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Count Basie - "Basie Jam"

Un po' di Swing, e del migliore

[Basie Jam]

[English version]

Album: Count Basie - Basie Jam
Etichetta: Pablo - 2310-718-A
Media: Vinile
Edizione: 1975
Registrato: 10 Dicembre 1973
Genere: Jazz, Swingin Blues
Recensore: Scott Faller
Data Recensione: Settembre 2001

Un po' di storia

Vediamo se riesco a farne la storia in 500 parole o meno.

Questo è un ragazzo che non ha bisogno di presentazioni. Nel corso degli anni, William "Count" Basie è sempre stato un favorito dei fan del Jazz. Diamine, nel solo 1944, il "Conte" vendette 3 milioni di dischi. Un numero enorme, uno "status" da mega-star. Per quasi 20 anni, quel suono "Big Band" ha comandato l'industria discografica.

Noi oggi conosciamo il Conte come pianista, ma lo sapevate che iniziò come batterista? Quando era un giovincello a Red Bank, New Jersey, decise di cambiare per il piano dopo aver capito che un compagno di classe poteva suonare la batteria meglio di lui. Quel compagno di classe era Sonny Greer. Sonny ha suonato per 31 anni con Duke Ellington e la sua orchestra.

Durante gli anni '20, il conte raffinò le sue abilità seguendo due dei più grandi del Jazz, Fats Waller e James P. Johnson. A quel tempo i pianisti erano richiesti per accompagnare le vecchie commedie musicali. Fats raccomandò il conte a Katie Crippen come suo successore. Questo portò il Conte a girare l'America suonando nei locali "black" allora conosciuti come il "chitlin circuit". Nel 1927, Basie si trovò arenato in Kansas City, Missouri dopo che il Gonzel White tour finì. Fortunatamente egli trovò un impiego a tempo pieno all'Eblon Theater suonando l'organo come accompagnamento dei film muti. In quell'anno si trovò a suonare per Walter Page e i Blue Devils. Nel 1929, la Banie Moten's Kansas City Orchestra assorbì molti dei Blue Devils ed essi continuarono a suonare a K.C. e nei territori del sud ovest.

Nel 1935 Banie Moten, leader della Kansas City Orchestra, morì in un incidente stradale. Nell'anno seguente i membri dell'Orchestra fondarono una band più piccola incentrata sulla sezione ritmica. Questo gruppo di nove uomini si dette il nome di "The Barons of Rhythm" e consisteva principalmente di Basie al piano, Walter Page al basso, "Papa" Jo Jones alla batteria e Lester Young al sax tenore. Durante il 1936 la sede dei Barons era il Reno Club in Kansas City. Questo era il posto dove si suonava in K.C.. Qui Basie prese il suo soprannome di "The Count". La gente diceva che dato che c'era un "Duke" (Ellington) e un "Earl" (Hines), perchè non ci doveva essere un "Count"? Ad ogni modo, la stazione radio WHB iniziò a trasmettere i Barons parecchie sere a settimana. Qui è dove Basie ebbe il suo successo. Quindi accadde che lo scrittore e musicologo per Downbeat, John Hammond, lo sentì a Chicago su una radio a onde corte. Egli chiamò Benny Goodman e gli disse di provare a sentirlo. Entrambi furono d'accordo che c'era un grande talento e poco dopo, nel 1937, Count Basie e "The Barons of Rhythm" furono scritturati dalla Decca. Il resto è storia.

Tornando indietro al modo di suonare del Conte (un attimo, in effetti non avevo ancora iniziato), notiamo che è abbastanza interessante in quanto, differentemente dal modo tradizionale di condurre un'orchestra, e cioè stando di fronte a tutti ondulando una bacchetta per tenere il tempo, Count Basie faceva questo con la tastiera del piano. Egli si considerava un "non-pianista". Comandava l'orchestra accentuando o meno le note suonate sui tasti del piano senza che questo avesse ripercussioni sul ritmo del pezzo suonato.

Il suono della Big Band di Count Basie e degli altri direttori d'orchestra dominò le sale da ballo e le trasmissioni radio per quasi vent'anni. Come il suono della Big Band cominciò a declinare, negli anni '50 e primi '60, il Conte si trovò a guardarsi attorno per una direzione musicale. Ebbe qualche modesto successo negli anni '60 facendo del pop e facendo coppia con vocalist quali Frank Sinatra.

Continuò così finchè Norman Granz fondò la Pablo Records nel 1973, a quel punto il Conte e altri dei grandi del Jazz poterono ricominciare a fare ciò che facevano meglio......suonare jazz. E lo fecero.

No! 685 parole. Non ci sono riuscito :-)

Mi sembra abbastanza, veniamo al punto

Lasciatemi cominciare dicendo che la riproduzione del suono di questo vinile sarà ben difficile da superare. Ce ne sono veramente pochi migliori di questo. Basie Jam prende posto nella mia "top twenty".

Side bar - Ora, c'è una differenza (almeno per me) tra la qualità di registrazione la riproduzione del suono. La qualità di registrazione ha più a che fare con la giusta selezione e il corretto posizionamento dei microfoni e musicisti, mentre la riproduzione del suono ha a che fare con il mixing del master e i vari processi che vengono fatti prima del mix finale. La riproduzione del suono include anche il posizionamento degli esecutori sul palcoscenico. Quindi c'è l'apporto dei processi esterni quali equalizzazioni, soppressori di rumore, filtri, e il livello di "ambienza" o riverbero aggiunto elettronicamente. Ci siete ancora?

Basie Jam è puro Swing. Questo disco è stato prodotto da Norman Granz (Pablo Records). Norman ha scritturato i più grandi nomi di Jazz e Blues. Alcuni dei migliori in questo ottetto (oltre il Conte) sono J.J. Johnson al trombone, Zoot Sims al sax tenore, Henry "Sweets" Edison alla tromba, Irving Ashby alla chitarra e Ray Brown al basso.

Ascoltando questo pezzo oggettivamente (la qual cosa è molto difficile da fare BTW), si nota un rumore di superficie molto contenuto. Il vinile ha un peso decente, direi 120 grammi. I solchi sono tagliati bene e sono regolari, che significa che il mio braccio non sarà costretto a fare i salti mortali per tracciare.

La qualità di registrazione è terribilmente buona. Non è perfetta, ma ci arriva molto vicina. Ci sono solo un paio di cosette che non lo fanno arrivare alla perfezione. La prima è il sax tenore di Zoot Sims. Suona un po' leggerino. Vado a indovinare ma penso che sia stata la scelta del microfono. Un sax tenore ha un suono bello pieno, specialmente nei registri più bassi. Questa registrazione non lo cattura completamente.

[Count Basie]
the count

Poi c'è il piano di Count Basie. Per qualche ragione scelsero di registrarlo con il top chiuso. Ciò riduce un po' la dinamica dello strumento che sembra suonare come contro un muro. Vedete, quando gli strumenti vengono registrati hanno delle interazioni con le pareti esattamente come le hanno i diffusori. Essi riflettono, riverberano, e producono rinforzi o perdite proprio come i diffusori. Se posizionate un piano o una batteria troppo vicino a una parete e lo microfonate, essi suoneranno chiusi e sottili. Muoveteli lontano dalla parete di pochi metri ed avrete un suono completamente differente. molto più vivo e dinamico.

Per il resto gli strumenti sono praticamente perfetti. I leggeri colpetti sui piatti sono belli, puliti e frizzanti. Il suono della chitarra di Irving Ashby mi arriva attraverso i diffusori caldo e dolce, proprio come deve essere. Anche J.J. con il trombone o Sweets con la tromba con la sordina sono come devono essere. Come per il basso, è bello e solido ma non ingrandito. Un'altra cosa positiva è che ho notato pochissima manipolazione. Granz e company fecero veramente un bel lavoro.

Su questo disco il dettaglio è così buono che giurereste che questi ragazzi siano nella stanza con voi. Parlando di dettagli, ce ne sono alcuni che mi sono saltati agli occhi. Il primo è che Louie Bellson, sulle canzoni più lente, suona la batteria con una spazzola. Potete quasi contare il numero delle setole metalliche. Secondo, non so quanto spesso avete sentito un'ottone vicino e di persona, ma spesso potete sentire il respiro del musicista attraverso la tromba. Su questa registrazione lo sentite chiaramente. E ciò aggiunge un meraviglioso senso di realismo a quest'incisione. Infine, potete sentire Louie "jawin" nello sfondo. Fichissimo.

Così......

Basie Jam sono due lati di uno dei migliori Swing che si possano sentire. In realtà, dei circa 30 dischi Pablo che ho, devo ancora trovarne uno che non suoni veramente bene, o almeno meglio del 95% dei vinili che normalmente si vendono.

Basie Jam ha una qualità assolutamente "audiophile" a un decimo del prezzo. Sì, ho pagato solo 3 dollari per questa copia promozionale usata. Ricordatevi chi produce il disco. Norman Kranz. È lo stesso ragazzo che era responsabile per quella che forse è la più grande delle etichette Jazz, la Verve. Questo ragazzo sa cosa si fa in uno studio.

Detto questo, ho visto Basie Jam in una lista di ristampe di vinili da alcune delle "grandi" compagnie discografiche che sono specializzate in riedizioni. Non l'ho sentita, ma mi chiedevo, prima di buttare 30 dollari su una ristampa, se ne vale veramente la pena, specialmente quando questa è disponibile dal vostro negozio di dischi usati o in rete per pochi spiccioli.

Lo stesso vale per qualsiasi disco Pablo. Essi sono, senza dubbio, fra le registrazioni migliori disponibili. Le mie favorite sono quelle prima del 1980 o giù di lì, prima che aggiungessero il colore alle foto di copertina. Queste sono stampate su un vinile migliore ed hanno una chiarezza sonica migliore di molte di quelle nuove.

Se cercate approfonditamente, potete ancora trovare copie sigillate di molte edizioni Pablo per prezzi che vanno da 7 a 10 dollari al vostro negozio di dischi usati. Fantasy Jazz ha comprato il catalogo Pablo da Granz nel 1987 ed ancora ha poche copie sigillate degli LP lasciati che sono quindi disponibili da Fantasy Jazz direttamente.

Fantasy ha re-emesso una grande fetta delle 350 edizioni Pablo su CD. Alcuni degli album più popolari sono stati rilasciati come 20 bit Gold re-masters. Non ho sentito i CD re-masters ma, considerando il materiale sorgente, posso solo immaginare che suonino in maniera divina.

Hey, anche se il Jazz Swing non è il vostro genere preferito, provatelo. Potreste cambiare idea. Se non vi ritrovate a tamburellare con il piede per terra o a schioccare le dita a tempo potreste aver bisogno di un aiuto professionale :-). Se invece il genere già vi piace, cercate questo disco prima di spendere un sacco di soldi in più su una ristampa. Penso proprio che troverete, come me, che l'originale suona benissimo e che non serve spendere di più per una ristampa (a meno che la vostra copia abbia un aspetto molto vissuto :-).

Principale sistema usato

  • Giradischi – Systemdek 2x2, Rega RB 250, Expressimo Mods, Rega Elys
  • CD Player – Arcam Alpha 8se, HDCD
  • Preamplificatore – Lazarus Cascade
  • Triamplificazione Spectro Acoustics Equipment
  • - finale Tweeter – 200sr, 135 wpc @ 8ohm
  • - finale Mid Range – 202r, 135 wpc @ 8ohm
  • - finale Woofer – 500r, 250 wpc @ 8 ohm
  • Crossover attivo – Sony 4300 (componenti discreti)
  • Diffusori autocostruiti - Tweeter - 30" Carver Ribbons, Mid-Bass - Focal 5K4211, Woofer - Shiva.
  • Cavi di interconnessione e potenza – autocostruiti, rame argentato con isolante in teflon

© Copyright 2001 Scott Faller - http://www.tnt-audio.com

Traduzione: Giovanni Aste

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