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Autore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Pubblicato: Maggio, 2021
Potrete leggere tanti articoli commemorativi su Franco Battiato, più completi e meglio scritti di questo. Tanti, che hanno ascoltato “La voce del padrone” e poco più, oggi si strappano le vesti, piangendo la scomparsa di un grande del quale, probabilmente, conoscono pochissimo.
In punta di piedi, vorrei solo offrire il mio ricordo personale, di un percorso lungo oltre 40 anni, dai miei primi ascolti - da ragazzino - dei suoi primi dischi sperimentali, quelli che non conosce quasi nessuno. Mi riferisco a dischi come Fetus, Pollution, Sulle corde di Aries, Clic, M.elle le "Gladiator" e altri che seguirono, prima della sua svolta pop (se così si può dire). Erano gli anni '70, io avevo poco più di 10 anni e quei suoni mi conquistarono, così diversi da tutto ciò che si sentiva in radio o in TV o nelle cassette degli amici. Il vinile era ancora lontano, per me. Non avevo la cultura musicale per capire la portata e per inquadrare quei lavori in un contesto preciso, mi cambiarono, insieme ad altri del periodo. Pur essendo in età da Zecchino d'Oro o quasi, ascoltavo già musica strana, come i miei coetanei la chiamavano.
Poi arrivarono dischi più facili, e amai anche quelli. La genialità dei testi, il grande calderone nel quale mischiava perle della sua sconfinata cultura, mi affascinavano quanto gli accostamenti a melodie solo apparentemente facili, ma stracolme di citazioni dotte, musicali, cinematografiche, storiche e letterarie. Analizzare un suo testo era come aprire una pagina a caso di una grande enciclopedia: studiare, arricchirsi, tutto stimolava la mia ossessiva necessità di approfondire e di conoscere.
Anni dopo ebbi l'ardire di recensire alcuni suoi lavori, per la rivista musicale Music on TNT. In particolare, nel 1999, recensii il suo Gommalacca, coi testi di Manlio Sgalambro, e successivamente l'album di cover Fleurs. Oggi ho suonato, in ricordo, la mia copia in vinile di Mondi Lontanissimi, peraltro una buona incisione realizzata con tecnica DMM (Direct Metal Mastering). Quanti ricordi...
Battiato era tutto questo e molto di più, per me artista geniale che chissà quanto avrebbe ancora regalato alla musica. Mi piace ricordarlo con la bellissima Areknames, tratta da “Pollution” (1972)
IMA AREKNAMESS MALHA AREKNAPESS IMA AREKNAMESS MALHA AREKNAPESS ATENOIP ARRET ELEVOUN SISOPROMMATEM EREITNORF ALLED ETNEM
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