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Prodotto: Meridian
506.24
Costruttore: Meridian
- Boothroyd-Stuart - UK
Prezzo approssimativo: 1800
Euro
Esemplare in test: prestito del distributore
Recensore:
Dejan Veselinovic
Mi ricordo ancora i primi anni '70 - la rivista Italiana "Suono" nasceva e in una delle prime uscite, presentò un amplificatore Lecson, con un inusuale forma cilindrica. Bene, quell'oggetto era stato progettato da un certo Robert (Bob) Stuart, un uomo del quale avevo già sentito parlare. Per caso, non molto tempo dopo, ascoltai l'amplificatore e il mio commento fu che ci trovavamo di fronte ad un uomo che avrebbe fatto molta strada. Avevo ragione. Oggi leggo i suoi articoli in "Audio" e lui e il suo partner, Mr Boothroyd, progettano e vendono sotto il marchio Meridian, anche se ancora aggiungono la scritta "Boothroyd-Stuart" sul pannello frontale. Sin dai primi tempi, questi due gentiluomini adottarono una filosofia abbastanza differente da quello che era allora il mercato, niente fronzoli ne' prestazioni senza senso, ma anche niente compromessi, niente lucine, contenitore compatto ma non minuscolo ed un look molto sobrio ed elegante.
Così era allora e così è oggi, e il loro player a 24-bit 506 lo dimostra ampiamente.
Con i suoi 321x88x332 mm, a prima vista, il CD player sembra un componente di un sistema midi. Poi si nota il top in cristallo scuro, il contenitore robusto e il peso, che con i suoi 6.4 kg non è incredibile ma notevole. Guardando il frontale vedrete 8 barrette verticali molto strette che, in realtà, sono 8 tasti; sul retro invece troverete una coppia di pin RCA per l'uscita audio, un pin per l'uscita digitale S/PDIF e, vicino il connettore per l'uscita ottica EIAJ, due connettori DIN per la comunicazione (per il collegamento con altri componenti Meridian). Sopra, in un blocco unico, c'è la presa IEC comprensiva di interruttore di accensione e fusibili di ricambio. Il più semplice possibile senza sacrificare nulla.
Se avete ancora qualche dubbio non vi preoccupate - guardate il telecomando e sarete sicuri di avere a che fare con un prodotto serio. Il telecomando è un bell'oggetto che ricorda un po' un computer o una console video. Sembra complesso, e lo sarebbe per un singolo componente, ma di fatto, per tutti i componenti che può pilotare, è eccezionalmente ergonomico e semplice. Ci si mette un po' per prenderci la mano ma poi diventa molto comodo. Il display usa una matrice a LED verdi. Pur essendo discreto e leggibile, questo tipo di display non mi entusiasma - preferisco i display classici, possibilmente in blu, ma non cavillerò sul colore.
La meccanica mi ricorda le unità Sony, che incorporano il pickup laser nel carrello. Comunque in realtà è una Philips CDM 12.5, ci potrete mettere qualsiasi cosa, leggerà tutto. È silenziosa e veloce.
La Meridian afferma che entrambi THD e rumore sono sotto i -93dBFS, che utilizza un laser a tre raggi e una conversione differenziale 24-bit Delta Sigma. l'uscita è data a 2V fissi (un valore molto buono). Lo stadio di uscita lavora in pura classe A.
Proprio per metterlo alla prova, ho provato ad ascoltarlo appena acceso, quindi ho risentito le stesse tracce un'ora dopo - Se c'era una differenza io non l'ho sentita. Quel poco che ho sentito potrebbe essere stato solo frutto della mia immaginazione o della semplice differenza dovuta al fatto che i circuiti erano arrivati a temperatura. Ciò è molto inusuale, ma anche molto ben accetto. Forse lo spegnimento elettronico semplicemente mette la macchina in mute e spegne il display, lasciando l'elettronica costantemente alimentata.
Sono
stato salutato da un suono che non avevo mai sentito prima. Ho
ascoltato molti dei più grandi nomi, prodotti di compagnie
come Theta Digital, Wadia, Krell, Levinson, sempre in sistemi
differenti devo dire, tranne che per il Theta, che ho avuto con me
per qualche tempo. Cominciamo con Peter, Paul e Mary ("Peter,
Paul and Mary", WB 1449-2), con il loro repertorio classico di
canzoni folk; la voce di Mary accompagnata dalla chitarra classica
con il sottofondo delle voci dei ragazzi, letteralmente sembrano
essere qualche metro più in là, come se fossero seduti
appena oltre i miei diffusori.
Potevo sentire ogni singola corda
della chitarra, ogni fine nuance, ma non erano separate, come di
frequente avviene in molti "analitici" CD player di alta
qualità, non erano suoni individuali messi insieme, questa era
musica reale, quasi tangibile.
Quando Pavarotti canta "Miserere", e Zucchero entra, sembrava che stessero cantando proprio fuori dalla mia finestra, perchè potevo sentire i fans in sottofondo. Le chitarre di Ry Cooder in "Southern Comfort" da ("Music by Ry Cooder", WB, SS-128RYC-1/2) non avevano mai suonato così bene.
Passiamo a qualcosa di più "tosto", Billy Idol - non avevo mai pensato a lui come un musicista serio, ma più come una tipica stella rock delle generazioni più giovani. Ora so che mi sbagliavo. Scusa Billy.
Anche Vangelis cambia, e in meglio. Egli usa un sacco di strumenti e musica elettronica tipo sintetizzatori, ma comunque a me piace la sua musica, ero a volte critico sul contenuto elettronico. Ora so che non avrei dovuto esserlo, non era lui, non erano le sue registrazioni, erano i CD player che usavo.
Scuotendo un po' di muri e porte con gli Enigma, ho scoperto nuovi piani sonori, nella loro complessa musica, che non avevo mai conosciuto, o forse solo intuito che ci dovessero essere. C'e un piccolo test che potete fare a casa se avete il loro disco "1990 a.D." - nella seconda traccia, dopo circa 1:30, il cantante di sottofondo, che canta in Latino fino a lì, improvvisamente produce un verso, chiaramente udibile, in puro Serbo "Svice, svice, tek sto nije" (Albeggia, albeggia.....). Se riuscite a sentire Michael Cretu cantarlo chiaramente, avete un buon CD player; con il 506 non ho avuto problemi a capire le singole parole.
Vivaldi - Bene, Vivaldi non ha avuto problemi a trasmettere il sentimento delle sue "Quattro stagioni", almeno non a me. Neanche Beethoven, o Bach, o Mozart. Anche Bert Jansch è andato bene, per non parlare di Steeleye Span.
Il miglior aggettivo per descrivere il 506 è, secondo me, "naturale". Non fa false promesse, non ha strane pretese, non prova a fare nulla di speciale, fa il suo meglio per essere il più dolce possibile, senza però addolcire eventuali asprezze proprie della registrazione. Non pulisce ne' abbellisce nulla. Invece prova, e ci riesce MOLTO molto bene, a riprodurre la musica nel modo più neutrale possibile. Non sfigurerà in compagnia di prodotti molto più costosi. Sfortunatamente per molti altri players, li farà sparire al confronto - non per cattiveria, non c'è nulla di personale, è business (ma cosa c'è più personale del business?).
Se tentate di sezionare il suono che esso produce, noterete che sulla batteria, per esempio, potrete farvi un'idea di quanto sono tirate le pelli. Sul basso, potrete capire se le sue corde sono tese come dovrebbero. Ma posso affermare che non troverete molti altri CD players che siano così abili a trattare le voci, sia maschili che femminili, così bene - non ci sono asprezze, niente sibilanti, niente nasalità, solo il cantante e la sua voce. Per averne un'idea, suonate qualche coro militare Russo, tipo "Kalinka" - e sentitevelo. O mettete qualcosa di Connie Dover e sarete trasportati nella seducente e selvaggia Irlanda. Se preferite il caffè denso e nero e i minareti, mettete Sting con "Desert Rose". O qualsiasi altra cosa, perchè in qualsiasi caso sarete sorpresi e trascinati dalla musica e non dal componente.
Per un recensore, oggetti come questo, che fortunatamente non capitano spesso, sono un vero incubo; voglio dire, un recensore è supposto esser critico, pignolo, uno che spacca il capello, e la peggior cosa che gli può accadere è essere lasciato senza appigli per criticare. Come con il 506. Oh, suppongo che potrei sempre andare su tutte le furie e delirare per più "chiarezza", un migliore "dettaglio", o qualche altra sciocchezza commerciale. Se l'avessi fatto, non sarei stato onesto.
Ho pensato che forse il 506, seguito dall'Harman/Kardon HK 680, collegato tramite i van den Hul 352 alle AR94 pesantemente modificate creasse un impianto fortuitamente molto ben assortito. Quindi, per controprova, lo provai con uno Yamaha AX592 collegato tarmite cavi Jamo OFC alle JBL Ti600, il tutto in un ambiente differente - mi dispiace per gli scettici ma anche in questo sistema andava alla grande. Non così bene come nel primo, ma il livello di questo impianto è nettamente inferiore e comunque diverso dal primo. Ma questo lo sapevo, comunque il suono generale di questo sistema era stato notevolmente migliorato dall'ingresso del 506.
Per molti versi le AR94 e il 506 sono simili - non provano a impressionare o a farsi notare in qualche modo, provano solo a essere naturali. Con l'HK 680, capace di un buon pilotaggio e con una buona potenza (2x85/130W su 8/4 Ohms), non ho avuto alcun problema. E ho avuto quel che volevo, suono naturale, senza aggiunte, dolcezze o alterazioni varie solo la massima naturalezza possibile per quel prezzo. Ogni volta che lo sento me ne innamoro nuovamente. Se vi stavate domandando a che punto era il 24-bit sampling, fatevi un favore e permettete al 506 di dimostrarvelo. Mettete su qualche registrazione audiophile, sedetevi e ascoltate. Uscirete dall'incatesimo come uomini nuovi. Ed è un incantesimo che vi potete permettere.
L'unico difetto che ho potuto trovare è che dover svitare e avvitare 4 viti solo per cambiare le pile al telecomando è piuttosto sciocco. So che la Meridian può far meglio e li consiglierei di rimediare il più presto possibile. Comunque in effetti questo metodo è migliore dei vari sportellini che dopo un po' si rompono, e poi non è che uno sta sempre a cambiar pile.
Il prezzo - non è poco ma non è neanche stratosferico. Il prezzo da solo è senza senso finchè non si sa il valore intrinseco di ciò che si acquista; quello che conta è il rapporto prezzo/prestazioni. Da quel punto di vista, devo dire che il Meridian 506 ridefinisce lo standard - se potete è da acquistare. È chiaro ma non aspro, è dolce ma non lento, è costruito solidamente ma non esageteratamente (non ci sono i tipici frontali USA da 3...xx mm d'alluminio che, già da soli, costano un occhio), legge qualsiasi dischetto ed è comunicativo.
Riguardo la capacità di lettura, penso che se voi ci mettete dentro un pezzo di cioccolata, egli vi dirà il nome del produttore e, possibilmente, anche il modello. Mi son fatto prestare un Theta Miles, che costa molto di più e viene da un'azienda di tutto rispetto per i suoi solidi prodotti. Ho connesso entrambi all'HK 680 usando dei Van den Hul 102 terminati con connettori Neutrik e ho fatto qualche ascolto a confronto. Bene, ho qualche notizia buona e qualcuna cattiva. Prima quella cattiva - spiacente Theta, tu hai un prodotto DIFFERENTE, ma non vorrei chiamarlo migliore - solo differente, e costa molto di più. La buona notizia è che non dovrete più pagare così tanto per avere quella qualità di suono. La grande notizia è che se avete già un 506 avete fatto un affare.
Quindi ho preso in prestito un Marantz CD17-KIS. Anche questo costa di più anche se la differenza è minore di quella con il Theta Miles. Ma non fa quello che fa il 506 - il Marantz non è così naturale o neutrale, come il 506. Non ha la spigliatezza, la finezza e la potenza che il 506 ha. Il Marantz è, come dire, leggermente pigro rispetto al 506. Per un costo maggiore io mi aspetto più "gas" non meno. Quindi, il 506 è a 24-bit, dolce, vivo, dettagliato e sempre naturale - per il prezzo che costa è un affare. Se la naturalezza è quello che cercate non cercate oltre; andate, anzi, correte a comprarlo.
I miei ringraziamenti a Vox Trade di Belgrado per il prestito dell'oggetto.
©
2000 Copyright Dejan Veselinovic
- http://www.tnt-audio.com
Traduzione: Giovanni Aste
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