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Prodotto: Giradischi Linn Sondek
LP12
Produttore: Linn
- UK
Prezzo approssimativo: 2150 €
Recensore: Hartmut
Quaschik - TNT Germany
Data: Ottobre, 2004
Incontrai per la prima volta il
Linn LP12 nel 1984, e da allora ne ho posseduti cinque. In effetti,
il mio primo giradischi, in assoluto, fu un Thorens TD126, con
braccio SME 3009/III e testina Denon 301, ma poi, un bel giorno,
qualcuno mi raccontò delle storie incredibili su Linn e Naim.
Mi incuriosii, e mi recai dal mio fornitore. Appena lui mise un disco
sul Linn, mi si stampò un sorriso in faccia...
Il mio
primo LP12 fu un esemplare con base nera e coperchio brunato,
equipaggiato con Valhalla, braccio Linn Ittok e testina Linn Asak.
L'ho amato molto, e mi ha regalato tanti bei momenti, specialmente
con la musica classica. Lo sistemai sopra un supporto da parete
(fattomi da un amico), che dava un considerevole vantaggio, in
termini di suono, rispetto al posizionamento classico su tavolino. Il
giradischi era accoppiato ad un'elettronica Naim-clone, ed ad una
coppia di diffusori attivi Linn Kan, poggiati su stand.
Dopo
cinque anni sostituii quel LP12 con uno più recente, giusto
per vedere se il suono fosse rimasto lo stesso. Sei mesi dopo,
l'avevo già rivenduto.
Cosa era successo? La risposta è
insita nel carattere dell'LP12. Inizialmente, ha dei bei toni medi,
di quelli che ti fanno apprezzare l'ascolto di un buon cantante, del
genere "preampificatore a valvole". Poi, impartisce una
specie di "spinta in avanti" al suono, che i fan della Linn
chiamano PRAT (="Pace", "Rhythm" e "Timing").
Quest'effetto è molto piacevole, ma ha lo svantaggio di
rendere noiosi quei dischi che, sull'LP12, non fanno evidenziare
questa "spinta in avanti", o di farti saltare da un solco
all'altro cercando quei brani che la esaltino di più.
Quest'effetto, alla lunga, mi fece disprezzare la musica vera,
fossero concerti di rock, jazz o classica, anche se imparai, più
tardi, che è un effetto artificiale. E' dovuto al Linn, e non
fa parte della musica stessa, che invece viene semplificata, laddove
il Linn sostituisce ogni complessità e ricchezza di sfumature
temporali con la sua "spinta in avanti".
Dopo il mio
"periodo LP12", ebbi un gran numero di giradischi: Thorens,
EMT, Garrard, Verdier, Scheu, Pluto,solo per citare i più
importanti. Nel 2000, un mio amico volle liberarsi del suo LP12 del
1980 (era l'unico proprietario), e colsi l'occasione per riprovarlo.
Non ci trovai nulla di speciale e lo rifilai ad un altro amico.
Nel 2003, ebbi l'occasione di avere altri due LP12, dotati di migliori alimentatori e altre modifiche. Uno aveva un Naim Armageddon e cuscinetto pre-Circus, l'altro un alimentatore Valhalla, cuscinetto Circus, piatto in acciaio rinforzato e motore spostato a ore 7. Avevo a disposizione un giradischi di riferimento perfetto: il Pluto 10A; inoltre avevo un braccio Naim ARO, un Phonosphie P3 e un Well Tempered per ulteriori confronti.
Il Valhalla suona neutrale e funziona bene, insomma: non ci si può lamentare, ma quando l'ho sostituito con l'Armageddon, l'effetto "spinta in avanti" si è esasperato al massimo, Incredibile, ma anche insopportabile. Ho pensato: tutti questi fanatici della Naim devono essere matti per preferire l'Armageddon. L'ascolto mi dava l'impressione di accelerare a tutto gas da semaforo a semaforo, per poi frenare bruscamente.
Il Linn con cuscinetto Circus suona decisamente più pulito e chiaro, ma manca di bassi, suona un po' piatto e meno coinvolgente, laddove il modello con pre-Circus ha un suono caldo dal sapore valvolare. Negli acuti più alti il primo suona un po' freddo, il secondo morbido.
Il piatto in metallo dà un po' più di dinamica e solidità alla musica, ma la differenza non è tale da strapparsi i capelli.
Il Well Tempered eguaglia il Linn
con cuscinetto pre-Circus, nel senso che ha dei toni medi caldi e
suona correttamente nella maggior parte dei casi.
Ulteriori
esperimenti con il Well Tempered rivelano che è essenziale
avere questa combinazione piatto/braccio insieme, visto che, in
questo caso, il totale è meglio della somma delle parti.
In
definitiva, secondo me il Well Tempered è pari al Linn, come
qualità: anche se il primo suona più neutro, ha altri
difetti che, trattandosi di un articolo sul Linn, non discuterò
qui.
Beh, questa è un altra parrocchia. Mentre ad un ascolto iniziale il P3 sembra simile al Circus LP12, alla fine lo batte su ogni fronte. Ha più risoluzione sui bassi, sui medi e sugli alti; riproduce meglio quelle sfumature temporali che il Linn trascura, e infine va un ottava più in giù sui bassi. Incidentalmente, anche Julian Vereker, della Naim, preferiva il P3 all'LP12.
Confrontato con il Pluto 10A, l'LP12 suona eccessivamente caldo, con una generale mancanza di trasparenza, di spessore musicale e di ritmo, e con dei bassi troppo morbidi. Se prendi un disco che ti è familiare, i primi cinque minuti suonerà rassicurante e piacevole sull'LP12; alla lunga, però, diventerà noioso, e ti stuferai delle semplificazioni ritmiche che, adesso, diventano ancora più evidenti di quanto fossero quando confrontavamo l'LP12 con il P3.
Anche se l'ARO, con la sua pulizia ed il suo carattere asciutto, lavora in buona sinergia con l'LP12, non è comunque la scelta migliore. Sia uno Schroeder, che un Origin Live Encounter sicuramente danno una riproduzione più completa, laddove l'ARO manca dei bassi più profondi. Siccome il braccio OL è più veloce e asciutto dello Schroeder, il primo è una scelta migliore, rispetto al secondo, sia per il Linn che per il Phonosophie.
Se proprio volete vivere con un LP12, vi consiglio di scegliere un modello anni '80, che dovreste trovare a 400 Euro, senza braccio ma con il Valhalla. Vendetti il mio a quella cifra su eBay, e penso che li valga. Se poi volete mantenere bassa la spesa totale, potete cercare un braccio Moerch UP4, che sarà un compagno ideale del Linn, con la stessa qualità dell'ARO ad un prezzo molto più basso. Se, infine, volete ancora più "spinta", potete costruirvi da soli un Armageddon: internet è pieno di informazioni in merito.
Alla fine, è una questione
di amore o odio. O diventi dipendente verso il suono dell'LP12, e
cadi nelle sue grinfie, magari per sempre, oppure odi il suo modo,
poco fedele, di riprodurre la musica. In effetti, è anche una
scelta filosofica: c'è chi preferisce essere sedotto da un
ascolto piacevole e c'è chi preferisce ascoltare la musica più
fedelmente possibile. Il secondo traguardo è, in realtà,
irraggiungibile, poiché non esistono né incisioni
perfette né riproduttori perfetti, per cui ci si potrebbe
chiedere quanto è lecito colorare il suono.
Nel caso
specifico dell'LP12, siccome esistono valide alternative, vi
consiglio di valutarle attentamente. Tra queste, oltre i giradischi
menzionati, si possono prendere in considerazione, per esempio, un
P25 della Rega, o uno Scheu, o un Thorens.
Tutti questi giradischi
sono più fedeli nel riprodurre il ritmo e l'architettura
generale della musica di quanto non sia il Linn ma, chiedetevi, vi
piaceranno di più?
Copyright © 2004 Hartmut Quaschik - www.tnt-audio.com
Traduzione: Alessandro Mura
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