Prodotto: Giradischi Kubrick DCX
Produttore: Soulines - Serbia
Prezzo: 3000€
Recensore: Mike Cox - TNT UK
Data recensione: Marzo 2014
Traduzione a cura di Paolo Cellocco
Sin da ragazzo possedevo un giradischi e amavo la musica su vinile. Sono passati 40 anni e, nonostante tutto il bailamme digitale sono sempre stato fedele alla riproduzione del vinile. All'inizio degli anni 90 ho fatto un "upgrade" alla classica accoppiata Linn LP12-Itok, sebbene non sia mai riuscito a farmi piacere le testine Linn del tempo poiché secondo me il tracking non era il loro punto forte. Utilizzai quindi una testina Audio Technica ATOC9 e tutto suonava piacevolmente fino quando non mi sono trasferito. Una volta cambiata casa, il sistema appariva piatto, con una dinamica scadente, e ciò mi ha costretto ad anni e anni di modifiche nelle componenti del sistema fino a sostituire il Linn con un Garrard 401.
Il mio Garrard 401 aveva un telaio personalizzato, un braccio Rega RB1000 ed una Dynavector Karat Ruby: la combinazione era davvero buona. La Ruby però si ruppe accidentalmente e fu avvicendata da una Benz Micro Wood: da allora non sono più stato soddisfatto dalla riproduzione del vinile, come se ci fosse qualcosa di sbagliato che non riuscivo a capire. Quando ho ricevuto la proposta di recensire il Kubrick DCX ho pensato che fosse l'occasione per ascoltare un giradischi moderno e magari metter mano ai miei problemi con la Benz. Il Kubrick DCX è arrivato abbinato al braccio Jelco SA750D, ma è fornito anche di basette per i bracci Rega e SME. La basetta per i Rega è progettata per accogliere sia i vecchi modelli con fissazione singola sia i modelli più recenti con sistema di fissazione a 3 punti.
Soulines è un produttore il cui nome mi risulta nuovo. Si trova in Serbia ed ha iniziato l'attività producendo modifiche ed upgrade per giradischi presenti in commercio e ricondizionando vecchi giradischi TT Recycled. Dopo un certo successo locale, il team ha deciso di progettare il giradischi Hermes DCX, e successivamente il Kubrick DCX. Il Kubrick DCX utilizza lo stesso piatto in acrilico e lo stesso perno invertito che monta l'Hermes, con un telaio rigido fatto di blocchi di allumino di forme diverse, opportunamente smorzati. La misura e la forma dei blocchi di alluminio sono basate sulla sezione aurea e sulla serie di Fibonacci, per ottenere uno smorzamento delle vibrazioni uniforme e ridurre il momento di inerzia su tutti e tre i piani dello spazio. A prescindere da considerazioni di marketing, spero converrete con me: non è un giradischi proprio bello?
Ecco le specifiche tecniche:
Trazione: Motore DC di alta qualità a controllo elettronico
Velocità: 33.33 e 45.00 giri con possibilità di regolazione fine
Perno: Invertito in bronzo/acciaio inossidabile; contropiatto in Delrin
Piatto: spessore di 40mm e peso di 3,2kg, estruso da acrilico laminato
Costruzione del telaio: Base principale in multistrato di alluminio con sotto-base in alluminio a disaccoppiamento su 3 punti
Braccio: Jelco SA750D
Finitura: Sabbiatura/spazzolatura a mano; alluminio anodizzato color argento
Extra (accessori): 3 basette intercambiabili per bracci da 9": SME, Rega, Jelco e 2 set di spessori da 6 e 8mm per la regolazione del VTA
Alimentazione: AC 230V/50Hz; ingresso DC 12V/300mA
Dimensioni: 470x350x160mm (LxPxA) in totale; 400x350mm (LxP) di impronta a terra
Igor della Soulines mi è stato di aiuto con le sue sollecite risposte alle mie email e il Kubrik è stato spedito velocemente, arrivando senza ritardi nel Regno Unito. Se solo la dogana britannica fosse altrettanto sollecita e comunicativa! Mi è occorsa più di una settimana prima di poter tirare fuori il giradischi dalla scatola. Se state facendo un pensierino sull'acquisto di un Kubrick all'interno della UE preparatevi ad un ulteriore esborso per le tasse e siate pazienti con le autorità doganali! Quando mi è finalmente arrivato, il Kubrick era ben imballato, con chiare istruzioni su come rimuoverlo dall'imballaggio e come assemblarlo. Mi ci sono voluti solo pochi minuti per spacchettarlo ed essere pronto per installare una testina. Il Kubrick è arrivato con un braccio Jelco SA750D preinstallato, pertanto è stato semplicissimo montare la Denon DL103 sullo shell rimovibile.
Il Kubrick si collega alla rete elettrica con un semplice alimentatore da parete, ma in questa fascia di prezzo sarebbe stato bello vedere un alimentatore appositamente progettato, magari con una presa IEC in modo da poter inserire un cavo adatto per il Paese di destinazione. Così come fornito, l'alimentatore da muro aveva bisogno di un adattatore per le prese britanniche in quanto era di formato compatibile UE (normalmente in uso in Italia, ndt). Credo però che in un prossimo futuro saranno forniti alimentatori specifici per ciascun Paese. L'alimentatore di serie fornisce una corrente DC a 12v al circuito di controllo della velocità di rotazione, e il motore DC può essere settato su 33 o 45 giri, con regolazioni fini della velocità.
Le regolazioni sono semplici e con lo shell rimovibile del braccio Jelco è molto facile installare una testina come la Denon; il tutto viene ulteriormente facilitato dall'eccellente dima fornita di serie. La dima consente un allineamento della testina con metodo Baerwald, Loefgren o Stevenson ed è davvero facile da utilizzare. Con una testina come la Benz sarebbe preferibile che l'utilizzatore finale si facesse aiutare da qualcuno esperto, visto che l'installazione di una testina piuttosto costosa, per giunta priva di protezione per lo stilo, è una procedura che comporta qualche rischio, a prescindere dal giradischi. Ho usato il Kubrick per un paio di settimane con il Jelco di serie e la mia fida DL103, fin quando la curiosità ha avuto la meglio e ho montato il mio Rega RB1000 con la Benz Micro Wood. L'installazione del Rega è stata semplicissima usando la basetta e gli spessori dedicati, tutti forniti di serie.
Iniziando con la mia combinazione standard Rega/Benz montata sul Kubrick, è stato chiaro sin dalla prima traccia che il basso soffice e talvolta gonfio che trovavo sul Garrard 401 era finalmente domato. Il basso era neutro, gli attacchi e i rilasci erano precisi e, come detto prima, il PRaT era eccellente. Mi sarebbe piaciuto avere le possibilità tecniche e l'esperienza per misurare le performance del Kubrick, poiché per le mie orecchie, l’accuratezza della velocità e la stabilità della rotazione suonavano davvero bene.
Durante il periodo di prova della combinazione Kubrick, Rega e Benz ho ascoltato qualcosa della mia collezione Jazz, da Ella e Louis a Claire Martin con un po' di Dave Brubeck e il Modern Jazz Quartet. Le caratteristiche comuni erano l'assenza di colorazione e il realismo della musica. Mentre sto scrivendo questa recensione sto ascoltando i The Milcho Leviev Quartet con l'album Blues for the Fisherman e, sebbene l'impianto sia nella stanza accanto, il doppio basso di Tony Dumas suona realistico come del resto il sax alto di Art Pepper, tanto che potrei dire di trovarmi al Ronnie Scotts nel giugno del 1980, quando l'album fu registrato.
L'attenzione è stata posta sinora sul basso e sul timing, ma non dobbiamo dimenticare il resto dello spettro audio. La batteria e il piano nell'album dei Milcho Leviev sono riprodotti con una mancanza di colorazione simile, senza però difetti dal punto di vista delle caratteristiche tonali. I piatti hanno la giusta quantità di "scintillio metallico", la melodia è esaltata dal suono del pianoforte, e il ritmo è davvero coinvolgente.
Cambiando genere e andando sulla mia cantante preferita, Mary Black nell'album No Frontiers, la voce di Mary è proiettata in avanti, tanto che sembra stagliarsi al centro e un pelo davanti i diffusori con Declan Sinnott alla chitarra posizionato dietro e un pò di lato. Ancora, la mancanza di colorazione e il timing tornavano a farsi evidenti, in The Shadow il violoncello di Caroline Lavelle e il sintetizzatore di Sonal Lunny erano così nitidi come non li avevo mai ascoltati. Ho tanto apprezzato l'esperienza con la combinazione Kubrick-Rega-Benz che è stata dura tornare al braccio Jelco con testina Denon, ma sapevo dalla prima installazione che sarebbe stata comunque un'esperienza piacevole.
Rimontare il braccio Jelco è stato semplice e mi ci sono voluti appena 5 minuti: staccando i cavi dal pre-phono e rimuovendo i tre dadi il Rega era smontato. Facendo il processo al contrario ho rimontato il Jelco: questo è il giradischi perfetto se avete diversi bracci con testine differenti. Ho messo su per prima Mary Black con l'album No Frontier e dalla prima nota sono tornati evidenti la medesima mancanza di colorazione e il ritmo contagioso. Le differenze nella combinazione braccio/testina erano facili da individuare all'ascolto: il basso superbo dell'accoppiata Rega/Benz era adesso sostituito da un estremo in gamma bassa leggermente meno preciso e leggero, mentre le vocali erano più calde e meno spinte in avanti con la coppia Jelco/Denon. Le opinioni in rete dicono che la DL103 è paragonabile a qualunque testina fino a 1500 euro, e con l'accoppiata Kubrick/Jelco la Denon brilla davvero. Con i Milcho Leviev sul piatto, le differenze rispetto alla combinazione Rega/Benz si riducono, un pelo meno scintillante e con un basso un po' più morbido così come rilevato con l'album di Mary Black. Se volete "migliorare" la Denon, ci sono montagne di corpi in alluminio o in legno prodotti da terze parti che potrebbero riempire alcune delle lacune evidenziate, ma personalmente la preferisco liscia, specialmente perché permette l'uso di una protezione per lo stilo per dormire sonni tranquilli quando non è in uso.
Qualunque braccio usiate con il Kubrick DCX, una delle migliori caratteristiche è rappresentata dalla neutralità e da un timing superbo. Il Kubrick permette al braccio e alla testina di esprimersi al meglio, aggiungendo ben poco all'accoppiata, cioé appunto quello che un giradischi dovrebbe fare, secondo me. La qualità costruttiva è eccellente, meglio anche di quella di un Linn di 20 anni fa, e Igor della Soulines fornisce un supporto pronto e completo. Come descritto sopra, l'alimentatore da muro non è del tutto all'altezza del giradischi, da un punto di vista strettamente stilistico ed estetico, sebbene all'atto pratico esso funzioni perfettamente. Quindi nascondetelo, e scordatevene.
Il tempo trascorso col Kubrick DCX è stato davvero piacevolissimo. Non avevo mai sentito un vinile suonare così bene, e so che sarò triste quando dovrò imballarlo per rispedirlo in Serbia. Se volete che un disco vintage suoni rilassato e con un suono caldo, beh, allora forse questo giradischi non fa per voi. Al contrario, se volete sentire gli artisti per come veramente essi stessi vorrebbero, allora ascoltate questo giradischi. La combinazione con il braccio Jelco e la Denon DL103 è difficile da battere e aggiungere il braccio Rega e la testina Benz costa significativamente di più. Sebbene sia un'accoppiata migliore, potreste chiedervi se valga la pena spendere di più. Forse converrebbe investire in una Denon DL103, tornare a sedervi e godervi anni e anni di musica meravigliosa.
Credo sia importante lasciare che il produttore replichi ad alcuni dei miei commenti, quindi ecco le sue parole:-
Prima di tutto, fatemi ringraziare Mr. Mike Cox per la sua recensione esaustiva, onesta e molto espressiva del nostro giradischi Kubrick DCX. Inoltre, vorrei rispondere alla domanda sull'adeguatezza stilistica dell'alimentatore. Alla Soulines, abbiamo approntato diversi alimentatori da parete (EC, UK, etc), per i vari mercati, per cui i futuri clienti non avranno bisogno di alcun adattatore. Vorrei poi rispondere alla critica di Mike che-
"l'alimentatore da parete non è del tutto all'altezza del giradischi, da un punto di vista strettamente stilistico ed estetico, e che in questa fascia di prezzo sarebbe stato bello vedere un alimentatore appositamente progettato, magari con una presa IEC in modo da poter inserire un cavo adatto per il Paese di destinazione".
In fase di prototipazione del Kubrick DCX, abbiamo scoperto che l'alimentatore originariamente progettato per il Kubrick DCX consentiva perfomance di ottimo livello, per cui abbiamo deciso che non aveva senso fare ulteriori investimenti per infilare la PSU in uno scatolotto a parte, perché questo non avrebbe influito sulla performance del giradischi in sé, e probabilmente avrebbe solo fatto lievitare il costo finale del Kubrick DCX. In questa recensione Mike è giunto alle stesse conclusioni ("l'alimentatore a parete delude un po' dal punto di vista stilistico ed estetico, sebbene all'atto pratico abbia funzionato benissimo"), ed effettivamente ha dato un ottimo consiglio ("nascondetelo, e dimenticatevene"). Quando ho progettato il Kubrick DCX il mio scopo era quello di dare ai clienti il massimo della performance musicale in relazione alla spesa che andavano a sostenere, e se ciò fosse reso possibile usando un semplice alimentatore da parete, ebbene avrei usato quello, lasciando che i clienti potessero risparmiare qualcosa per la loro musica (vinili, CD, concerti, o chissà che altro). Probabilmente, nel futuro svilupperemo delle sezioni di alimentazione separate, in scatole originali, con adeguati cavi IEC, sebbene da progettista di giradischi, musicista (ho studiato violoncello, sono chitarrista/bassista autodidatta) ed ingegnere meccanico, non sono un gran sostenitore delle soluzioni complicate (talvolta molto costose), e in special modo quelle dettate dall'esteriorità, che considero solo come miglioramenti in termini di marketing piuttosto che della performance.
Igor Gligorov - info@soulines.com - www.soulines.com