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Sound & Vision

Bristol, 25-27 Febbraio 2005

[English version]

Autore: Werner Ogiers
Traduzione: Davide Scaletti

Dopo essere stata sulla buona strada per diventare la migliore esposizione di Hi-Fi britannica, grazie alla caduta di popolarità della rivale londinese, lo show di Bristol sembra aver preso la rotta sbagliata. Non conosco il numero di visitatori di questa edizione, molto probabilmente buono, ma quest'anno erano presenti meno espositori e, senza dubbio, meno novità interessanti. Inoltre, la qualità complessiva della manifestazione mi è sembrata scarsa: anche per quanto riguarda il settore Home Theater, cosa notevole, considerando che in un paio di sale si è vista vera HiFi.

I tre tormentoni dell'edizione 2005 sono stati DAB (nuovamente, sembra che non sia tutto fumo...), HDMI e iPod. Sono attualmente sul mercato molti ricevitori DAB. Non solamente radio portatili e da tavolo, ma anche microsistemi e stereo compatti. L'industria dei cablaggi, poi, ha trovato una nuova miniera d'oro, causa gli standard HDMI e DVI per le trasmissioni video (ed audio!). Lo stesso vale per il fenomeno dell'iStuff, tutti, ma proprio tutti, propongono espansioni e accessori per iPod. Mi ha sorpreso che il probabile CEO di un certo produttore audio inglese non si stia ancora proclamando l' iMan, tuttavia fino ad ora non è salito sul carro del vincitore. Almeno così pare.


La manifestazione di Bristol è stata scelta per la prima apparizione pubblica di The Funk Firm. Arthur Khoubesserian, artefice della popolarità di Pink Triangle, è tornato all'audio analogico con un nuovo marchio, un nuovo giradischi, un paio di nuovi concetti e un sacco pieno di tweaks e upgrades per lettori, “pink” e di altri colori…

Ritornando con la memoria ai primi anni '80, la Pink Triangle è stata il primo produttore ad utilizzare l'acrilico come materiale per piatti giradischi. La ragione dichiarata fu che tale materiale avrebbe assecondato l'impedenza acustica dei vinili, eliminando le vibrazioni. Khoubesserian ritorna ora con un nuovo materiale, una sorta di schiuma acrilica, che sembra avere qualità anche migliori dell'acrilico. Questo composto è usato nei nuovi giradischi (vedi sotto), ma è disponibile come upgrade per i soliti Rega, con il nome di Achroplat, e come mat universale per apparecchi con piatto tradizionale (LP12, Thorens, Dual…). L'Achromat viene prodotto in due versioni, bombato o piatto. Alla Funk Firm sono convinti che questo prodotto porti grandi benefici a molti giradischi di fascia economica, considerato che il costo varia dalle 35 alle 43 £. Aspettatevi una recensione a breve…

In catalogo, poi, sono presenti due nuovi giradischi (un prototipo per dimostrazioni statiche è stato mostrato in questa occasione). Il modello entry-level è il Funk, che migliora il Tarantella. Un design scheletrico e minimale, con forme arrotondate e opache, sostituisce lo spigoloso plexyglass del Tarantella. E' equipaggiato con un Acromath, un cuscinetto in zaffiro e viene mosso da un motore in corrente continua e bassa rumorosità. Il piano è prodotto con una copertura innovativa detta Eyelid (o forse iLid?).

Il Funk V copia il fratello minore, con una finitura più accurata ed aggiungendo il Vector Drive. Cos'è? Il Vector Drive combina un motore molto silenzioso a due pulegge supplementari posizionate intorno al piatto, così da non generare forze orizzontali destabilizzanti durante la riproduzione. Oltre a questo, TFF offre un'ampia varietà di miglioramenti per il Sondek LP12: il Funk-Link unisce un piano superiore in fibra di carbonio ad un motore in corrente continua, mentre il “pacchetto” Vector cambia totalmente la meccanica: Vector Drive e doppia alimentazione sincrona.

Giradischi Funk V con AchroplatGiradischi Funk V, l'unità Vector Drive visibileLinn LP-12 modificato



Michell Engineering ha mostrato il prototipo dell'Odyssey. John Michell ha iniziato la sua carriera costruendo un modello di nave spaziale per il film di Kubrick: “2001 Odissea nello Spazio”; ora il Michell Odyssey è una versione celebrativa, in serie limitata, del GyroDec. Un meraviglioso look, completamente in nero, con una doppia base in stile Orbe accoppiata ad un braccioTecnoArm(a), nero, e ad una alimentazione, nera, ad alta risoluzione. Ne ho intensamente desiderato uno, ma possedendo due Gyro cercherò di contenermi, lasciando a voi la possibilità di acquistare uno dei cento modelli in produzione.

Nella stessa sala Trichord Research ha positivamente impressionato con il nuovo amplificatore finale DM 200. Un demone in puro stile americano, con pannello frontale ricavato da un'unica lastra di alluminio tagliata al laser. Questo amplificatore in configurazione dual-mono, circuitazione MOSFET e 200 W per canale. Sicuramente molto diverso dai precedenti prodotti Trichord. Anche il prezzo è molto diverso, ma una versione più abbordabile ed anche una integrata sono previste per il prossimo futuro.

In esposizione anche l'inedito Diablo, doppio stadio fono MM/MC già disponibile, ed un amplificatore per cuffie ancora senza nome, presto in commercio. Entrambi sono dotati di un bel case in alluminio, che ricorda quello del DM 200. Il Diablo è uno degli stadi fono più versatili in circolazione, contiene una circuitazione simile a quella del Delphini. Facendo ampio uso di componenti SMD, riesce ad essere anche più compatto del Dino, ma con il doppio dei regolatori di tensione (a componenti discreti!). In effetti, ciò lo rende uno stadio fono dual-mono, per molti versi simile al famoso, e poco longevo, Delphini Mono.

Giradischi Michell OdysseyTrichord DM200Stadio fonoTrichord Diablo e ampli per cuffie, senza nomeTrichord Diablo



Anche Clearaudio ha presentato un nuovo giradischi. L'Ambient è in vendita al costo di 2200 £, formando una buona accoppiata con la nuova serie di testine ad elevata dinamica. Tra queste, tutti conosciamo la costosissima Goldfinger, esistono, tuttavia, due versioni più economiche: la UKP Stradivari e la Titanium. Un'altra novità di Clearaudio è l'Azimuth Adjuster: un piccolo gioiello che, connesso al cavo di uscita del braccio, permette di regolare il corretto azimut grazie ad un pratico display e ad un disco test con inciso un segnale fuori fase. L'Harmonicer, poi, è un mat per tutti quei giradischi che non ne sono equipaggiati di serie.

Nella stessa stanza erano presenti i nuovi diffusori L3 e L5 di Gamut, tutti con il noto anello radiante scandinavo per tweeters, ed un grosso amplificatore integrato, progettato dalla DK negli U.S.A. e realizzato in Cina, dall'estetica interessante: un ibrido con preamplificazione a valvole e stadio finale MOSFET.

Giradischi Clearaudio AmbienceTestina Clearaudio StradivariIbrido DK DesignDiffusori Gamut L5


Nuovo da Arcam il Solo: un sistema integrato da 1000 £ con un amplificatore da 50W, CD player e sintonizzatore. Più in dettaglio, il ricevitore è digitale, con la possibilità di ricevere esclusivamente in FM ove non vi siano trasmissioni digitali. Ovviamente, l'ingresso mini-jack sul pannello frontale sembra fatto su misura per il vostro iPod. Il Solo si richiama saldamente al mondo dei computer, anche il tasto di accensione mi ricorda niente meno che... Pac Man. Per la prima volta in vent'anni, Arcam ha lanciato una coppia di diffusori. Gli Alto sono il complemento ideale dell'integrato Solo. In ultimo, abbiamo trovato il p1000, un amplificatore finale surround a 7 canali con 135 W per canale.

I ProAc 125s sono uno dei miei diffusori a torre preferiti. Sfortunatamente non esistono più e, fortunatamente, Stewart Tyler è stato tanto buono da sostituirli non con uno, ma con ben due nuovi modelli. Gli Studio 130 (1100 £) sono i diretti discendenti degli Studio 125. Con questo nuovo prodotto, troviamo il cabinet della serie response, con sbocco reflex sul pavimento, come i tweeter ProAc top di gamma in una fascia di prezzo più abbordabile. Gli Studio 140 sono praticamente identici agli Studio 130, ma con doppio woofer.

Arcam SoloArcam AltoProAc Studio 130ProAc Studio 140



I diffusori Resolution si sono proposti come un prodotto meno convenzionale, ma decisamente intrigante. Visitate il sito internet www.worldsbestloudspeakers.com per la, ehm, migliore introduzione alla loro tecnologia. Il prodotto in questione combina un altoparlante triassiale leggermente modificato, di derivazione automobilistica, con un sistema in linea di trasmissione di massiccia fattura, costruito con cemento e rivestimenti ceramici (è richiesto un controllo dei toni sui bassi). Lo scopo di questa trovata è quello di ottenere il vero suono dell'altoparlante, con un'elevata efficienza, senza che cabinet o crossover interferiscano. La dimostrazione è stata eseguita con un CD player economico ed un vecchio integrato Yamaha. Non sono in grado di dirvi se il risultato sia stato di mio gradimento (Hey, sono un fan delle Quad ESL e non voglio avere Mariah Carey sulle mie ginocchia!), ma per quelli di voi che cercano un sound Lowther, senza il costo Lowter, questa potrebbe essere una valida alternativa.

Inaspettatamente, NHT ha proposto qualcosa di molto simile, additando il crossover passivo come nemico pubblico numero uno. Prodotto in collaborazione con DEQX e Power Physics il sistema Xd di NHT combina i satelliti XdS, un subwoofer XdW ed un processore XdA, che ingloba un crossover digitale e quattro amplificatori digitali, a dare un sistema di diffusori integrato. Il software XdA si dice sia "a prova di invecchiamento", grazie alla possibilità di essere aggiornato tramite porta USB 2.0.

Diffusori in linea di trasmissione ResolutionSistema demo Resolution Diffusori con filtro digitale NHT


Linn era presente, credo per la prima volta, con l' Unidisk SC. Questo è un lettore universale che ingloba un processore surround. Aggiungete un'amplificazione multicanale ed un sistema di diffusori ed avrete un sistema completo. Per i diffusori, ad esempio, la scelta potrebbe cadere sui nuovi Artikulat. Questi ultimi si posizionano sopra gli Akurate, copiandone molti dei contenuti (ed il look!), con una finitura superiore, cabinet curvati ed un'unità Woofer servo-active. Linn ha lanciato, inoltre, la nuova tecnologia per amplificatori di potenza Chakra. Un ibrido (con progetto proprietario) che dovrebbe trarre il meglio dal mix amplificatori operazionali e transistor. Spulciando la letteratura, ho avuto la fastidiosa sensazione che il tutto somigliasse molto al Quad Current Damping...

I nuovi R1, R3, R5 e R7 fanno compagnia al Rega R9, presentato qui lo scorso anno. Tutti, ad eccezione del modello da supporto R1, sembrano copie in scala dell'R9 con il woofer montato lateralmente. Nessuna novità, invece, in campo analogico.

Anche Naim ha presentato esclusivamente nuovi speakers. La serie "n" è pensata per i sistemi audio-video ed include un subwoofer attivo n-Sub, così come gli snelli satelliti, quantomeno per Naim, n-Sat. Quest'anno la ditta di Salisbury ha optato per una presentazione statica dei propri prodotti AV, scelta in contrasto con della buona musica suonata da un buon DVD. Triste e noioso.

Tannoy ha mostrato in anteprima il proprio sistema, molto trendy, Arena: piccoli satelliti tondeggianti con i famosi driver dual-concentric, abbinati ad un subwoofer. Neat ha esposto il nuovo Motive 1, un diffusore a torre economico, purtroppo senza il consueto tweeter a nastro. Chord ha sbalordito con una riedizione cromata delle proprie elettroniche, chiamata in modo appropriato: "Brilliant". Il nuovo produttore asiatico Nbien ha portato una coppia di diffusori dal bel suono, cabinet dalle forme inconsuete e altoparlanti che sembrano presi da un catalogo Focal anni '80.

Linn Unidisk SC lettore universale + processoreDiffusori surround Naim serie-nSubwooferTannoy Arena Satelliti Tannoy Arena

Neat Motive 1Chord BrilliantDiffusori Nbien e cavi fluorescenti


Creek ha lanciato nuovi componenti, la serie 53 MkII e l'amplificatore integrato A50iR SE. La sala del distributore HiAudio ha esposto la gamma, sempre crescente, degli stadi fono Graham Slee e la clamp universale periferica SRS di Rudolf Bruil, originariamente autocostruita ed ora commercialmente disponibile. Quest'ultima inserita in una catena composta dalla sorgente Nottingham/Hadcock/Music Maker, amplificatore e diffusori Usher.

TacT Audio ha scelto Bristol per il lancio del nuovo amplificatore integrato, completamente digitale, TDA2200. Nonostante sembri del tutto identico ad un correttore d'acustica ambientale RCS2.2, il sistema eroga 200W di potenza e incorpora un equalizzatore parametrico integrato a 20 bande (mi convinco, sempre più, della necessità di avere un buon sistema di controllo dei toni in ogni impianto veramente di livello), crossover programmabile, con allineamento dei tempi, ed uscita di qualità per subwoofer.

Non è possibile effettuare una correzione d'acustica ambientale del tutto automatica, come avviene con l'RCS2.2, ma la TacT renderà disponibile un sistema di misurazione, dal costo contenuto, abbinato ad un software per PC che, una volta collegato all'amplificatore, offra un'interfaccia decente per l'utente e permetta di effettuare i necessari aggiustamenti.

Il TDA2200 ha raggiunto risultati sonori di tutto rispetto accoppiato alla meccanica di trasporto Stello ed ai diffusori d'alta gamma Dali. Il risultato è tanto più ragguardevole se considerate il costo, relativamente modesto, dell'intero sistema. L'unica mancanza è un'interfaccia HDMI completa che non penso possa essere aggiunta in seguito. Un vero peccato per questo componente da 3500€ che, altrimenti, potrebbe essere un gran successo.

Nuove elettroniche CreekAnello periferico per dischi BruilCatena Slee + UsherAmpli digitale TacT TDA2200 con equalizzatore


Denon è tornata alle origini, con un sistema stereo mastodontico: Il PMA-SA1 è un amplificatore integrato mostruoso che impiega degli UHC MOSFET di Hitachi, introdotti una decina di anni addietro, dalla potenza imbarazzante. La sorgente abbinata è il lettore CD/SACD DCD-SA. Solo stereofonia, niente DVD-A. E' forse un segno? Questi componenti, venduti per circa 10000 sterline, sono stati opportunamente accoppiati ai giganteschi monitors PMC IB1.

All'estremo opposto, per quanto riguardo il campo di utilizzo, erano in esposizione l'ampli AV a 10.1 canali, ugualmente mostruoso, AVC-A1XV ed il lettore DVD DVD-A1XV. Non ci vorrà molto prima di avere la necessità di una stanza separata per apparecchiature AV.

Molto candidamente, ho sempre trovato Onkyo del tutto simile a Denon quanto a strategie di mercato. Non voglio suggerire nessuna parentela (Denon è figlia di Hitachi, mentre Onkyo viene da Toshiba), dico solamente che le due hanno filosofie praticamente identiche(*). Ho, poi, imparato che Denon è l'abbreviazione di Denky Onkyo, che significa "buon suono" o qualcosa di simile. (* In verità, non è esattamente così: Onkyo non ha mai prodotto una classica testina a bobina mobile, né elettroniche per uso professionale).

Tuttavia, appena Denon lancia una nuova diavoleria AV, così si comporta anche Onkyo. Il ricevitore AV TX-NR5000E, dalla sigla molto Sony, è grande ed espandibile. Più simile ad un PC, l'unità principale è una sala controlli dove inserire schede di ingresso/uscita di tutte le forme e colori. Si spera che ciò lo renda longevo: FireWire (IEEE1394, iLink), Ethernet, SPDIF ottica e coassiale, ingresso multicanale analogico, composito, S-video, componenti, HDMI, ... fate voi. Trova un degno compagno nel DV-SP1000E DVD/DVD-A/SACD player, con standard HDMI e porta FireWire.

Altri prodotti Onkyo includono il CS-220UK, micro ricevitore e lettore CD integrato, fino al Denon UD-M31, ma con DAB incluso, passando per l' A-933/C-733, versione midi dell'A-1VL/C-1VL amplificatore digitale e lettore CD annunciato da un paio d'anni.

Lettore Top Denon, solo stereoDenon super ampli AVMidi da OnkyoOnkyo imita il Denon UD-M31, ma con DAB

Ricordate la tecnologia per diffusori 1-Ltd phased-array, lanciata tempo fa? Comprende fino a 256 piccoli altoparlanti, montati su un unico pannello, ciascuno pilotato da un piccolo amplificatore ed un piccolo processore di segnale. Variando i segnali e la fase di ciascuna sorgente, è possibile generare un numero di fasci sonori direzionali che, grazie alla riflessione sulle pareti della stanza, danno l'impressione all'ascoltatore di un suono avvolgente. Credo che Pioneer acquisì la licenza e produsse un prototipo, ma ora Yamaha ha presentato una versione ridotta del medesimo sistema. L'YSP-1 Digital Sound Projector, dal costo di sole 800 £, è una singola unità da posizionare sotto uno schermo al plasma o LCD, completa di decoder Dolby Digital/DTS , amplificatori, due woofer ed una "stringa" di 40 midrange pilotati come detto per creare fino a cinque canali separati (subwoofer non incluso). Anche se il sistema può essere adattato alle diverse tipologie di stanze, credo che, in definitiva, lavori al meglio in piccole sale con pareti molto riflettenti. (Entrambi i prototipi avevano posters montati su pannelli in vetro nelle posizioni cruciali). Il tutto lavora come se fosse in grado di spostare il suono a destra ed a sinistra dell'ascoltatore, ma non ho mai percepito il suono provenire da dietro. Per quanto riguarda il bilanciamento...cosa vi aspettate da 40 tweeters che rimbombano contro una superficie in vetro? Esattamente. E' doveroso dire, però, che i tecnici Yamaha sottolineano come l'YSP-1 non sostituisca un vero sistema surround, nemmeno entry-level, e deve essere preso in considerazione solamente quando una soluzione tradizionale non sia applicabile.

Come al solito, Wilson Benesch ha occupato una delle sale più grandi, ma ha portato una sola primizia: il Precision Bass Subwoofer, un nome che è anche un dato di fatto. Innovativo, con mobile in fibra di carbonio, utilizza due motori per un solo cono (come molti subwoofer professionali, Volt ad esempio, ha due spiders per cono) ed è passivo, ma con controllo digitale esterno.

Yamaha YSP-1Wilson-benesch Precision Bass

© Copyright 2005 Werner Ogiers - www.tnt-audio.com

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