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Prodotti: piastre di registrazione Otari MX50, Otari MTR10, Studer A80R, Fostex E2
Produttori: Otari, Studer, Fostex
Prezzi: non disponibili
Recensore: Chris Templer - TNT Sudafrica
Pubblicato: Maggio, 2020
Traduttore: Roberto Felletti
Quando ho scritto il primo articolo, qui, non immaginavo proprio che avrei aperto il vaso di Pandora. Avevo avuto anche un ritorno di interesse e avevo trovato rapidamente, qui in Sudafrica, altri patiti dell'audio vicino a me, svitati tanto quanto lo sono io. Uno di loro possiede oltre 15 piastre di registrazione, che spaziano da una Studer A80 con meter bridge a una Otari MTR90 5 cm - 24 piste (nella foto sopra). Per essere precisi, in realtà ne ha due di queste bestie; anche l'altra è una 5 cm, ma a 16 piste. Un altro amico ha circa una dozzina di piastre, tra cui alcune Studer; un altro ancora, che è un esperto di tutto ciò che è Studer, ha una collezione degna di nota. Ce ne sono altri... Tra le piastre che ho posseduto, come descritto nel precedente articolo, rimane soltanto l'Akai M9 per poter ascoltare i molti nastri a 4 piste che ho.
Questo articolo descrive in dettaglio come, cercando un po' in giro, sono riuscito a trovare altre macchine decenti senza troppe difficoltà. E se una cosa del genere è stata possibile in Sudafrica, immaginate quanto possa essere facile in Europa, nel Regno Unito o negli USA. Seguono i dettagli di come sia riuscito ad avere il mio Sacro Graal. Non riporto i prezzi, ma le macchine erano tutte economiche tranne l'ultima. Con "economiche" intendo meno costose di un nastro pre-registrato di importazione!
OTARI MX50
Uno dei miei amici mi ha convinto a sbarazzarmi della Otari MX5050 (era parecchio usurata ed è diventata una donatrice) e mi ha regalato una Otari MX50, immacolata e revisionata, che ho sistemato su un supporto mobile e a cui ho nuovamente aggiunto un pannello "di cortesia".
La Otari MX50 era una macchina molto all'avanguardia ai suoi tempi, nonché meravigliosamente costruita. L'unico difetto era costituito dai due tensionatori del nastro sui quali, con il trascorrere del tempo, sono comparsi dei punti piatti. Il retro del nastro sfrega su di essi, la qual cosa mi ha preoccupato, così il mio sempre ingegnoso tecnico ha realizzato una versione dotata di cuscinetti.
L'area di corsa è maggiore di quella del vecchio tipo ad asta, ma non importa perché le vere guide sono i rulli sui quali essi si alimentano.
Finora quattro di queste modifiche sono state apportate ad altre piastre e senza dubbio hanno reso il funzionamento più scorrevole e la macchina più silenziosa. Inoltre la modifica elimina tutte le preoccupazioni riguardanti l'usura del nastro! La Otari, a parte i controlli a levetta per la registrazione e la riproduzione, ha anche dei pulsanti SRL tra i controlli, che li escludono impostando un livello da studio predefinito. La gestione del nastro è molto delicata e la funzione "Locater" integrata è piuttosto utile. Le velocità sono 19,05 e 38,1 cm/s, sebbene la macchina possa funzionare a 9,5 e 19,05 cm/s agendo su un interruttore posto all'interno. Il nastro è da 6,35 mm / 2 piste.
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STUDER A80R - SABC
Un amico mi ha indicato una persona che voleva disfarsi di due Studer A80R da studio, che erano state di proprietà della SABC (l'emittente radiotelevisiva governativa del Sudafrica). Apparentemente, nel periodo d'oro la SABC possedeva 264 Studer A80R con adattamenti personalizzati, insieme a chissà quanti altri registratori a nastro, venduti per pochi soldi oppure buttati via. Ho finito con il dover comprare entrambe le macchine come lotto intero, una stereo e una mono. A una ho fatto sostituire i condensatori (i condensatori Studer diventano un po' inaffidabili con l'età) e ho venduto il modello mono, che è stato convertito in stereo dall'uomo che ha lavorato sul mio dopo che mi sono procurato un set di testine stereo.
A sinistra: la Studer A80R nel suo cabinet SABC "Early Industrial Monolithic". Al centro: vista frontale con un nuovo coperchio, pannello frontale non montato. A destra: vista posteriore con il pannello "di cortesia". Sentivo di averne bisogno, perché per raggiungere i connettori XLR dovevo togliere il pannello frontale e inginocchiarmi facendo luce con una torcia.
Questa macchina, essendo stata modificata rispetto all'originale dalla Studer, secondo le richieste della SABC, presenta alcune caratteristiche singolari. Non c'è il meter bridge né la possibilità di cambiare il livello di registrazione al volo, poiché senza dubbio la SABC usava la console di trasmissione. Di solito questo non è un problema, perché il guadagno in registrazione è impostato in maniera molto simile alla funzione Studio che esclude i controlli della Otari. Le icone sui controlli di trascinamento sono, pare, un tentativo di superare i problemi linguistici di questo paese, e inoltre ci sono una manopola, a destra del gruppo di due, e una coppia di connettori extra. Questi extra servivano ad interfacciare la piastra con la console di trasmissione e permettono l'uso di una cuffia come monitor. La manopola extra ora serve come "commutatore" di registrazione e la luce indica che la piastra è "commutata"; i connettori sono inutilizzati. L'altro foro è stato coperto dalla targhetta identificativa del tecnico. La formica di copertura tutt'intorno è stata sostituita con del legno ed è stato aggiunto un coperchio con cerniere.
Studer è sinonimo di costruzione e suono di qualità - una grossa piastra pressofusa sotto un sottile strato di alluminio e, al di sotto, un vero e proprio groviglio di cavi!
Poi sono stati aggiunti dei pezzi ai pezzi.
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FOSTEX E2
Le piastre Fostex sono un po' un'anomalia sulla scena audio. Alcune persone le amano, altre persone le odiano. Potrebbero esserci problemi nel reperire i ricambi; questa, che finora ho avuto la fortuna di trovare, è in condizioni molto buone. L'ho acquistata solo per il suono. Il trascinamento del nastro è molto più morbido di quello della Studer o della MX50, e i mozzi sono il meglio di quanto abbia visto finora. Ha un sistema di memoria/Locater completo e un meccanismo di trascinamento del nastro molto delicato. Il canale extra serve per la sincronizzazione con un'altra piastra. Ho aggiunto un blocco di giunzione di una vecchia Studer e quello che ormai è un motivo ricorrente, un pannello di cortesia. Diversamente da ogni altra macchina che ho avuto, la Fostex ha ingressi e uscite sia bilanciati che sbilanciati. Ha anche la funzione di arresto per evitare registrazioni accidentali su qualcosa che volevate conservare, grazie alla possibilità di selezione canale/commutazione di registrazione, oltre alla funzione "Premi Play e Registra". Funziona nello stesso modo, sebbene differente, della Otari.
A questo punto avevo pensato che sarei stato felice e che avrei trascorso molte ore registrando e ascoltando. Riguardo all'ascolto avevo avuto un problema che mi aveva infastidito: la Studer ha una riproduzione più piena/colorata/vivida rispetto alle altre due. Ho registrato scrupolosamente su nastro il medesimo estratto di musica, sequenzialmente, con tutte e tre le macchine e poi ho ascoltato le registrazioni con tutte e tre le macchine. Una scoperta sorprendente è stata questa: né io né altri tre miei amici, tutti seri appassionati di audio, siamo riusciti a capire quale macchina avesse registrato quale traccia. Semplicemente, né la Studer, né la Otari, né la Fostex registrano nello stesso modo.
In riproduzione le cose sono state un po' diverse. La Fostex e la Otari sono molto simili, mentre la Studer è estremamente differente, con un suono assai più emozionante/colorato. L'ho detto già due volte, colorato, e (se è una cosa di cui vantarsi) analogico. Tutte e tre le piastre hanno fatto suonare una registrazione di una sorgente digitale in maniera un po' meno spenta; la Studer l'ha fatta sembrare più vivace di quanto avrebbe dovuto essere. Pertanto, se dovessi classificare le piastre come registratori puri: pressoché simili. Come riproduttori: Otari, poi Fostex, poi Studer. Praticità d'uso: la Studer è la più facile da caricare, poi Fostex, poi Otari. Trascinamento: la Fostex è la più delicata, poi Otari, poi Studer.
Non ho mai rotto un nastro con la Fostex o con la Otari. Con la Studer qualche volta. Alla Studer non piace il nastro Triple Play, mentre la Otari e la Fostex non vi fanno caso. Possiedo un paio di bobine da 25 cm con 2 km di nastro (2 bobine da 18 cm giuntate, con 1 km circa di nastro ciascuna) e alla Studer non sono piaciute. Nemmeno all'altra A80. Qualità costruttiva: la Otari e la Studer meglio della Fostex. La Otari è costruita in maniera molto razionale, senza sprechi di spazio o di materiale; la Studer è costruita un po' a casaccio, con molti pezzi di estensione. Molte colate pesanti sotto la piastra superiore, ma molte parti inaffidabili altrove. La Fostex ha semplicemente una costruzione meno pesante rispetto alle altre. Detto ciò, la piastra superiore della Fostex è più spessa di quella delle altre due macchine. Quindi sono un eretico - fatemi causa! Se dovessi vendere una piastra, quale sceglierei? La Studer. Non avevo bisogno di venderla, ma per combinazione si è fatto vivo un compratore che per un prezzo ragionevole mi ha permesso di acquistare......
OTARI MTR10
Ho visto questa macchina subito dopo essermi accaparrato le Studer, ma il proprietario non era pronto a venderla. Poiché egli sta per andare via dal Sudafrica, il mio amico tecnico si è precipitato per me! Se può interessare, mi sono fatto 760 km e otto ore di viaggio per andare a prenderla, compresa una visita a ciò che resta dei BOP Studios; quel giorno ho trascorso 15 ore lontano da casa!!!
La Otari MTR10 è la macchina dei miei sogni - di sicuro ha la gestione del nastro migliore, con un servomotore per far girare le bobine fissato al capstan. Per esempio, c'è una funzione che permette di farne girare una a mano mentre l'altra ne segue il movimento indipendentemente dalla dimensione della bobina montata sulla spola. L'indicatore digitale mostra la velocità in pollici/secondo oppure in percentuale, ci sono un locater a singolo posto, un monitor integrato (con altoparlante o tramite jack per cuffia), un selettore multiplo per differenti impostazioni del bias (regolabile), un oscillatore audio integrato per il biasing (così non c'è bisogno di allineare il nastro). È possibile monitorare l'ingresso o la testina del nastro al volo, c'è un braccio di registrazione separato, SRL più ingresso/uscita variabile. C'è anche uno speciale "pacchetto" di riavvolgimento/avanzamento veloce, per cui la spola è più stretta.
La macchina gira a 19,05, 38,1 e 76,2 cm/s e gestisce con facilità nastri da 2 km. È interessante il fatto che più velocemente il nastro gira e più il basso si attenua. Questo è udibile molto facilmente sulle mie altre macchine, e in effetti se ne fa menzione da molte parti in rete; tuttavia la MTR10 ha dei controlli di correzione a interruttore sia per la registrazione che per l'ascolto. Registrare a 76,2 cm/s è qualcosa di rivelatore, specialmente con musica dinamica, ma il problema è che, in questo caso, la macchina si mangia il nastro. 500 metri di nastro in 12 minuti. Il mio nastro da 2 km dura 48 minuti.
La foto dell'interno mostra la vista della macchina con la piastra reclinata all'indietro e il pannello frontale abbassato. Due viti a testa zigrinata per il pannello frontale e pulsanti a pressione sui lati per la parte superiore. E la macchina può funzionare mentre la si apre!
La registrazione e l'ascolto sono una bella sorpresa, di gran lunga quanto di più vicino ci sia al concetto "ciò che entra, esce" che abbia ascoltato finora, comprese alcune apparecchiature digitali molto costose. Sono rimasto più che sconcertato nell'ascoltare della musica riprodotta da una console di missaggio via un amplificatore in classe D con monitor Kinoshita. Nell'articolo precedente ho menzionato le console di missaggio e continuo a non capire come faccia la musica a sopravvivere a migliaia di amplificatori operazionali. Vedere qui, per esempio.
Tutto sommato la registrazione su nastro è divertente ed è il massimo per la riproduzione analogica del suono, non ha rivali!
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