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Nome prodotto: Audio Note IQ3
Produttore: Audio Note - Regno Unito
Costo approssimativo: 680 £ (Conversione di valuta)
(Il prezzo può variare)
Recensore: Graeme Budd - TNT Francia
Data recensione: Giugno 2017
Traduzione a cura di: Stefano Miniero
Ecco un'altra contendente in grado di sfidare le testine universalmente ritenute il non plus ultra nella riproduzione del vinile, quelle a bobina mobile, e di scuotere tutte le soggettive certezze dei loro utilizzatori. I lettori più assidui tra voi ricorderanno che avevo iniziato a occuparmi di questo tema a inizio anno, con la Ortofon 2M Black, e avevo ammesso di essere stato a lungo un utilizzatore della Reson Reca. Stavolta è il modello Audio Note IQ3 a lanciare la sfida per la corona di miglior testina MM.
La gamma Audio Note IQ si articola su tre modelli diversi, distinti semplicemente dai nomi 1, 2 e 3. A guardarle dall'esterno, sembrano basate sulla serie 1000 della Goldring. Infatti hanno lo stesso corpo in Pocan (un tecnopolimero più conosciuto come PBT), con fori filettati per un montaggio più semplice (era ora!) e uno stilo facilmente intercambiabile.
Ma appena la si guarda più da vicino, le differenze tra la serie IQ e la gamma di testine da cui deriva diventano più evidenti, e sono proprio queste differenze che rendono la serie IQ un po' speciale.
La IQ3 è al vertice tra i modelli MM della gamma dell'Audio Note, ma è interessante notare che la stessa Audio Note produce anche una linea di testine MC, incluso un modello a bobina di campo. Tuttavia, queste testine sono posizionate in una fascia di prezzo più elevata. Questo mi fa supporre che la Audio Note pensi che non valga la pena andare su una MC, se non si può spendere almeno 1000 Sterline.
I tre modelli della serie IQ condividono la stessa architettura di base, con gli avvolgimenti della bobina realizzati in rame ultra-sottile. Infatti, lo spessore è talmente sottile che non avrebbe potuto essere fatto in argento. La scelta di utilizzare il rame è piuttosto interessante, specie se si considera che altri produttori spesso sostengono la causa del cablaggio in argento, dove invece la Audio Note ha preferito la leggerezza, e quindi le proprietà meccaniche rispetto a quelle elettriche.
Le differenze tra i vari modelli di questa gamma stanno tutte nel tipo di diamante e nel materiale con cui è realizzato il cantilever. Di fatto, potreste iniziare da una IQ1 e salire di livello semplicemente cambiando lo stilo con quello della IQ2 o della IQ3. Non è necessario modificare alcun'altra parte della testina. Il modello di base monta un cantilever in alluminio, con un profilo del diamante FG di tipo 1. Passando alla IQ2, si avrà un profilo del diamante FG di tipo 2, con lo stesso cantilever in alluminio. Spendendo un po' di più per una IQ3 si otterrà un profilo AN di tipo 2, come quello della testina AN Io 1, montata su un cantilever in Titanio. Non sorprende che venga riportata anche la lettera “T”, tanto amata da ingegneri e appassionati di ciclismo! Visto che il sottoscritto ricade in entrambe le categorie, non vedevo l'ora di andare avanti con questa prova d'ascolto. Inoltre, la IQ3 promette risultati mai precedentemente raggiunti da nessun'altra testina MM, quindi andiamo a vedere se mantiene davvero le promesse.
Per iniziare, ho configurato la IQ3 come raccomandato dal produttore, con la forza di tracciamento impostata a 1.75g sul braccio Linn Akito MK1, con le modifiche della Audio Origami ed il mio usuale giradischi Linn Axis, equipaggiato con un tappetino Living Voice Mystic. Gli stadi Phono utilizzati per questa prova erano i soliti CEC PH53 ed il nuovo Graham Slee Accession, collegato ad un integrato Canary Audio CA 608LV che pilotava i diffusori Pure Audio Project Trio 15TB (o Voxativ) Neo.
Sin dal primo momento in cui lo stilo si è infilato nei solchi del vinile, è apparso evidente che questa testina appartiene a una specie completamente diversa rispetto alla Ortofon 2M Black provata in precedenza. Infatti, la IQ3 riesce a estrapolare molte più informazioni nelle frequenze più alte, conferendo anche maggior vitalità alla musica. Non è che la Ortofon suoni in modo spento ma, almeno per le mie orecchie, probabilmente rappresenta la quintessenza della più asettica neutralità, o almeno di quello che la maggior parte delle persone intende con tale termine. La IQ3 è in definitiva una testina che mette a dura prova il mio stesso concetto di neutralità, e di conseguenza la mia capacità di descriverlo. Quando qualcuno, non importa se sia un venditore o il vostro miglior amico, vi dice che un componente hi-fi è neutrale, l'ultima cosa che vi aspettereste sono i fuochi d'artificio nella gamma alta o un basso lento ed impastato.
Quello che vi aspettereste, probabilmente, è una certa omogeneità di comportamento a prescindere da quello che le date in pasto.
Se questa uniformità di comportamento coincide anche con i vostri gusti all'ascolto, potreste persino pensare di aver trovato il Santo Graal dell'audio.
Ma lo avreste trovato davvero?
La IQ3 non si limita a trasmettere fedelmente il contenuto dei dischi al vostro sistema, che si tratti di ottime o pessime incisioni, evidenziando le differenze tra le varie registrazioni e le esecuzioni dei musicisti. Qui siamo di fronte a un chiaro riflesso di quella che la Audio Note chiama “Teoria della Comparazione per Contrasto”. Su questo c'è anche un interessantissimo articolo sul loro sito web, intitolato “Are you on the road to audio hell” (State andando verso l'inferno dell'audio? - NdT), che vi consiglio caldamente di leggere per capire interamente questa teoria. Ma in sostanza, vi si sostiene che un sistema audio non dovrebbe imporre il proprio carattere alla musica, porgendo all'ascoltatore una presentazione sempre uguale, oppure una ben distinta tonalità con qualunque disco. Probabilmente, questo è un modo più efficace di definire la neutralità, poiché sembra svuotarla di qualunque idea preconcetta che potrebbe avere il recensore.
Ma, certamente, la IQ3 non può essere accusata di presentare all'ascoltatore tutto nello stesso modo. Non smussa alcuna imperfezione, e se una registrazione ha in origine un carattere “asciutto”, suonerà ugualmente “asciutta” quando viene riprodotta.
Un eccellente esempio di questo concetto lo si ha con il primo album di “Z”, intitolato “Shampoo Horn”, ed in particolare con la seconda traccia, “What went wrong in the real world?”: c'è ben poca ambienza in questo pezzo, che evidentemente è stato registrato usando microfoni posizionati a breve distanza, in una sala acusticamente non riflettente. Con la IQ3, l'assenza di riflessioni acustiche che possano far percepire i volumi della sala di registrazione appare ancor più evidente del solito.
E dato il livello delle apparecchiature di cui dispone la famiglia Zappa, si deve supporre che questo effetto sia assolutamente intenzionale.
Sullo stesso album, c'è anche la traccia "Rubberband". Per coloro che non conoscono questo disco (sfortunatamente non più distribuito nella sua forma originale), questo pezzo si caratterizza per la chitarra senza tasti suonata da Dweezil Zappa, oltre che per lo stile unico di Terry Bozzio alla batteria. Non è certamente un brano per tutti, ma rimane comunque un pezzo di musica davvero singolare. Anche questa traccia è stata registrata nello stesso studio, ma in questo caso il tipico “ricchissimo” suono dei piatti preferito da Bozzio diventa chiaramente riconoscibile dai suoi riverberi, insieme alla altrettanto evidente accordatura che lui imposta abitualmente per la sua batteria. Il suono non risulta mai spento e la gamma alta è veloce e precisa. Inoltre, l'accordatura delle pelli della suddetta batteria ed il clangore metallico dei piatti si percepiscono chiaramente, nonostante il tutto venga filtrato con effetti flanger.
Mi sono talmente dilungato sul livello di dettaglio che potrei indurvi a credere che questa sia una testina dal suono leggermente metallico. Se siete abituati al livello di dettaglio di qualunque testina che non sia una di quelle basiche da DJ, potreste pensare che questo sia proprio il caso, ma non cadete nel tranello. Solo per divertirmi, ho provato a mettere “Enter Sandman” dei Metallica, dal celebre “Black Album”. Questo è con ogni probabilità l'album dal miglior suono mai prodotto dai Metallica, e la IQ3 ha esibito un incedere maestoso, riproducendo la grandezza dei suoni della batteria ed un basso profondissimo (proprio le cose che spesso trovo carenti in questo album), preservando al contempo tutta l'articolazione delle chitarre e senza alcun rigonfiamento artificioso nella gamma bassa.
Penso proprio che abbiamo trovato una vera pretendente (e forse una vincitrice) per la corona di “miglior testina MM”. Certo, potreste obiettare che 680 Sterline siano una cifra rilevante per una testina MM. Cosa sulla quale potrei anche essere d'accordo, se si considera la diffusa convinzione che a partire da circa 400 Sterline conviene prendere una MC. Se non fosse per un piccolo particolare: la IQ3 si lascia ben alle spalle le altre MM, e mi aspetto che faccia lo stesso con parecchie MC allo stesso livello di costo, o anche superiore, e tutto questo liberandovi dalla necessità di comprare un costoso stadio phono compatibile con le MC. Questa testina rappresenta un chiaro passo avanti rispetto alla 2M Black recensita in precedenza, e per quanto posso ricordare batte anche la mia amata Reson Reca. Visto che si tratta di due testine che stimo molto, devo dire che la IQ3 merita sicuramente di essere presa in considerazione. Perciò lasciate da parte i pregiudizi sulle testine MM e preparatevi a una bella sorpresa.
© Copyright 2017 Graeme Budd - Graeme@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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