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Milano Hi-End 2000 - Milano

4-5 marzo 2000 - Centro Congressi Milanofiori - Reportage

[Giradischi Morsiani]
L'incredibile giradischi Morsiani

[Lowther Delphic Z]
DelphicZ, 103dB-Sound of the Valve

Un evento assolutamente controtendenza, e per più ragioni.
Prima di tutto si deve essere decisamente coraggiosi nell'organizzare una esposizione audio only in tempi di home theatre.

Fegato niente male ci vuole anche a creare una manifestazione apertamente in concorrenza col colosso dell'APAF ed in cui espongono solo aziende italiane di modeste dimensioni.

Ancora maggiore coraggio si deve avere nell'organizzare un evento legato all'hifi in questo periodo dell'anno, mentre il mercato dell'HiFi si prepara ad arenarsi nelle secche estive: il miglioramento del clima inizia ad attrarre la gente fuori delle case ed è il momento in cui nei negozi di HiFi ai tempi d'oro abbondavano i saldi.
Chi si aspetta un rientro economico da questa attività promozionale deve sperare di realizzarlo in pochissimo tempo: nell'autunno prossimo l'effetto dell'evento sarà probabilmente in parte annullato dai nuovi prodotti presentati al Top Audio.

Anche organizzare un evento di questo tipo, anche se di dimensione limitata, senza averne una diretta esperienza e senza appoggiarsi a organizzazioni è cosa da far davvero tremare i polsi.

Una bella dose di coraggio (o forse di faccia tosta, direte voi...) certamente ci vuole a chiamare Hi-End una manifestazione che rifulge per la latitanza di tutti i grandi nomi internazionali dell'Hi-End, tranne sporadiche eccezioni.
Ma forse questa è una considerazione valida a posteriori, e nelle speranze degli organizzatori la partecipazione da parte delle aziende avrebbe dovuto essere più ampia...

[Lowther d'epoca]
Interessante parata di Lowther d'epoca

Ultimo dettaglio: anche mettere sul foglio illustrativo della rassegna la pubblicità di una certa webzine priva di pubblicità nonché di alcun rientro economico sembra alquanto anomalo...

Per il poco che ho potuto vedere (ho potuto essere alla rassegna solo sabato mattina per precedenti impegni) il coraggio è stato ripagato da una buona presenza di pubblico specializzato ed interessato.

Credo che per quanto riguarda l'affluenza l'organizzazione debba essere estremamente soddisfatta. Senza fanfare, senza una pubblicità capillare , senza l'attrattiva dell'Home theatre e senza il supporto della macchina dell'APAF non credo ci si potesse davvero attendere di più, anche se praticamente tutte le riviste di Hi-Fi in Italia si sono volentieri prestate a fornire un qualche tipo di supporto (Suono e Fedeltà del Suono + Costruire HiFi erano anche presenti con un proprio spazio).

Tanto per dare una idea, le salette erano più o meno affollate quanto le salette solo audio del Top Audio: certo, il Top Audio dura 5 giorni, e forse l'affluenza del sabato mattina era simile a quella del giovedì o venerdì al Top Audio, ma aspettarsi di più mi sarebbe sembrato davvero presuntuoso...

Ma per il visitatore c'era di che essere soddisfatti o no? Fondamentalmente i visitatori non mi sono parsi particolarmente soddisfatti, ma qui si deve fare qualche doverosa considerazione. Rispetto per esempio al Top Audio il livello di soddisfazione dei visitatori audiofili mi sembra un notevole successo.

Gli audiofili che ho incontrato al Top Audio a settembre (e per quello che posso dire anche in tutte le altre manifestazioni consimili di cui abbia memoria...) erano decisamente molto delusi di quanto avevano potuto vedere, per non parlare di quanto avevano potuto ascoltare.
Questo deriva ovviamente in parte dall'effettiva carenza di innovazioni significative (alcune delle effettive innovazioni presenti suonavano assai peggio dei prodotti non innovativi...), in parte dalla difficoltà di accedere all'ascolto delle poche innovazioni in dimostrazione, in parte dall'aspettativa erronea che anche nell'audio, come già avviene nell'informatica, abbia preso piede la malsana abitudine di sconvolgere l'intero universo ogni sei mesi, ma forse soprattutto dal fatto che il privato non è abituato e non comprende a fondo questo genere di manifestazioni.

Se si prende una qualsiasi rassegna di questo tipo in ambito industriale, il visitatore può andare per avere una idea di come è il trend del mercato, di quali sono le tendenze, per prendere contatti con potenziali fornitori, per avere una primissima idea delle proposte che il mercato offre.
NON per avere una demo esaustiva, ne' tantomeno per scegliere in maniera definitiva un prodotto: per questo ci saranno ulteriori incontri e trattative. Invece è proprio questo che la maggior parte dei visitatori di queste manifestazioni si aspetta, ed è evidente che tali aspettative non possono che andare deluse.

In effetti bisogna chiarire subito due cose.

La prima è che le manifestazioni legate all'hifi sono il posto peggiore per cercare di valutare un prodotto: non dico che si debba evitare di ascoltare il prodotto, ma certamente è corretto sospendere in parte il giudizio sul prodotto in attesa di riscontri più seri. Sono invece un ottimo posto per valutare la professionalità e la capacità di un distributore o un produttore.
La capacità di assemblare ed ottimizzare in breve tempo l'impianto e l'ambiente indica un ottimo orecchio ed una enorme capacità e professionalità.
O forse è vero il contrario: chi si presenta ad una manifestazione di alto livello e non è in grado di presentare un suono decente, o ha proprio un prodotto tremendo, oppure non capisce nulla di hi-fi, oppure crede che tutti gli audiofili siano degli idioti impallinati e sordi (è qui che sbaglia, siamo degli idioti impallinati che ci sentono piuttosto bene...).

La seconda è che il visitatore si aspetta di sentire degli impianti che suonano infinitamente meglio del suo. E sbaglia, perché il proprio impianto spesso suona come suona solo per via del continuo processo di ottimizzazione cui è stato sottoposto per anni ed anni.
Un sistema assemblato per una dimostrazione non può proprio raggiungere livelli estremi, se non assemblato da personaggi di eccezionale sensibilità e capacità (me ne viene in mente uno in particolare, la cui saletta ha sempre il miglior suono del Top Audio).

Ora, tenuto conto delle considerazioni di cui sopra, i visitatori avevano davvero pochino da recriminare. Certo, un certo numero di impianti discutibili non poteva mancare, come sempre avviene in ogni settore, ed un impianto perfettamente ottimizzato poteva suonare anche meglio di quelli in dimostrazione, ma in ogni caso la media qualitativa dei suoni presenti nelle salette era a mio avviso notevole, certamente più elevata della media del Top Audio. D'altra parte così doveva essere, trattandosi qui di Hi-End.

Unica nota veramente dolente: niente giovanissimi. Eppure non c'era il cartello "Vietato ai minori di 30 anni" all'ingresso (anzi, che non sia il caso di metterlo? Il fascino del proibito è sempre molto elevato...). É purtroppo però anche vero che i prezzi non erano mediamente alla portata di un pubblico giovanissimo.

L'organizzazione dell'evento vera e propria non mi sembra criticabile: almeno dal punto di vista del visitatore appariva molto semplice, direi spartana, ma funzionale.
Una piantina della mostra sarebbe stata utile, alcuni pare abbiano scoperto dopo ore l'esistenza dell'altra ala dell'edificio (c'era un passaggio lungo e stretto che collegava le due ali). Anche qualche cartellone all'esterno del centro congressi avrebbe magari aiutato chi non c'era mai stato a trovare la strada.
Comunque a citare questi dettagli mi sento decisamente il solito rompiballe perfezionista che non bada a spese (coi soldi degli altri)....

La collocazione geografica non è particolarmente comoda, mi risulta che un tempo ci fosse un autobus che collegava Milanofiori con il metrò, ma non sono certo che ci sia ancora né che il collegamento sia attivo anche nel week end.
Non credo comunque che nessuno ormai si spaventi più di tanto se deve prendere l'auto (ed anche qui continua la sensazione di cui sopra). Anche qui chiedere alle riviste di pubblicare una cartina che mostri quanto sia facile raggiungere il posto non può far male...

La sonorità delle salette era decisamente migliore di quella del Top Audio, i materiali delle pareti e dei pavimenti sembravano molto più assorbenti; purtroppo in alcuni casi due salette contigue erano separate solo da dei divisori mobili la cui tenuta alle vibrazioni a bassa frequenza era quanto meno insufficiente.

Risultato: invece di essere quasi calpestati dal dinosauro della stanza di sopra, come avviene al Top Audio, qui si era travolti dal contrabbasso della stanza accanto.
Certamente più raffinato, ma non meno spiacevole, tanto più che in una rassegna per audiofili ci si sarebbe aspettati una maggiore attenzione per il problema. Comunque il problema pare assolutamente comune a tutte le rassegne audio del mondo, e sembra perciò da considerare inevitabile.

Passiamo ora rapidamente in rassegna le salette (spero di non dimenticarne nessuna... mi scuso in anticipo con gli eventuali dimenticati).

[The Sound of the Valve]
Sala 2 di The Sound of the Valve, TQWT, SET ed altro ancora

Sound of the Valve, con Stefano Zaini a fare gli onori di casa, aveva due salette: nella prima cantavano i Delphic Z, diffusori con una coppia di altoparlanti Lowther, pilotati da un finale con le '45 e cavi dello stesso produttore (foto in apertura di reportage).
Nella seconda suonavano gli Apostrophé, diffusori TQWT con altoparlanti monobanda custom. Presenti inoltre un DAC modificato, cavi di segnale e di potenza marchiati The Sound of the Valve.

[Studio Progettazione Audio]
Studio Progettazione Audio

Studio Progettazione Audio presentava varie realizzazioni (AudioGate e Antiqua i due marchi), un pre linea, una coppia di finali mono con le 845 in SE (10W di uscita) e dei TQWT; fra le sorgenti c'era anche un Michell GyroDeck.

[EMGI]
Diffusori ed integrato EMGI

EMGI Audio dimostrava i propri diffusori, le Choice 1 e 2. Sono entrambi da supporto. Le Choice 2 hanno un suono pieno e con tanti bassi, rispetto alle loro dimensioni. Erano pilotate da un prototipo di amplificatore dello stesso costruttore. Le Choice 1 invece sono dei monovia.

[Chorus]
Sala di Chorus, Monarchy e AudioVision

Chorus Electronics, Monarchy e Audio Vision proponevano nella stessa saletta un sistema con pre e convertitore Monarchy Audio, finale Avimaster 50 Evolution, diffusori Audio Vision B200 (11 milioni e 600 mila) più molti Mc Intosh storici.

[Max Research]
"Insolito" giradischi MaxResearch

Max Research e Dissanayake proponevano in una affollatissima saletta e con la collaborazione di Audiophile Sound e di Fone', confronti fra varie sorgenti (inclusi preziosi giradischi MOSS), elettroniche (particolarissimo il design delle Dissanayake) e diffusori.
I diffusori Max Research, Minimum Box e Medium Box, simili nella realizzazione alle enormi trombe utilizzate sempre da Audiophile Sound al Top Audio per confrontare varie sorgenti, erano basati sulla filosofia di Bè Yamamura; anche i risultati erano simili a quelli ottenuti al Top Audio.
Era previsto anche la dimostrazione di un SACD Sony, ma non l'ho potuto ascoltare in quanto ancora imballato.

Monrio presentava un sistema con sorgente Asty player, un CD player davvero elegantissimo, e due piccolissimi finali mono da 120W, derivati dal finale a cinque canali, estremamente interessanti per chiunque possa avere problemi di spazio. Il tutto pilotava un'altra coppia di diffusori da pavimento Mastersound.

Nadir aveva piazzato uno dei suoi condizionatori di rete in parecchie salette. Oltre ai condizionatori presentava anche componenti vari ed i suoi (preziosissimi...) cavi.

[Monrio]
Nuove elettroniche Monrio, in saletta con diffusori Mastersound

[Mastersound]
Saletta Mastersound, dalle valvole ai diffusori

Mastersound presentava un sistema con integrato Reference 845 e i propri bellissimi diffusori caratterizzati dalla struttura cilindrica di supporto del tweeter montata al di sopra del cabinet e dal crossover esterno.
Diffusori Mastersound comparivano anche in altre sale. Venivano presentati anche degli splendidi piedini e supporti antivibranti (Omicron - Stargate).

Antique Sound Lab esibiva un sistema con il preamplificatore AQ2006 ed i monoblocchi AQ1006 con le 845 (22W) che pilotavano delle LS3/5A. Valvole ad un ottimo rapporto qualità/prezzo importate dall'attivo Martino Carucci.

[Antique Sound Labs]
Elettroniche Antique Sound Labs

New Audio Frontiers dimostrava un sistema basato sui Reference 845, dei possenti finali mono con una coppia di 845 in SEP per 40W. Prezzo decisamente non economico, ahimè. Anche i diffusori erano New Audio Frontiers.

[New Audio Frontiers]
Sala New Audio Frontiers

[Morsiani]
Saletta Morsiani ed inevitabile giradischi

Morsiani presentava un altro dei suoi incredibili giradischi, dotato di tre bracci e alimentato a batteria, collegato a tutta una serie di elettroniche custom.
Una dimostrazione che eliminava qualsiasi dubbio sulla qualità dei giradischi Morsiani.
Vedasi anche in dettaglio la foto in apertura di reportage.

Concludendo: nulla di nuovo sotto il sole, forse, ma certamente questa rassegna sembra dimostrare che ancora esiste un settore di questo mercato, pur così asfittico, dotato di una certa vitalità.

L'affluenza di pubblico sembra confermare anche il sospetto che la crisi del mercato hi-end lamentata dagli importatori sia piuttosto da vedere come un reindirizzamento dell'attenzione del pubblico verso canali di vendita alternativi, meno noti e meno istituzionali, di cui le aziende presenti a questa rassegna alternativa sono certamente rappresentative.

Per maggiori informazioni si prega di contattare Stefano Zaini di The Sound of the Valve - Tel. - Fax. 0382 - 71428, cellulare: 0338 - 2584737 - E-mail: soundvalve-lowther@libero.it

© Copyright 2000 Giorgio Pozzoli - http://www.tnt-audio.com
Impaginazione: Lucio Cadeddu

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