Prodotto: registratore a stato solido stereo e 4 canali
Costruttore: Samson - Giappone
Prezzo: a partire da 200 $
Recensore: Werner Ogiers - TNT
Belgio
Pubblicato: Novembre 2009
Traduttore: Roberto D'Agosta
Devo finalmente ammetterlo: sono sempre stato pazzo per la registrazione. Nei primi anni 80 mi sono avvicinato al mondo della musica grazie ad un amico che era solito ripetere che i registratori Nakamichi erano i migliori. Da allora ho avuto diversi registratori economici TEAC (robaccia), alcuni Nakamichi di livello non eccelso (decisamente sovrapprezzo), un DAT Sony (perché, perché?) e ora un registratore DVD Tascam DV-RA1000 (ben funzionante, ma purtroppo incostante). Lo scopo principale di questi registratori era di copiare i miei LP per salvarli dall'usura: un buon motivo, ma così lento, lungo e pressoché inutile da quando ho comprato la mia prima testina MC, una meravigliosa DL-301, nel 1988.
Nel passo successivo in questa mia ricerca nella (perfettamente inutile) registrazione casalinga ho accumulato un certo interesse nei componenti portatili, in particolare nei primi anni 90 ho seguito alcuni gruppi locali e ogni tanto ho registrato le loro esecuzioni, anche in quei casi in cui era illegale. Tutto questo era fatto, non con il leggendario Walkman "Professional" Sony WM-D6C da 600 $, (di certo l'unico Walkman che abbia ottenuto una recensione formale da The Flat Response) ma con il suo fratello minore, il WM-D3 da 300 $ che comprai durante una visita a Boston nel 1993 in seguito alle eccellenti recensioni che ottenne su alcune riviste. In realtà si è dimostrato robaccia, incapace di mantenere un azimuth costante e con i livelli interni del segnale che potevano essere regolati per una riproduzione o una registrazione decenti, ma mai insieme. Con quel D3 feci uso dei microfoni originali Core Sound Binaural che, dopo la mai rimpianta separazione dal walkman, diedi a Geoff Husband che voleva registrare un gruppo locale che gli piaceva. (Ora che ci penso, che ne dici di aggiornarci, Geoff?). Il mio ridicolo Nakamichi 550 è stato venduto per 10 € a qualcuno che in seguito se ne è sbarazzato molto, molto rapidamente. Le mie ambizioni di registrazione sembravano essere svanite.
Caspita, un'introduzione così lunga per giustificare quello che sto recensendo in questo momento: l'erede spirituale del Sony WM-D3, l'equivalente audio di una macchinetta fotografica digitale "inquadra e scatta", il registratore audio Zoom H2 4 canali a memoria solida.
Questo registratore è sul mercato già da un po', principalmente pensato per i reporter, i cacciatori di suoni e la registrazione di eventi musicali dal vivo. Ci sono molti articoli che coprono tutte queste possibili applicazioni in dettaglio (per esempio, questo, questo, e quest'altro ). Quello che mi interessa fare in questo mio articolo è gettare un po' di luce su applicazioni più orientate all'audiofilia.
Per quanto mi riguarda vedo due possibili applicazioni: la prima è la
registrazione di una sorgente analogica come un giradischi o una radio
seguita da modifiche al suono su un PC e la produzione di CD,
DVD-A, DVD-V audio o file MP3/AAC. Per questa applicazione è strettamente
necessario che l'unità di registrazione si interfacci bene con la sorgente
e che abbia dei buoni stadi di ingresso e di conversione analogica/digitale.
C'è quindi un'applicazione più "esotica": vedete io faccio
continue misure sul mio sistema sia se devo sistemare una testina o
valutare la velocità di rotazione di un piatto oppure per testare il prototipo
di un amplificatore e per questo registro i diversi segnali e li trasferisco
sul PC per la susseguente analisi, come avete probabilmente potuto
vedere nei miei recenti articoli su alcune testine. Solitamente faccio uso
del grosso registratore Tascam, ma questo flusso verso il DVD è pieno
di problemi e l'unità è così in basso nel mio mobiletto, che la sua
parte posteriore
è pressoché irraggiungibile, rendendo il controllo delle connessioni
un vero problema. Un piccolo registratore portabile con un'interfaccia
decente sia con il sistema che con il computer senza
rischi di corto-circuiti verso terra e con buone possibilità di larga banda
e basso rumore sarebbe veramente utile! È lo Zoom la soluzione?
Lo Zoom H2 è un'unità estremamente pratica, con un aspetto simile a quello di un vecchio microfono ad ampio diaframma. Non pesa molto, specialmente senza le batterie, e generalmente dà una sensazione abbastanza "plasticosa": di certo non innalza il materialistico orgoglio di averlo tra le mani al contrario, ad esempio, dell'economica Canon Ixus. Ma appare molto pratico e senza evidenti deficienze: i controlli sono ragionevolmente semplici e intuitivi, anche se lo schermo è molto piccolo.
La parte superiore alloggia le quattro, due frontali e due posteriori, piccole capsule per i microfoni, mentre ai lati si trovano le diverse porte di ingresso/uscita: alimentatore, cuffie/line out, microfoni esterni (due canali) e line in. La parte inferiore ha un'area per una scheda SD per una memoria massima di 2GB.
Lo Zoom registra file WAV con una risoluzione nominale di 16 o 24 bit e una frequenza di campionamento di 44.1 kHz, 48 kHz e 96 kHz. Si possono registrare direttamente dei file MP3, cosa ottima specialmente in casi di sessioni molto molto lunghe. Il registratore viene fornito con un paio di auricolari che non ho neanche provato. Usando un paio di auricolari per l'iPod ho messo alla prova le capacità riproduttive: annacquate, senza molta dinamica, grigie; decisamente non è un oggetto che vorrete usare per l'ascolto quotidiano, ma sinceramente non è questo lo scopo per cui lo Zoom H2 è stato creato.
Se ora iniziamo a fare una registrazione dalla ingresso linea incontriamo subito un problema e anche decisamente grosso: non c'è modo di regolare i livelli di registrazione. Ah, certo c'è un controllo per il livello nell'interfaccia grafica, ma, ci crederete?, quel controllo agisce dopo il convertitore analogico/digitale. Questo significa che il segnale analogico d'ingresso deve, da solo, trovarsi nel giusto range: troppo alto e l'ADC taglierà con distorsioni orrende, troppo basso e la risoluzione e il rapporto segnale/rumore si ridurranno. Per farla breve o siete fortunati, o avere uno stadio fono con un controllo del volume (AQVOX) o almeno a guadagno controllabile (Trichord Dino, Lehman Black Cube, Trigon Vanguard, ...) oppure riuscite a infilare un qualche controllo del livello tra la sorgente e l'H2. Tutto questo è molto fastidioso, ma quello che risulta veramente inqualificabile è che nel manuale d'istruzioni non c'è nessun riferimento a questo problema.
Ho misurato l'ampiezza del segnale d'ingresso: 630 mV sull'ingresso di linea
portano a un picco a 0 dBFS del registratore, mentre come referenza il
massimo livello di uscita RMS di ciascun lettore CD è almeno 2 V. La risposta
in frequenza è abbastanza piatta, -0.5dB a 25 Hz e 20kHz con una frequenza
di campionamento di 96 kHz. Ho misurato il rapporto segnale rumore a diverse
frequenze di campionamento con gli ingressi in corto: 86 dB non pesato
sia a 96kHz/24bit che a 44.1kHz/24bit. In termini assoluti questo risultato non è
buono poiché fallisce anche la richiesta minima per un campionamento a 16bit
che si attesta a 96dB ma è decisamente migliore di qualsiasi registratore
a cassette e si comporta in maniera simile a interfacce audio per computer dai prezzi contenuti
sia USB che FireWire e per questo lo Zoom H2 può essere
usato per qualsiasi misura fatta su sistemi audio semplici.
Oltretutto lo spettro di rumore dell'ADC appare abbastanza piatto non tradendo
quasi mai la presenza dei trasformatori a corrente continua usati per l'alimentatore
eccetto per un occasionale picco a 30kHz. Di per sé il rumore è più bianco
del bianco, senza alcuna periodicità, cadute o picchi che risaltino. Questo è
una cosa positiva perché significa che se anche il rumore è abbastanza alto
è anche decisamente innocuo.
Infine, la conclusione logica è che usare la modalità a 24bit non porterà alcun
beneficio anzi costerà più memoria. Per questo rimanete a 16bit a meno che
non pensiate che il numero "24" abbia qualche proprietà magica.
La separazione dei canali stereo per l'ingresso di linea è di 73dB a 1 kHz e cade fino ai 60 dB nella sezione delle alte e basse frequenze: di nuovo questo non è un risultato eclatante ma rimane molto buono per un dispositivo portatile anche considerando che le migliori testine per vinile offrono una separazione inferiore ai 40 dB.
Ma come suona? Per questa prova ho connesso lo Zoom H2 alle uscite a livello variabile di un Apogee MiniDAC e ho registrato alcune sezioni di CD con diversi rate di campionamento e quindi li ho caricati in Adobe Audition per regolare i livelli di guadagno. In seguito ho masterizzato un CD con le tracce originali e ho ascoltato entrambi i risultati ottenuti attraverso la mia solita catena di audio, la sorgente Denon/Apogee, gli amplificatori Michell e i miei diffusori Quad. Ho fatto anche un'operazione simile con dei dischi usando il mio Orbe. Per altre valutazioni ho usato un nuovo amplificatore per cuffie autocostruito con le AKG K-400, questa volta attraverso il mio PC con la scheda Terratec.
OK, ma come suona?
La risposta semplice è: abbastanza bene! Se però siete contro l'assoluta attenzione al minimo dettaglio, vi consiglio sinceramente di interrompere questa lettura e fare qualcosa di più utile.
Ancora qui? Vedo che siete pignoli, quindi cominciamo!
Per tonalità, ampiezza e profondità le registrazioni sono sufficientemente simili al CD originale, con l'assenza totale di qualche imperfezione o omissioni eclatanti. Questo sarebbe di per sé un buon risultato, però nella dinamica lo Zoom appiattisce un po' togliendo vita e freschezza alla musica mentre le più basse frequenze sembrano omogeneizzate e meno solide. Il risultato è un suono che a una prima ispezione appare piuttosto buono ma che in fondo è una versione slavata di quello che potrebbe e dovrebbe essere.
Questo potrebbe apparire come un verdetto grave e pesante, ma deve essere considerato nel giusto contesto. Lo Zoom produce un suono di qualità confrontabile alle mie interfacce per il PC TerraTec Phase 26 e M-Audio FireWire Audiophile 2496, ma in una configurazione molto più maneggevole e con dei microfoni abbastanza buoni già incorporati.
Avevo pensato di pubblicare alcuni brani MP3 a 128 kbps creati dal CD originale e dalla registrazione dello Zoom, in modo che avreste potuto giudicare da soli le differenze. Però ho scoperto che le differenze tra il CD e la sua versione MP3 sono molto più significative di quelle tra il CD e lo Zoom facendo perdere senso all'idea: penso che questo possa quantificare le qualità dell'H2.
Per puro gioco ho creato una registrazione attraverso i microfoni dello Zoom del mio impianto che suonava a un ragionevole livello di suono. Quello che ne ho ottenuto non era affatto male, certamente di livello superiore a quanto riuscivo ad ottenere con la combinazione Walkman Sony/microfoni Core Sound, anche se l'immagine stereo che ne risulta abbastanza prossima a quella mono, a causa sia dei 4 metri che separano i miei diffusori, sia dalla limitata separazione spaziale dei microfoni incorporati nello Zoom.
Lo Zoom H2 offre una qualità di registrazione decente, combinata con una buona qualità costruttiva e qualche strano difetto di funzionalità (ricordate il livello di registrazione?). Detto questo è uno strumento economico e pratico per tutti coloro che vogliano eseguire una registrazione occasionale da sorgenti analogiche.
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