Kit 2 per giradischi e braccio Temaad Audio – seconda parte

[I componenti dell'intero kit]

ovvero come trascorrere la vita smanettando con i giradischi ;-)

[English version]

Prodotto: Kit 2 per giradischi e braccio Temaad Audio
Produttore: Temaad Audio - Cina
Prezzo: circa 500 dollari USA (YMMV) - (Convertitore di valuta)
Recensore: Geoff Husband - TNT Francia
Pubblicato: Ottobre, 2014
Traduttore: Roberto Felletti

Introduzione

Prima di iniziare devo scusarmi con i lettori e il produttore per il forte ritardo nella stesura della seconda parte di questa recensione sui giradischi. Inevitabilmente, recensire qualsiasi kit richiede molto tempo, particolarmente quando si tratta di qualcosa di cui si vogliano esplorare le potenzialità; in questo caso, il ritardo è diventato ridicolo non solo a causa della mia solita abitudine di prendermela comoda nel fare le cose, ma per altri motivi che si sono aggiunti, quali: infezione alle orecchie, problemi della fotocamera digitale, suicidio del PC e infine, a recensione ultimata, un fulmine che ha cotto l'hard disk... Spero che l'attesa sia ripagata, ma la conseguenza è che le foto che avevo scattato sono andate perse e ho dovuto sostituirle con altre prese dal sito Temaad; non che sia un grosso problema, poiché i progetti si spiegano da sé ma, dato che esse non erano granché né qualcosa che avrei conservato, le alternative erano rifarle oppure pubblicare i non attraenti resti del disastro...

Quindi, scuse fatte e passiamo al nocciolo della questione.

Il kit per giradischi Temaad è già stato descritto nella prima parte e fornisce tutte le parti da assemblare per autocostruirsi un buon giradischi; una decente combinazione piatto/motore/cuscinetti, oltre a particolari minori quali i piedini d'ottone. Nel mio caso, il kit comprendeva un braccio da 30 cm completo di testina. Questo è insolito, in quanto non esistono tanti bracci in kit sul mercato; montarlo è stato semplice, essendo stato sufficiente saldare su di esso le terminazioni per la testina e poi assemblare i componenti del braccio tra loro. Infatti, saldature a parte, l'operazione non è più complessa del montaggio di qualsiasi braccio "completo".

Tuttavia, il giradischi è un altro paio di maniche. È molto facile assemblarlo, in quanto il produttore fornisce una maschera per la corretta spaziatura di tutto quanto; basta praticare dei fori, con un trapano, in un pezzo di legno per poi unire il tutto.

Giradischi Uno (TT1)

E per il primo modello è stato proprio così: ho preso un taglio di MDF da 18 mm (molto simile alla base di molti giradischi budget) e ho praticato dei fori per gli alloggiamenti dei cuscinetti, dei piedini e del reggibraccio. Questa può essere considerata una prova fatta con un "tagliere per il pane", essendo la configurazione più elementare che ci sia. L'ho fatto per due motivi:

  1. un piccolo esperimento per mio uso e consumo, per vedere quanto tempo avrei impiegato (ci ho messo due ore);
  2. avere a disposizione un rapido banco di prova.
Se l'impresa avesse manifestato pesanti inconvenienti tecnici, allora non avrei investito considerevole tempo e fatica nella costruzione di progetti più sofisticati. Poiché non ci sono foto, spero che riusciate a immaginare un pezzo non verniciato di MDF con sopra un piatto, un braccio e un grosso buco in cui è stato inserito il motore fino al supporto sottostante.

Considerazioni tecniche

Questa è stata la caratteristica principale del TT1. Per questo scopo ho usato una lenza (se vi interessa, è una Ande 3,6 kg monofilare) come cinghia di trasmissione anziché usare quella in gomma, originariamente fornita. Come risultato, con una piccola regolazione (tramite una semplice manopola sulla parte superiore del motore) è stato possibile ottenere una precisa velocità di 33 e ⅓ senza che fosse possibile percepire il benché minimo wow o flutter (almeno per le mie orecchie). Possiedo dei dischi di prova per questo scopo, ma preferisco fare affidamento sulle mie orecchie con una vecchia copia di Thelonious Monk e Herbie Nichols (Savoy Jazz WL70829); perché queste vecchie registrazioni (risalenti al 1955 e 1952) debbano essere critiche, dal punto di vista del pitch, è qualcosa che esula dalla mia comprensione. Comunque, il suono dei due pianoforti è orribile se la velocità di rotazione non è corretta.

In realtà, la musica era piacevole, poiché il braccio era abbastanza stabile per essere un unipivot e la solida base faceva la sua parte. La risonanza braccio/testina era ben controllata, senza smorzamenti, e la puntina passava senza problemi da un solco all'altro; per cui la prima prova, e forse la più importante, era stata superata. Le varie parti da montare si erano rivelate tecnicamente corrette.

Quindi, dopo aver soddisfatto me stesso, non avevo intenzione di perdere tempo e mi ero seduto ad ascoltare.

Qualità del suono - Prima parte

Il primo LP messo sul giradischi era stato naturalmente il summenzionato pianoforte jazz ed ero rimasto compiaciuto nel notare che il tutto teneva bene il tempo; una carenza di wow e flutter non è la stessa cosa, in quanto i giradischi che non vanno a tempo si notano subito. Il pianoforte jazz, ma in pratica tutto il jazz, è basato sul tempo, per cui esso rappresenta un buon banco di prova e un progetto che preveda basi solide riesce a cavarsela meglio.

L'estremo in gamma alta era raffinato con un buon dettaglio, ma l'insieme veniva offuscato da un basso piuttosto monocorde e da un rimbombo sul medio-basso; quella base non smorzata risuonava e all'aumentare della pressione sonora diventava invadente.

Quindi, il risultato non era proprio di quelli con cui avrei potuto convivere e, ad essere onesti, non migliore di tanti giradischi (veri) di livello budget di prezzo equivalente, all'incirca, a quello del kit. Ma, in sostanza, non era questo il punto; il TT1 era semplicemente un "esercizio di stile", servito da base per la realizzazione del TT2.

Giradischi Due (TT2)

Costruirlo è stato maledettamente semplice. In pratica, ho utilizzato altro MDF per realizzare un contenitore poco profondo in cui sistemare la base del TT1. Ho tolto i piedini dalla base originale per collocarli sotto il "contenitore", la cui profondità permetteva comunque al motore di essere inserito nel buco del ripiano superiore e di appoggiare sulla base del contenitore. A questo punto ho riempito il contenitore con sabbia. Lo si può fare utilizzando un grosso palloncino (basta un imbuto inserito a collo in giù, pensate al Foie Gras, o un sacco per l'immondizia); per quanto mi riguarda, sono stato molto attento e ho messo la sabbia direttamente nel contenitore. Per prima cosa bisogna posizionare il motore correttamente. Poi occorre riempire il contenitore, facendo in modo che il ripiano superiore (originariamente la base del TT1) si incastri con il resto del giradischi/braccio ecc. pronto all'uso. A questo punto, bisogna fare attenzione a non mescolare sabbia, cuscinetti e quant'altro; basta un po' d'accortezza e tutto andrà bene. Il contenitore deve essere poco più grande del ripiano superiore, in modo che quest'ultimo possa essere adagiato sulla sabbia senza toccare i lati del primo. Mettere il giradischi su uno scaffale in piano e dare dei colpetti con un martello servirà a spianare la sabbia; ma bisogna avere pazienza! Se vi interessa la fonte d'ispirazione per questo metodo, dovete tornare indietro di 17 anni nell'archivio di TNT!

Il risultato è stato una bella base dall'aspetto tradizionale, sebbene nel mio caso sia ovviamente tutto semplice MDF; tempo complessivo di costruzione: tre ore.

Qualità del suono del TT2

Considerando che quello che era stato aggiunto al TT1 non era altro che un contenitore pieno di sabbia, il risultato si era rivelato piuttosto sorprendente. All'improvviso, il basso era diventato più controllato e la base molto meno microfonica. Tutte le risonanze erano scomparse e l'insieme suonava davvero molto bene. Ovviamente cominciai a confrontare i risultati con macchine di riferimento a me note dal prezzo molto, ma molto più elevato; già questo era stato sufficiente a farmi ritenere che l'intera idea del giradischi Temaad avesse un senso.

A questo punto, il giradischi produceva buoni livelli di suono pulito, con un basso armonioso, sebbene piuttosto leggero, e un estremo in gamma alta con buona estensione, anche se la brillantezza dei piatti e strumenti simili sembrava un po' in disparte. La parte migliore era costituita dalla gamma media, apertamente dettagliata e piacevolmente fluente, le stesse caratteristiche del Morsiani. Poiché nel corso di questa prova sono stato estremamente riluttante ad esprimere giudizi drastici sul suono, dal momento che la base influisce molto su di esso (come abbiamo già visto), allora cosa stavo ascoltando? La brillante natura del giradischi/braccio non rovinata dalla base o il giradischi/braccio che non rovina il brillante progetto della base? E poiché bisogna considerare un infinito numero di variabili solo nel contenitore della sabbia (dimensione, profondità, tipo di sabbia, spessore del legno, ecc.), ecco che non tento nemmeno di trarre conclusioni, il che mi sembra la strada migliore da percorrere. Al momento, tutto ciò che posso dire è che il contenitore della sabbia che ho costruito si è dimostrato notevolmente superiore al semplice rettangolo di MDF del TT1.

Ovviamente, ciò mi ha portato a pensare: la risonanza della base era naturalmente un grosso problema, quindi cosa avrei potuto fare per ridurla? Volevo anche tentare un approccio del tutto diverso...

Giradischi Tre (TT3)

Si è trattato di un semplice rifacimento estetico; al posto del liscio MDF avevo comprato uno scarto, da 40 mm, di bamboo spesso per piani di lavoro da cucina. Per il resto era identico. Il risultato è stato un giradischi piuttosto attraente se paragonato al grezzo MDF del TT1 e del TT2.

Qualità del suono del TT3

Mi è piaciuto abbastanza, anche se era una via di mezzo paragonato al TT1 e al TT2, con risonanze e microfonicità di livello intermedio tra i due ma più vicino al TT2. Sotto molti aspetti ho preferito il suono più pulito del TT2, ma quello che mi ha sorpreso è stato l'estremo in gamma alta, leggermente più esteso. Non saprei dire se ciò fosse dovuto al legno, di diverso tipo, o al suo maggiore spessore o, ancora, a qualcosa che l'effetto smorzante della sabbia eliminava; comunque sia, l'aver costruito un contenitore di sabbia con un ripiano superiore del genere è stato molto utile e oltretutto, come nel caso del TT1, se si parte da una base liscia e successivamente se ne vuole provare una con la sabbia, l'opzione è facile da provare. Il punto di forza del TT3 è sembrare abbastanza attraente e professionale da subito; con una passata di olio per mobili e un attento dosaggio di sabbia farà la sua figura in un ambiente domestico.

Giradischi Quattro (TT4)

Avendo fatto un giro all'IKEA per cercare il materiale necessario alla costruzione del TT3, avevo deciso che il piano di lavoro per cucina sarebbe stato la soluzione definitiva per il progetto successivo.

Qui ero diventato più ambizioso. Uno dei motivi per costruirsi da sé un giradischi è la possibilità di farlo grande quanto si vuole per montare due bracci; questo mi aveva anche permesso di capire quale fosse il contributo dato dal braccio Temaad affiancandolo al Rega RB300.

Per realizzare questo progetto mi serviva una doppia base, così avevo acquistato due sezioni di un piano da lavoro per cucina da 40 mm di spessore, tagliate della stessa dimensione e aventi lo stesso formato di base usato per il TT1, tranne per il ripiano superiore dove vanno montati il braccio e il piatto, con il motore inserito nel buco e appoggiato sul ripiano inferiore. Quattro piedini antivibrazione, con sotto le punte coniche d'ottone in dotazione, separavano le due sezioni. Poiché il piano da lavoro non necessitava di rifiniture, già così il TT4 non aveva un brutto aspetto.

Qualità del suono del TT4

Ma suonava in modo orribile! Era di gran lunga il più risonante e, malgrado il materiale fosse molto denso, il minimo tocco sulla superficie causava un "Boom! Boom!" percepibile attraverso i diffusori. Non c'era speranza, era molto peggio del TT1. Quindi, in questo caso un'idea molto intelligente, usare un ripiano denso allo scopo di isolare il motore oltre all'intero ripiano superiore, si era rivelata un totale fallimento. Avevo davvero pensato che potesse funzionare e avevo anche speso 70 euro, ritenendo che sarebbe stato il modello definitivo; ma è stata solo una perdita di tempo e fatica. Avrei dovuto costruire un prototipo in MDF! Siete stati avvisati...

Giradischi Cinque (TT5)

Estremamente deluso, mi ero messo alla ricerca di qualcosa che fosse originale e inoltre ero anche un po' contrariato con me stesso; quindi, avevo iniziato a riconsiderare ampiamente il progetto. Il problema sembrava essere circoscritto alla base, per cui un maggiore spessore o una base smorzata con sabbia avrebbero potuto servire allo scopo. Così diventai ambizioso. ;-)
Lungo la strada in cui abito c'è un marmista che si occupa di lapidi e roba simile, per cui avevo acquistato una lastra di granito levigato da 40 kg (a poco prezzo, dato che era rotta e con imperfezioni...). A questo punto, volevo che il braccio fosse separato dal resto, ma comunque stabile; per fortuna disponevo di un reggibraccio, a sé stante, in alluminio riempito con sfere di piombo. In qualsiasi giradischi è il motore a causare maggior rumore e quindi volevo che anch'esso fosse collocato all'esterno.

Quindi avevo preso una lastra di truciolato spessa 40 mm che avevo da parte e, semplicemente, al di sopra di essa avevo messo il granito. Similmente, avevo sistemato nella corretta posizione il motore indipendente e il supporto per il braccio. Successivamente avevo fissato il cuscinetto principale alla lastra di granito con resina epossidica. Poiché la superficie lavorata del blocco era completamente liscia, l'operazione aveva funzionato molto bene; l'alternativa di forare e imbullonare il granito non mi sembrava molto allettante, per varie ragioni; non ultima quella di voler smontare e riutilizzare il granito (come piano per preparare dolci, in pratica...). Il "supporto" per il braccio era regolabile, per cui allineare il tutto era stata questione di poco tempo e quindi quello che potrebbe sembrare esotico in realtà aveva richiesto solo un giorno di lavoro.

Qualità del suono del TT5

Con tutta l'enfasi del caso mi sarei aspettato qualcosa di speciale. Sotto alcuni aspetti qualcosa c'era, il rumore di fondo era basso e tutto suonava in modo molto stabile e ritmico, anche se nel complesso era un po' aggressivo o tagliente per i miei gusti. Di primo acchito il suono era eccitante e l'immagine era quella di un giradischi serio, ma dopo un po' l'ascolto diventava affaticante. Conosco persone che apprezzano questa caratteristica, quindi la prova non è stata negativa e il giradischi aveva un aspetto sorprendente; ma, in tutta onestà, andava troppo oltre i miei gusti.

Più foto...

Qui sotto potete vedere alcune immagini (di scarsa qualità) prese dal sito Teemad Audio; sembra che anche loro abbiano avuto problemi con le foto come ne ho avuti io...

Braccio Teemad Audio
Doppia base Teemad Audio
Base in granito Teemad Audio

Riflessioni e conclusioni...

Complicato...

Quanto finora esposto mostra che la recensione di un kit per giradischi, nel caso in cui l'intero progetto della base sia a discrezione del costruttore, non può essere niente più che una guida di base. Il kit Temaad ha funzionato; tecnicamente si è dimostrato impeccabile, con componenti sufficientemente validi da dare vita a un giradischi e un braccio di qualità (quest'ultimo estremamente interessante). Bracci da 30 cm non sono di solito così accessibili e le sue prestazioni non sono state imbarazzanti. È noto che io abbia una certa predilezione per i bracci da 30 cm e questo è un buon esemplare della specie.

Per me questa è stata una sorta di esperienza formativa: mi ero aspettato che la doppia base andasse bene, ma così non è stato. Mi ero aspettato che la base in granito con il reggibraccio esterno funzionasse alla grande, ma così non è stato. In pratica, l'ordine di bravura, dal peggiore al migliore, è stato decisamente: TT4, TT1, TT5, TT3, TT2.

Se dovessi costruire il giradischi per mio uso e consumo sarei lieto di iniziare con il semplice e spesso "tagliere per il pane" del TT3: di facile realizzazione (la più facile tra tutte le configurazioni), già rifinita di per sé, di bell'aspetto e già superiore a giradischi come la serie Planar di Rega, con cui inevitabilmente andrebbe paragonato. Inoltre, costruire un contenitore di sabbia, come per il TT2, e, anziché l'MDF, usare un piano di lavoro in bamboo pesante darebbe vita a un giradischi forse migliore del TT2 che, anche in questo caso, non necessiterebbe di rifiniture e avrebbe un aspetto piuttosto imponente. Questa potrebbe essere la mia prova successiva, ma essendo considerevolmente a corto di soldi e richiedendo parecchie settimane di lavoro, devo porre un limite ai miei esperimenti (e non ripeterei la procedura!); il fatto è che è possibile provare un'infinita varietà di basi e supporti, ottenendo risultati diversi con ognuna di esse. Non ho mai compreso pienamente quanto possa essere piacevole per alcuni fare un lavoro simile (non la costruzione, bensì lo sviluppo) quando si può acquistare un giradischi completo! Con il Temaad si è sempre tentati di "provare qualcos'altro" per estrarre la più piccola briciola di fedeltà da esso. I lettori abituali noteranno che non ho fatto la mia solita analisi dettagliata di ogni aspetto della prestazione e questo semplicemente perché il giradischi che ognuno di voi si ritroverà tra le mani non suonerà nemmeno come uno dei modelli qui descritti. Potrebbe essere leggermente diverso (di che dimensione sono i granelli di sabbia che userete? Quanto è denso il ripiano? E così via...). Dire che costruirete un giradischi migliore di un Orbe o che suonerà come un Roksan significa volare troppo in alto con la fantasia.

Nella sua configurazione migliore, per esempio, il "contenitore della sabbia" che ho costruito ha mostrato alcune potenzialità del kit. Il braccio mi ha ricordato fortemente il Morsiani e questo è un complimento enorme (anche se, come sempre, il giradischi è diverso, la testina pure, ecc.); tuttavia, il giradischi si è dimostrato un esecutore molto solido e chiaro, con ritmo e tempo buoni, basso uniforme, gamma alta estesa e un'immagine molto buona in larghezza. Ora, se criticassi il Temaad a causa dell'immagine piuttosto piatta direi stupidaggini, poiché basterebbe una base leggermente o del tutto diversa per trasformarla in quella di un Rockport (spero abbiate afferrato il concetto...). Ho già portato il kit a un livello tale da poter competere con prodotti, che ho provato, di valore, diciamo, intorno ai 1.000 euro. Come tale, nella configurazione semplice rappresenta un affare, ma dovete essere consapevoli che non sarete MAI soddisfatti e potrete andare incontro a una vita di sofferenze hi-fi e di tweaking; se la prospettiva vi attrae allora accomodatevi, ma qualora dovesse farvi impazzire sarebbe opportuno evitarla come la peste. ;-)

E, per finire, una cosa da ricordare, a proposito di tutti i kit, è che il loro valore, in caso di rivendita, è minimo. Come per i diffusori autocostruiti, il valore nell'usato è probabilmente inferiore a quello del kit nuovo; pertanto, ci rimettereste il costo del materiale e il tempo impiegato a costruirlo. Se siete felici di farlo, e di solito la gente che si costruisce le cose è portata a tenerle, allora buon per voi...

© Copyright 2014 Geoff Husband - geoff@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com


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