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Inter.vista con Andreas Friedl di Trenner & Friedl

di Lucio Cadeddu

[English version]

[Trenner and Friedl - staff]

LC >
1) Andreas, potresti brevemente introdurre la tua Azienda e raccontare un po' della sua storia ai nostri lettori?

AF >
Nel 1993 ero alla ricerca del mio primo PC per poter eseguire delle misure sui miei diffusori autocostruiti. Un giorno entrai nel piccolo negozio di computer gestito da Peter Trenner. Gli dissi cosa avevo in mente di fare e lui mi propose uno scambio alla pari "Tu mi costruisci un paio di diffusori e io ti regalo un PC". Pochi mesi più tardi, visti i risultati, Peter mi incoraggiò a intraprendere l'avventura del progettare diffusori in maniera professionale. Non molto tempo dopo nasceva il marchio Trenner & Friedl!

Mi buttai a capofitto nella ricerca e impiegai un intero anno per realizzare il mio primo diffusore con questo marchio. Si trattava del modello Parker. Nel 1995 esponemmo per la prima volta a una mostra HiFi, a Vienna, con un nuovo progetto, il diffusore Miles. Molto rapidamente il nostro marchio divenne piuttosto conosciuto nell'ambito degli appassionati tedeschi e austriaci. Nel 1997 la prestigiosa rivista tedesca Image HiFi recensì in maniera entusiastica il nostro diffusore Gordon. Da allora questo diffusore diventò il riferimento per questa famosa pubblicazione, il che destò un bel po' di scalpore, visto che noi eravamo, di fatto, un piccolo marchio emergente e non certo uno dei grandi nomi dell'HiFi.

LC >
2) Sfogliando le pagine del vostro sito web ho avuto la netta sensazione che il vostro approccio all'HiFi sia piuttosto insolito: anziché progettare e commercializzare prodotti nuovi a ritmi serrati preferite fare poche cose e migliorarle passo passo, solo quando ciò è necessario. Questo è un drastico cambio di prospettiva rispetto a ciò che si vede nel mercato HiFi. Non avete timore che i vostri clienti vedano i vostri prodotti come già superati?

AF >
Uno dei nostri obbiettivi primari è quello di realizzare dei classici! Per me è estremamente importante sentirmi circondato da oggetti che possano durare tutta una vita.

È bello sapere che esistono componenti ancora in produzione dopo molti anni, e che le parti di ricambio siano ancora disponibili. E se gli oggetti guadagnano lo status di classico (siano essi lampade, sedie, motociclette o componenti HiFi) ciò mi fa stare ancora meglio. È un passo avanti per l'ecologia e per la nostra serenità interiore poter contare su cose destinate a durare per lungo tempo. Il ciclo di vita dei nostri diffusori è di almeno 10 anni.

Questo non significa che noi non facciamo progressi nello sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni, in effetti stiamo continuamente lavorando per migliorare le cose che facciamo. Quel che ci interessa è applicare questi miglioramenti in modo fluido, senza strilli e troppi clamori. Tutto ciò non accade spesso. Noi non vendiamo ai nostri clienti dei prototipi che abbisognano di continui aggiustamenti, facendo credere che ogni volta si tratti di chissà quale miglioramento significativo! ;-)

Potrebbe apparire un approccio un po' all'antica ma quando mi guardo indietro vedo tanti prodotti che hanno fatto la storia: i prodotti che sono sopravvissuti al tempo sono quelli che avevano cicli di vita molto lunghi. In qualche modo questo approccio rende l'investimento iniziale un po' più sensato, no? Mi piace l'idea che i nostri clienti possano godere del suono dei nostri diffusori per tanti, tanti anni.

LC >
3) Apprezziamo le Aziende HiFi, coraggiose, che decidono di non spostare la produzione nel Far East, approfittando della manodopera a basso costo. Puoi spiegarci i motivi di questa decisione così...costosa?

AF >
Come possiamo pensare di preservare il potere d'acquisto nei nostri paesi se spostiamo il lavoro nelle zone dove i salari sono molto bassi? Si tratta solo di produrre componenti a un prezzo più basso...magari aumentando i nostri profitti! Niente più di questo. Crediamo che questo sia un modo di ragionare piuttosto miope, in questo modo nessuno potrà acquistare i nostri prodotti perché non ci saranno salari sufficienti da consentirlo!
Un'altra cosa molto importante per noi è il controllo di qualità: se qualcosa va per il verso sbagliato o se si dovesse presentare qualche problema io posso salire in macchina o prendere la moto e guidare fino alla sorgente del problema, cercando di risolverlo in prima persona e in breve tempo. Infine, un'altra buona ragione: amo trascorrere il mio tempo con le persone che conosco, che mi piacciono, coi miei amici!
La vita è troppo breve per pensare solo in termini di business - stiamo creando prodotti per rendere la vita migliore, per produrre gioia...come potremmo farlo davvero se non ci divertissimo noi stessi nel realizzarli?

LC >
4) Mi pare tu preferisca realizzare i cabinet dei tuoi diffusori utilizzando proporzioni auree. Essendo un matematico di professione, la cosa mi ha molto incuriosito. Ti dispiacerebbe spiegare i motivi di questa scelta ai nostri lettori?

AF >
Tutto nell'universo va verso relazioni stabili, siano esse costellazioni, gusci di chiocciole, catene di DNA...e le cose si fanno più interessanti quando certi rapporti tendono a quello aureo. Nelle aree dove le proporzioni sono auree, infatti, le onde stazionarie dannose tendono a disperdersi in maniera armonica. Questo produce un suono meno affetto da colorazioni. Lo stesso accade coi cabinet dei diffusori, tutte le risonanze dei materiali si distribuiscono su un più ampio spettro di frequenze, perciò ci sono meno picchi dannosi e udibili.

LC >
5) Quali sono, secondo te, i punti deboli nella progettazione e nella realizzazione di un diffusore?

AF >
La coerenza, sia in fase che nel tempo, è uno dei parametri più importanti da raggiungere quando si progetta un diffusore. Ed è uno dei più difficili da rispettare ;-)
L'equilibrio timbrico non è così problematico, disponiamo di eccellenti sistemi di misura e di simulazione che danno un grosso aiuto a noi progettisti. Il fatto è che gli esseri umani sono fatti per reagire agli impulsi (un fatto che viene dalla primordiale lotta per la sopravvivenza).

Nella musica tutto consiste di ritmo e tempo...per esempio: non è di fondamentale importanza che un pianoforte sia perfettamente accordato, la domanda importante infatti è: chi lo sta suonando?

Oh, la banda passante è un altro aspetto fondamentale! A confronto con le elettroniche i diffusori sono molto limitati in questo senso - e per ottenere una buona risposta all'impulso un'ampia banda passante è fondamentale.

LC >
6) Avete mai pianificato di offrire un sistema di vendita diretta al pubblico, con una formula prova prima dell'acquisto? In questo modo molti più audiofili potrebbero entrare in contatto con la qualità dei vostri prodotti.

AF >
No!
Siamo persone all'antica, come ti ho già detto, crediamo fermamente che sia necessaria una consulenza specializzata. Per questo motivo abbiamo bisogno di rivenditori con molta esperienza ed eccellenti sale d'ascolto. Non mi piace l'approccio online quando si tratta di audio high end. Questo è qualcosa di speciale e necessita di strutture speciali.

È la stessa cosa con le auto! Compreresti un'auto online? Cosa succede se hai necessità di un intervento e di manutenzione? Contatti il Costruttore in Cina/USA/Europa o altrove, direttamente? Che faresti, spediresti l'auto al Costruttore per cambiare le lampadine e l'olio? Non sarebbe molto meglio disporre di un punto di riferimento locale, cui rivolgersi?

Da canto nostro, ci piace avere contatti coi nostri clienti ma preferiamo dei distributori locali e dei rivenditori locali per le vendite e il supporto post-vendita. Un rivenditore può venire a casa tua, dare buoni consigli sull'acustica ambientale e così via.

Cortesemente Andreas Friedl per TNT-Audio.

Copyright © 2012 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

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