Etichetta: Water Lily Acoustics Non è raro, per noi
esseri umani, perdere di vista la totalità a favore del particolare.
Sembra che ci sia la tendenza, da parte nostra, a fissarci su un
"compito" o una domanda e che non riusciamo a guardare oltre a ciò che
ci è più prossimo.
Succede raramente, e certamente non nella giusta proporzione, che prendiamo in considerazione la qualità della registrazione, la quale, almeno per i miei canoni di giudizio, rappresenta il 50% dei fattori fondamentali che
influiscono sulla nostra scelta finale. Il primo della serie riguarda Kavichandran (Kavi) Alexander
di Water Lily Acoustics. Arvind Kohli > Kavi Alexander >
Durante i miei primi anni di vita ero costantemente affascinato da ogni cosa legata all'arte, ma ero anche attratto dalle cose tecniche. Potevo soddisfare le mie curiosità solo gettandomi a capofitto in esperimenti
ed esperienze. Ad esempio, non solo ho costruito una radio a 12 anni, ma ho anche scritto una lettera al presidente Kennedy offrendomi volontario come astronauta!
A 17 anni ho lasciato la scuola e un anno dopo mi sono trasferito a Parigi, era il 1968, per vivere da "bohemian" e fare esperienze, con la speranza di trovare me stesso. L'idea di condurre una vita da "bohemian" mi è venuta dopo aver letto un articolo riguardante gli esponenti della "beat generation" su Playboy a 12 anni. Un compagno di
classe era riuscito ad introdurne di nascosto una copia in collegio.
In Francia ho suonato nella produzione francese di Hair e ho letto (per la prima volta in senso poetico) Shakespeare e Co. Mi sono trasferito a Bruxelles, dove sono entrato alla scuola Mudra, e ho iniziato a
studiare con il grande coreografo Maurice Bejart. Il rigore e la disciplina richiesti da Bejart mi hanno provato così tanto che ho deciso di andarmene. Ma un'importante lezione che ho imparato osservando il meraviglioso coreografo è questa: [Nella voce di Kavi, avverto quasi riverenza nei confronti di questo insegnante e formatore - AK]
"sii fermamente dedito e con volontà ferrea a qualunque cosa tu scelga come tua professione". L'altra importante lezione l'ho appresa da Ustad Ali Akbar Khan. Egli mi ha insegnato l'importanza della precisione e
l'essenza del calcolo del tempo.
Dopo aver viaggiato in oriente per un anno, e aver capito di non essere più una farfalla che sognava di diventare un uomo, ma un uomo capace di sognare le farfalle o qualunque altra cosa, sono giunto alla conclusione che, la scelta migliore per me era aprire una casa discografica. In tal modo si combinavano in un'unica cosa gli aspetti
tecnici ed artistici dei miei interessi. Il nome originario che mi venne in mente fu la "Indian Shellac Company". Il nome, in parte, era una sorta di "invocazione" per la gommalacca, la materia prima per i
primi dischi a 78 giri [si vedano i link correlati in fondo alla pagina] ed in parte era una frecciatina tirata al passato coloniale britannico nel Subcontinente indiano e alla loro Compagnia delle Indie orientali. Arvind Kohli > Kavi Alexander > Arvind Kohli > Kavi Alexander > Arvind Kohli > Kavi Alexander > Arvind Kohli > Kavi Alexander > Arvind Kohli > Kavi Alexander > Arvind Kohli > Kavi Alexander > Arvind Kohli > Kavi Alexander > Arvind Kohli > Kavi Alexander > Arvind Kohli > Kavi Alexander > C'è
inoltre una considerazione da fare. Dato che, in California, uno ha
l'impianto e la strumentazione migliori, deve portarci anche i
musicisti. Io dovrei quindi separarli dal loro ambiente, farli dormire
in strani alberghi e mangiare cibi ai quali non sono abituati. Poi,
lontano dalle cose che amano e dalla loro quotidianità, io dovrei
chiedere loro di tirare fuori l'essenza della loro anima così che io
possa inciderla.
Adesso,
qualcuno potrebbe farsi l'idea sbagliata che le attuali catene di
registrazione a stato solido della Water Lily (sia quella analogica che
quella digitale) siano in qualche modo inferiori rispetto alle
precedenti catene valvolari. lo dico con assoluta certezza: "non è
così"! Io preferisco gli impianti nuovi, sia quello analogico che
quello digitale, non solo per la loro trasportabilità ed affidabilità
ma anche per la loro "bandwidth" più estesa, per la loro dinamica e per
il rapporto segnale/rumore, assieme alla loro chiara superiorità sonica. Era
impossibile viaggiare oltre mare portandomi dietro la vecchia catena di
registrazione valvolare. Non avrei mai potuto incidere l'orchestra
filarmonica di San Pietroburgo senza il nuovo impianto.
Arvind Kohli > Kavi Alexander > Arvind Kohli > Kavi Alexander > Arvind Kohli > Kavi Alexander > Arvind Kohli > Kavi Alexander > Arvind Kohli > Kavi Alexander > Arvind Kohli > Kavi Alexander > il
preampli è il Beveridge RM1/2 in combinazione con uno stadio phono
Music Reference RM4 per le testine MC. La mia MC preferita, la Van den
Hul Colibrì (omaggio del maestro olandese), è montata su un braccio
molto raro: il gold Win SDA 10, installato su un giradischi altrettanto
raro: il gold Win SD 10. Questo è un giradischi sospeso a trazione
diretta con il meraviglioso motore Technics SP 10 Mk II. Ho anche un
giradischi Technics SP10 MkII di scorta con una testina EPA 100C MkIV
montata su un braccio EPA 100. La Dynavector MC e la Technics MM sono
accoppiate ai rispettivi bracci in termini di conformità e di massa
effettiva, e sono adeguatamente terminate. Anche la Van den Hul MC e la
Technics MM sono accoppiate ai loro bracci in conformità e massa. Per
gli ascolti a tarda notte, ho un giradischi B&O Beogram 8002 con
una testina MMC 2 connesso ad un preampli phono Shure SE 20, che
alimenta un ampli Stax SRM 1 Mk11 che pilota un paio di cuffie Lambda. Arvind Kohli > Kavi Alexander > Arvind Kohli > Kavi Alexander > Arvind Kohli > Kavi Alexander > Arvind Kohli > Kavi Alexander > in primo
luogo, vorrei dire che, io lo "vedo" come una personalità di statura
immensa, un patrono dell'arte. Lui avrebbe potuto fare lo stesso lavoro
per una grande etichetta o seguire un'altra professione e fare molti
più soldi. ma ha scelto di essere indipendente e incidere solo quello
che lui ritiene sia vera Arte. Inoltre ha speso i risparmi di una vita
per poter completare le registrazioni russe, non aspettandosi di
recuperare tutti i soldi. E'
un uomo molto
appassionato e credetemi, non ha peli sulla lingua. E' fedele in primo
luogo alla buona musica, e non tollera le incisioni "audiophile" fini a
sè stesse. Il suo rispetto per i maestri di generi e i musicisti
virtuosi non ha limiti, e nessuno come lui disprezza chi non rispetta
l'arte o l'artista. Nella
sua personale graduatoria delle priorità, l'arte ha sicuramente la
precedenza sugli affari. Vi faccio un esempio; in circa nove mesi di
conversazioni, mai una volta ha detto che la Water Lily (nei suoi
vent'anni di vita) ha vinto un Grammy ed è stata nominata per altri
due, oppure che le sue registrazioni sono nelle colonne sonore di sei
film: "Dead Man Walking", "Two Days in the Valley", "Primary Colors",
"Angel Eyes", "One Hour Photo" e "Meet the Fockers". Chiunque abbia il
benché minimo senso degli affari non perderebbe occasione di menzionare
ripetutamente questi fatti. D'altra parte, egli ha citato molti casi
(anche ripetutamente) in cui il suo lavoro è stato onorato da un grande
maestro; e ciò sembra che per lui valga più del denaro o della fama. Io non solo ho imparato molte cose che prima non sapevo, ma sono anche onorato di averlo conosciuto.
© Copyright 2006 Arvind Kohli - www.tnt-audio.com
Reporter: Arvind Kohli - TNT USA
Traduttore: Roberto Di Paola
INTRODUZIONE
Ma lasciatemi tradurre in termini audio. Come hobbisti, è molto facile
rimanere "incartati" assieme ai nostri impianti audio... Si passa molto
tempo a leggere le recensioni dei componenti, a dibattere su
AudioAsylum, a navigare su Audiogon.com, su ebay e si fanno
pellegrinaggi alle mostre Hi-fi. Sì, anche io confesso di avere
"peccato". E se mai riusciamo a liberarci da tale "miopia", allora di
solito tendiamo ad acquistare.
Sono stati scritti alcuni articoli eccellenti sull'argomento in molte pubblicazioni, ma ancora una volta, non nella giusta proporzione. Bene, come ammenda per le mie tante colpe, ho pianificato una serie di articoli sul tema: "Gli
ingegneri del suono straordinari". Queste sono persone che prendono sul serio il loro lavoro e che hanno prodotto registrazioni che considero un vero tesoro, tanto dal punto di vista del suono quanto da quello estetico.
L'intervista
Come è venuta alla luce la Water Lily Acoustics?
Non
mi ero mai adattato al rigido collegio inglese di Colombo dove sono
stato mandato all'età di nove anni. Forse ero troppo uno spirito libero
per sopportare le costrizioni e l'assetto di quell'orrendo sistema. [Posso capirlo, avendo io stesso trascorso un anno terribile in una scuola simile - AK].
Fu mia madre, Lily Alexander, ad intuire ed incoraggiare la mia vena
artistica. Inoltre, lei stessa suonava il violino (stile Karnatic) e cantava in chiesa inni sacri, sia metodisti che Tamil, esponendomi già in tenera età a due flussi musicali differenti. Il suo desiderio era
che io diventassi un musicista "impegnato" e che dedicassi la mia vita a Dio, credendo nella tradizionale idea orientale secondo cui, le arti, e in particolare la musica, sono la via per la realizzazione dello
spirito. Mi ha dato il nome di Kavichandran, che in sanskrito significa "poeta della luna"!
Il nostro cortile era diventato un'area per la "caccia alle frequenze" con canne di bamboo legate agli alberi di
mango e di margosa, nel tentativo di migliorare la ricezione della nostra radio ad onde corte con valvole Telefunken, così da captare l'ABC (Australian Broadcasting Corp) per poter ascoltare le ultime uscite rock dal Regno Unito.
Sebbene la mia conoscenza di Rimbaud, Baudelaire, Shakespeare e Co fosse ancora "giovane", Parigi era la città che, ad intuito, mi aveva attratto da sempre. Fu a Parigi che ho acquistato il mio primo impianto
hi-fi ed ho speso una buona parte dei miei soldi in dischi e libri tra le altre cose... ahem... passatempi. [Sapevo di avere un buon motivo per adorare quest'uomo - AK].
Qui iniziai a notare le considerevoli differenze esistenti tra le registrazioni e rimasi sconcertato dalla scarsa qualità delle incisioni di classica del subcontinente, mediorientali e iraniane: la musica che
mi piace; ad eccezione del delta blues, del folk-rock e del rock progressivo. Questo il motivo principale che più tardi mi spingerà a voler registrare (col più alto grado di fedeltà possibile) i generi
classici orientali.
Quel progetto non diede frutti per molto tempo. Ci sono voluti alcuni anni ancora: un trasferimento in Svezia, un divorzio e, nel 1984, il trasferimento in California dove finalmente ho aperto la Water Lily
Acoustics; il nome era un omaggio a mia madre ormai scomparsa.
Qual'è l'assetto commerciale della WLA?
Ho un partner silente.
Puoi darci un'idea delle dimensioni della WLA?
Sono quasi da solo, ho un aiuto occasionale per il lavoro amministrativo. Ad oggi, sono usciti 35 titoli e altri 45 più o meno attendono di essere pubblicati.
Come programmi il lavoro? Sei tu che cerchi gli artisti o sono loro a cercarti?
Ho
sempre avuto una lista di artisti che volevo produrre, ad esempio Ustad Ali Akbar Khan, il più grande musicista indiano vivente. Quando ho
cominciato con la WLA, ho iniziato ad inseguire le opportunità di
produrre i maestri che io ammiravo. All'inizio, quando venni negli
Stati Uniti, prima della nascita della Water Lily, ho avvicinato molte
case discografiche portando alcuni dei progetti che volevo realizzare
(per esempio incidere in URSS) ma loro erano più interessati a far
incidere casalinghe frustrate e simili.
La
realizzazione di tali progetti è il frutto di idee tue (che presenti
agli artisti) cercando una convergenza con loro? Oppure sono gli
artisti ad avvicinarsi a te (con in mente un'idea precisa) e ti
propongono di inciderla?
Per
la maggior parte, si tratta di mie idee. A volte però gli artisti
vengono da me con un progetto specifico, come quando Ry Cooder ha
prodotto Jon Hassell, il cui risultato è "Fascinoma".
Dicci qualcosa sui luoghi che utilizzi per le incisioni e sul come ed il perché li scegli.
Quando
sono arrivato a Santa Barbara, ho trascorso molto tempo esplorando
chiese e facendo prove di incisione in quelle che me lo permettevano;
ciò al fine di determinarne l'acustica.
La chiesa doveva inoltre consentirmi di registrare a tarda notte,
quando è più semplice evitare i rumori ambientali. [Mi
piace! L'avaro e ambientalista che è in me applaude la scelta di
utilizzare spazi già esistenti invece di costruire edifici ad oc - AK].
dicci qualcosa in generale sulla filosofia o i principi alla base delle tue tecniche di registrazione.
Semplici
tecniche di ripresa microfonica, componentistica di alta qualità,
percorsi del segnale corti e assolutamente nessun tipo di elaborazione
in nessuna fase, con un piccolo o nessun "editing".
Quali tecniche microfoniche utilizzi?
Sono
tre le tecniche principali che uso. La tecnica ORTF, che impiega due
microfoni (con diagramma polare a cardioide) posti separatamente e
angolati a 110 gradi, la Blumlein che impiega due microfoni (con
diagramma polare a figura di 8) coincidenti (non spaziati) e angolati a
90 gradi, e la tecnica M/S, una variante della configurazione Blumlein,
che consiste nel ruotare a 45 gradi la coppia Blumlein e processare le
uscite dei microfoni (somma e differenza) per estrarre il segnale
stereo. Ognuna di queste tecniche ha vantaggi e svantaggi. Quella che
uso di più è la configurazione Blumlein. [si veda la nostra campagnaWe Support Real Stereo per maggiori dettagli].
Ci dici qualcosa del tuo sistema di registrazione?
Avevo
sempre voluto una catena interamente valvolare. Quando ho aperto la
Water Lily, ho preso in prestito dal costruttore l'ottimo registratore
Nagra T Audio. Quando i fondi me lo hanno consentito, sono passato
all'Ampex MR70 (basato sulle valvole nuvistor) del quale ho avuto i
modelli da 1/4" e da 1/2". Tim de Paravicini della EAR, mi costruì una
coppia di microfoni a valvole, un preamplificatore microfonico
valvolare e mi ha modificato pesantemente uno Studer C37 a valvole
convertendolo in un registratore 2 piste da un pollice. Questa era la
mia attrezzatura fino al 2003. Nel 2003, ho venduto tutta la mia
apparecchiatura EAR ed ho acquistato due registratori Tascam DSD, due
registratori a nastro Stellavox (1/4" e 1/2"), un registratore
SoundDevices PCM, convertitori DA/AD Meitner, capsule Pearl ELM 8 e
microfoni C. I preamplificatori microfonici sono un TrueSystems e un
Grace.
Quali sono i motivi di una tale rivoluzione?
La
Water Lily esiste per incidere bella musica col più alto grado di
fedeltà e risoluzione possibile. Inoltre, io ho sempre voluto viaggiare
e registrare musicisti da tutto il mondo. Ci sono molti grandi artisti
in oriente che, per molte ragioni, non vogliono venire in nord America.
Queste persone sono maestri di forme d'arte molto antiche che, in gran
parte, si perderebbero persempre con la loro morte; io devo
assolutamente incidere prima che sia troppo tardi.
Sono
sorpreso che tu abbia fatto un cambiamento tanto drastico. Io avevo
sempre associato la Water Lily a componenti valvolari fatti dalla EAR,
e ho sempre immaginato che tu fossi un convinto sostenitore delle
valvole e dell'analogico. Non avrei mai detto che tu riprendessi in
digitale.
Alan Watts una volta disse: "...la fiducia non è nel restare aggrappati a uno scoglio, la fiducia è nell'imparare a nuotare" [AK
- Ho dovuto fermarmi un attimo dopo che lui ha posato quel pensiero
così grave su di me. Penso che me ne ricorderò persempre].
Sto
pensando che, se Tim de Paravicini di EAR ti ha costruito tutta
quell'attrezzatura, voi probabilmente avevate un'amicizia più forte di
un semplice rapporto commerciale. Lui come ha preso il tuo distacco dai
suoi componenti?
"A volte anche i matrimoni più felici finiscono con un divorzio." [AK - Avendo sentito una certa tristezza nella sua voce, ho deciso di non andare oltre su questo argomento.]
Qual'è la tua impressione sul digitale al confronto con l'analogico?
Sono
rimasto molto sorpreso, così come i miei amici "valvolisti"
intransigenti, da quanto fosse buono il suono dei nuovi apparati PCM e
DSD di alto livello. Gli apparecchi digitali di nuova concezione hanno
senza dubbio una migliore gamma dinamica rispetto a quelli analogici;
ciò è molto importante quando si incide musica sinfonica. Da un punto
di vista strettamente pratico, i componenti a tubi hanno grossi
svantaggi. Non ti dico quante volte ho perso grande musica in fase
d'incisione per colpa di partite di valvole rumorose. Molte delle cose
che incido sono "performance" molto spontanee, e non possono essere
ripetute esattamente allo stesso modo. Inoltre, non è semplice andare
da un artista e chiedergli di rifare il pezzo perché l'impianto ha
avuto un guasto. Il più delle volte loro sono comprensivi e
accomodanti, ma c'è sempre un limite a ciò che si può chiedere [AK
- Imagino che, ad un discografico stia a cuore il benessere interiore
dell'artista. Non sono certo che sia così anche presso le etichette
maggiori]!
Immagino
già la risposta riguardo a come vedi il digitale come mezzo di
diffusione delle tue registrazioni. Ma perché hai smesso di vendere
vinile?
Gli audiofili, gli unici che comprano LP, non hanno mai preso in considerazione la musica che offro.
Quali sono i tuoi preferiti dal catalogo WLA?
"Maihar",
"Lalita", "Invocation", "Indian Architexture", "Saltanah", "Music for
the Motherless Child", "Bourbon and Rosewater", le recenti
registrazioni di Mahler e molte delle collaborazioni "East-East " non
ancora pubblicate, che sono state realizzate mettendo insieme musicisti
orientali di tradizioni differenti. E' proprio questa coiné di
musicisti orientali la cosa per me più importante e che mi da più
soddisfazione. Ho anche coniato un termine per tale musica, combinando
le parole "Oriente" e "Ontologia" e ottenendo "ORIENTONTOLOGIA".
Così come per la strumentazione di registrazione, possiamo sapere qual'è la tua attuale catena d'ascolto?
I
diffusori attuali, e i miei preferiti di sempre, sono i Beveridge 2 SW
2. Essi anno trasduttori elettrostatici ("full-range" fino a 100 Hz)
pilotati in "direct drive" da un sistema realmente ibrido, "front end"
a transistor e uscite a valvole, un crossover elettronico a stato
solido (18db/octava) incorporato, e 2 unità sub-woofer 12" pilotate
tramite amplificatori a stato solido da 100 Watt. Le Beveridge sono
elettrostatiche non comuni, in quanto non sono nella solita
configurazione push/pull. Essi impiegano un particolare sistema pilota
chiamato "constant voltage drive". L'altra particolarità consiste nella
struttura di carico alta 6 piedi per i monolitici pannelli
elettrostatici da 6 piedi per 1. Questo dispositivo trasforma la
radiazione planare dei pannelli in una forma d'onda a dispersione
cilindrica a 180°.
Quindi
non hai sorgenti digitali nel tuo impianto personale? Non è strano per
uno che incide e vende musica su supporti digitali?
No.
Per piacere ascolto solo vinile. Il mio impianto per il lavoro consiste
in un paio di Harbeth Monitor 40s pilotate da un ampli Carver Sunfire
(300wpc) alimentato da un pre Cello Encore tramite un equalizzatore
Cello Palette (per equalizzare i diffusori flat in sala). Ho un Rega
Planet ed un Sony SCD 777ES che uso rispettivamente per i CD e i SACD
pubblicati dalla Water Lily. Tutti i cavi usati sono della DH Labs.
Quali sono a tuo parere le etichette che "suonano bene", a parte la WLA ovviamente?
Acquisto
molto vinile per me, e il criterio fondamentale è la buona musica.
Molte delle incisioni considerate audiofile, semplicemente, non mi
attirano. Detto questo, esistono molte etichette che uniscono ottima
musica e qualità dell'incisione. Tra le mie preferite, includerei la
"Blue Note" fondata e diretta da un uomo che ha intuito, le prime
registrazioni sinfoniche EMI degli anni 50 e dei primi anni 60, la
francese "Harmonia Mundi" e la "Charlin" tra le altre.
Ultimamente
c'è stata una polemica circa le tue registrazioni della Filarmonia di
San Pietroburgo in Russia. Secondo alcune versioni, hai valutato male i
livelli in fase di mixaggio ed il conduttore ha firmato la liberatoria
solo dopo che hai concesso di remixare in postproduzione. Possiamo
avere la tua versione dei fatti?
Chi
ha partecipato ad un safari sa che, il rumore più forte lo fanno le
iene e gli avvoltoi che si nutrono di carogne. D'altra parte, i felini
nobili come il leone, il leopardo ed il ghepardo sono molto tranquilli
al confronto. Così nel mondo dell'audio. Dare credito ai "mangiatori di
avanzi" è una gran perdita di tempo. A dispetto delle loro osservazioni
e delle loro autentiche menzogne, le copie delle mie incisioni di
Mahler, sia su CD che su SACD sono andate esaurite, e siamo alla
seconda ristampa. Questo in un periodo in cui la musica classica non si
vende più come un tempo. Le persone consapevoli non sono ingannate,
loro sanno, e si fidano delle loro orecchie. Nel gennaio di quest'anno,
sono stato a Budapest ed ho registrato l'orchestra filarmonica
nazionale ungherese diretta da Zoltan Kocsis. Più in là quest'anno
tornerò in Ungheria e in Russia. "Il cane (o dovrei dire iena?) può
anche abbaiare, ma la carovana tira dritto..."
Cosa pensi della gente che masterizza la tua musica, sia per uso personale che per lo "sharing"?
La
gente dovrebbe essere disposta a spendere il denaro per le cose che ama
e non essere "parsimoniosa". Quindici dollari per un CD sono una cifra
ragionevolissima. Cos'altro si può comprare a quel prezzo che dia un
piacere ripetuto e per lunghissimo tempo? Gli amanti della musica non
dovrebbero defraudare gli artisti e i discografici responsabili (quelli
che effettivamente pagano ai loro artisti i loro diritti d'autore) il
loro giusto compenzo. Io non giudico male chi ha legittimamente pagato
un CD a prezzo pieno e lo copia per ascoltarlo in auto, in barca o in
campagna. Invece, non penso sia corretto fare copie per gli amici e i
parenti. Ma l'atteggiamento più biasimevole è quello di chi acquista un
CD, lo porta a casa, lo copia e poi lo restituisce in negozio dicendo
che è difettoso.
Riflessioni a freddo
Che ci crediate o no, c'è voluto quasi
un anno per scrivere questo articolo. Ho perso il conto di quante volte
ho parlato con Kavi durante l'elaborazione, spesso per ore, e raramente
sono andato via con più di qualche rigo da poter utilizzare. Su molti
argomenti (specialmente la musica e le cose ad essa correlate) egli è
una fonte inesauribile di conoscenze. In tutto questo tempo ho
elaborato le mie impressioni sull'uomo che volevo condividere con voi.
Link correlati:
http://www.shellac.org/shellac.html
http://en.wikipedia.org/wiki/Shellac
http://en.wikipedia.org/wiki/British_East_India_Company