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Prodotto: CDR775 CD
player/recorder
Produttore: Philips
- Olanda
Prezzo: app. 350 Euro
Recensore: Dejan
V. Veselinovic
Recensito nel: Marzo 2001
Il formato CD è stato inventato da Philips; è vero che più tardi hanno unito le forze con la Sony per commercializzare il formato, ma le fondamenta erano state poste dalla Philips. Per questo, mi piace dire che tutto quello che la gente sa sul formato CD, lo ha imparato dalla Philips, ma Philips non gli ha insegnato tutto quello che sa.
Ciò può sembrare un po' sarcastico, ma, in realtà, è sempre vero - nessuno che vende una licenza ti dirà mai tutto quello che sa su quella licenza. Un po' di sana competizione piace a tutti. E per rendersi conto che è vero, guardate solo le unità CD; tutti le costruiscono, ma sono tutt'altro che uguali. Qualcuno le fa meglio e qualcuno peggio, ma con un'unità Philips, potete metterci una barretta di cioccolato e questa vi leggerà il produttore, il paese di origine ed il nome del modello come se nulla fosse!
Fin troppe volte per essere contate, figuriamoci a ricordarsele, ho visto questa scena. Se il CD player X non legge un disco, mettetelo in un Marantz, che essendo di proprietà della Philips naturalmente usa i meccanismi di casa, e lo vedrete leggere tutto quello che volete. Naturalmente, questa è solo la parte iniziale della catena di riproduzione della musica, ma è comunque essenziale - fallite qui e a nessuno interesserà cosa ci mettete a valle.
Così quando
alcuni anni fa la Philips fece uscire il suo CD recorder, progettato
per porre fine a cassette e bobine, il mondo audio ne ebbe
soggezione. Abbastanza presto, arrivarono altri produttori,
specialmente Pioneer, ma anche altri, con l'eccezione di Sony, che
puntò sul Mini Disk. Ma i primi modelli Philips mostrarono
alcuni difetti significativi, il più importante dei quali era
l'aggiunta di oltre 1000 picosecondi di jitter.
Come e perchè
è una lunga storia, ma dopo aver notato questo problema,
Philips dovette ricominciare da capo. In tre mesi esatti, tornarono
con la risposta - se stai copiando un CD standard, a 16-bit,
frequenza di campionamento a 44,1 kHz, perchè girarci intorno
comunque, perchè non passarlo direttamente ad una testa di
registrazione? E così nacque la funzione passthrough.
Oggi, per quello che ne so, la usano tutti.
Un altro problema di
cui tali aggeggi soffrivano era la procedura alquanto scomoda di
dover prima leggere un numero e poi registrarlo, a meno che non si
stesse usando una sorgente esterna ed una linea S/PDIF (Sony/Philips
Digital InterFace). Ma le linee S/PDIF sono piuttosto rudimentali di
natura e non sono molto ben viste nella comunità dei
professionisti.
La risposta a questo problema è stata
quella di costruire una doppia piastra, in cui metà legge i CD
e l'altra li legge e li scrive. Molto simile ad una doppia piastra a
cassette. O un pulmann doppio londinese. Oggi, i Giapponesi offrono
vani da due, tre, ed io mi aspetto anche da più di 100 CD come
sorgente che portano tutti ad un unico scrivente.
Anche se TNT non pone molta attenzione a tali apparecchi, soprattutto perchè il nostro caro Editore semplicemente odia le copie dei CD, io per primo mi sono sempre interessato alla tecnologia innovativa e potenzialmente molto utile (fortunatamente, anche il nostro Editore, altrimenti non stareste leggendo questo testo). L'altra ragione per cui abbiamo testato questo apparecchio è che può essere usato in tre modi - come copia-CD, come CD changer e come semplice CD player. Cosa dice il produttore
Philips è abbastanza conservatrice nelle sue dichiarazioni - cosa che rispetto molto sia per quanto riguarda la Philips sia per qualunque altro costruttore. Ho fatto alcune misure, niente di particolare, ed ho trovato quello che mi piace vedere - fino all'ultimo sono state migliori di quello dichiarato. Onore alla Philips per questo.
Ed ecco quello che dicono, copiato dal manuale:
Generale
Consumo
- 19W
Consumo in Standby - 6W
Temperatura di funzionamento -
5-35 gradi centigradi
Peso - 4.5 kg
Dimensioni - 435 x 310 x 88
mm
Audio
Risposta
in frequenza - 2 Hz - 22.050 Hz
Playback S/N (media) - 100
dB
Playback S/N - 100 dB
Range dinamico Playback CDR - 95 (90)
dB
Range dinamico Playback CD - 90 dB
Playback THD CDR - 88 dB
= 0.0033%
Playback THD CD - 85 dB = 0.0056%
Separazione canali
- 100 dB
Registrazione S/N (media) - 98 dB
Registrazione S/N
digitale senza SRC - uguale alla sorgente
Range dinamico
Registrazione - 92 dB
Registrazione THD+S/N - 85 dB (0.0056%)
La sezione di registrazione è totalmente compatibile con i dischi CDR (registrabili) e CDRW (riscrivibili). Tuttavia, l'unità che scrive accetta solo CDR e CDRW Audio - questi sono dischi speciali, che costano di più perchè parte del prezzo di acquisto va agli artisti, che pensano di non avervi spennato abbastanza per la registrazione originale, e se voi ne fate delle copie, i poveretti rimarranno senza più pane. E dei diritti cosa ne dite? Quali diritti?
L'unità accetta dischi CDR e CDRW fatti su computer solo se sono stati trattati secondo lo standard IEC598:Consumer part, sessione singola. Questo è un problema del vostro software - il mio genera dischi che fino ad oggi nessun CD player si è rifiutato di leggere, quindi probabilmente sto usando un buon software (Hergesstellt, Germania). Assicuratevi di farlo anche voi.
Sul retro della
macchina troverete connettori RCA Cinch per: uscite analogiche L/R
per un pre o un integrato o un tuner, un'uscita digitale S/PDIF per
dove vi interessa portarla, in e out L/R analogici, in e out digitale
S/PDIF, e infine un ingresso digitale ottico. Ma perchè due
set di uscite stereo? vi starete chiedendo. Perchè avete due
CD players (visto che il registratore può anche funzionare da
lettore), ed ognuno ha la sua propria uscita.
La sezione di
registrazione è l'eccezione, poichè ha anche ingressi
analogici, il che significa che potete portare un segnale analogico
dall'esterno, il quale verrà digitalizzato e scritto su CD.
Pensate solo a quanti vecchi LP potrete trasformare in CD attraverso
quell'ingresso.
Sul frontale, c'è
una miriade di bottoni, interruttori e perfino un selettore ad
impulsi. Molti di questi sono resi necessari dal doppio lettore, ma
devo dire che sono estremamente ben fatti, molto logici, messi
proprio dove ti aspetti di trovarli. L'unico comando che non mi piace
poi troppo è questo selettore ad impulsi. Mi sembra che abbia
fin troppe funzioni e inoltre richiede alcune correzioni.
Seleziona
la traccia "previous/next" nei modi play e record, è
un controllo di livello dei segnali analogici in ingresso e seleziona
varie regolazioni quando la posizione "Menu" è su
on. Non è così cattivo come sembra dopo un po' che ti
abitui ad usarlo, ma io avrei ancora preferito un sistema meno
complesso, anche se in effetti questo è molto efficiente.
In vostro aiuto, la copia di un intero disco è facilitata da due aspetti, la doppia velocità di registrazione, che taglia a metà i tempi di riproduzione, e il fatto che una volta che premi l'interruttore di accensione, il modo "copia l'intero CD" è quello di default, perciò tutto quello che dovete fare è mettere la sorgente nello scomparto di destra, un CD registrabile nello scomparto di registrazione a sinistra e premere due bottoni. Quindi sedetevi e leggete un giornale.
Finisco questa descrizione dicendovi che avete tre modi di funzionamento - semplice CD player, il modo DJ nel quale potete usare entrambe le unità come CD player e il modo sorgente e registrazione, dove potete copiare un CD completo o in parte, come preferite.
Guardiamo ora come funziona questo apparecchio, come CD player prima, e come registratore poi.
A tutti gli effetti,
quello che sentirete è lo stesso che potreste ascoltare da un
Marantz CD 4000 o 5000, tipica roba budget della Philips. I bassi
vanno abbastanza a fondo, ma mancano di autorità e peso - non
sono però smorti e subiscono pochi sbalzi, almeno finchè
la musica che state ascoltando non è troppo complessa.
Il
midrange è abbastanza pulito, ma manca di vita e di vigore,
evidente soprattutto con arie classiche cantate da tenori
accompagnati da grandi orchestre. Gli alti sono migliori della
maggior parte degli apparecchi budget, ma comunque sempre budget
rimangono - non molto grano, ma notevolmente riflettenti, come se il
percussionista stesse usando metallo cromato e non ottone.
Quando le cose si fanno più difficili, come per esempio con alcune tracce di Hevia e Blue Man Group, con molti strumenti che suonano tutti insieme e una pronunciata partecipazione delle sezioni ritmiche, il lettore si perde e diventa cupo e smorto. Si perde il dettaglio e c'è la tendenza ad ammucchiare tutto insieme, a fare un potpurri dove nell'originale non esiste. Ma ciò è abbastanza tipico dei CD players budget, e qui non era ne' meglio ne' peggio della maggior parte dei casi.
Praticamente lo stesso. Alzando il volume, si migliora un po' qualcosa, ma è più una questione di "psico acustica". A credito del lettore, va detto che non peggiora quando si alza il volume, ma sostanzialmente rimane più o meno lo stesso. Ciò significa che è un CD player strettamente budget, non di più, e non ha alcuna pretesa ad esserlo.
Così, come lettore CD, direi di dimenticarlo, trovereste senz'altro di meglio anche nella fascia più economica.
Il primo e ovvio tentativo è stato quello di usarlo per quello che è stato progettato, sorgente nel CD player, CD Audio vergine nel registratore e via. Ha copiato il CD in questione in metà tempo, incluso la definizione del CD. Procedura ripetuta tre volte, con tre dischi che contengono sia passaggi duri sia soft, tutti e tre estremamente ben registrati.
Non sono assolutamente riuscito a sentire alcuna differenza riproducendo le copie sul registratore stesso. Grazie alle sue due uscite analogiche, è stato facile fare prove da due sorgenti (A/B), il che significava semplicemente cambiare le sorgenti sull'ampli. Aha, ma il CD player non è poi così buono, e poi che ne dici della compatibilità?
Quindi, sono entrati in servizio gli altri lettori che possiedo. Ho saltato il Philips CD721 e sono passato direttamente all' Harman/Kardon HD730, pesantemente modificato, equipaggiato di punte SoundCare, pesi addizionali interni, nuovi condensatori filtro, ecc. ecc. Ancora, per quanto mi sforzassi, non sono riuscito ad udire alcuna differenza tra l'originale e la copia.
L'ultima mia risorsa, uno Yamaha CDX-993, che ho modificato moltissimo. Ora ha internamente un peso addizionale e materiale smorzante (come se i suoi 9,6 kg non fossero già abbastanza), operazionali AD826 al posto degli originali NJR, e punte SoundCare. Soprattutto, lo Yamaha sovracampiona ad un segnale teoricamente da 20-bit, così ogni differenza dovrebbe essere notata molto più facilmente. Invece no, non ce n'erano, non ne ho sentite. Ormai ero abbastanza frustrato.
Avendone l'opportunità, sarei stato un matto se non avessi usato l'HD730 ed il CDX-993 come sorgenti, visto che entrambi hanno uscite S/PDIF, ed inoltre lo Yamaha ha anche un'uscita ottica (che poi è l'unica che non ho provato, perchè mi dà così fastidio che non ho nemmeno il cavo adatto).
Ad ogni modo, entrambi mi hanno dato gli stessi risultati - ovviamente sono tutti e due lettori migliori del Philips stesso, così sia con gli originali sia con le copie ci sarebbe stato molto di più da sentire. Ma ogni perdita nel processo di copiatura sarebbe dovuta alla qualità della meccanica e dell'elettronica ad essa asservita, dal momento che le sezioni DAC e analogiche sono bypassate. Purtroppo, molto dipende anche da come è stata implementata l'interfaccia S/PDIF.
Ho tentato di risolvere le cose collegando la sorgente con il registratore con un cavo MIT Terminator 5 - LO SO che non è un cavo digitale molto speciale e costoso, ma è stata la mia prima prova. Che ho ripetuto usando cavi Van den Hul D102 Mk.3 con spinotti Neutrik e infine utilizzando anche un cavo coassiale RG56/U terminato da spinotti placcati oro fatti da me.
Bene, il MIT ha
smorzato gli alti abbastanza efficacemente, rendendoli molto opachi.
Il cavo Van den Hul ha fatto molto meglio, ma ancora credo che ci
fosse uno spostamento molto leggero del bilanciamento, con i bassi
leggermente in su e gli alti un po' in basso.
Acusticamente, la
mia stanza d'ascolto è abbastanza inerte, così la
mancanza di alti si nota subito; in locali più vivi, potrebbe
anche essere un effetto non male. I risultati migliori li ho ottenuti
con il mio modesto cavo coassiale RG56/U, e per migliori intendo dire
che qui non c'è assolutamente differenza tra la copia e
l'originale nella riproduzione sulla macchina usata come sorgente.
La farò breve - io ci ho provato. Voi non dovreste. Un LP decente non suonerà un gran che dopo masterizzazione su questo lettore e perciò devo continuare a farlo su un mio PC assemblato per questo singolo scopo. È vero, costa molto di più, ma suona anche molto, molto meglio.
A tutti gli effetti, la cosa migliore è usare il CDR775 sia come sorgente sia come target. Poichè è tutto ridotto al meccanismo del pickup, più o meno, non posso dire di essere sorpreso che qui Philips brilla. Come ho già scritto, non hanno mai detto tutto quello che sanno sui CD, ed è qui che si dimostra. La lettura e la registrazione sono praticamente senza difetti.
Visto che tutto tranne
il pickup e le elettroniche di registrazione sono bypassate, è
in grado di produrre copie che sono indistinguibili dall'originale.
In questo contesto, il CDR775 è un prodotto notevole, che
dimostra molto bene la profonda conoscenza del formato da parte della
Philips.
Le registrazioni analogiche sono un'altra questione.
Devono infatti essere processate e qui il CDR775 certo non brilla.
Secondo me, è appena appena accettabile. Usatelo in questo
senso solo se non avete altra scelta.
Come CD player, anche se dubito che qualcuno lo compri solo per questo, potreste avere prodotti simili per molto meno, sebbene senza la funzione di registrazione.
Così, per copiare i CD è un grande strumento - ma è tutto.
© Copyright 2001 Dejan
Veselinovic - http://www.tnt-audio.com
HTML Editing: Scott Faller -
Traduzione: Gianluca Lozza
Come stampare questo articolo
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