TNT-Audio >
Come ha iniziato a progettare apparecchiature audio?
DW >
Dopo aver portato a termine gli studi di ingegneria elettrica ho trovato impiego nel laboratorio della Studer Revox o PCM Lab come veniva chiamato prima di allora. È stato nell'anno 1979 quando la Studer iniziava ad interessarsi all'audio digitale. Ai tempi non esistevano frequenze di campionamento e interfacce standard per l'audio digitale, quindi una conseguenza logica fu quella di realizzare un convertitore di tasso di campionamento ed un circuito d'interfaccia che rendesse compatibili i diversi registratori digitali già presenti sul mercato. Altri progetti sviluppati in PCM Lab furono i convertitori A/D e D/A, apparecchiature per l'incisione dei dischi, registratori multicanale per l'audio digitale (DASH), soppressori di rumore etc. Nel 1984 ho fondato la Weiss Engineering per sviluppare un processore modulare per l'audio digitale rivolto agli studi di masterizzazione. Ho lavorato in collaborazione con l'etichetta tedesca Harmonia Mundi Acustica. Hanno uno studio per la masterizzazione dei CD e quindi erano a conoscenza di cosa richiedesse il mercato. Inoltre hanno organizzato una rete di vendita molto estesa dei nostri prodotti. È stato il periodo in cui il CD accresceva la sua popolarità e quindi gli studi di masterizzazione richiedevano apparecchiature digitali. Gli ingegneri di mastering sono tra gli ascoltatori più perspicaci, in quanto la loro capacità di "modellare" la musica determina il risultato finale di come suonerà un CD.
Attualmente realizziamo principalmente apparecchiature per studi di registrazione - e, naturalmente, per gli audiofili.
TNT-Audio >
La vostra attività è rivolta sia al mercato professionale sia a quello consumer. Quali sono le differenze tra un prodotto rivolto al mondo professionale ed uno rivolto a quello consumer?
DW >
Dal punto di vista della qualità sonora noi alla Weiss non facciamo differenza tra prodotti professionali e consumer. Per entrambi i tipi di prodotto ci sforziamo di raggiungere la migliore qualità ci sia possibile. Lo stesso si applica alla preparazone dei nostri uomini.
Per i professionisti i prodotti alcune volte presentano più funzionalità, mentre per il mercato consumer si dà molta rilevanza alla faciltà operativa. Ad esempio il nostro equalizzatore digitale appartenente alla linea di prodotti professionali, vanta sette bande di equalizzazione parametrica, ciascuna delle quali dispone di tre parametri (boost/cut, center frequency e Q-factor). Sono disponibili quindi 21 parametri solo per questo e ce ne sono molti altri per ulteriori funzioni. Nei nostri progetti abbiamo un equalizzatore digitale per il mercato consumer, ma dare ad un utente medio tutti questi parametri da impostare potrebbe non essere una buona idea in quanto penso si sentirebbe immediatamente disorientato. Inoltre c'è l'aspetto estetico; i prodotti destinati al mercato consumer devono avere un look accattivante, in quanto devono ben figurare all'interno di un salotto, mentre per i prodotti professionali si segue un approccio che determina l'estetica in funzione della funzionalità.
TNT-Audio >
Quali sono i componenti e le accortezze critiche in un'apparecchiatura digitale?
DW >
I sistemi digitali lavorano con una rappresentazione elettrica dei numeri, cioé sono sistemi di matematica applicata. Diversamente dai sistemi analogici, i parametri ambientali come la temperatura, la tensione di alimentazione, le vibrazioni etc. non influiscono sulla qualità di un sistema digitale (ipotizzando che il sistema continui a funzionare correttamente). Questo rappresenta il vantaggio principale dei sistemi digitali. (Naturalmente i convertitori analogico-digitale e digitale-analogico sono da considerare sistemi analogici e quindi suscettibili a tali parametri). Esistono alcuni parametri di base per i sistemi digitali, quali la frequenza di campionamento e la risoluzione. Entrambe devono essere di dimensioni (minime) appropriate. Oltre ai requisiti minimi richiesti da questi due parametri nel caso di applicazioni audio, la loro dimensione ottimale è spesso imposta dall'algoritmo implementato. Ad esempio per alcuni algoritmi è richiesta una risoluzione maggiore rispetto ad altri, in altri casi è necessaria una più alta frequenza di campionamento.
Nei circuiti analogici la qualità del suono è determinata dalla qualità dei componenti utilizzati e dalla topologia del circuito. Nel campo digitale non è importante solo l'algoritmo in sè stesso, ma anche come questo viene implementato sul processore. Per cui ci sono ancora molti gradi di libertà in ambito digitale che possono essere sfruttati per realizzare un dispositivo ben (o mal) suonante. Naturalmente ci sono molti aspetti nei sistemi campionati e quantizzati (cioé digitali) fondamentalmente diversi da quelli dei sistemi analogici, o che semplicemente non esistono nei sistemi analogici.
Un esempio pratico: il tasso di campionamento determina la massima frequenza rappresentabile su un sistema digitale. Per il sistema che presenta una frequenza di campionamento di 44.1kHz la massima frequenza ammissibile vale 22.05kHz (la metà di 44.1). Quindi se da qualche parte della catena che processa il segnale è presente una non linearità, allora potrebbero generarsi frequenze superiori a 22.05kHz, ma in un sistema digitale con un tasso di campionamento di 44.1 questo non è possibile e quindi questa frequenza non può essere al di sopra dei 22.05 ma da qualche parte al di sotto (il cosidetto effetto di aliasing). E naturalmente questo effetto può comportare un notevole disturbo. In un sistema analogico questo non sarebbe un problema.
TNT-Audio >
Quale importanza riveste il telaio/contenitore di un sistema digitale? Pensa che il materiale (rame, acciaio, alluminio, legno...) può avere effetti significativi sul suono?
DW >
Come detto in precedenza, un sistema digitale è per definizione un computer che funziona su numeri digitali rappresentati da segnali che indicano "corrente si / corrente no". Fino a che gli stati corrente si / corrente no (i bit) risultano chiaramente distinguibili dal computer, allora non ci sono influenze da parametri esterni. Se qualcosa influisce allora il computer non riesce a lavorare più in modo corretto, ma devono essere presenti notevoli disturbi perché si verifichi qualcosa del genere. Per esempio il tuo PC non visualizza caratteri sbagliati praticamente mai, giusto? Solo i sistemi analogici sono suscettibili alle interazioni di "basso livello" quali il materiale con cui è realizzto il telaio piuttosto che il cablaggio ecc. Ripeto, è necessario ricordare che i convertitori analogico digitale (A/D) e digitale analogico (D/A) sono sistemi analogici.
Potreste obiettare che una meccanica di compact disc è un sistema digitale, per cui per quale ragione si sparla tanto della qualità del suono delle meccaniche CD? Una meccanica CD presenta il suo convertitore D/A in un contenitore esterno. Se parliamo della qualità del suono di una unità di lettura allora parliamo della capacità di quel convertitore D/A di trasformare i bit provenienti dalla meccanica in segnali analogici - ipotizzando che l'unità di trasporto estragga in maniera appropriata le informazioni dal supporto CD. Questo ci porta a considerare un altro parametro dei sistemi a campionamento che è la precisione nel tempo del processo di campionamento. Un convertitore analogico digitale campiona (misura) il segnale analogico ad intervalli di tempo regolari. Nel caso dello standard CD questo intervallo di tempo è pari a 1/44100 di secondo. Teoricamente l'intervallo di tempo è sempre ed assolutamente costante, ma nella realtà questo intervallo varia leggermente per ogni campione preso. Questo cambiamento prende il nome di jitter. Ora, in un convertitore D/A è da considerare anche un'incertezza temporale (jitter) nella frequenza di campionamento. Il progettista di un convertitore D/A cerca di rendere il jitter il più piccolo possibile, in quanto da esso dipende la qualità della conversione D/A. Nel caso in cui una meccanica CD sia collegata ad un convertitore D/A, quest'ultimo deve agganciarsi alla frequenza di campionamento dell'unità di trasporto e deve fare in modo che il jitter proveniente dalla meccanica non abbia (sostanziale) influenza sulla qualità della conversione. Per cui alla fine è possibile affermare che con un convertitore D/A progettato adeguatamente, l'influenza del jitter al suo ingresso è minore e quindi la qualità della meccanica influisce in modo minore. Questo comporta che se volete giudicare il suono di una unità di trasporto (o di un sistema digitale in generale) dovete essere sicuri di avere a disposizione un convertitore D/A progettato correttamente affinché il vostro giudizio abbia senso.
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Qual'è la sua opinione riguardo l'audio multicanale? E sul SACD ed il DVD?
DW >
Se piacciono le registrazioni multicanale allora ben vengano. È molto semplice. Dobbiamo tener presente che qualsiasi registrazione, mono, stereo o multicanale, non può portarci la sala da concerto nelle nostre case. Semplicemente, non è così che vanno le cose. Si tratta di un "surrogato" di un evento, processato mediante microfoni, registratori, varie apparecchiature per il processamento dei segnali e "last but not least" il giudizio di un ingegnere del suono che modella la registrazione in base ai suoi gusti. Quindi ogni registrazione è qualcosa di artificiale con una propria personalità. Se desiderate ritrovare una sala da concerto allora dovete andare ad un concerto.
Quanto detto comporta conseguenze per la riproduzione casalinga. Ciò significa che siete "autorizzati" a modellare il suono conformemente ai vostri gusti, potete regolare i vostri diffusori nel modo che vi piace ecc. ecc. Naturalmente potreste obiettare che il vostro intento è quello di riprodurre il suono il più fedelmente possibile a come l'ingegnere del suono lo ha acquisito e processato. Comunque occorre essere coscienti che tutto ciò è difficile da ottenere. Il vostro impianto Hi-Fi casalingo è diverso da quello utilizzato dall'ingegnere del suono, l'acustica del vostro salotto è diversa e si potrebbe continuare. Per cui la volontà di voler modellare la musica secondo le vostre preferenze è perfettamente leggittima. Persino quei processori di suono potenzialmente pericolosi quali gli equalizzatori possono andar bene. Basta imparare come utilizzarli con criterio.
Per quanto riguarda il SACD ed il DVD: preferirei avere solo un formato - il DVD e le sue varianti, in particolare il DVD-A. D'altra parte, il SACD è valido da un punto di vista sonoro, è solo la pletora di formati a dar fastidio - e il fatto che moltissime produzioni sono registrate in DSD (il formato che sta dietro al SACD). Il DSD non può essere processato direttamente, ma deve essere convertito in PCM per essere compatibile. E dopo ancora in DSD. (PCM sta per Pulse Code Modulation ed è il formato, ad esempio, per il CD, per il quale si ha una risoluzione di 16 Bit / una frequenza di campionamento a 44.1kHz. Altri formati PCM possono presentare risoluzioni e frequenze di campionamento arbitrarie). Questo naturalmente non è d'aiuto per la qualità del suono, per cui a mio avviso si dovrebbe lavorare nel dominio digitale PCM proprio fino alla conversione finale in DSD per il SACD. Naturalmente tutto questo ha poca importanza per il consumatore, e se questi è soddisfatto con il SACD piuttosto che con il DVD-V o il DVD-A, allora potrebbe accettare il formato. Tutti i formati sono buoni se vi piace quello che ascoltate. Anche le ridotte informazioni presenti sul DVD-V....
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Pensa che sarà possibile l'esistenza di un mercato per le valvole e i prodotti analogici nel settore professionale? E nel settore consumer?
DW >
Sia per le applicazioni professionali sia per quelle consumer le valvole e i prodotti analogici in generale hanno il loro spazio. Devo comunque fare alcune distinzioni: applicazioni professionali: l'ingegnere del suono utilizza qualsiasi apparecchiatura sia necessaria per ottenere il particolare suono che sta ricercando. A tale scopo qualsiasi strumento è consentito almeno fintanto che non compromette (troppo) il suono.
Applicazioni consumer: dal mio punto di vista la maggior parte delle apparecchiature consumer dovrebbero essere il più trasparenti possibile, cioè senza alcuna colorazione per quanto possibile. Alla Weiss proviamo a realizzare tutti gli apparecchi i più trasparenti possibile, eccezion fatta per quei prodotti che sono concepiti per modellare il suono quali ad esempio gli equalizzatori. Le meccaniche CD, i convertitori D/A e A/D, gli amplifcatori, i preamplificatori, i diffusori d'altra parte dovrebbero avere spiccate caratteristiche di trasparenza in quanto il loro compito è quello di trasportare l'informazione musicale senza nessuna alterazione. Naturalmente possono esserci opinioni diverse, in quanto a qualcuno potrebbe piacere il particolare suono di un amplificatore a valvole. L'opinione è rispettabilissima, ma basta essere coscienti che sono state introdotte delle colorazioni. La colorazione può andar bene per qualche genere musicale, e può funzionare meno bene per altri tipi di musica. Questo è lo svantaggio con gli impianti che presentano una colorazione intrinseca. D'altra parte con un equalizzatore, posso plasmare la musica secondo i miei gusti.
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Quanto è importante la musica per lei? Ad esempio, suona qualche strumento, oppure è appassionato di opera lirica? Quale genere musicale perferisce?
DW >
Naturalmente amo la musica, tutti i generi musicali. Dalla musica classica passando alla musica minimalista e al rock, fino ad arrivare a qualcosa che somiglia all'acid jazz - qualsiasi cosa mi sembri interesssante e mi provochi emozioni. Non mi piace far classifiche, anche se... ho preso lezioni di violino per anni, e inoltre suono il basso elettrico e le tastiere in un complesso.
Daniel Weiss - www.weiss-highend.com
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