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Nome prodotto: iFi iPurifier2
Produttore: iFi Audio
Costo approssimativo: 89 sterline. (Conversione di valuta)
(Il prezzo può variare)
Recensore: Nick Whetstone - TNT Regno Unito
Data recensione: Luglio 2016
Traduzione a cura di: Stefano Miniero
Ho sempre avuto grande stima per i prodotti della iFi, stima nata in occasione di precedenti recensioni di prodotti del catalogo di questa azienda. Ecco perché, quando mi è stata offerta l'opportunità di provare alcuni dei loro prodotti più recenti, non me la sono fatta sfuggire. Il primo della lista è proprio l'iPurifier2, un dispositivo che ottimizza sia il segnale che l'alimentazione forniti da un computer verso un DAC USB o verso un convertitore (ad esempio da USB a SPDIF nel caso di un DAC esterno).
La prima impressione all'arrivo dell'iPurifier2 è stata sicuramente ottima. Infatti, come tutti i prodotti del catalogo iFi, viene fornito in un confezionamento eccellente, sia in termini estetici che funzionali, come si può vedere dalle immagini. Estraendo la confezione interna in cartone dall'involucro esterno ed aprendola, si trovano l'iPurifier2, un adattatore USB ed il certificato di garanzia. Le istruzioni sono stampate all'esterno della confezione, ma c'è comunque un manuale on-line, nel caso vi servissero maggiori dettagli.
In realtà non serve molto di più per mettere in funzione l'iPurifier2: basta inserirlo tra il cavo USB connesso al computer ed il DAC (oppure il convertitore), ed è subito pronto all'uso. Non è necessario installare alcun driver, e non servono nemmeno configurazioni particolari sul computer. Ma prima di parlare di come suoni, fatemi fare una breve presentazione introduttiva su cosa sia questo dispositivo e su come funzioni.
L'iPurifier2 è stato progettato per garantire tre funzionalità principali, che dovrebbero, in teoria, migliorare la qualità del suono di un sistema che faccia uso di un DAC alimentato via USB, oppure di un convertitore. L'obiettivo è quello di ottimizzare il segnale digitale letto dal DAC, nonché la qualità della sua alimentazione. Queste tre funzionalità consistono nella eliminazione di qualunque emissione spuria dal segnale (e della alimentazione a 5 volt), rigenerarlo ed infine ri-bilanciarlo. Data la mia età non proprio giovanissima, mantenersi al passo con tutti gli ultimi sviluppi dell'audio digitale diventa sempre più difficile, e sebbene capisca il concetto generale di miglioramento del rapporto segnale/rumore, riguardo alle altre due funzionalità l'unica cosa che posso dirvi è che sono intese a presentare al DAC il migliore segnale possibile, dopo che questo sia stato veicolato lungo un cavo USB. Potete leggere maggiori dettagli circa queste tre funzionalità dell'iPurifier2 sul sito iFi. A proposito, l'iPurifier2 può essere usato da solo, oppure come parte di un upgrade più articolato insieme ai cavi iFi ed agli alimentatori USB, ma in questa recensione ci occuperemo dell'iPurifier2 usato da solo, oppure con alimentatori USB di terze parti.
La iFi dichiara che la propria tecnologia Active Noise Cancellation© è derivata da quella in uso nei radar militari, in particolare quella sviluppata per il caccia Francese Dassault Rafale. Ne faccio menzione solo perché anche la gamma di prodotti della Vertex AQ si basa su tecnologia mutuata da aerei da combattimento. Siccome i budget stanziati per le ricerche in campo militare sono ampiamente superiori a quelli per lo sviluppo nel campo dell'hi-fi, quest'ultimo settore non potrà che trarne beneficio, se tali ricerche trovano applicazione anche al suo campo di pertinenza.
Ma tornando all'iPurifier2, è francamente impressionante che un dispositivo così minuscolo possa fare tutte queste cose insieme! Infatti, le sue misure sono 62 x 19 x 18 mm, e pesa appena 30 grammi, pur essendo costruito in alluminio e non in plastica. L'impressione che comunica, maneggiandolo, è quella di un prodotto di alta gamma, nonostante il suo livello di prezzo sia alla portata di tutti. Ci sono diverse versioni dell'iPurifier2, secondo il dispositivo con cui occorre interfacciarlo. L'esemplare in prova mi è stato fornito con entrambi i connettori USB di tipo B (maschio da un lato, femmina dall'altro), ed un adattatore che consente di usare un connettore di tipo A dal lato dell'ingresso. Quindi, qualunque sia il vostro DAC ed i vostri cavi, ci sarà sempre un modo per collegarlo all'iPurifier2. Le connessioni sono in standard USB 3.0, ma sono retro-compatibili anche con lo standard USB 2.0. Quando è in funzione, ci sono due piccole spie luminose ad indicare che l'iPurifier è connesso ad una linea di alimentazione (in verde) e ad una sorgente digitale (in blu).
Mi ritengo estremamente fortunato, perchè per testare l'iPurifier2 ho a disposizione non un solo sistema, ma ben quattro. Nel primo, c'è un laptop con Windows 8, JPlay e Fidelizer, collegato all'originale iFi iDAC tramite un normale cavo USB, che ascolto tramite cuffie. In questa configurazione, l'alimentazione dell'iDAC era fornita direttamente dal computer, tramite lo stesso cavo USB. Nel secondo sistema, un altro laptop, stavolta con Windows 10 e con installato JStreamer, era sempre collegato all'iDAC nello stesso modo. Il terzo sistema è basato su un desktop compatto, collegato ad un DAC M2Tech HiFace tramite i cavi forniti insieme all'alimentatore Astin Trew. In quest'ultima configurazione faccio uso un sistema operativo Audiophile Linux 2, e la musica viene riprodotta tramite un amplificatore e una coppia di diffusori. Infine, il quarto sistema si basa su un computer HP UCC (con Audiophile Linux 3), collegato ad un convertitore M2 Tech Two alimentato da un'unità Paul Hynes SR3-5 attraverso un cavo USB autocostruito, che porta anche il segnale dal computer. Sono riuscito a collegare l'iPurifier2 a tutti e quattro i sistemi, sebbene abbia dovuto usare l'adattatore da USB tipo B ad USB tipo A sull'uscita, per collegarlo ai prodotti M2Tech, che hanno tutti dei connettori USB di tipo A.
Pur avendo effettuato i test su tutti e quattro i sistemi, non ne riporterò gli esiti separatamente, perché generalmente ho avuto risultati simili su ciascuno di essi. Ci sono casi in cui, quando si recensisce un apparecchio, per valutarlo ed apprezzarlo pienamente ci vuole una certa quantità di tempo; non è però il caso dell'iPurifier2. All'inizio l'ho inserito nel sistema col laptop con W8, mentre aspettavo che il computer principale completasse il backup. Siccome avevo da fare, non potevo dedicare troppo tempo ad un ascolto approfondito di questa configurazione. Tuttavia, il risultato dell'inserimento dell'iPurifier2 era talmente interessante che ho finito per rubare un'oretta ad altre attività che avrei dovuto fare. E l'iPurifier2 ha catturato la mia attenzione durante tutti gli ascolti successivi!
L'impressione generale era quella di una maggiore trasparenza, e questo nonostante i miei sistemi su questo parametro siano più che discreti, anche senza l'iPurifier2. Ma questa maggior trasparenza era chiaramente rilevabile in tutta la banda audio, dal basso più profondo fino all'estremo acuto. Tutto suonava con un incrementato livello di dettaglio e più a fuoco. Questa migliore focalizzazione è particolarmente evidente con strumenti come i piatti. Non a caso, su una delle tracce che ho usato, mi sono accorto che un certo suono che avevo sempre ascoltato, ma a cui non avevo mai fatto particolarmente caso, era chiaramente identificabile come quello dei piatti da dita. Le corde della chitarra, anche se fino a quel momento mi erano sembrate suonare in modo molto riconoscibile, lo erano ancora di più, mentre le linee di basso erano definite ancora meglio. Lo “schiocco” delle nacchere sembrava più secco, così come era migliorato il suono delle bacchette sulla batteria. Mi è parso che ci fosse anche più spazio tra gli strumenti e le voci. Ascoltando brani con effetti “Q sound”, come con Roger Walters e Deep Forest, l'efficacia di tali effetti era ancora maggiore. Infine, ma non da ultimo, l'intero sistema sembrava suonare leggermente meno “digitale”. E con tutti gli strumenti più facilmente localizzabili nel palcoscenico virtuale, la percezione della profondità sembrava ulteriormente incrementata.
Mentre simili miglioramenti potevano essere prevedibili, usando l'iPurifier2 con un DAC alimentato dal computer via USB, mi hanno sorpreso i miglioramenti ottenuti usando DAC (e convertitori) dotati di propri alimentatori esterni (e che erano in entrambi i casi di ottima qualità). In parte, questi risultati mi hanno fatto ricordare l'effetto dell'eccellente condizionatore di rete James Audio, cioè qualcosa che va ben oltre la semplice ottimizzazione del rapporto segnale/rumore, e che produce un miglioramento trasversale a tutti gli elementi di un sistema, su tutti i parametri. Il fatto che l'iPurifier2 faccia qualcosa di simile, pur costando parecchio meno di 100 sterline, è semplicemente incredibile.
Non è facile dire quale funzionalità dell'iPurifier2 produca i miglioramenti più evidenti, se quelli alla linea di alimentazione oppure quelli al trasporto del segnale audio. Ho provato sia sistemi con DAC dotati di alimentatori esterni che senza, cioè con l'alimentazione elettrica fornita direttamente dal computer, ma a causa del tempo necessario per passare da una configurazione all'altra, era molto difficile fare comparazioni oggettive. Credo però di poter trarre le seguenti (spero utili) conclusioni: se avete un DAC USB oppure un convertitore, attualmente alimentato dal computer, mi sento di raccomandarvi l'adozione dell'iPurifier2 prima di passare ad un alimentatore più esotico e molto più costoso. Potrete sempre aggiungerne uno in seguito come ulteriore livello di upgrade, visto che, a mio giudizio, la combinazione tra un alimentatore esterno e l'Purifier2 produce la qualità sonora più elevata. Se invece il vostro DAC/convertitore USB dispone già di una sua alimentazione esterna, inserendo l'iPurifier2 otterrete comunque un miglioramento apprezzabile.
In breve, non ho esitazioni nel raccomandare l'iFi iPurifier2 a chiunque faccia uso di un DAC USB, oppure di un convertitore, come sorgente del proprio impianto hi-fi. Ma non posso dire con certezza se si ottengano risultati migliori in un sistema basico, ad esempio quando il DAC preleva la linea di alimentazione direttamente dal computer, oppure in un sistema di livello più elevato, visto che tutti e quattro i miei sistemi hanno risposto benissimo all'inserimento di questa piccola meraviglia. Dato il suo costo, posso solo suggerirvi che questo dispositivo rappresenta uno dei migliori upgrade in termini di rapporto qualità/prezzo. Assicuratevi solo che la versione che prendete abbia i connettori adatti al vostro sistema, e sarete in grado di metterlo in funzione in pochi secondi. Complessivamente, un dispositivo veramente impressionante per il suo prezzo!
© Copyright 2016 Nick Whetstone - nick@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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