Prodotto: Wyred4Sound DAC-2
Costruttore: Wyred4Sound
Prezzo: 1250£. (Variabile)
Recensore: Nick Whetstone - TNT UK
Recensito: Ottobre, 2011
Traduzione di: Giacomo Trotto
Dopo aver provato uno dopo l'altro tre lettori CD mi è capitato lo stesso numero di DAC USB da recensire. Devo ammettere che trovo il mondo dell'audio basato su PC piuttosto eccitante perché, a mio parere, è questo il settore dove sono avvenuti miglioramenti effettivi nella riproduzione della musica stereofonica. Perciò sono sempre felice quando un oggetto come il DAC-2 Wyred4Sound (W4S) arriva a Chez-Nick.
I DAC USB che ho recensito fino ad oggi sono oggetti per lo più piccoli, anzi sarebbe esatto dire tascabili almeno per descriverne uno o due di essi. Il DAC-2 certamente non entra in una tasca (a meno che voi non siate canguri e intendiate sopportare un carico scomodo). Al contrario, il DAC 2 ha il ragguardevole peso di 4,6 kg, è lungo 33 centimetri, largo 21.5, e alto 11 (compresi i piedini). Quindi, in primo luogo esprimo un grande assenso ai progettisti che nella scelta delle misure lo hanno reso adatto a occupare la metà di una mensola per hi-fi standard!
Per quanto riguarda il suo aspetto, lo trovo un po' industriale. Il contenitore in metallo grigio mi ricorda uno schedario da ufficio, anche se questa sensazione è in qualche modo mitigata dalle massicce fasce laterali in alluminio che aggiungono un po' di carattere alla vista frontale. Tra una banda e l'altra si trova il display digitale, piuttosto piccolo, e tre pulsanti che controllano il funzionamento di questo DAC: il livello del volume e le impostazioni personalizzate delle varie modalità operative. Sì, avete letto bene, ho inteso scrivere "modalità" al plurale perché il DAC-2 è un tipo molto versatile. Oltre a funzionare come un DAC USB, accetta ingressi SPDIF, Toslink, AES/EBU e I2S. In altre parole, gestisce praticamente tutto ciò che qualsiasi sorgente digitale odierna possa dargli in pasto.
Il pannello posteriore del DAC-2 è uno dei peggiori incubi per un utente affetto da tecnofobia, sebbene anch'egli dovrebbe essere in grado di individuare facilmente la presa IEC e l'interruttore di accensione. Accanto a questi ci sono due prese jack piccole, una segnata come "HT Bypass, 12V DC Trigger in" (ingresso per Home Theater). L'altra è del tutto anonima. Più familiari sono le due prese SPDIF (entrambe RCA e sicuramente una sarà BNC). Ci sono quattro connettori RCA per le uscite audio, un ingresso digitale USB, due ingressi digitale ottico Toslink, un ingresso digitale AES/EBU (XLR 110 ohm) e un ingresso digitale I2S. Oh, e quasi dimenticavo le due uscite audio XLR bilanciate. Siamo di fronte ad una serie piuttosto completa di ingressi/uscite - chiaramente i progettisti hanno voluto che il DAC-2 fosse il massimo in termini di versatilità, per quanto fosse loro possibile realizzare un DAC versatile.
All'interno, il DAC-2 ha un'alimentazione molto consistente che vanta non meno di 88.000 microfarad di capacità. Per i lettori meno abituati ai tecnicismi dico che questo valore è all'incirca quattro volte la capacità che si può trovare in molti amplificatori di potenza e, in teoria, un DAC USB richiede una frazione della potenza di un amplificatore. I chip di conversione sono i "Sabre" ES9018 32-bit, c'è il sistema di riduzione del jitter "ESS Time Domain" e uno stadio d'uscita a elementi discreti, cioè non ci sono operazionali. Non tenterò di spiegare per intero la tecnologia alla base del funzionamento di questo DAC, giacché io stesso riesco a malapena a capirla, e per la maggior parte dei lettori sarebbe semplicemente una citazione di numeri che non dice nulla. Dirò semplicemente che il DAC-2 è un DAC asincrono, e ciò significa, in poche parole, che controlla il trasferimento dei dati tra computer e DAC invece di lasciare il controllo al computer. Questo garantisce che il trasferimento sia più accurato in termini di riduzione del jitter.
Dopo di ciò, tutto diventa molto confuso poiché il DAC-2 è indicato come un
DAC 24/192 kHz, mentre l'ingresso USB è etichettato come 16 bit/48 kHz e 24 bit/192 kHz, senza alcuna spiegazione dei due simboli nel manuale utente. Io
non sono uno che si lascia scoraggiare da queste inezie e così ho attaccato il DAC-2 all'impianto, ma per il momento senza collegare il cavo USB
al computer. Questo perché i driver personalizzati per il DAC 2 necessitano un'installazione preliminare sul PC. Fino a questa recensione ho utilizzato in gran parte Ubuntu per effettuare le recensioni dei DAC USB, ma al momento non ci sono driver DAC-2 per sistemi operativi
Linux, quindi si torna a Windows XP.
L'installazione è molto semplice, basta inserire il CD del driver nel cassetto del lettore ottico, aprire
Esplora risorse di Windows (se non si apre automaticamente), selezionare la cartella appropriata per il sistema operativo, e fare doppio clic sull'icona
di installazione. L'esperienza mi insegna che è anche bene avere diversi software di riproduzione in Windows, in quanto quello che
funziona con un DAC USB/scheda audio potrebbe non funzionare con un altro. Per esempio, Winamp con il plug-in ASIO lavora bene col DAC USB DiyHiFiSupply CLEO, ma non riconosce il DAC-2.
Il DAC-2 è stato riconosciuto da J River Jukebox, che però non sembra utilizzare ASIO, offrendo invece un'opzione che si chiama
"Direct Output", la quale sembra escludere l'uscita mixer di Windows, mixer che dobbiamo evitare poiché scombina il segnale. Ho anche provato Foobar 2000,
di nuovo con il suo plug-in ASIO, che ha riconosciuto il DAC-2. Se non vi dilettate con questo genere di apparecchiature, potrete constatare quanto può essere
complicato configurare un oggetto come un DAC USB affinché operi in modo ottimale, sebbene sia improbabile che l'utente comune abbia le complicazioni tipiche di chi deve provare e pertanto deve far funzionare molti componenti differenti tramite lo stesso computer.
Il DAC-2 è dotato di un libretto di istruzioni che spiega l'installazione dei driver e offre indicazioni per risolvere alcuni altri problemi. Ma è tutt'altro che completo, e l'utente avrà bisogno di procedere un po' per prove ed errori - e anche della guida - se vorrà esplorare a fondo tutte le funzionalità di questo DAC.
Per la recensione ho inserito il DAC-2 in un sistema composto da un PC e un amplificatore
ONIX A55 che pilotava delle casse Mordaunt Short Pageant II modificate. Una volta scelto il miglior sistema per la riproduzione da PC, mi sono seduto
per godermi la musica. La prima impressione è che il DAC 2 sia un oggetto HI FI veramente performante - non ho lamentele da muovergli sulla qualità del suono.
Fornisce un palcoscenico sonoro molto ampio, preciso e dettagliato. I bassi sono presenti, l'estremo acuto è brillante e dettagliato senza essere stancante. Ho
ascoltato alcune delle mie tracce che abitualmente uso nelle prove ed ho registrato le note che seguono:
Ennio Morricone, 'A Fist Full of Dollars' - Gli effetti sonori sono ritratti con molta nitidezza.
Pink Floyd, 'Dark Side Of The Moon' - Bassi profondi e ben controllati. I colpi delle percussioni sono definiti con precisione. Nei pieni orchestrali non ci sono sbavature.
Van Morrison con John Lee Hooker , 'Gloria' - Linea dei bassi ben definita. Buona differenziazione tra le voci di Morrison e Hooker.
Talvin Singh, 'Vibraspace/Monsoon - Bassi profondi e controllati, tutto ben distinto, più si alza il volume e meglio è.
Van Morrison, 'In The Garden' - Quasi tutto definito in modo superlativo, e ben distinto, a partire dalla base orchestrale fino ad arrivare ai solisti. Le voci sono piacevoli ed in rilievo.
John Denver, 'Take Me Home Country Roads' - Presentazione monitor studio di questa canzone. Voci in evidenza. cantato chiaramente definito su uno sfondo "più grande".
Roger Waters, 'Amused To Death' - effetti Q-sound ben in evidenza, chiaramente definiti, e localizzati proprio dove me li sarei aspettati nella stanza d'ascolto. Nel brano 'It All Makes Perfect Sense Part 1' il pianoforte sembrava fluttuare nello spazio ed era proiettato in profondità nella stanza, - un effetto che mi aspetto da un buon impianto.
Paul Simon - 'Graceland' - Ritmo e passo molto buono; la linea di basso spinge rapida. Molto godibile.
Patrick Hawes, 'Tres Amores' - Le singole voci nel coro sono facilmente individuabili.
Rebecca Pidgeon, 'Fhear a Bhato' - Palcoscenico sonoro ampio; cantato chiaro.
Ascoltando alcune tracce HD sono rimasto impressionato dalla focalizzazione rocciosa prodotta dal DAC2. I miglioramenti delle registrazioni a 24/96 e 24/192 sono come quelli riscontrati con il Cleo (un altro DAC USB in grado di riprodurre tracce ad alta risoluzione). Tali miglioramenti sono particolarmente evidenti confrontando le versioni 16/44.1, 24/96 e 24/192 dell'album 'Equinox' della Soundkeeper Recordings.
Come ho già detto all'inizio, non ho nessun appunto da muovere al DAC-2. Tuttavia dopo averlo ascoltato a lungo, mi sono accorto che la mia attenzione andava scemando a causa del suo carattere un po' troppo "neutro" per i miei gusti, sebbene questo tipo di presentazione possa piacere ad altri. Ho provato il DAC 2 con altri tipi di amplificazioni e casse, ma questo non mi ha fatto cambiare opinione sul suo suono. Ammetto di propendere attualmente per un suono che doni un po' di "colore" alla mia musica, il tipo di effetto che si ottiene da uno stadio valvolare inserito da qualche parte nell'impianto. Non mi spingerei al punto da dire che non mi piaceva il DAC-2, ed è la versatilità che è ammirevole, se lo si vuole alimentare con diverse sorgenti digitali. E ovviamente ha anche altre frecce al suo arco come la regolazione del volume telecomandata.
Nel periodo in cui recensivo questo DAC avevo a disposizione anche un DAC USB DiyHifiSupply Cleo, ed è stato interessante metterli a confronto. Il Cleo è molto meno attrezzato in fatto di connessioni rispetto al DAC-2. Si tratta infatti di un semplice DAC USB con uscite analogiche. Non so se sia stata la valvola nello stadio d'uscita del Cleo, ma devo dire di averlo preferito al DAC-2 Per la qualità del suono, in particolare dopo una sessione di ascolti molto lunga.
Come
ho detto nella mia recensione del DAC USB KingRex UD-01 Pro, l'offerta di questo tipo di componenti è in continua crescita. Anche le specifiche
sono in continuo miglioramento, soprattutto con i DAC asincroni che saranno capaci di gestire file a risoluzione sempre più elevata. Il DAC-2 sembra essere stato progettato per coprire tutte le possibilità per quanto riguarda ciò che gli si potrebbe collegare.
Si tratta inoltre di un progetto senza compromessi con un
contenitore molto robusto, un'alimentazione sovradimensionata e una qualità costruttiva molto elevata. Se avete bisogno di tutte queste connessioni e volete un DAC USB che abbia la regolazione del volume da remoto, allora la scelta è molto più ristretta ed il DAC-2 dovrebbe essere in cima alla vostra lista. Ma vorrei invitarvi a provarlo un po' più a lungo, preferibilmente nel vostro sistema, prima di decidere se è il DAC USB che fa per voi.
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