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Prodotto: Technics SL-C700 - CD player
Costruttore: Technics - Giappone
Esemplare in prova gentilmente fornito da: Panasonic
Prezzo approssimativo: 1000€
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Novembre, 2018
Il ritorno del marchio Technics sulle scene del dorato mondo dell'HiFi non è di certo passato inosservato: due nuove serie di componenti, nuove versioni del celebre giradischi 1200 e l'arrivo dell'erede del leggendario SP10 (SL1000), i motivi di interesse effettivamente sono tanti, anche perché il celebre marchio prova, con questo ritorno sulle scene, a riposizionarsi in una fascia più alta del mercato.
La Panasonic mi ha chiesto di provare qualche prodotto della nuova produzione e ha attirato la mia curiosità il lettore CD SL-C700, che fa parte della serie “entry-level” della casa giapponese, insieme con il lettore di rete ST-C700, l'amplificatore integrato SU-C700 e i diffusori SB-C700. Entry-level si fa per dire, perché ciasciuno di questi componenti staziona nell'intorno dei 1000€.
Prima di tutto, sebbene questi componenti siano vendibili separatamente, essi sono stati pensati per funzionare insieme. Ne è prova il fatto che il lettore CD che mi accingo a descrivervi è privo di telecomando e può prendere ordini solo dall'amplificatore, tramite un cavo di controllo da attaccare sul retro. In altre parole, il telecomando non è disponibile perché l'unità non ha il ricevitore a infrarossi. Tutto viene gestito dall'amplificatore e dal suo telecomando. La decisione è piuttosto bizzarra, perché limita fortemente la diffusione di questo apparecchio.
Per far funzionare il lettore CD si ricorre dunque ai comand touch presenti sul bel frontale trasparente. Qualunque funzione è gestibile da pannello, menu delle varie opzioni compreso. Il Technics SL-C700 sembra essere un prodotto studiato nel minimo dettaglio, e ogni area ha ricevuto tutte le attenzioni possibili. Così, troviamo che utilizza un filtro di sovracampionamento a bassissima distorsione, un circuito detto di “Remaster” che porta il segnale dai classici 16bit/44kHz del CD fino a 32 bit/176.4kHz (per mezzo di interpolazione), un master clock di alta precisione e due convertitori TI/Burr-Brown PCM1795, uno per canale. Questo è un chip abbastanza famoso, essendo stato usato in tante macchine anche di un certo pregio, quali ad esempio il DAC Pink Faun 4.32se che abbiamo recensito qualche anno fa, e ancora Luxman DA250, Teac UD301/501, Denon DA300 e DA10, M2Tech Young e tanti altri.
La sezione analogica è molto curata, con un layout simmetrico per minimizzare le interferenze tra i canali, dove è stato fatto uso di componentistica selezionata dopo varie prove d'ascolto. Lo chassis “doppio” ad alta rigidità è realizzato in alluminio. La meccanica di trasporto legge a una velocità 1X per minimizzare il rumore generato dal motore e dai meccanismi di rotazione. Più in dettaglio, queste sono le caratteristiche tecniche dichiarate:
Questo CD player, durante l'uso, non ha mostrato incertezze, carica i CD velocemente e altrettanto velocemente legge la TOC. I tasti touch sono molto belli da usare e, tenendo il lettore nei pressi del punto d'ascolto (come sarebbe meglio che fosse in ogni caso) non si sente il disperato bisogno del telecomando, basta allungare la mano.
Duante la mia lunga carriera audiofila ho avuto modo di ascoltare diversi componenti Technics, principalmente amplificatori e lettori CD, oltre ai vari giradischi, SL1200 compreso. Il suono degli amplificatori e dei lettori CD non mi ha mai impressionato particolarmente, ritenendolo sempre abbastanza lontano da quello che io classifico come audiophile. Le mie aspettative, pertanto, non erano particolarmente elevate ma questo “ritorno” sulle scene lasciava presagire un new deal tutto da scoprire. Per 1000€, non pochi per un lettore CD di questi tempi, questo SL-C700 avrebbe dovuto farmi ricredere. Ebbene, per essere onesto, sono un po' confuso. Questo componente fa alcune cose abbastanza bene e diverse altre piuttosto maluccio.
Il bilanciamento timbrico è leggermente spostato sulla gamma alta, il che non sarebbe un male, anzi è la tendenza attuale delle moderne macchine digitali, se non fosse che questa enfasi non è accompagnata da un ricchezza armonica sufficiente. La gamma alta c'è, ma appare un po' priva di vita, asciutta, direi essenziale. Le voci, per esempio, hanno un buon effetto presenza ma non è esattamente facile distinguerle le une dalle altre, ad esempio all'interno di un grande coro. La presentazione della massa corale è omogenea, e non appare costituita da un mix di diverse voci che si amalgamano tra loro, pur ognuna nella sua specificità. Quelle femminili, poi, mostrano qualche lieve traccia di vetrosità.
Questo effetto di “omogenizzazione” lo si riscontra anche in altre parti del programma musicale, accenni di confusione e di impastamento rendono la musica come un corpo unico, compatto e non come un mirabile puzzle di pezzi singoli che si incastrano magicamente insieme.
Il basso è buono, in termini quantitativi, ma manca un po' di energia e di articolazione nella prima ottava, nelle frequenze più profonde. Appare a tratti gommoso, insieme al medio-basso, e di tanto in tanto fa capolino la sgradevole sensazione di basso ad una nota sola, sempre la stessa. Sembra quasi che questo lettore si focalizzi sui “fondamentali” dimenticandosi di donare alla musica il suo respiro naturale, che è fatto di nuances, dettagli, particolari e interazioni tra strumenti.
La funzione remaster non sembra aiutare granché, e non mi è sembrato di percepire miglioramenti sostanziali, come è logico che sia, visto che il segnale originale ha una risoluzione che non può essere aumentata. Ciò che è stato perso nella registrazione e nella codifica 16/44 è perso per sempre.
La performance dinamica è abbastanza buona, ma anche qui - ogni tanto - si sente qualche accenno di confusione, specie se il programma musicale è ad alto contenuto energetico. Il suono è molto veloce, con una eccellente risposta ai transienti, gli attacchi sono rapidi ma, purtroppo, così sembrano anche i rilasci, e questo toglie parecchio del respiro e delle code naturali delle note. Sembra quasi che il lettore abbia fretta di concludere e andarsene a casa. Questo può anche essere benefico nella riproduzione del rock e dell'elettronica, dove un po' di effetto staccato conferisce vitalità e urgenza, ma con la sinfonica e il jazz acustico si sente che manca qualcosa di più naturale.
Il palcoscenico riprodotto tende a risultare leggermente avanzato verso l'ascoltatore ma la messa a fuoco dell'immagine di cantanti e musicisti è molto buona, così pure la stabilità. La profondità dell'immagine, se fosse stata maggiore, avrebbe controbilanciato l'avanzamento della scena in avanti. Così, invece, si crea una sorta di effetto “wall of sound” che non è esattamente gradevole. Anche la larghezza dell'immagine ci mette del suo, essendo costretta nello spazio tra i diffusori. In generale, la sensazione è quello di un suono piccolo, confinato nello spazio tra i diffusori, che fatica a respirare liberamente nello spazio intorno ad essi.
Costruzione e finitura.
Questo CD player è ben realizzato, bello da vedere e i tasti touch aggiungono un tocco di classe all'insieme. Il prezzo, tuttavia, è da considerarsi elevato, a prescindere dalle qualità musicali, perché nell'SL-C700 mancano un certo numero di caratteristiche ormai quasi irrinunciabili. Del telecomando si è già detto (ma quanto accidenti sarebbe costato installare un ricevitore per infrarosso?), manca un'uscita cuffia, un ingresso USB per memorie esterne o penne USB, una feature offerta anche da macchine molto meno costose, e manca un ingresso digitale, che avrebbe consentito lo sfruttamento del DAC interno per altre sorgenti digitali.
Suono.
Non mi è chiaro se la personalità sonora di questo lettore CD sia intenzionale o casuale. La letteratura ufficiale dichiara che i componenti passivi (condensatori etc.) siano stati scelti dopo accurate prove d'ascolto. A mio parere i progettisti dovrebbero rimetter mano a questa macchina, ascoltarla a confronto con i concorrenti di pari prezzo e, magari, integrarla di alcune features che la rendano più universale e flessibile. Con queste modifiche diventerebbe un prodotto concorrenziale ma, al momento, ha delle limitazioni che mi proibiscono di dare una raccomandazione completa e serena. Buono con il rock e l'elettronica, un po' superficiale con la musica non elettrificata. Evidentemente, non bastano tanti buoni ingredienti (che sono stati usati) per cucinare un buon piatto.
Questo SL-C700 è un lettore CD bello e ben costruito ma, oltre a mancare del telecomando, è latitante in alcuni aspetti della riproduzione musicale che io ritengo fondamentali. Manca di autorità, ricchezza armonica, chiarezza e dettaglio, pur essendo dinamico e veloce. Suggerirei ai progettisti di lasciar perdere le caratteristiche tecniche mirabolanti (un difetto di tanti costruttori giapponesi) e di concentrarsi sul suono, l'unica cosa che conta davvero.
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