Nome prodotto: DAC Octave
Costruttore: Metrum Acoustics - Paesi Bassi
Costo: 795 Euro, direttamente dal produttore
Recensore: Maarten van Casteren - TNT UK
Pubblicato: Maggio 2012
Traduttore: Enzo De Sanctis
Ci sono prodotti che ci ispirano pił degli altri, e per i non-audiofili può essere difficile comprendere il nostro entusiasmo verso dispositivi che per il resto del mondo non sembrano nulla pił che semplici scatole. Per la maggior parte delle persone i DAC sono oggetti privi di alcun particolare interesse, pur se possono avere un aspetto costoso, con bottoni e lucine colorate sul frontale. Anche l'affermazione che il jitter è stato ridotto al suo minimo assoluto grazie ad un innovativo circuito di clock del segnale o che è stato applicato un qualche tipo di filtro speciale sono ormai tanto frequenti che non fanno pił guadagnare una qualche considerazione particolare al prodotto. Per queste ragioni ero molto interessato al Metron Acoustics Octave DAC, datosi che fa davvero uso di tecnologia innovativa.
A prima vista non c'è nulla di speciale riguardo all'Octave DAC, tranne per il fatto che è molto piccolo ed è realizzato in due scatole separate. La prima contiene il DAC vero e proprio, e l'altra ospita l'alimentatore. Anche quando sono accostate, l'insieme è molto pił piccolo della maggior parte degli altri DAC sul mercato, ed è molto facile trovar loro una sistemazione adeguata. I contenitori sono abbastanza standard e le connessioni sul retro sono limitate agli ingressi ottico e coassiale spdif ed un'unica uscita. Nessun ingresso USB, nessuna uscita sbilanciata e nessuna regolazione della frequenza di campionamento o filtri di alcun genere. Gli unici selettori sono l'interruttore di accensione e quello che consente di scegliere tra l'ingresso ottico ed il coassiale. Tutto qui.
La parte interessante inizia all'interno. Questo DAC non effetta alcun genere di sovracampionamento, dal che deriva la sigla NOS nel nome (Non Over Sampling - senza sovracampionamento, N.d.T.) e non c'è neppure un qualche filtro anti-alias, aspetto non insolito, a dire il vero. Ma non compare neanche uno stadio d'uscita e questo, per quanto ne so, è una caratteristica unica. Fondamentalmente, il segnale digitale entra direttamente nell'integrato che effettua la conversione Digitale/Analogico, e poi da qui va direttamente ai connettori d'uscita. Nessuna complicazione con convertitori di frequenza, filtri complicati e stadi d'uscita pił o meno esotici. Se vi piace avere un DAC semplice e diretto, allora ecco quello che fa per voi.
Naturalmente c'è qualcosina in pił. Non si può assemblare un dispositivo del genere con un integrato DAC qualsiasi, e quelli usati nell'Octave sono del tutto unici, limitatamente al settore dell'audio. Infatti questi convertitori integrati non sono dedicati ad applicazioni audio, ma ad altre, a frequenza molto pił alta. La Metrum Acoustics adotta tali circuiti in pił di un dispositivo, con il modello pił semplice, chiamato miniDAC Duo, che utilizza un integrato per canale. C'è poi una versione migliore, la Quad, che monta due chip per canale, ed alla fine abbiamo la Octave, con quattro integrati DAC per canale. Anche gli alimentatori vanno corrispondentemente in progressione, con i modelli di base che hanno in dotazione semplici alimentatori da parete, e l'Octave che è corredato di una soluzione di maggior potenza e livello qualitativo pił elevato, in un contenitore separato.
Nell'utilizzo l'Octave non mi ha dato alcun genere di problemi. Si è sempre comportato da par suo, qualunque fossero la sorgente o le circostanze. è sì semplice, ma anche estremamente affidabile e robusto. Devo ammettere che la mia prima impressione era stata che fosse forse un tantino troppo scarno, ma presto ho imparato ad apprezzare le qualità dell'Octave, che si è rivelato un interprete davvero valido. Dopotutto la semplicità delle cose va sottolineata, e raramente si è visto un DAC pił essenziale di questo Octave.
Questo DAC fa subito una buona impressione. Il suono è caldo, ben focalizzato, pulito e fondamentalmente senza alcun difetto evidente. è un DAC che si lascia ascoltare molto facilmente, senza spingervi mai verso una qualche direzione musicale particolare: funziona bene con tutti i generi di musica, e si trova relativamente a suo agio anche con le incisioni di minore qualità. Prelevando il segnale digitale dal mio lettore CD Astin Trew AT3500+ il suono era davvero molto simile a quello dell'uscita analogica del lettore: al primo ascolto il passaggio dall'una all'altra è quasi impercettibile, a parte forse per un estremo superiore leggermente pił amichevole col DAC.
Dopo un altro po' di ascolti appare chiaro che in realtà l'Octave è leggermente meno brillante sugli alti rispetto all'Astin Trew, ma esibisce un equilibrio tonale praticamente identico su tutto il resto dello spettro. Forse questa è anche la ragione per cui l'Astin Trew sembra riprodurre qualche piccolo dettaglio in pił rispetto all'Octave, per quanto debba dire che la differenza è davvero piccola e la si può cogliere solo al confronto diretto, e con registrazioni molto buone. L'Astin Trew riproduce anche un po' di aria in pił intorno agli strumenti.
Detto ciò, di certo l'Octave non sembra lasciar fuori alcunché, nemmeno alle alte frequenze. Se proprio vogliamo, questa leggera morbidezza sembra pił avere a che fare con l'assenza di distorsione o asprezza digitale che con l'effettiva assenza di segnale. Altri lettori possono esibire un pochino pił di estensione in gamma alta, l'Octave segna pił punti con la sua presentazione estremamente pulita e la mancanza di sbavature.
Al confronto con l'Astin Trew il suono è leggermente ancor pił distaccato dai diffusori, con un carattere piacevole e rilassato. Il palcoscenico è leggermente in avanti, ma non c'è nulla che sia "veramente" avanti. Semplicemente, con il lettore CD il palcoscenico viene proiettato appena appena pił indietro. Non ci sono differenze in larghezza, piani musicali o focalizzazione, e tutte e due le sorgenti fanno un buon lavoro.
Di certo il carattere globalmente caldo dell'Octave non è dovuto ad una qualche enfasi sui bassi, ma piuttosto a questa lieve morbidezza sull'estremo superiore. In realtà il basso è ben controllato, e solo la gamma media esibisce un accenno di artificiosità in pił.
L'Octave tiene eccezionalmente bene insieme il suono quando il gioco si fa duro, anche meglio dell'Astin Trew, probabilmente in virtł di quella gamma alta affabile e della coinvolgente ricchezza che ne deriva sul suono. Qualunque sia la ragione, questo DAC suona veramente solido come roccia e totalmente composto, senza alcuna asprezza, aggressività o altri aspetti negativi. Pressoché perfetto, direi, ma se i vostri gusti tendono pił al dettaglio estremo ed alla neutralità assoluta, allora la scelta migliore sarebbe il Tentlabs b-DAC che ho recensito qualche tempo fa, essendo anche lui pressoché perfetto, ma in modo diverso.
Ho anche portato l'Octave a casa di un amico, proprietario di un lettore cd Naim CD5 con alimentatore Flatcap. Lui utilizza anche uno Squeezebox insieme ad un DAC BenchMark. Ho già usato il suo sistema per valutare altri DAC in passato, e l'Octave si è rivelato essere uno dei migliori mai testati. Ha fondamentalmente eguagliato il lettore Naim ed il DAC BenchMark con estrema facilità sentendosi completamente a proprio agio in questa compagnia. Ovviamente il Naim è forte in quanto a ritmo e passo, ma l'Octave non ha avuto problemi a stargli dietro senza mostrare alcuna debolezza. Alla fine non siamo riusciti a metterci d'accordo su quale delle tre sorgenti fosse meglio, ma ho il forte sospetto che, se avessimo avuto abbastanza tempo, avremmo potuto benissimo scegliere l'Octave. In considerazione del vantaggio naturale per il lettore Naim in un impianto tutto Naim con connessioni attraverso le sue preferenziali prese DIN, si tratta di un grosso riconoscimento, e lo è di certo se si considera che il prezzo del lettore è oltre due volte quello dell'Octave.
Dopo di ciò l'ho portato anche da un altro amico, per confrontarlo con il suo nuovo DAC Rega. Il Rega è in qualche modo pił a buon mercato dell'Octave, di poco, ma è comunque un convertitore impressionante per il suo prezzo.Decisamente raccomandato, ma resto dell'idea che l'Octave suoni pił coerente e naturale. Il Rega ha un fronte sonoro pił grande e bassi pił profondi, ma suonava anche pił artificiale e meccanico. Lasciava però una piccola lacuna al centro del palcoscenico e si è trovato meno a proprio agio con buone registrazioni dal vivo. La presentazione dell'Octave era leggermente pił secca, ma pił raffinata e convincente. Il Rega sembra comportarsi un pochino meglio con registrazione pił curate in fase di post-produzione, ma con un maggior numero di ascolti le qualità interne dell'Octave risplendono, ed il Rega può apparire addirittura moderatamente stancante.
Entrambi i confronti sono stati fatti con sorgenti digitali di qualità forse men che ottimale: uno Squeezebox ed un PC. Può andar bene così, nel senso che anche gli altri DAC utilizzavano le stesse sorgenti, ma si sarebbe potuto fare meglio, perché l'Octave merita una sorgente della massima qualità. Non ho avuto la possibilità del confronto diretto, ma sono assolutamente convinto che suonasse molto meglio in serie al mio Astin Trew piuttosto che allo Squeezebox o al PC. è andata bene con le sorgenti di qualità inferiore, ma solo con il segnale digitale dall'Astin Trew ha suonato in modo veramente eccezionale. Accertatevi di ascoltarlo con una sorgente digitale di buona qualità!
Si evince chiaramente che questo DAC è pił attento ad evitare una qualsiasi cattiva aggiunta digitale al suono piuttosto che a garantire che sia riprodotto anche l'ultimo bit di informazione. Non che sia molto ciò che rimane fuori, ma la sua vocazione principale non è chiaramente quella di distrarre o irritare, ma di comunicare la musica nel modo pił naturale possibile. E ci riesce in modo egregio.
Ho il sospetto che molte persone, le cui preferenze siano orientate verso il vinile piuttosto che verso il digitale, si sentiranno attratte dall'Octave dal momento che, a mia conoscenza, si tratta di uno dei DAC dal suono pił "analogico". Naturalmente non suona come un vinile, ma di certo non presenta nemmeno tutto quello che agli amanti del vinile non piace del digitale, pur continuando a possedere virtualmente tutto ciò che il digitale è in grado di offrire.
Virtualmente? Significa forse che non è in grado di offrire tutto ciò di cui il digitale è capace? Se questo deve significare che non esiste una sorgente digitale migliore, allora la risposta è no, perché so che ci sono lettori CD e altri DAC che sono ancora meglio. Ma per il prezzo richiesto, l'Octave è davvero sorprendente e, se vi piace la sua personalità, non credo che riuscireste a trovare di meglio ad un prezzo doppio o forse anche triplo. Molto, molto raccomandato.
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