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Avevo acquistato da non molto un Micromega Stage 1, ma non ne ero già più del tutto soddisfatto. Avevo bisogno di un CD player per mettere in piedi il secondo impianto, di cui mi mancava proprio solo la sorgente: le ovvie alternative erano:
Acquistarne uno di classe decisamente inferiore al Micromega, affidandomi al progresso tecnologico per ottenere un risultato sonico migliore (tipo Marantz 57, 57SE o simili);
Acquistarne uno analogo al Micromega (tipo il Marantz 63KIS, Rega Planet, Arcam Alpha 8 o simili);
Acquistarne uno di livello decisamente superiore.
Ne ascoltai attentamente (per quanto si può presso un negoziante ben attrezzato, comunque in audizioni singole in saletta separata) parecchi; quelli di livello inferiore dimostravano chiaramente delle caratteristiche per me ormai poco accettabili, suono confuso, dettaglio carente; ma anche di quelli di pari livello nessuno mi convinceva fino in fondo: non trovavo grossi miglioramenti rispetto al Micoromega, ed in vari casi trovavo comportamenti che decisamente non mi piacevano per nulla.
Il mio povero
fornitore ufficiale di elettroniche era quasi stufo (il quasi è
un eufemismo, ma è o no il suo lavoro? E allora che lavori...)
di vedermi chiedere prove a confronto.
Pensare che per non
esagerare con lui e per cercare di ascoltare tutto quello che mi
interessava mi ero dovuto rivolgere anche ad almeno altri quattro
rivenditori...
Alla fine, audiofilamente disperato, ho chiesto di
ascoltare prodotti di livello decisamente superiore, fra cui il Mimik
ed il Meridian 508.
Iniziammo col Mimik. Finalmente! Un suono
preciso, dettagliato, chiaro, trasparente.
Ma soprattutto mi colpì
subito il SILENZIO fra una nota e l'altra!!!
Tutti gli altri CD
player di cui sopra, incluso il Meridian 508 (non sono in realtà
mai riuscito a sapere che versione abbia ascoltato... penso fosse
comunque almeno il 20), e non solo quelli, hanno un qualche difetto
di base che comporta un rumorio diffuso e non corretto, degli echi
fasulli, delle incertezze che distraggono, sfuocano l'immagine, ne
distruggono la compattezza e l'autorevolezza, riempiono il
palcoscenico di rumorini in qualche modo correlati, ma in modo non
"naturale", al suono.
Mi chiedo da tempo se questo
"rumore" non possa essere semplicemente qualche bit della
parola dati letto (o meglio ricostruito...) in maniera non precisa:
l'errore completamente casuale in fase di lettura darebbe luogo a una
specie di rumore bianco, che viene però ricorrelato al segnale
dall'algoritmo di correzione (che sbaglierà pure qualche
proiezione, o al limite silenzierà il segnale in alcuni
istanti, ma certamente non prevederà un segnale a 0dB in un
passaggio musicale a -40dB...).
Con il Mimik tutto questo semplicemente non c'é: il silenzio fra una nota e l'altra, fra la coda di una nota l'altra c'é ed è perfetto, e neanche artificioso. Le singole note si staccano su un tappeto di velluto nero, come lucide stelle cadenti (scusate la fuga poetica, ma saprete certamente capire se quando parlo del mio coccolo mi commuovo...).
Ritengo che sia merito della meccanica, ma non ne ho la benché minima prova concreta. La meccanica mi dicono sia derivata da quella del Karik, la meccanica di livello superiore della Linn, e solo leggermente più economica di questa: è una delle poche meccaniche costruite direttamente da un produttore di CD player non di grandissima serie e non basata su modifiche di meccaniche di serie.
Ci sono anche degli aspetti negativi, certamente. Il suono potrebbe essere ancora più dettagliato, ma mi chiedo se non sarebbe stato definito "eccessivamente radiografante"; potrebbe avere più bassi, ma l'ho scelto anche perché aveva una giusta quantità di bassi, solidi, abbastanza pieni e tondi, ma anche secchi e precisi; potrebbe avere più alti... ma se ne ha fin troppi...
Non è forse un
CD player eminentemente musicale. Ma da un CD player mi aspetto che
esca esattamente e solo quanto è stato registrato. Più
preciso, pulito e secco possibile.
Forse ne sono usciti di
migliori recentemente. E' assolutamente possibile. Ma anche il Linn è
leggermente migliorabile.
Potete cercare dei
cavi con un ottimo comportamento sulle basse frequenze, ma vi avverto
che trovare qualche cosa che col Mimik risulti migliore o meglio più
equilibrato del cavetto Linn fornito in dotazione è MOLTO
dura.
Il Mimik fa quel che può per facilitare la vita sotto
questo punto di vista, mette a disposizione addirittura due uscite
audio, che permettono di confrontare molto agevolmente cavi diversi
semplicemente connettendoli in parallelo dalle due uscite del CD a
due ingressi linea del pre e commutando ora sull'uno ora sull'altro
ingresso (ad essere sincero, devo dire che non so se le due uscite
hanno buffer indipendenti o meno: in quest'ultimo caso il confronto
di cavi diversi non sarebbe completamente corretto, perché il
buffer di uscita vedrebbe sempre come carico l'impedenza dei due cavi
in parallelo).
Ci sono anche cavi molto più musicali del
Linn, ma ho il sospetto che "aggiungano" sempre qualche
cosa. Se vi manca proprio quel qualcosa e non volete spendere cifre
elevate, provate i Blu Line della Selection Components: danno più
bassi e più musicalità, ma mettono anche un po' troppo
in evidenza le altissime. Alla fine io sono sempre tornato sui cavi
che lo accompagnano.
I piedini sono dei
piccoli rilievi del fondo in un materiale gommoso molto morbido: un
po' deludenti in un oggetto di questa classe.
D'altra parte
evitate punte o attrezzi simili. Il suono è già a
sufficienza secco sui medio bassi. Potete provare invece a metterci
sotto una sospensione ad aria: molle ad aria Moss... oppure, in puro
stile TNT, una bella tavola (provate con compensato multistrato,
medium density o anche pietra) con sotto uno pneumatico di bicicletta
mezzo sgonfio, oppure dei piedini in gomma morbida o i fermaporte
Upim a bolla d'aria che Lucio cita sempre (e che io non trovo
mai...). In questo modo le medio basse si gonfiano almeno un
po'.
Almeno un po', ho detto. Perché in effetti il Mimik
non è molto sensibile alla sua collocazione ambientale. Se
avete presente quale può essere l'effetto di un peso su un
qualsiasi altro CD player medio/economico, beh, col Mimik potete
scordarvelo: anche mettendo pesi notevoli sopra il cabinet (lastre di
pietra, ad esempio) l'effetto c'é, ma è veramente
minimo.
D'altra parte
prendendolo in mano si ha subito la sensazione di qualche cosa che
non va: il cabinet in materiale apparentemente plastico è
assolutamente rigido, solido, incomprimibile, non risonante.
All'interno fra l'altro si dice poi che la meccanica sia sospesa in
modo tale da disaccoppiarla qualsiasi vibrazione esterna.
Insomma
è una gran brutta bestia da migliorare con i nostri pochi
poveri trucchi.... è costruito troppo bene!
Non ho detto niente dell'aspetto; una qualsiasi fotografia ve ne darà un'idea più chiara di quanto possa fare io, comunque... si tratta di un oggetto piuttosto piccolo, 33cm di larghezza per 30cm di profondità e 8cm di altezza. Tutta la superficie, frontale compreso, si presenta come un materiale plastico grigio scurissimo e corrugato. I comandi ed il pannello elettroluminescente sono concentrati a sinistra mentre il cassettino è sulla destra; l'interruttore di alimentazione è in basso a destra. L'angolo superiore del pannello è smussato a 45°; fiancate, pannello anteriore e coperchio sembrano fare corpo unico, ma probabilmente non lo sono.
L'aspetto non concede nulla alla fantasia di un comune mortale, ma ad evocare sogni proibiti per tutti gli audiofili c'é l'eleganza, la seduzione e la magia del simbolo Linn appena tracciato in grigio in alto a destra. Understatement allo stato puro.
Le connessioni presenti sono due uscite linea in parallelo e una uscita digitale con connettore BNC, quindi di qualità professionale e di impedenza effettivamente uguale a 75ohm, il che garantisce l'assenza di riflessioni spurie, a differenza dei pin RCA che si avvicinano solo all'impedenza caratteristica richiesta.
Non citerò
tutte le possibilità di uso previste, ma solo quelle che uso:
le altre, anche dopo quasi un anno di utilizzo continuo, non le
conosco neppure...
Il pannellino permette di visualizzare la
traccia e l'index (contatore progressivo all'interno della traccia),
oppure il tempo di traccia o il tempo residuo di traccia, oppure il
tempo dall'inizio del CD o il tempo totale a finire. Il pannellino si
spegne automaticamente lasciando un unico trattino acceso dopo una
ventina di secondi dall'ultimo comando, in modo da non inquinare la
riproduzione (avete mai provato ad avvicinare una calcolatrice
tascabile di quelle antiche, a led, a una testina di giradischi? E'
una esperienza che vale sicuramente la pena di fare per capire cosa
siano le interferenze elettromagnetiche.... poi vorrete spegnere il
pannello anche dove non si può...).
Sotto il pannellino
c'é una fila di pulsanti rettangolari tutti uguali con delle
scritte un po' piccole e poco leggibili (ebbene sì sono pure
orbo...), per cui l'uso dei comandi è poco immediato; i
comandi sono i soliti: open, stop, pause, play, skip forward e skip
backward (con due velocità a seconda del tempo per cui viene
tenuto premuto il tasto). Mi sembra di ricordare che ci sono
ulteriori comandi ottenibili premendo due tasti contemporaneamente,
ma non li uso mai e quindi non ricordo i dettagli.
Sul telecomando
c'è anche il tasto che permette di selezionare il display dei
vari tipi di dato di traccia ed il tasto che permette di selezionare
un brano da un punto A ad un punto B del disco e ripeterlo
all'infinito. Anche il telecomando ha troppi tasti (è
multifunzione) per essere di agevole utilizzo.
Un punto dolente: c'è un sensore di pressione sul cassetto, cioè se lo spingete verso il mobile rientra automaticamente. Peccato che il sensore relativo, almeno nel mio, intervenga solo a seguito di una pressione tale, se non indirizzata correttamente, da mettere apparentemente in pericolo la resistenza meccanica del cassetto stesso, che invero è alquanto leggerino. Sul Karik il cassettino mi dicono sia metallico...
Il cavo di alimentazione sembra normale, ma va piuttosto bene. Non ho però ancora fatto esperimenti in proposito. È ovviamente staccabile, con la classica vaschetta VDE, con buona pace di chi aborre la resistenza di contatto che così si introduce sull'alimentazione.
Ho già detto
dei cavetti di collegamento: anch'essi ottimi esempi di
understatement, neri, con pin RCA pure neri con un anellino rosso o
grigio per identificare il canale. Sono ovviamente a contatti dorati,
molto lunghi (direi più di un metro) ed estremamente
flessibili. E vanno anche molto bene assieme al Mimik, anche se forse
in un altro utilizzo potrei dire che tagliano un po' troppo le alte
frequenze. Forse non risultano nemmeno particolarmente musicali,
sembrerebbe un po' come se le armoniche secondarie si perdessero
dentro il cavo; in compenso sono precisissimi e decisamente neutri.
Il manuale utente è piuttosto completo e preciso.
In definitiva, lo
ricomprerei? Non lo so. I progressi nel settore sembra siano stati
notevoli, dovrei ripetere una selezione come quella che ho fatto
all'epoca per decidere.
Una nota per i tecnomani: il manuale
utente non riporta alcuna informazione relativa alle tecnologie
utilizzate, secondo un preciso vezzo della Linn che ritiene (a
ragione) che i suoi prodotti vadano apprezzati per il loro suono, e
non per il loro contento tecnologico; invece sono riportati in
dettaglio tutti i parametri dn interfacciamento con l'esterno.
La documentazione
commerciale, invece, dice solo che la meccanica è a prova di
urto con il laser facilmente sostituibile (la durata di un laser è
piuttosto scarsina, sapete, sui 5 anni... ma non lo dicono mai...),
la conversione è 1-bit Sigma Delta e che il clock di
campionamento ha una precisione entro le +/-50 ppm (parti per
milione), il che è buono, ma non direi eccezionale.
Se per
voi la mancanza di dati tecnici è già un motivo
sufficiente per scartare un prodotto, scartate pure tutti i prodotti
Linn (senza neanche ascoltarli.... mi spiace per voi, però!!!
PS.
Quanto sopra è
stato scritto senza scambiare alcuna informazione con Lucio. Dopo
aver scambiato alcune idee con lui, devo dire che in effetti ho
notato una notevole lentezza e dolcezza degli attacchi (che
attribuivo in buona parte ad altri componenti del sistema), che lo
rendono molto gradevole, ma anche forse più adatto, come
scrive What's HiFi, ad un ascolto disimpegnato rispetto ad uno
concentrato. Anche la globale musicalità dell'insieme secondo
me ne è un po' danneggiata. Comunque per altri potrebbe essere
un pregio immenso...
Ho quindi ricominciato
a svolgere test sul posizionamento e sulle interconnessioni per
cercare di aumentarne la velocità apparente.
Alla fine ho
trovato un certo numero di piccole cose che possono renderlo un po'
più veloce.
Usare punte che facciano presa direttamente sulla placca inferiore del cabinet, con una superficie stabile e dura al di sotto, può aiutare; in questa situazione un peso sopra il Mimik può fornire un ulteriore (ridottissimo) effetto positivo.
Utilizzare cavi di segnale con una risposta sui bassi relativamente scarsa può dare una impressione di maggiore velocità; io ho usato dei cavi autocostruiti estremamente semplici, con entrambi i conduttori costituiti da un unico filo di rame OFC argentato "solid core": non li avevo mai usati a causa della risposta sui bassi piuttosto ridotta, ma in questo caso sembrano utili.
Attenzione però:
questi interventi, se da un lato aumentano forse la velocità
apparente, dall'altro alterano la neutralità della risposta in
frequenza: vedi quanto scritto nella prima parte.
Anche
sostituire il cavo di alimentazione con il nostro Merlino può
dare qualche piccolo miglioramento in dettaglio, precisione e
velocità.
Ancora una cosa che mi era sfuggita ma potrebbe
essere molto significativa: un documento commerciale Linn dice in
pratica che "il Mimik è dotato di un convertitore sigma
delta, in modo che si possano ottenere buoni risultati anche nell'uso
come CD player integrato". Penso che un test con un buon
convertitore esterno sia assolutamente necessario.
© Copyright 1998 Giorgio Pozzoli/TNT-Audio
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