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Linn Mimik - lettore CD

Una convivenza molto gradevole

[Linn Mimik II]

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Avevo acquistato da non molto un Micromega Stage 1, ma non ne ero già più del tutto soddisfatto. Avevo bisogno di un CD player per mettere in piedi il secondo impianto, di cui mi mancava proprio solo la sorgente: le ovvie alternative erano:

Ne ascoltai attentamente (per quanto si può presso un negoziante ben attrezzato, comunque in audizioni singole in saletta separata) parecchi; quelli di livello inferiore dimostravano chiaramente delle caratteristiche per me ormai poco accettabili, suono confuso, dettaglio carente; ma anche di quelli di pari livello nessuno mi convinceva fino in fondo: non trovavo grossi miglioramenti rispetto al Micoromega, ed in vari casi trovavo comportamenti che decisamente non mi piacevano per nulla.

Il mio povero fornitore ufficiale di elettroniche era quasi stufo (il quasi è un eufemismo, ma è o no il suo lavoro? E allora che lavori...) di vedermi chiedere prove a confronto.
Pensare che per non esagerare con lui e per cercare di ascoltare tutto quello che mi interessava mi ero dovuto rivolgere anche ad almeno altri quattro rivenditori...
Alla fine, audiofilamente disperato, ho chiesto di ascoltare prodotti di livello decisamente superiore, fra cui il Mimik ed il Meridian 508.
Iniziammo col Mimik. Finalmente! Un suono preciso, dettagliato, chiaro, trasparente.
Ma soprattutto mi colpì subito il SILENZIO fra una nota e l'altra!!!
Tutti gli altri CD player di cui sopra, incluso il Meridian 508 (non sono in realtà mai riuscito a sapere che versione abbia ascoltato... penso fosse comunque almeno il 20), e non solo quelli, hanno un qualche difetto di base che comporta un rumorio diffuso e non corretto, degli echi fasulli, delle incertezze che distraggono, sfuocano l'immagine, ne distruggono la compattezza e l'autorevolezza, riempiono il palcoscenico di rumorini in qualche modo correlati, ma in modo non "naturale", al suono.
Mi chiedo da tempo se questo "rumore" non possa essere semplicemente qualche bit della parola dati letto (o meglio ricostruito...) in maniera non precisa: l'errore completamente casuale in fase di lettura darebbe luogo a una specie di rumore bianco, che viene però ricorrelato al segnale dall'algoritmo di correzione (che sbaglierà pure qualche proiezione, o al limite silenzierà il segnale in alcuni istanti, ma certamente non prevederà un segnale a 0dB in un passaggio musicale a -40dB...).

Con il Mimik tutto questo semplicemente non c'é: il silenzio fra una nota e l'altra, fra la coda di una nota l'altra c'é ed è perfetto, e neanche artificioso. Le singole note si staccano su un tappeto di velluto nero, come lucide stelle cadenti (scusate la fuga poetica, ma saprete certamente capire se quando parlo del mio coccolo mi commuovo...).

Ritengo che sia merito della meccanica, ma non ne ho la benché minima prova concreta. La meccanica mi dicono sia derivata da quella del Karik, la meccanica di livello superiore della Linn, e solo leggermente più economica di questa: è una delle poche meccaniche costruite direttamente da un produttore di CD player non di grandissima serie e non basata su modifiche di meccaniche di serie.

Ci sono anche degli aspetti negativi, certamente. Il suono potrebbe essere ancora più dettagliato, ma mi chiedo se non sarebbe stato definito "eccessivamente radiografante"; potrebbe avere più bassi, ma l'ho scelto anche perché aveva una giusta quantità di bassi, solidi, abbastanza pieni e tondi, ma anche secchi e precisi; potrebbe avere più alti... ma se ne ha fin troppi...

Non è forse un CD player eminentemente musicale. Ma da un CD player mi aspetto che esca esattamente e solo quanto è stato registrato. Più preciso, pulito e secco possibile.
Forse ne sono usciti di migliori recentemente. E' assolutamente possibile. Ma anche il Linn è leggermente migliorabile.

Potete cercare dei cavi con un ottimo comportamento sulle basse frequenze, ma vi avverto che trovare qualche cosa che col Mimik risulti migliore o meglio più equilibrato del cavetto Linn fornito in dotazione è MOLTO dura.
Il Mimik fa quel che può per facilitare la vita sotto questo punto di vista, mette a disposizione addirittura due uscite audio, che permettono di confrontare molto agevolmente cavi diversi semplicemente connettendoli in parallelo dalle due uscite del CD a due ingressi linea del pre e commutando ora sull'uno ora sull'altro ingresso (ad essere sincero, devo dire che non so se le due uscite hanno buffer indipendenti o meno: in quest'ultimo caso il confronto di cavi diversi non sarebbe completamente corretto, perché il buffer di uscita vedrebbe sempre come carico l'impedenza dei due cavi in parallelo).
Ci sono anche cavi molto più musicali del Linn, ma ho il sospetto che "aggiungano" sempre qualche cosa. Se vi manca proprio quel qualcosa e non volete spendere cifre elevate, provate i Blu Line della Selection Components: danno più bassi e più musicalità, ma mettono anche un po' troppo in evidenza le altissime. Alla fine io sono sempre tornato sui cavi che lo accompagnano.

I piedini sono dei piccoli rilievi del fondo in un materiale gommoso molto morbido: un po' deludenti in un oggetto di questa classe.
D'altra parte evitate punte o attrezzi simili. Il suono è già a sufficienza secco sui medio bassi. Potete provare invece a metterci sotto una sospensione ad aria: molle ad aria Moss... oppure, in puro stile TNT, una bella tavola (provate con compensato multistrato, medium density o anche pietra) con sotto uno pneumatico di bicicletta mezzo sgonfio, oppure dei piedini in gomma morbida o i fermaporte Upim a bolla d'aria che Lucio cita sempre (e che io non trovo mai...). In questo modo le medio basse si gonfiano almeno un po'.
Almeno un po', ho detto. Perché in effetti il Mimik non è molto sensibile alla sua collocazione ambientale. Se avete presente quale può essere l'effetto di un peso su un qualsiasi altro CD player medio/economico, beh, col Mimik potete scordarvelo: anche mettendo pesi notevoli sopra il cabinet (lastre di pietra, ad esempio) l'effetto c'é, ma è veramente minimo.

D'altra parte prendendolo in mano si ha subito la sensazione di qualche cosa che non va: il cabinet in materiale apparentemente plastico è assolutamente rigido, solido, incomprimibile, non risonante. All'interno fra l'altro si dice poi che la meccanica sia sospesa in modo tale da disaccoppiarla qualsiasi vibrazione esterna.
Insomma è una gran brutta bestia da migliorare con i nostri pochi poveri trucchi.... è costruito troppo bene!

Non ho detto niente dell'aspetto; una qualsiasi fotografia ve ne darà un'idea più chiara di quanto possa fare io, comunque... si tratta di un oggetto piuttosto piccolo, 33cm di larghezza per 30cm di profondità e 8cm di altezza. Tutta la superficie, frontale compreso, si presenta come un materiale plastico grigio scurissimo e corrugato. I comandi ed il pannello elettroluminescente sono concentrati a sinistra mentre il cassettino è sulla destra; l'interruttore di alimentazione è in basso a destra. L'angolo superiore del pannello è smussato a 45°; fiancate, pannello anteriore e coperchio sembrano fare corpo unico, ma probabilmente non lo sono.

L'aspetto non concede nulla alla fantasia di un comune mortale, ma ad evocare sogni proibiti per tutti gli audiofili c'é l'eleganza, la seduzione e la magia del simbolo Linn appena tracciato in grigio in alto a destra. Understatement allo stato puro.

Le connessioni presenti sono due uscite linea in parallelo e una uscita digitale con connettore BNC, quindi di qualità professionale e di impedenza effettivamente uguale a 75ohm, il che garantisce l'assenza di riflessioni spurie, a differenza dei pin RCA che si avvicinano solo all'impedenza caratteristica richiesta.

Non citerò tutte le possibilità di uso previste, ma solo quelle che uso: le altre, anche dopo quasi un anno di utilizzo continuo, non le conosco neppure...
Il pannellino permette di visualizzare la traccia e l'index (contatore progressivo all'interno della traccia), oppure il tempo di traccia o il tempo residuo di traccia, oppure il tempo dall'inizio del CD o il tempo totale a finire. Il pannellino si spegne automaticamente lasciando un unico trattino acceso dopo una ventina di secondi dall'ultimo comando, in modo da non inquinare la riproduzione (avete mai provato ad avvicinare una calcolatrice tascabile di quelle antiche, a led, a una testina di giradischi? E' una esperienza che vale sicuramente la pena di fare per capire cosa siano le interferenze elettromagnetiche.... poi vorrete spegnere il pannello anche dove non si può...).

Sotto il pannellino c'é una fila di pulsanti rettangolari tutti uguali con delle scritte un po' piccole e poco leggibili (ebbene sì sono pure orbo...), per cui l'uso dei comandi è poco immediato; i comandi sono i soliti: open, stop, pause, play, skip forward e skip backward (con due velocità a seconda del tempo per cui viene tenuto premuto il tasto). Mi sembra di ricordare che ci sono ulteriori comandi ottenibili premendo due tasti contemporaneamente, ma non li uso mai e quindi non ricordo i dettagli.
Sul telecomando c'è anche il tasto che permette di selezionare il display dei vari tipi di dato di traccia ed il tasto che permette di selezionare un brano da un punto A ad un punto B del disco e ripeterlo all'infinito. Anche il telecomando ha troppi tasti (è multifunzione) per essere di agevole utilizzo.

Un punto dolente: c'è un sensore di pressione sul cassetto, cioè se lo spingete verso il mobile rientra automaticamente. Peccato che il sensore relativo, almeno nel mio, intervenga solo a seguito di una pressione tale, se non indirizzata correttamente, da mettere apparentemente in pericolo la resistenza meccanica del cassetto stesso, che invero è alquanto leggerino. Sul Karik il cassettino mi dicono sia metallico...

Il cavo di alimentazione sembra normale, ma va piuttosto bene. Non ho però ancora fatto esperimenti in proposito. È ovviamente staccabile, con la classica vaschetta VDE, con buona pace di chi aborre la resistenza di contatto che così si introduce sull'alimentazione.

Ho già detto dei cavetti di collegamento: anch'essi ottimi esempi di understatement, neri, con pin RCA pure neri con un anellino rosso o grigio per identificare il canale. Sono ovviamente a contatti dorati, molto lunghi (direi più di un metro) ed estremamente flessibili. E vanno anche molto bene assieme al Mimik, anche se forse in un altro utilizzo potrei dire che tagliano un po' troppo le alte frequenze. Forse non risultano nemmeno particolarmente musicali, sembrerebbe un po' come se le armoniche secondarie si perdessero dentro il cavo; in compenso sono precisissimi e decisamente neutri.
Il manuale utente è piuttosto completo e preciso.

In definitiva, lo ricomprerei? Non lo so. I progressi nel settore sembra siano stati notevoli, dovrei ripetere una selezione come quella che ho fatto all'epoca per decidere.
Una nota per i tecnomani: il manuale utente non riporta alcuna informazione relativa alle tecnologie utilizzate, secondo un preciso vezzo della Linn che ritiene (a ragione) che i suoi prodotti vadano apprezzati per il loro suono, e non per il loro contento tecnologico; invece sono riportati in dettaglio tutti i parametri dn interfacciamento con l'esterno.

La documentazione commerciale, invece, dice solo che la meccanica è a prova di urto con il laser facilmente sostituibile (la durata di un laser è piuttosto scarsina, sapete, sui 5 anni... ma non lo dicono mai...), la conversione è 1-bit Sigma Delta e che il clock di campionamento ha una precisione entro le +/-50 ppm (parti per milione), il che è buono, ma non direi eccezionale.
Se per voi la mancanza di dati tecnici è già un motivo sufficiente per scartare un prodotto, scartate pure tutti i prodotti Linn (senza neanche ascoltarli.... mi spiace per voi, però!!!

PS.
Quanto sopra è stato scritto senza scambiare alcuna informazione con Lucio. Dopo aver scambiato alcune idee con lui, devo dire che in effetti ho notato una notevole lentezza e dolcezza degli attacchi (che attribuivo in buona parte ad altri componenti del sistema), che lo rendono molto gradevole, ma anche forse più adatto, come scrive What's HiFi, ad un ascolto disimpegnato rispetto ad uno concentrato. Anche la globale musicalità dell'insieme secondo me ne è un po' danneggiata. Comunque per altri potrebbe essere un pregio immenso...

Ho quindi ricominciato a svolgere test sul posizionamento e sulle interconnessioni per cercare di aumentarne la velocità apparente.
Alla fine ho trovato un certo numero di piccole cose che possono renderlo un po' più veloce.

Usare punte che facciano presa direttamente sulla placca inferiore del cabinet, con una superficie stabile e dura al di sotto, può aiutare; in questa situazione un peso sopra il Mimik può fornire un ulteriore (ridottissimo) effetto positivo.

Utilizzare cavi di segnale con una risposta sui bassi relativamente scarsa può dare una impressione di maggiore velocità; io ho usato dei cavi autocostruiti estremamente semplici, con entrambi i conduttori costituiti da un unico filo di rame OFC argentato "solid core": non li avevo mai usati a causa della risposta sui bassi piuttosto ridotta, ma in questo caso sembrano utili.

Attenzione però: questi interventi, se da un lato aumentano forse la velocità apparente, dall'altro alterano la neutralità della risposta in frequenza: vedi quanto scritto nella prima parte.
Anche sostituire il cavo di alimentazione con il nostro Merlino può dare qualche piccolo miglioramento in dettaglio, precisione e velocità.
Ancora una cosa che mi era sfuggita ma potrebbe essere molto significativa: un documento commerciale Linn dice in pratica che "il Mimik è dotato di un convertitore sigma delta, in modo che si possano ottenere buoni risultati anche nell'uso come CD player integrato". Penso che un test con un buon convertitore esterno sia assolutamente necessario.

© Copyright 1998 Giorgio Pozzoli/TNT-Audio

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