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Ecco un altro Deja Vu! (Come dite ? 45 giri ??!!)

[English version]

Dimostrazione della Classic Records del confronto tra incisioni a 33 giri ed 1/3 ed incisioni a 45 giri.
Non è un segreto che la riproduzione a 45 giri fornisca una fedeltà maggiore. Di fatto, all'inizio della pre-penultima era dell'LP ci furono varie case discografiche che pubblicarono incisioni sperimentali a 45 giri con lo scopo di catturare l'attenzione e l'approvazione del mercato audio.
La Angel ne ha pubblicata qualcuna di queste edizioni, e solo oggi sono venuta a conoscenza dell'esistenza di una stampa giapponese di "Cannonball Adderly in Chicago" su un 12 pollici a 45 giri della Mercury giapponese.
Secondo J. C. O'Connell, (in un messaggio mandato ad uno dei gruppi di discussione tematici audio su internet), "dura solo 23 minuti in tutto, ma il suono è incredibilmente eccellente. E' un'incisione che risale al 1977, ma tutte le note di copertina sono solo in Giapponese. Era un quintetto. Suona come un direct-disk, tanto che è buono".
(Nello stesso gruppo, Tony LaFoglia replicava "L'LP è stato registrato a Chitown [sic] nel 1959. Quella del 1977 è più probabilmente la data di ripubblicazione, visto che Cannonball è morto nel 1975, per quanto ricordi . . . L'LP originale fu pubblicato nel 1960. . . . Una delle tendenze a cavallo fra gli anni 70 ed i primi anni 80 per qualche etichetta fu di pubblicare edizioni "audiofile" di dischi su 12 pollici a 45 giri.
Perfino la EMI/Angel ha seguito questa moda per qualche titolo classico. Ne possiedo almeno uno".
(Questo dialogo probabilmente traeva origine da un messaggio diretto a quel gruppo riguardante la dimostrazione della Classic Records al nostro meeting).
Per quelli di voi che non hanno mai acquistato un D2D
("Direct-To-Disk", cioè dischi la cui lacca veniva incisa in diretta, durante l'esecuzione, collegando il mixer al tornio, senza trasferimenti su nastro e, quindi, senza doppiaggi e montaggi, n.d.t.) (innovati dalla Sheffield Labs) al loro primo apparire verso la seconda metà degli ani 70, vi dirò che provocarono un'eccitata atmosfera fra gli audiofili per il loro suono chiaro, senza veli.
Per la maggior parte di noi sono stati la cosa più simile a come avrebbe potuto suonare un nastro master.
Comunque, la loro produzione necessariamente limitata li rese assolutamente improponibili per una distribuzione di dischi su ampia scala e li confinò solo a poche etichette audiofile. Credo, però, che i D2D costituirono una sorta di "sveglia" per i produttori del mercato di massa, e produsse come risultato gli esperimenti sui 45 giri che iniziarono proprio in quel periodo. Anche loro hanno avuto vita breve, senza dubbio in virtù delle squallide vendite da linea inferiore, dato che molti di quei dischi non erano propriamente impressionanti.
Se questo disco di Adderly è un'eccezione, ciò è dovuto più che altro alla cura riposta nella fase di masterizzazione ad opera dei leggendari tecnici del suono giapponesi.
I dischi della Classic danno credito a tale ipotesi, visto che persino sull'impianto "low end" di John (Sintopreamplificatore Adcom GTP e giradischi Onkyo con testina Shure – roba un po' datata), le differenze erano abbastanza udibili.
Quindi, se state pensando che solo la massima crema degli audiofili è pienamente in grado di apprezzare queste registrazioni, state sbagliando di grosso.

La citazione del mese dell'audiofilo realista

(forse dell'anno . . . forse del decennio!): "Se avessi un fonorivelatore da 7.000 dollari avrei paura di suonarci un disco!" detto da Earle Stevens quando Anna Airhead gli chiese se la sua testina fosse una Clearaudio Insider.
Il primo confronto che è stato fatto si incentrava su una stampa di prova delle versioni a 33 giri e 1/3 dell'album LSC2449 contenente le musiche per balletto di Gounod (dal Faust) su un lato e brani dall'opera di Bizet, la Carmen, sull'altro.
Nel caso particolare stavamo confrontando i brani della Carmen. Poche persone del pubblico avevano mai ascoltato qualcuna delle riedizioni della Classic prima di allora, quindi l'intero programma è stato una rivelazione, che iniziava dal "livello zero" con la meravigliosa chiarezza ed estensione della riproduzone a 33 giri e 1/3.
Perciò, dato il clima generale della sala – che "non si potrà avere qualcosa di molto meglio!" – il passaggio alla stampa a 45 giri della stessa registrazione provocò una reazione di timoroso rispetto. Le stampe a 45 giri erano udibilmente superiori in termini di dettaglio intimo – non del tipo "illuminato da un occhio di bue" (sebbene qualcuno erroneamente credette che sia la prospettiva e la profondità dell'immagine che la raffinata regolazione dei livelli fossero un effetto ottenuto ricorrendo al "trucco" di una certa multimicrofonicità, non avendo completamente presente che entrambe le stampe erano state realizzate a partire dal medesimo nastro master originale della RCA "Living Stereo"), quanto piuttosto presentavano la stessa coerenza e chiarezza che si ascolta in un'esecuzione dal vivo.
L'orchestra esibiva un suono omogeneo, fuso, ma che, al contempo, non rendeva difficile il riconoscimento ne' dei diversi cori strumentali, ne' della sensazione che si riceve da ogni singolo strumento che suona all'interno di quei gruppi.
Tutti questi "indizi" acustici erano individuabili e ben avvertiti ad un livello decisamente maggiore nelle stampe a 45 giri. Per farla breve, per tutti i presenti, è stata una bella rivelazione!

Sentito per caso alla riunione della NJAS ( New Jersey Audio Society, n.d.t.)

Dopo il maestoso finale della riproduzione della stampa a 33 giri e 1/3 contenente brani della Carmen di Bizet della Classic Records, una voce calma dal fondo sala si è sentita mugugnare: "beccatevi questo, amanti del CD!"

Questa è stata anche una di quelle rare occasioni in cui praticamente tutti semplicemente si sedettero ad ascoltare – fino alla fine! (Un tributo sia all'ITC-7 che alla Classic Records, credo).
Cionondimeno, per non eccedere nel tempo, limitai il secondo "assaggio" alla prima metà del lato 2 del disco LSC2225, Witches' Brew, contenente la "Overture to Tam O'Shanter" di Malcolm Arnold. La versione a 33 giri e 1/3 da sola basta a mettere alla sbarra qualunque impianto, poichè ha dinamica da vendere, un'estensione alle alte frequenze tale da far accorrere ogni cane del vicinato, ed un'estensione in basso che probabilmente viene registrata dai sismografi della Cal Tech!
L'ascolto della versione a 45 giri lasciò gli spettatori interdetti. I "tutti" orchestrali scintillanti e luccicanti come dal vivo contrastavano con i lievissimi sospiri tipo "non fiatare" che emanavano da una superficie vinilica silenziosa, senza difetti.
Era un'esibizione così accuratamente suonante che poteva distinguersi persino la miriade di rumori ambientali catturati in fase di registrazione. Un invitato alla dimostrazione, Gary Johnston, riferì poi in un messaggio elettronico ad uno dei gruppi di discussione sull'audio in Internet di "avere trovato la differenza all'ascolto fra l'un tipo e l'altro davvero entusiasmante in termini di maggiore presenza nel medio, maggiore ampiezza del palcoscenico sonoro ed un suono generalmente più grosso. Sembrava anche esserci una dinamica molto maggiore nei dischi a 45 giri".


COME ORDINARE LE EDIZIONI A 45 GIRI DELLA CLASSIC RECORDS:


Queste stampe sono essenzialmente prodotti a tiratura limitata, e non verranno mantenuti nel catalogo autonomamente. Perciò, se siete interessati all'acquisto di questi dischi, dovete prenotarvi con anticipo così da essere nella lista di "chiamata" di quelli che vogliono fare un ordine non appena una nuova uscita si renderà disponibile.
Se da un lato non sarete obbligati a fare un ordine (quando ce ne sarà l'occasione), dall'altro correte il serio rischio di essere definitivamente lasciati fuori al freddo se non vi preregistrate.
Secondo Mike Hobson, ". . .queste stampe [sono] strettamente limitate alla domanda iniziale ed ai pre-ordinativi. Una volta che viene determinato il ciclo di stampa, non ci saranno altre stampe, e la lacca sarà distrutta dopo che il ciclo di stampa si chiude." (l'enfasi è mia, A.L.).
Per inserirsi nella lista dei pre-ordinativi, chiamate lo (800) 457-2577 (fuori degli U.S.A. il numero è 213-466-9694). La prima uscita, (LSC2222, Iberia di Debussy) è ESAURITA, e, al 15 maggio erano ancora rimaste circa 200 copie di "Così parlò Zarathustra", eseguita dalla Chicago Simphony Orchestra diretta da Reiner (LSC1806, 4 discs), ed un limitato quantitativo della ristampa dell'album della Verve (6149) "Sonny Stitt Blows The Blues" per voi amanti del jazz.
Per giugno erano in programma le uscite dell'album con la musica per balletto di Gounod (Faust) con la Royal Opera House Orchestra diretta da Gibson, e l'album "Festival" con la Chicago Simphony Orchestra diretta da Reiner, che si compone di brani orchestrali russi celebri, inclusa una delle migliori versioni mai eseguite de "la notte sul Monte Calvo" (*Tremate!*)
p.s. Tenete presente le solite precisazioni sulla mia neutralità. Il mio unico interesse nel sapere che la Classic Records ed altre etichette che si occupano di ristampe sopravvivono consiste nel fatto che potrò continuare a contare su una fonte di approvvigionamento per l'acquisto di dischi su vinile ad alta qualità da 180 g, completamente nuovi, senza difetti e dal suono favoloso.

© Copyright 1998 Anna Logg
Traduzione: Carlo Iaccarino

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