Inter.Vista con Vincent Testa e Stan Berkley, co-fondatori della Berkley Testa Electronics, produttori delle elettroniche Symfonia

di Lucio Cadeddu

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Potresti raccontare ai nostri lettori una breve storia della vostra Azienda HiFi?

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Alla Symfonia la filosofia è quella di applicare gli ultimissimi sviluppi della tecnologia a stato solido per progettare e costruire apparecchiature di alto livello qualitativo.
La Symfonia fu fondata nel 1992 da Stanley Berkley e Vince Testa. Questa accoppiata aveva una lunga storia alle spalle fatta di collaborazioni nell'industria audio con applicazioni nell'ambiente degli apparecchi hi-end.
Mentre Stanley si è specializzato in telecomunicazioni digitali e progettazione audio, io mi sono concentrato sull'aspetto commerciale, ossia importazione, distribuzione e vendita di materiale hi-end in Australia.

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Attualmente state proponendo una nuovissima tecnologia per le amplificazioni a stato solido, chiamata Classe Zero Delta, potresti brevemente spiegarci di cosa si tratta?

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Per un tipico stadio d'uscita, i dispositivi utilizzati cambiano i propri parametri di funzionamento sia con la temperatura che col livello del segnale. Tali dispositivi d'uscita consistono di un chip di materiale semiconduttore incollato ad un supporto metallico.
Tale supporto metallico protegge il chip e consente la dissipazione del calore. Questo fluisce dal chip verso la protezione metallica e da questa verso i dissipatori.
Quando l'amplificatore è in funzione, la corrente passa dalla sezione di alimentazione al chip finale e crea un certo calore, facendo cambiare ovviamente la temperatura del chip stesso. La temperatura dei transistors finali fa cambiare il bias (corrente di polarizzazione) dell'amplificatore stesso senza tuttavia far cambiare la temperatura del *case* metallico ne' del dissipatore.
Occorre del tempo affinchè il calore passi dal transistor verso il suo contenitore metallico fino a raggiungere il dissipatore.
Questi cambiamenti di temperatura sono molto veloci, in realtà avvengono con la stessa velocità con la quale varia il segnale audio, specialmente durante i transienti improvvisi e proprio qui nasce il problema.

La temperatura del transistor finale cambia rapidamente seguendo il segnale musicale ma questa rapida variazione non è seguita istantaneamente da quella del dissipatore di calore. Quindi i tradizionali circuiti che controllano il bias monitorando la temperatura dei dissipatori non riescono in realtà a tenere sotto controllo la REALE variazione di temperatura dei transistors finali.
Questo problema è ben noto come Fast Dynamic Bias Shift (Veloce variazione dinamica del bias, NdT).
La Classe Zero Delta elimina questo problema controllando il bias in modo istantaneo anzichè monitorare le variazioni a più lungo termine di cui fanno uso gli amplificatori convenzionali.

Un circuito addizionale monitorizza poi i transistors finali, *sentendo* quando uno di questo sta per *spegnersi*, fornendogli la giusta dose di corrente. Allo stesso momento, quando l'altro dispositivo si sta accendendo per fornire la corrente necessaria, viene fornito anche a questo una corrente extra identica a quella dell'altro dispositivo.
In questo modo non c'è alcun transistor finale che viene *spento* ma sono tutti pronti a dare il massimo quando richiesto.
In definitiva la corrente di bias dei finali viene mantenuta costante, indifferentemente dalla temperatura della giunzione o dai cambiamenti nell'alimentazione.
Come test super-critico per verificare l'efficacia di questo sistema, viene applicato un singolo impulso a mezza onda e si osserva che, indipendentemente dalla durata dell'impulso, il bias corretto viene ripristinato in 2 o 3 millisecondi.
Questo è un valore di molti ordini di grandezza superiore alle tipiche prestazioni degli stadi d'uscita convenzionali che impiegano svariati secondi (quand'anche non minuti!) per recuperare il bias corretto iniziale prima dell'impulso.
Altri benefici della Classe Zero Delta sono i seguenti:

Una più dettagliata descrizione del funzionamento della Classe Zero Delta può essere letto sul nostro sito Web

LC >
Sembra che voi riteniate lo stato solido superiore ai fini del raggiungimento di prestazioni musicali allo stato dell'arte. Che ne pensate dunque delle valvole?

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Le valvole hanno una lunga serie di inconvenienti, eccone alcuni:
i loro parametri elettrici si modificano dal primo momento nel quale vengono accese. A meno che non si usino varie valvole in parallelo non si possono connettere direttamente agli altoparlanti. Quindi si rendono necessari i trasformatori d'uscita.
Tali trasformatori limitano la risposta in frequenza dell'amplificatore ed introducono distorsione. Inoltre, per loro natura, i tubi sono microfonici e quindi sensibili alle vibrazioni.

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Quali sono, secondo te, i campi dell'HiFi dove ci si possono aspettare le più grandi innovazioni tecnologiche negli anni a venire?

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Con l'evoluzione dell'audio digitale vedremo sempre più sofisticati processori di segnale nel dominio digitale (DSP). Non appena la tecnologia DSP evolve insieme col software (abbiamo bisogno di più MIPS) sarà possibile includere l'ambiente acustico in un anello di controreazione globale, cioè si potranno utilizzare uno o più microfoni nella stanza d'ascolto, collegati ad un processore analogico/digitale che è connesso ad un DSP, ai fini di poter effettuare confronti e correzioni in tempo reale della sorgente musicale. Le possibilità offerte da un simile schema sono praticamente infinite.

LC >
Noi di TNT-Audio riteniamo che ogni componente HiFi è estremamente sensibile alle vibrazioni ed alla qualità della tensione elettrica che lo alimenta.
Questi campi di ricerca sono spesso trascurati da una gran parte di progettisti HiFi, quali sono le vostre opinioni in proposito?

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Le vibrazioni meccaniche sono state un problema da sempre, fin dai tempi nei quali si usavano sistemi elettro-meccanici per estrarre la Musica dai supporti registrati (un giro di parole per dire...giradischi analogico NdT).
Questa situazione non è migliorata coi lettori CD ne' con la nuova reintroduzione delle valvole.
Ogni vibrazione esterna che può creare microfonicità nella valvola avrà un effetto sulla Musica che si sta riproducendo.
Lo stesso può dirsi per uno stilo che legge un microsolco o per un diodo laser che legge la traccia di un CD o di un laser disc.
Nei giradischi alcuni costruttori come Linn, Sota, Thorens, AR, utilizzano un controtelaio flottante per isolare il sistema di lettura dalle vibrazioni e dall'ambiente esterno, minimizzando il feedback, sia quello udibile che quello inudibile, causato dal ritorno del segnale verso la sorgente a causa dei diffusori.
Ci sono vari metodi che tentano di minimizzare le vibrazioni. Io preferisco piattaforme (basette) d'isolamento che fanno uso di molle per isolare gli apparecchi dall'ambiente esterno. Ad eccezione dei diffusori, naturalmente.

L'alimentazione può avere in realtà una grande influenza sul suono riprodotto da un impianto HiFi. Questo è causato dalle interferenze elettromagnetiche (RFI) che entrano nella rete ed anche dal fatto che la frequenza di rete non è affatto stabile (i 50/60 Hz sono una pia illusione).
Ci sono molti condizionatori di rete sul mercato. Io mi permetto di raccomandare ad ogni audiofilo interessato all'acquisto di chiedere prima una dimostrazione a casa col proprio impianto (parole sante! NdT).
nel nostro pre Symfonia PSL-1 incorporiamo un filtro di linea proprio per minimizzare i disturbi.

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Come al solito, qualcosa sui vostri programmi futuri.

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Stiamo progettando un nuovo crossover attivo che realizza la divisione delle frequenze nel dominio digitale anzichè in quello analogico grazie ad un sofisticato DSP.
Il crossover attivo può così essere connesso ad un personal computer su Windows o OS2 per controllare *in casa* le caratteristiche del filtro. Siamo poi molto impegnati nella progettazione e nella realizzazione di una nuova gamma di amplificatori che fanno uso della tecnologia Classe Zero Delta.

Cortesemente Vince Testa per TNT.

Copyright © 1998 Lucio Cadeddu