Prodotto: scheda computer ZOTAC NM-10 MINI-ITX WIFI
Costruttore: ZOTAC International Limited - Hong Kong
Prezzo: 99EUR
Recensore: Giorgio Pozzoli - TNT Italia
Recensito: Gennaio 2012
La presentazione di un computer in una rivista audio, di questi tempi, non è certo una novità. È da lungo tempo i computer si sono intrufolati fin dentro i più sacri santuari dell'audio. Ed ora anche TNT-Audio è caduta nella trappola, penserete.
Al contrario. Anche se forse non perfettamente in linea con la tradizione purista di "Real Stereo" di TNT, i computer stanno diventando una sorgente musicale potentissima, flessibile e portatile. È un fatto innegabile.
Quello che forse sfugge a qualche purista è che:
Il maggior vantaggio, secondo me, si ha in termini di flessibilità, sicurezza e riduzione degli spazi occupati.
Nel mio specifico caso, ad esempio, ho parecchi dischi in vinile di musica classica.
Le dinamiche estreme, soprattutto i pianissimo, e le voci femminili sono un vero problema, col vinile: se si prendono
i difetti (click, distorsione, e simili) di un disco rock che suona niente male e si trasferiscono idealmente in un disco di musica classica, questo suona in maniera terribile, ascoltarlo è una vera pena.
Oltretutto, il vinile si deteriora con l'uso. Così ho deciso di trasferire su hard disk tutti
i miei dischi di vinile. Ora un metro della mia libreria è concentrato in una piccola porzione di un piccolo hard disk...
Questo è il primo articolo di (almeno spero) una serie derivata da questa esperienza.
Non intendo entrare in troppi dettagli tecnici, tutte le specifiche e la documentazione sono disponibili sul sito della ZoTAC.
Ho scelto questa scheda come nucleo di un audio PC per parecchie ragioni:
Il processore è un Atom D525 dual core, i dischi sono connessi via SATA 3Gbps, può accettare fino a 4GB di RAM, ha uno slot PCI Express (utile per aggiungere altri canali sata) e uno mini PCI Express libero (oltre a quello utilizzato per il wifi), ha appunto una connessione wifi e anche una connessione ethernet.
Ho installato 2GB di memoria ed un disco da 3.5" e 500GB. Comunque, vi suggerisco di partire addirittura con almeno 1 TB. Si dice anche che i dischi da 2.5" siano meno rumorosi...
Come OS ho istallato Windows 7 Professional, essenzialmente perché i sistemi che utilizzo per lavoro sono Windows.
Per un utilizzo esclusivamente audio dovrebbe essere sufficiente o addirittura meglio installare qualche versione di Linux. D'altra parte Windows 7 è considerato molto più pesante di Linux, quindi da un punto di vista delle performance questo può essere un test in situazione pessima.
L'installazione è avvenuta senza alcun problema, seguite semplicemente le istruzioni.
La scheda audio sembra avere un comportamento assolutamente standard, il che semplifica parecchio le cose.
A parte Windows Media Player preinstallato, ho installato anche Foobar come ulteriore player. È flessibile, compatto, freeware, open-source, senza tanti grilli per la testa.
Ha funzionato tutto come atteso fin dall'inizio. Veramente poche grane.
Le performance... muscolari sono lontane da quelle migliori, e non mi sono arrischiato a testare file video, ma non ho mai avuto alcun problema in fase di registrazione o riproduzione audio. Si è dimostrato in grado anche di riprodurre mentre si esegue il ripping di un altro CD, o anche mentre esegue complicate operazioni di riorganizzazione dei backup.
Alla fin fine, questo è quello che conta per un sistema audio: dati i requisiti, si è trattato di una buona scelta.
Ero molto curioso specialmente di verificare le performance in termini di jitter, tanto per capire a che punto la tecnologia dei PC sia arrivata da un punto di vista audio. I risultati sono abbastanza sorprendenti, secondo me...
Le configurazioni utilizzate sono le solite:
Il jitter presente sull'uscita digitale è decisamente elevato, attorno ai 1400ps, come è evidente dallo spettro
del jitter. C'è evidentemente molto rumore, non causato da anelli di massa perchè i test con un
trasformatore di disaccoppiamento hanno dato gli stessi risultati.
Il valore del jitter all'uscita analogica, che era il valore su cui avevo maggiori preoccupazioni, invece è
molto più basso, direi molto basso, dato che il segnale viene direttamente dai chip audio interni che sono piazzati
in mezzo ad una scheda complessa, fortemente impaccata e rumorosa di un computer. Con una media di 300ps si classifica
meglio di molti player audio. Purtroppo il valore non racconta l'intera verità. Infatti il fondo di rumore è molto elevato, rispetto ad altri sistemi, e questo produce degli effetti che non si riflettono nel valore del jitter
(il valore infatti considera solo i picchi che superano il fondo di rumore, e un alto fondo di rumore può nascondere componenti di jitter rilevanti).
Per questo test ho copiato alcuni CD di riferimento sull'hard disk con EAC, e li ho suonati con Foobar.
Il suono è molto fluido, liscio, preciso. C'è un notevole dettaglio, anche se non straordinario. Si riesce sempre a seguire tutti i diversi trefoli della trama musicale.
Con la musica classica la presenza dei cantanti è statuaria, solida, il suono degli archi compatto, pieno, pesante e allo stesso tempo dettagliato. Le basse frequenze sono presenti nella giusta quantità, gli alti non sono mai troppo sibilanti o taglienti. Il bilanciamento dei toni è identico a quello del riferimento. La rappresentazione della scena è stabile, precisa, realistica, profonda, si può veraente percepire l'aria attorno e dietro ai cantanti, se la registrazione lo permette.
I problemi sono una leggera perdita del senso del ritmo e una eccessiva gentilezza, educazione, che potrebbero ben essere correlate al diagramma del jitter qui sopra.
Comunque, le differenze fra questo suono e il riferimento (un convertitore DIY basato su PCM1738, pilotato dalla mia meccanica pesentemente modificata - mi rendo conto, questo non chiarisce molto la situazione, data la peculiarità del riferimento) sono decisamente poco evidenti.
Per questo test ho utilizzato i brani dei CD di riferimento direttamente dall'hard disk utilizzando il convertitore di riferimento.
Il contenuto musicale è corretto come sempre, ma le voci sono leggermente sorde e c'è qualcosa che impedisce o meglio rende appena più difficile all'ascoltatore un totale coinvolgimento nella musica, che lo obblighi a battere il tempo col piede. Comunque anche in questo caso i difetti, pur percepibili, sono davvero tutt'altro che evidenti, cosa abbastanza strana date le caratteristiche del jitter.
Fino ad ora, ho registrato parecchie dozzine di vinili, e devo dire che poterli ascoltare quanto voglio senza problemi di usura è di per se stesso un vero piacere.
Da questo punto di vista, la qualità della registrazione è quasi secondaria: di norma, come qualsiasi altra persona sana di mente ;-) ascolto la musica, non il suono del sistema di riproduzione...
Comunque, ho fatto qualche prova a confronto fra l'originale in vinile, riprodotto attraverso la stessa catena che ho usato per registrare, e la copia digitale prelevata dall'uscita audio. La differenza è decisamente sottile, molto meno evidente di quanto mi aspettassi. Il bilanciamento tonale, la struttura della scena sonora, le dinamiche sono esattamente le stesse. L'unica differenza rilevante, ancora una volta, sta nel fatto che la registrazione sembra un po' meno incalzante, un po' più morbido ed educato dell'originale. Ma davvero proprio un filo.
Il fatto più strano, comunque, è che nella registrazione sembra si sia preservato anche qualcosa della tipica aura analogica del vinile.
Perciò potrei benissimo vivere con la copia digitale. Certamente sono molto più disturbato dai problemi del vinile (soprattutto l'usura: la maggior parte dei miei dischi ha più di 35 anni... e i precedenti proprietari sembrano essere stati più amanti della musica, che suonavano i dischi più e più volte su sistemi di dubbia qualità, piuttosto che degli audiofili...) più che dal trasferimento in digitale.
Dopo aver messo assieme tutte queste informazioni, ero abbastanza sconcertato: i risultati di ascolto erano molto migliori di quanto atteso sulla base delle misure, e la cosa era davvero strana - non mi era mai capitato che una sorgente con un jitter di 1200ps producesse un suono più che accettabile, se non decisamente buono.
A questo punto ho preso la decisione di fare qualche ulteriore indagine. Prima di tutto, ho ripetuto i test sul jitter del
riferimento, il dac con il PCM1738 (li avevo fatti molto tempo fa, ed avevo cambiato parecchie cose da allora).
I risultati sono stati interessanti: qui sotto c'è il diagramma del jitter ottenuto pilotando il convertitore
dall'uscita digitale della mia scheda EWX2496. I valori, 185ps in media, sono veramente bassi, i secondi migliori
che io abbia mai misurato (dopo il Medea della Weiss!!!).
Poi ho ripetuto il test dell'uscita SPDIF della Zotac con il dac basato su PCM1738 al posto del TNT1541,
ed qui ho avuto davvero un sorpresa. Il jitter calcolato era molto inferiore a quello trovato con il TNT1541, attorno ai 416ps.
Riguardando la documentazione del PCM1738, ho trovato che "I convertitori utilizzano una architettura 'advanced segment DAC' di recente sviluppo che permette di ottenere una performance dinamica eccellente e una migliore tolleranza al jitter del clock".
Dato che il ricevitore digitale sia nel TNT1541 che nel PCM1738 sono implementati con un CS8412, l'unica spiegazione che riesco a trovare è che il PCM1738 è davvero in grado di assorbire una larga parte del jitter in ingresso. Ciò spiegherebbe perchè le differenze percepite nei test di ascolto siano tanto ridotte, ma dà anche una misura del punto cui è arrivata la tecnologia, anche per un DAC a basso costo e vecchiotto (il PCM1738 ha 4-5 anni, e "non raccomandato per nuovi progetti" da TI).
Le motherboard moderne, anche quelle economiche, come quella presentata sopra, sembrano aver raggiunto una qualità del suono più che ragionevole, comparabile almeno a quella di un buon player audio digitale di livello consumer.
L'unico aspetto critico è, analogamente ai player consumer, la scarsa qualità dell'uscita digitale, compensata peraltro dall'ottima reiezione del jitter mostrata dai convertitori moderni.
Data la maggiore flessibilità, i vantaggi di utilizzare un computer come sorgente sono evidenti.
Perciò, anche se non ho ancora acquistato musica liquida, e mi piace conservare la mia musica su supporti fisici, mi sembra inevitabile che l'audio abbia un futuro liquido.
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