato nel nostro ambiente d'ascolto?

SD >
Vedi le risposte precedenti.

LC >
Quanto è importante un cabinet rigido e robusto per un diffusore?
Qual'è il tuo approccio nel progetto dei cabinets?

SD >
Un cabinet rigido e non risonante è di vitale importanza per consentire agli altoparlanti di funzionare al meglio. E' meglio un buon cabinet con altoparlanti di qualità inferiore piuttosto che il contrario.
La SD Acoustics fa uso di cabinets in PBM, un composito particolare (ottenuto per gravità) che consente peso elevato e quindi una piattaforma stabile per il diffusore e per il fissaggio degli altoparlanti nonchè una riduzione della colorazione introdotta dai comuni cabinets in MDF (medium density) di circa il 65% (basso fattore Q = meno risonanze = meno colorazioni).
In questo modo riusciamo ad ottenere prestazioni migliori dagli altoparlanti, sia in termini di risposta ai transienti, risposta in fase e bassa colorazione, fornendo al contempo un'immagine più precisa e realistica.

LC >
Quali sono i tuoi nuovi progetti? Cosa pensi del trend HT?

SD >
Al momento stiamo lavorando su un sistema di altoparlanti di livello estremamente elevato, ben superiore al nostro modello di punta SD1 Evolution.
Non abbiamo deciso ancora quando questo sarà sul mercato ma posso preannunciarti che si tratterà di un sistema a 4 cabinets separati (torre da pavimento per i bassi e torri per i medio-alti/alti). Il costo previsto sarà circa il doppio degli SD1E.

Cortesemente Steen Falck Doessing per TNT.

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