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Reportage dal Milano HiEnd 2000 edizione 2002 - Milano

Hi-fi, solo hi-fi, nient'altro che hi-fi

Reporter: Giorgio Pozzoli

Stefano Zaini (The Sound Of The Valve) ha voluto esagerare: dopo due edizioni che hanno incontrato un successo crescente, ha riproposto l'ormai tradizionale appuntamento solo audio (vietata la presentazione di qualsiasi prodotto connesso al video...) al presso il Centro Congressi Milanofiori, estendendo l'esposizione addirittura su tre piani. Ancora una volta il pubblico ha affollato le salette, tenuto conto dell'ambito ristretto della mainifestazione e del fatto che il numero di espositori è ancora non vastissimo.
Certo il successo è stato ottenuto grazie anche ad un paio di articoli usciti in settimana sul Corriere della Sera, ma è altrettanto vero che l'interesse della stampa rappresenta già di per se un importante traguardo.

L'ampliamento del numero delle salette, e quindi la ripartizione del pubblico su di una area espositiva maggiore, ha permesso comunque un flusso regolare dei visitatori negli stretti budelli che al Centro Congressi fanno le veci dei corridoi.

Ancora una volta il limite maggiore risulta la sede. Chi conosceva il problema per esperienza personale è riuscito ad attenuare un po' la trasmissione del suono da una sala all'altra attraverso le pareti mobili riempiendo tutti gli interstizi con materiali isolanti, ma era frequentissimo ascoltare nel bel mezzo di un brano musicale i bass provenienti dalla saletta di fianco...

L'acustica era quella che era. E' chiaro che trovandosi in una sala con pareti completamente nude, soffitto in grigliato metallico e pavimento in materiale cementizio non si può pensare di ottenere un gran bel suono in assoluto. D'altra parte solo un visitatore del tutto inesperto di manifestazioni audio può pensare di poter ascoltare adeguatamente le vere potenzialità degli impianti.

Come detto, gli espositori sono decisamente aumentati di numero e non riuscirò certamente a parlare di tutti: me ne scuso anticipatamente. La manifestazione occupava il primo, terzo e quarto piano del centro congressi.

Partiamo dal primo piano. Qui, in un largo corridoio di fronte all'apprezzato bar (anche perchè era l'unico) erano sistemati vari stand; altre sale si aprivano su questo corridoio.

Audiomarketing, con sede in S. Marino, proponeva alcuni marchi di cui ha la distribuzione. Fra questi di particolare interesse Bartolucci (trasformatori), Newtek e RALAB, sigla sotto cui si nascondono le nuove realizzazioni di Roberto Allera, molto noto a Torino (e non solo). Molto interessante per le caratteristiche del tutto particolari il suo nuovo sistema di amplificazione (in fase di completamento e quindi in esposizione solo statica), costituito da un centro di controllo e finali dedicati.

Clelia Ricordi (Sistemi Industriali) esponeva col proprio marchio RC in una delle sale i propri amplificatori, che sono ibridi, anche se l'impostazione estetica è tipicamente a tubi. Alimentazioni regolate. Velocissimi e dotati di notevole dinamica, per quel che si poteva capire.

Mantra Sound, nuovo importatore Supravox in Italia, presentava in un'altra sala diffusori a tromba realizzati con i famosi driver; nella stessa erano esposti le proposte degli svizzeri di Audio Consulting, condensatori carta ed olio, cavetto solid core in argento nudo, induttori e trasformatori in argento ed un pre passivo con trasformatore elevatore, con cabinet in simil-granito (!) e cablaggio in argento.
Pare abbiano avuto ottime recensioni. Se volete saperne di più su quanto esposto date una occhiata in http://perso.wanadoo.fr/supravox/ecouter.htm.

Studio HiFi e Toni Acustici Milano presentavano i loro prodotti, incluso un immenso ed incredibile amplificatore a tubi a bassissima potenza.

Infine Nonsolomusica presentava i prodotti di cui sono produttori o distributori: i diffusori delle serie Chiocciola, Area ed Audibilia, ed i prodotti Verdier, Shindo Lab, Sun Audio, Yamamura Churchill.
L'interno di tali oggetti mostra una infinita cura nel progetto e nella realizzazione; il montaggio è in molti casi in aria, chiaramente e totalmente manuale. Notate anche le dimensioni dell'oggettino, un diffusore Chiocciola 250, sulla destra, diciamo non proprio adatto a tutti gli ambienti...

Al terzo piano Max Research presentava i propri diffusori a tromba Double Horn con gli ampificatori a tubi Antique Sound Lab ed una sorgente SACD.

HiFi Center (importatore di Audio Tekne, MBL, Simphonic Line) presentava un sistema con diffusori Acapella, con tweeter a ioni: già solo la luminosità azzurrina che si intravedeva in fondo al tweeter sarebbe stato sufficiente a renderli assolutamente particolari, ma il suono andava ben oltre. Impressionanti. Grande uso di basi antirisonanti e blocchi da posizionare sopra i componenti.

Tecnoval presentava i suoi sistemi in tecnologia "Power Dual Load" caratterizzati da alimentatore separato e stabilizzato, e stadi finali a tubi con uscita a tubi duplicata, separata per alti e bassi; il sistema attivo era il V490T/M608s, da 100+90W.

Studio M presentava alcuni fra i prodotti distribuiti, tra i quali AER, Jordan, Riken, Tamura, Meister, ed in particolare i trasformatori Lundhal, di cui era presente una buona (ed estremamente interessante) rappresentanza.
La saletta ospitava quello che di fatto è stato uno dei maggiori poli di attrazione della manifestazione, almeno per chi è interessato al DIY: la nuova meccanica CD in kit di di Armonia HiFi, basato sulla CD Pro2 della Philips, una meccanica che normalmente di trova su macchine da decine di migliaia di EURO (calma, non spingete, sì, certo, la stiamo già provando...).

GC Elettronica presentava i propri trasformatori e proposte di amplificazione e diffusori, nonchè le realizzazioni dei propri clienti.

Audeus presentava un sistema tutto Rega; c'era anche il giradischi P9.

Studio Progettazione Audio di Luciano Cavenaghi aveva un sistema con i nuovi finali 211, con le valvole omonime, e l'ormai consueto Amplificatore di Musica.

Nadir/Diesis presentavano i loro noti condizionatori di rete, le amplificazioni a stato solido ed i diffusori.

Morsiani presentava i suoi soliti, incredibili giradischi dall'ottimo suono. Questa volta c'erano anche dei diffusori vintage da far venire l'acquolina in bocca. Veramente splendidi. Nella stessa saletta Morel presentava alcuni i suoi moduli, che comprendono ogni ben di Dio per l'autocostruttore. Alcuni apparati inclusi nel sistema utilizzato da Morsiani erano basati su questi ultimi.

U-Vola presentava ancora una volta i suoi innovativi ed incredibili diffusori sospesi ad uovo.

EMGI Audio presentava i nuovi diffusori Dulciana, con l'accordo Sprinkler: invece di un unico tubo il flusso viene suddivido in tanti tubi sottili separati, riducendo drasticamente il problema delle turbolenze nei condotti. Mi ricorda qualcosa già visto tanti anni fa (Cemark, ProAC etc.). Vi sono ora anche gli amplificatori a tubi dedicati a questi sistemi ed ai più piccoli diffusori Spinetta, da stand.

Kiom di Luca Chiomenti presentava i diffusori L-II, già visti nella sua esposizione alternativa ai tempi del Top Audio, con l'amplificatore AL-1. Bellissime realizzazioni anche sotto il punto di vista dell'ebanisteria: tutto massello lavorato direttamente a mano da Luca.
La colorazione base è il faggio naturale, ma esiste la possibilità di avere versioni in massello di ciliegio o trattate con mordente in modo da avvicinarsi come tonalità a varie essenze; su richiesta del cliente i cabinet di legno di alcuni apparati possono addirittura essere intarsiati!

Omicron Group ed M acoustics presentavano i loro prodotti. La sala di ascolto era in una stanzetta divisa dal corridoio da una semplice tenda: una posizione un po' di fortuna che si è rivelata in realtà più fortunata di tante altre.

CDS Design presentava ancora una volta i propri diffusori-scultura: qualcosa di effettivamente innovativo, indipendentemente dal fatto che possano o meno piacere e suonare bene (cosa comunque non verificabile seriamente in una fiera).

All'ultimo piano diverse esposizioni statiche e due grandi sale.

Una sala era occupata da AM Audio con un super sistema tutto AM-Audio con sorgente VRDS-25X AM (modificato Am Audio), pre A-5, finali A-70 Reference e B-3, diffusori Rossini-S. Suono come da garanzia AM, arioso ma potente.

L'ultima sala era infine occupata da Sound of The Valve dello stesso Zaini, che presentava il nuovo amplificatore Incantation of PX25, con alimentazione separata stabilizzata a valvole, il pre fono a valvole Zarathustra pure con alimentazione stabilizzata a tubi. Diffusori Lowther Delphic (Sound of the Valve è anche Lowher Club & OEM) e i nuovi The Wall II, con 12 drive progettati specificamente da Zaini. Suono principalmente analogico, con un bellissimo giradischi Thorens TD124.

Nella stessa sala anche gli splendidi tavolini della Music Tools... con sopra un ancor più splendido T2 della Pathos (nuovo nome, adottato dopo i tragici fatti dell'11 settembre, per un "vecchio" cavallo da battaglia).

In tutti i piani c'erano poi esposizioni statiche di apparecchi audio, o di riviste o CD. Ogni angolo era utilizzato appieno.

Con particolare interesse è stato accolto l'ultimo nato di casa North Star, un bellissimo pupo (in carne ed ossa e con tanto di occhioni spalancati, tanto per essere chiari), interesse probabilmente destato per via della sua assoluta tranquillità di fronte al pubblico che assediava il banchetto - davvero ammirabile (e invidiabile, per i neopadri - ogni eventuale riferimento è puramente non casuale...).
Non minore interesse comunque per i prodotti, diciamo così, più industriali, la nuova meccanica Model 192 CD-Transport che fa uso della CD PRO 2 di casa Philips e il convertitore Model 192 DAC (in prova su TNT-Audio). Solo in esposizione statica per modo di dire: è vero che non c'era una saletta specifica, ma i due apparati si potevano ritrovare come sorgenti in un numero impressionante di altre sale (sei almeno). Veramente interessanti.

HiDiamond, produttore italiano di cavi, testati da TNT-Audio (ora in prova il cavo Digital +) presentava una selezione dei propri prodotti.

Olimpia Audio presentava una selezione di Tubi abbastanza impressionante e gli amplificatori AVREAVOX da loro importati.

Relco presentava il diffusore Sirio, dalla struttura assolutamente particolare: ha una specie di cabinet a parallelepipedo, che però è aperto sul retro e di conseguenza fa lavorare l'altoparlante a dipolo.

Norma presentava una selezione dei propri prodotti ingegnerizzati in maniera veramente eccezionale: l'interno è a mio avviso addirittura più bello da vedere dei quello degli AM Audio, che già sono veramente mitici per ordine e razionalità.
Si può davvero parlare di "architettura d'interni".... a presto una prova su TNT-Audio dell'integrato IPA 60R.

Audio Team presentava in esposizione statica alcune delle proprie elettroniche col noto marchio Monrio ed alcuni prodotti McCormack

Audionautes, del noto progettista Fabio Camorani, presentava il nuovo catalogo, che oltre ai già ben noti prodotti LC Audio (clock e stadi analogici per upgrade di CD player) include prodotti originali Audionautes (tutto dal giradischi al diffusore, con elettroniche essenzialmente a triodi ed i diffusori monovia), i kit di diffusori, gli altoparlanti PE-16M Pioneer, un mito, i trasformatori Tamura, dischi e CD di alcune etichette super audiophile.

Torlai (Pick-Up Service) era come al solito assediato da audiofili preoccupatissimi per lo stato delle prorie preziose testine.

Audio Plus presentava i propri condizionatori di rete e sistemi per la distribuzione dell'energia.

Per chi era interessato al vintage, ho visto alcune cose davvero interessanti, inclusi

dei Marantz M9 (Marullo),

registratori a bobine Nagra(Calvi)

e parecchio altro materiale presso Boretti e il settore usato di The Sound of The Valve.

Nel settore edizioni, musicali o meno, erano presenti fra gli altri Suono, Fedeltà del Suono e Costruire HiFi, Audiophile Sound, CD Classica, Orfeo, Red Records, Jupiter distribuzione, Fone'.

Come da tradizione, temo che la lista sia tutt'altro che completa: mi scuso fin d'ora per possibili mancanze ed omissioni.

Pubblico (almeno il sabato, la domenica non ero presente) in quantità più che sufficiente: nessuna saletta desolantemente vuota, nonostante le dimensioni non ridottissime delle stesse. Anzi ho notato un certo affollamento già al mattino, cosa che non mi aspettavo.

Sempre come da triste tradizione, mancanza di giovani. E le solite facce: che il nostro stia diventando un club di elite molto selezionata è più di un sospetto. Discutendo con qualche operatore si raggiunge sempre la stessa, tristissima conclusione: è pure vero che bene che vada, per poter mettere insieme un sistema con componenti esposti bisogna avere a disposizione non molto meno di una decina di migliaia di Euro, che un giovane tipicamente non ha, ma negli anni '70 i giovani andavano e sognavano al SIM, dove la situazione era del tutto analoga.

D'altra parte l'ascolto di musica in Italia non mi sembra particolarmente ridotto; la disponibilità economica o meglio forse la voglia di spendere soldi per la musica è invece decisamente bassa. Forse l'educazione musicale fornita a scuola, che presenta spesso la musica come qualcosa di morto e sepolto, il fatto che l'IVA sia al 20% e non al 4% c'entrano qualcosa. E se poi vi chiedete come mai sia possibile che così pochi giovani vadano alla Scala, andate sul sito a godervi i prezzi delle poltrone, così forse potreste incominciare ad averne una vaga idea. E non ci vengano a dire, come mi è capitato di leggere, che il trasferimento agli Arcimboldi è una operazione davvero eccitante, in quanto il teatro è situato all'interno di una zona universitaria: non credo che ciò possa servire ad attirare studenti in massa, con gli attuali prezzi.

Infine, forse anche gli operatori del settore sono un po' fuori dal mondo, noi inclusi. Ben pochi dei prodotti che recensiamo sono alla portata effettiva di un acquirente medio, se intendiamo con questo la cifra che una persona normale è disposta a spendere per ottenere una fruizione della musica migliore, e non il suo potenziale economico assoluto.
Insomma si cerca di vendere sistematicamente il prodotto a prezzi al di sopra del reale mercato di massa.

D'altra parte ho chiesto a qualche operatore quanto tempo ha impiegato a mettere a punto il prodotto prima di uscire allo scoperto, ben sapendo quanto ormai costa anche a me mettere a a punto uno schema per la pubblicazione. In almeno un paio di casi mi hanno indicato periodi decisamente superiori ai 5 anni. Potete immaginare i costi. Di conseguenza, gli operatori che entrano oggi in questo mercato lo fanno ormai per passione, e come attività part-time.

Come sempre, ci si chiedeva di conseguenza se l'alta fedeltà sopravviverà.

Da un lato sono convinto che la fruizione di musica continuerà ad esistere come pulsione umana, e quindi ci sarà una ulteriore espansione di un mercato molto povero, dispostissimo ad accontentarsi di una riproduzione di bassa qualità. D'altra parte le norme DIN sull'alta fedeltà hanno parametri ridicoli rispetto a quanto oggi chiamiamo HiFi: mi viene il dubbio che, non da oggi, si stia cercando di indurre in modo del tutto artificiale un bisogno di alta qualità che non esiste proprio: insomma, non vi capita di godervi la musica anche ascoltandola con radio scalcagnate?

Dall'altro credo che la richiesta di una riproduzione di alta qualità, se pure sopravviverà, sarà un fenomeno limitato ad una ristrettissima elite culturale, con un mercato così ridotto da poter interessare solo pochi operatori di livello artigianale.

Ma, a pensarci bene, l'HiEnd non è già proprio questo?

Ringraziamo ancora una volta per le foto Stefano Zaini. Per maggiori informazioni (o per adesioni) si prega di contattare Stefano Zaini di The Sound of the Valve - Tel. - Fax. 0382 - 71428, cellulare: 0338 - 2584737 - E-mail: soundvalve-lowther@libero.it - Sito web ufficiale dello Show: http://web.tiscalinet.it/thesoundofthevalve/page8.html

© Copyright 2002 Giorgio Pozzoli - http://www.tnt-audio.com

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