Bridge Pink Faun I2S

[Stereo I2S Bridge]

È arrivata l'interfaccia digitale perfetta?

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Nome prodotto: I2S Bridge
Produttore: Pink Faun - Olanda
Prezzo al pubblico: 275€ (YMMV)
Recensito da: Mike Cox - TNT UK
Data recensione: Novembre 2014
Traduzione a cura di: Stefano Miniero

Introduzione

Quando i primi convertitori digitale/analogico separati fecero la loro comparsa sul mercato, erano pensati solo per migliorare il processo di conversione rispetto a quelli integrati nei lettori di CD. I canali d'ingresso tipici erano di solito limitati all'SPDIF ed al TosLink, coassiale ed ottico. Qualche tempo dopo, la gente cominciò a realizzare che sarebbe stato bello poter collegare il proprio PC al DAC, così da poter conservare, ricercare e suonare la propria musica con maggior praticità. Alcuni computer erano già equipaggiati con uscite SPDIF o Toslink, ma si trattava di casi piuttosto rari. Basandomi sulla mia esperienza, la migliore tra queste era l'uscita ottica del MAC di Apple.

Non trascorse molto tempo, che i produttori di DAC iniziarono a dotarli di ingressi USB, ed a quel punto il computer audio sembrò davvero spiccare il volo. Tuttavia, lo standard USB non era certo stato ideato per veicolare il trasferimento di dati audio in alta qualità: l'USB doveva semplicemente servire come un sistema economico per collegare dispositivi quali stampanti e hard disk esterni. Ora però l'interfaccia USB si è molto evoluta ed è arrivata alla versione 3, che è di gran lunga più veloce sebbene, per quanto ne sappia io, continui a non essere prioritariamente destinata all'uso in campo audio. Tuttavia, mettendo molta cura nella configurazione, l'USB può essere ugualmente un'interfaccia conveniente e funzionale per l'audio, pur essendo decisamente sensibile alle varie componenti implicate nel processo, almeno stando alla mia esperienza. Per un po' di tempo ho usato un MacBook Pro per alimentare il mio DAC “la Voce”. Usavo un cavo USB della Furutech e pensavo che tutto funzionasse alla perfezione. Quindi provai il Chord Silver Plus, che aveva avuto ottime recensioni, ma nel mio sistema non aveva funzionato per niente bene; il suono infatti, ne risultava pesantemente distorto. A quel punto ho aggiunto un alimentatore USB separato ed i problemi sparirono: potevo finalmente usare il cavo che più mi piaceva. Infine ho introdotto un IFI iPurifier dal lato del cavo USB destinato al DAC, e questo sembrava aver ulteriormente migliorato la qualità del suono.

Tutta questa esperienza però, mi persuase che in effetti l'USB non fosse davvero lo standard ideale per l'interfacciamento tra un computer ed un DAC. Più o meno nello stesso periodo, TNT-Audio fu contattata dal team di Pink Faun con l'offerta di un bridge I2S da recensire. Fortunatamente il mio DAC disponeva già di un ingresso I2S, con un connettore RJ45. Però la connessione standard raccomandata da Pink Faun è l'HDMI. Per fortuna quelli del team di Pink Faun sono stati così gentili da fornirmi un cavo speciale, con una terminazione HDMI ad una estremità ed un connettore RJ45 dall'altra, e questo mi ha permesso di usare il DAC “la Voce”, nella recensione.

Le spiegazioni del produttore

Tutti i convertitori digitale-analogico (DAC) ricevono il flusso dei dati nel formato I2S. Questo vale sia per i DAC con ingresso USB che per quelli con ingresso S/PDIF, dal momento che il chip ricevitore converte sempre il segnale allo standard I2S. Con il bridge I2S, Pink Faun vi dà l'opportunità di collegare un processore di musica basato su computer direttamente ad un DAC, senza che venga effettuata alcuna conversione di segnale. Qualunque forma di codifica/decodifica che si applichi ad altri formati, come quella tra USB, S/PDIF o Firewire, è ormai roba del passato, e la qualità sonora risulta considerevolmente migliorata. Il bridge Pink Faun I2S non è altro che una scheda plug-and-play in standard PCI Express. La Pink Faun ha scelto la piattaforma Windows per far funzionare il bridge I2S. Windows, essendo il sistema operativo più diffuso, offre una vasta gamma di applicazioni per fare streaming di file audio in alta qualità, per le quali il bridge Pink Faun I2S consente il trasferimento dei media audio in modalità bit perfect.

[Bridge stereo I2S]

Il bridge I2S è disponibile nella normale versione stereo due canali, ed in versioni multi-canale (che arrivano fino ad 8). La risoluzione massima supportata è di 32 bit a 192 kHz per tutti i canali. Ciò candida il bridge Pink Faun I2S a diventare il prossimo upgrade per lo streaming della vostra musica preferita, così come lo strumento in grado di regalare agli amanti dell'home-video una inedita, incredibilmente realistica esperienza audio. Il suono surround veicolato attraverso il formato SPDIF (quindi con trasferimento di segnale codificato) può essere da ora considerato una tecnica obsoleta. Usando il formato I2S con questo bridge, potete trasferire il suono surround senza operare alcuna conversione, direttamente verso il DAC ed utilizzando buffer ad alta velocità.

Il bridge Pink Faun I2S è basato su un processore audio HD multi-canale di C-media con un alimentatore separato, equipaggiato con regolazione sia attiva che passiva. Un clock TCXO dotato di una sua unità di alimentazione dedicata, si occupa di fornire un segnale master clock di alta accuratezza per l'IC (circuito integrato - NdT). Per trasferire il segnale dell'I2S tra lo streamer ed il DAC, si usano cavi HDMI. Il segnale dell'I2S è inoltre “bufferizzato” con una linea di driver molto veloce ed a bassa impedenza. Tutti i condensatori usati sul bridge Pink Faun I2S sono di alta qualità a bassa ESR (resistenza equivalente serie - NdT). Sono usati in parallelo per fornire una alimentazione ancora più veloce e pulita. Il bridge Pink Faun I2S è inoltre dotato di propri connettori per l'alimentazione, ragion per cui non siete obbligati a prenderla dalla scheda madre. Anche il bridge I2S stesso è equipaggiato con condensatori che filtrano le linee di alimentazione PCI, migliorando l'alimentazione proveniente dal computer.

Installazione e configurazione

È preferibile usare il bridge I2S su un computer con installato Windows 8.1, sebbene Windows 7 possa andar bene lo stesso. Non disponendo di un PC Windows che rispondesse alle specifiche richieste dal produttore, ho dovuto assemblarmene uno. La scheda madre che ho usato è una Marshalltown Mini ITX, con un drive mSATA dove risiede il sistema operativo. La configurazione preferibile prevede che la musica sia immagazzinata su un network storage device (NAS), il che è in effetti quello che volevo fare da un po'. Ho usato quindi un economico NAS da 3 terabyte della Western Digital, il WD My Book Live. Questa unità non è particolarmente veloce se comparata con i concorrenti, ma sulla carta sembrava comunque sufficientemente veloce. Ho scoperto però che è necessario spegnere completamente tutta la connettività al cloud, che permetterebbe di accedere al drive da remoto. Con la connettività cloud abilitata infatti, le performance della rete degradano fino al punto che diventa di fatto inutilizzabile per lo streaming dell'audio. [Bridge I2S installato nel computer]

L'assemblaggio del PC e l'installazione del sistema operativo si sono rivelate operazioni piuttosto semplici. Raccomando fortemente di installare Windows 8.1, piuttosto che 8.0. Windows 8.1 richiede meno spazio disco e sembra più veloce rispetto alla versione 8.0. Inserire il bridge I2S dopo aver installato il sistema operativo, è estremamente facile e non richiede alcun driver, quindi il sistema era disponibile e funzionante in pochissimo tempo. Volendo, potete immediatamente caricare della musica ed iniziare a suonarla usando Windows Media Player. Il media player standard usato da Pink Faun è JRiver Media Centre. Tuttavia il bridge I2S è compatibile con tutti gli altri player che girano su Windows come Foobar, XBMC, Jplay, iTunes, VLC etc. Questa era la prima volta che usavo JRiver, in ogni caso. Fino a questa recensione avevo sempre usato Pure Music, con iTunes come interfaccia utente, su un Apple MacBook Pro.

Scaricare ed installare JRiver è stato molto semplice. Le istruzioni fornite con il bridge rendono tutto estremamente lineare.

Completate le operazioni di base, tutto quello che mi rimaneva da fare era configurare JRiver per agganciarlo al NAS ed alla cartella contenente la musica. Una volta effettuata la configurazione iniziale, c'è una utility fornita con il bridge, che serve per ottimizzare anche la configurazione del PC. Se usate il PC non solo come music server, potrete notare che questa utility disabilita alcune parti del sistema operativo non implicate nella riproduzione della musica, per cui vi occorrerà una seconda utility per ripristinare la configurazione iniziale.

Sebbene l'installazione e la configurazione non siano operazioni difficili da fare, ci vuole comunque un po' di tempo ed un minimo di attenzione. Le istruzioni fornite con il Bridge sono perfettamente adeguate, persino in Olandese, inoltre sono corredate da parecchie immagini che riproducono le schermate. Se non avete sufficiente dimestichezza con l'assemblaggio e la configurazione di un vostro PC, il team di TripleMAudio può vendervi un PC pre-assemblato già dotato dell'alimentatore lineare ideale.

All'inizio ho usato l'alimentatore in modalità switching a 12v per dare corrente al PC, poi sono passato alla configurazione lineare a 12v, che è infatti quella raccomandata. A quel punto l'intera configurazione non aveva più parti alimentate in modalità switching sullo stesso circuito condiviso con il resto delle apparecchiature audio. Infine ho fatto un paio di modifiche alla configurazione del sistema operativo Windows 8.1. Per prima cosa ho fatto in modo che al boot del PC non partisse l'interfaccia "Metro" (la nuova interfaccia di Windows 8 pensata per i touch screen - NdT). Inoltre ho configurato JRiver perché parta allo startup del sistema. Infine ho provveduto a disabilitare la schermata di login, grazie ad alcuni tutorial di YouTube. Ora il sistema non richiede alcuna interazione con l'utente e lancia JRiver automaticamente.

Formati audio supportati

JRiver Media Centre supporta la maggior parte dei formati di file audio. Per prima cosa ho provveduto a copiare sul NAS tutti i miei file musicali che stanno sul MacBook Pro. Questa libreria è costituita per la maggior parte da file in formato Apple lossless, ed alcuni file FLAC in alta risoluzione. Per rippare i CD nuovi direttamente sul NAS, avevo configurato iTunes sul mio Mac. Con tale configurazione la musica suonava molto bene, ed al contempo si potevano aggiungere i nuovi CD in modo estremamente facile. Tuttavia Pink Faun raccomanda di usare file in formato WAV rippati a 32 e non a 16 bit, mantenendo la frequenza di campionamento originale di 44.1 KHz. Per rippare i CD a 32 bit in formato WAV, mi serviva pertanto una applicazione specifica. CD Ripper della dBpoweramp è la soluzione raccomandata. Questa applicazione è disponibile solamente per Windows, il che significava doverla installare sul mio nuovo PC, e dal momento che questo non ha alcun drive ottico, ho dovuto usare un drive esterno USB. L'unica controindicazione nel rippare in questo formato, ovvia se ci pensate, è la dimensione dei file audio risultanti. I file audio a 32 bit e 44.1 KHz hanno una dimensione all'incirca doppia di un normale file WAV a 16 bit.

Dopo aver rippato una selezione della mia libreria di CD per fare quale test comparativo, mi sono dedicato ad esplorare le differenze tra i due formati. Il processo di ripping è molto semplice e la tecnologia usata per individuare i meta-dati del CD, estremamente efficace. È sempre riuscita a determinare la lista delle tracce ed a trovare i libretti dei CD, il che è più di quanto si possa dire per la maggior parte delle applicazioni di ripping, e specialmente quelle per Linux. Passare da un formato all'altro, durante i test di ascolto con Jriver, è stato semplice, con appena qualche istante di ritardo nella riproduzione. Ebbene, dopo questa veloce comparazione posso dire che se dovessi iniziare da zero, creerei sicuramente la mia libreria di file nel formato WAV a 32 bit, usando un PC con CD Ripper installato. Questi file WAV di maggior dimensione infatti, sembrano suonare con un sottofondo più silenzioso, la scena sonora appare leggermente più ampia e con una altezza percettibilmente maggiore. Siccome però non ho alcuna intenzione di mettermi a rippare di nuovo tutta la mia libreria, cosa che mi porterebbe via troppo tempo e che richiederebbe troppo spazio disco, ho completato questa recensione usando prevalentemente la vecchia libreria, per i miei test di ascolto.

Riproduzione della musica

Il riferimento per valutare il Bridge I2S è il mio consueto DAC “la Voce”, alimentato sia dal Bridge I2S stesso che via USB dal mio MacBook Pro. Per migliorare la riproduzione via USB e non rendere troppo impari il confronto, ho usato un alimentatore per USB AQVox ed un iFI iPurifier. Il resto della catena consisteva in un pre-amplificatore MFA classic, seguito da un finale Leak ST50 appena restaurato, ed infine dai diffusori full range a driver singolo Superioro, con i loro stand dedicati. Per quanto mi riguarda, la riproduzione della musica tramite computer è finalmente diventata maggiorenne. Connettere l'I2S è una cosa estremamente semplice e l'impatto sulla qualità del suono decisivo, sebbene non così facile da spiegare. Uno dei pezzi che uso spesso come riferimento è il Miserere di Allegri, come i miei lettori più fedeli avranno avuto modo di notare. Questa registrazione ha una magnifica atmosfera, anche se leggermente “sfocata”, per cui non è così facile localizzare con precisione i cantanti all'interno della scena sonora. Con il bridge I2S però, individuare la posizione di ciascun cantante sul palco diventa molto più facile. Il Bridge sembra inoltre riprodurre quel tipo di musicalità difficilmente definibile; ogni cosa sembra semplicemente suonare nel modo giusto, non elaborata, innaturale o in qualsiasi modo digitale.

Secondo me, il tempo nella riproduzione della musica ha una importanza capitale; tutti gli strumenti ed i cantanti devono apparire esattamente nel momento giusto. Quando tutto ciò è realizzato in modo corretto, la differenza si manifesta in modo evidente, e questo riguarda anche i transienti, come i colpi sulla grancassa della batteria. Infatti, il motivo per cui ho sostituito i miei diffusori precedenti è proprio perché sembravano suonare lenti.

Questo rinnovato senso del tempo nella musica mi ha spinto a scartabellare tutta la mia libreria, alla ricerca di pezzi caratterizzati da grande ritmo. È stata molto dura doversi fermare, e solo un delizioso weekend al mare mi ha distolto per un breve periodo di tempo. Quando sono tornato a casa, ho riscoperto l'album Buenos Hermanos di Ibrahim Ferrer, con i suoi incalzanti ritmi Cubani. E questo naturalmente non poteva che condurmi all'album Buena Vista Social Club, ancora una volta con grandi musicisti Cubani. Oltre al gran senso del tempo, anche la struttura delle voci appariva più consistente, conferendogli maggior profondità e corpo. Quando ho recensito gli amplificatori operazionali a discreti Sparkos Labs inseriti in un DAC Maverick D2, il DAC “la Voce” connesso via USB era stato nettamente battuto. Il suono del DAC Maverick D2 con gli amplificatori operazionali Sparkos aveva fatto guadagnare più corpo ed anima alla musica. Ma cambiando l'interfaccia con l'I2S, il “la Voce” ha fatto un deciso balzo in avanti ed ha nuovamente superato il Maverick D2, equipaggiato con gli amplificatori operazionali. La gamma acuta, e particolarmente le frequenze più alte delle percussioni, erano più pulite, morbide e caratterizzate da maggior realismo. Di solito non ricorro al termine “musicale” per descrivere il suono di un apparecchio, ma in questo caso sembra decisamente appropriato.

Conclusioni

Non tutti i DAC usano l'I2S come canale di ingresso, anche se sta diventando sempre più diffuso. La connessione HDMI standard d'altra parte, non supporta l'audio 2 canali utilizzando l'I2S. Pink Faun tuttavia, ha la propria gamma di DAC che supportano lo standard I2S attraverso la connessione HDMI. Se intendete aggiornare il vostro DAC, vi consiglio caldamente di cercarne uno con ingressi I2S e prendervi il bridge Pink Faun I2S. Questo bridge non può fare certo miracoli; quando una registrazione è scadente, rimarrà sempre tale. Ma quando vi troverete di fronte ad una ottima registrazione, l'I2S ne farà emergere tutte le qualità. Ad esempio una delle mie tracce preferite è "Whole Lotta Love" dei Led Zeppelin, di cui ho una versione su uno dei primi CD usciti. Non importa con quale sistema venga riprodotta; la qualità del suono è sempre scadente, almeno per le mie orecchie. Al contrario, "Stairway to Heaven" estratta dallo stesso CD, vanta una qualità decisamente migliore, che con il Bridge I2S rifulge in tutto il suo splendore. I flauti di Pan e la chitarra che si sentono nella lenta introduzione, sono resi con grande ricchezza armonica. Lo spazio incrementato tra gli strumenti rende i due flauti molto più facili da distinguere all'ascolto.

Il Bridge I2S non può essere chiaramente la soluzione adatta per tutte le situazioni, visto che è disponibile solo per Windows. Ma anche con questa limitazione, secondo me merita di essere seriamente preso in considerazione. Per quanto mi riguarda userò l'I2S per interfacciare il mio DAC ogni volta che potrò farlo. Da quel che ho potuto verificare di persona infatti, l'USB è ancora ben lontano dal poter essere considerato un mezzo di trasmissione perfetto per dati audio.

DAC compatibili

Questa esperienza con l'I2S al posto dell'USB, ha dimostrato chiaramente che anche altri produttori di DAC dovrebbero prendere in considerazione questa interfaccia.

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