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Album: Seconda Sinfonia di Mahler, adattamento per organo
Etichetta & informazioni sull'album: Chestnut CD012
Prezzo: € 11,44
Recensore: Chris Templer - TNT-Audio Sud Africa
Pubblicato: Settembre, 2017
Traduttore: Roberto Felletti
David Briggs rappresenta un'eccezione tra gli organisti contemporanei, non solo perché è un musicista compiuto, di indiscutibile talento, ma anche perché è un improvvisatore tremendamente bravo, un compositore e un prolifico adattatore per organo di opere sinfoniche di molti compositori. Oltre a molto altro! Ho assistito a un suo concerto, svoltosi presso la St Mary's Cathedral, a Johannesburg, nel corso del quale egli ha impressionato il pubblico con virtuosismi e una breve improvvisazione, in realtà molto musicale. Questo per me è importante, perché spesso le improvvisazioni sono tutt'altro che piacevoli da ascoltare.
L'album presentato in questa recensione è il seguente (con alcuni commenti di David Briggs):
Sinfonia N°2 in Do minore “Resurrezione”, di Gustav Mahler. Prima registrazione del nuovo adattamento per coro, solisti e organo, di David Briggs.
«Affinché abbia successo, un adattamento per organo richiede alcuni ingredienti importanti, sia durante la realizzazione sia durante l'esecuzione. Inizio sempre dalla partitura completa per orchestra e non dalla riduzione per pianoforte. Forse questo può stupire, perché con le sinfonie di Mahler non c'è bisogno di ridurre troppo, né di escludere troppo. Se esaminate gli schemi, spesso le cose sono abbastanza chiare (e scritte per il pianoforte su tre pentagrammi). Naturalmente, la magia di Mahler deriva dalle sottigliezze apportate dall'orchestra, ma con la tecnologia degli organi moderni e un certo grado di immaginazione è possibile riprodurre (o, più precisamente, tradurre) questa magia con mezzi nuovi. È anche importante non rendere l'adattamento impossibile da suonare... Io cerco di trovare dei modi, attraverso la trasposizione delle ottave, la riorganizzazione della disposizione delle note a livello armonico, e così via, per far sì che la musica resti ben bene sotto le mani ed entrambi i piedi. Elaborare ogni singola nota richiede molto tempo e (alquanto terapeutico) esercizio - ogni battuta richiede parecchio studio, e questo è un modo perfetto per giungere a conoscere una partitura molto intimamente.»
«Naturalmente, l'organista ha quattro grandi vantaggi rispetto al pianista, quando si tratta di eseguire adattamenti di musica per orchestra:
a) la capacità di incorporare parti di pedaliera, singola o doppia;
b) un potenziale più espressivo, attraverso il timbro dei registri e l'uso dei somieri;
c) una maggiore possibilità di sostenere intensi crescendo orchestrali;
d) la possibilità di suonare molto spesso in grandi cattedrali, dove l'acustica ambientale e il luogo medesimo possono aggiungere così tanto all'impatto emotivo di questa musica.
Tempo indietro, suonando l'ultimo movimento della Terza di Mahler presso la Cattedrale di York, l'effetto di quell'edificio ineguagliabile sulla musica lasciava senza fiato.»
«Realizzando l'adattamento, cerco di includere le intenzioni originarie dei compositori riguardo al fraseggio, alle articolazioni e ai parametri della dinamica. Tuttavia, più di quello lascio carta bianca alla coscienza e al libero arbitrio dell'organista... dal punto di vista dell'esecuzione. Faccio sempre in modo di adottare uno schema di registrazione che abbia timbro e vivacità quanto l'orchestra, ma non necessariamente come l'orchestra. Semplicemente, ci sono strumenti che noi non abbiamo, ma ritengo che, con un po' di attenzione, sia possibile creare registrazioni con identica ambienza, chiarezza e contrasto... Provate a immaginare cosa direbbe Mahler se fosse alle vostre spalle. La mia più fervida speranza è che alla gente piaccia suonare e ascoltare queste rielaborazioni delle opere originali di Mahler, un po' come ammirare grandi dipinti in una nuova galleria d'arte, con cornici diverse e con un'illuminazione completamente nuova. Questa è una musica emotivamente forte, che mostra il genio assoluto di Mahler nel creare un paesaggio sonoro del tutto originale, immediatamente riconoscibile e assolutamente inimitabile.»
«Una sinfonia deve essere come il mondo. Deve racchiudere ogni cosa.» (Gustav Mahler)
David Briggs si è innamorato per la prima volta della musica di Mahler a 17 anni, quando era prima viola della National Youth Orchestra of Great Britain. Completamente sotto l'incantesimo di Mahler nel corso degli ultimi tre decenni, uno dei suoi maggiori progetti è stato l'adattamento per organo delle grandi sinfonie per orchestra (2, 3, 4, 5, 6 e 8). Sotto questo aspetto egli è unico al mondo, e le sue esibizioni e registrazioni hanno ricevuto consensi entusiasti da parte dei critici della stampa internazionale di settore.
La Seconda di Mahler non perde niente nell'adattamento; anzi, l'assolo di organo contribuisce al piacere di ascolto. Una caratteristica molto importante degli adattamenti di questo tipo è la possibilità di essere eseguiti da un unico musicista e di potersi avvalere del coro della chiesa, rendendo così l'esibizione dal vivo molto meno costosa.
L'esecuzione contenuta in questa registrazione non è meno che grande e la registrazione stessa è molto buona, con l'avvertenza che per valorizzare il lavoro svolto servono dei diffusori in grado di riprodurre un basso adeguato. È decisamente qualcosa da aggiungere alla vostra collezione.
Nota: anche l'adattamento dell'Ottava di Mahler (Sinfonia dei Mille) non può mancare in una collezione musicale. Ulteriori informazioni sul sito di David Briggs.
© Copyright 2017 Chris Templer - chris@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com
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