Artista: Emma Shapplin (sito ufficiale) - Sito non ufficiale su Lycos
Dettagli sull'album: "Carmine Meo" - 1997 - 823 - 838 2 by Pendragon Records - EMI Music
Copia in esame: stampa olandese
Genere: operistica...dark-new wave (?)
Prezzo approx.: 9-15 € (variabile)
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Gennaio, 2005
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Ormai dovreste esserci abituati. A cosa? Alle nostre proposte "strane" in materia di dischi! Ci piace parcheggiare di traverso in un mondo parallelo. Ci piace fare le cose in modo "diverso" e così, mentre tutte le riviste "audiophile" si affannano a proporre dischi soporiferi dei "soliti" generi che fanno suonare bene qualunque impianto (terzetti jazz, quartetti d'archi etc), noi - da sempre - abbiamo portato alla vostra attenzione dischi "non audiophile" dei generi più strani ed insoliti. Un po' lo facciamo perché ci piace la Musica, TUTTA, un po' perché crediamo che la Cultura del buon ascolto debba essere traghettata usando "mezzi" che possano attrarre anche i più giovani o i più curiosi.
Insomma, l'impianto HiFi serve per ascoltare bene tutta la Musica, non le solite tre-quattro "cosettine" audiophile che si sentono alle mostre e nei negozi.
Da Blue Man Group, passando per Prodigy, Ozric Tentacles fino ai Rage against the machine non potete dire che vi sia stato offerto un panorama musicale a 360 gradi :-)
Stavolta osiamo un po' più del solito perché si tratta di un disco a cavallo tra l'opera, la sinfonica e la new wave. Non c'è dubbio che i puristi del Bel Canto storceranno non poco il naso ma chiedo perdono, lo scopo è principalmente "didattico" :-)
L'opera è un genere difficile, specie da ascoltare a casa senza il supporto "visivo" del teatro. Quanti giovani ascoltano operistica? Vedo poche mani alzate. Molti, al primo accenno di "quel" modo di cantare, si producono in smorfie di disgusto e di fastidio. Ebbene, il disco che vi propongo stavolta è pensato per comunicare il Bel Canto utilizzando proprio il linguaggio della Musica moderna.
I "puristi" mi perdoneranno...
Emma Shapplin (Marie-Ange Chapelain) non è una cotonata e polposa cantante d'opera lirica. No, è una bellissima francesina trentenne. Se non ricordo male, ha pure un passato da modella solo che, incidentalmente, ha studiato canto.
Non starò a dirvi che ha una voce bellissima perché so che gli esperti mi crocifiggerebbero a testa in giù all'istante ma a me non dispiace (la sua voce, non essere crocifisso...) e per gli "scopi" di cui sopra è assolutamente sufficiente. La Shapplin stessa dice di non essersi attenuta a tutti i "canoni" previsti per il canto lirico. Anzi, dice chiaramente di non essere una vera cantante d'opera. Forse non è corretta, né particolarmente dotata, ma la sua voce comunica emozione...e per me è sufficiente.
Carmine Meo è un disco strano: contiene 12 tracce con testi in un italiano da 14esimo secolo, cantati con voce da soprano (mezzo-soprano? Soprano da operetta? O gallina-strozzata, come direbbe la mia amica Rosalba? :-)) su basi musicali un po' noir, un po' new wave dei bei tempi andati, un po' orchestral/sinfoniche.
L'effetto globale è stranissimo ma, per mio gusto, estremamente emozionante. Ammetto tranquillamente la colpa: è uno dei dischi che ho ascoltato di più in questi anni, con diversi periodi da "dipendenza acuta". Ed ogni volta che lo ripesco l'emozione torna ad affiorare, forte e viscerale come il primo giorno.
É l'aria che si respira in questo disco ad essere ipnotica: se si riesce ad entrare in sintonia - per me è stato amore a primo ascolto - è difficile liberarsene. Ci si sente quasi rapiti, prigionieri di un sogno insolito, come i tanti che facciamo, alchemici miscugli di situazioni paradossali che trovano il loro collocamento perfetto solo nello stato onirico delle cose.
Per chi fosse abituato ad ascoltare generi a cavallo tra il dark, la new wave elettronica e l'electro-pop (memento Enigma) non dovrebbe essere difficile bersi queste 12 tracce tutte d'un fiato. Al primo ascolto, mi è sembrato di conoscerlo da sempre. Per tutti gli altri, specie per gli appassionati d'opera, consiglio piccoli e meditati sorsi :-)
Comunque, prima che pensiate ad un Boccelli al femminile...lasciatemi dire che siete completamente fuori strada. Ed ancor più fuori strada lo siete se state sospettando si tratti di una specie di "Rondò Veneziano" traghettato negli anni '90...
No, non si tratta di canzoni pop tutto sommato "normali" cantate con voce lirica. E neppure arie d'opera con basso e batteria. No, "Carmine Meo" non ha niente a che fare con queste impostazioni. É più sinfonico che Pop ed infatti, basso e batteria non compaiono in tutti i brani. Ad esempio, la title track è per orchestra, coro e voce. Un bellissimo pezzo di voce e piano è invece "...reprendo mai più", forse la traccia più ispirata del disco, come "Favola breve", una delle mie preferite (ma questa ha la sezione ritmica).
Ancora per voce, piano ed orchestra è "Miserere, Venere", che praticamente chiude il disco prima dei rumorismi di "à la frontière du rève", con una voce in sottofondo che recita una strofa del Canzoniere di Francesco Petrarca. Ancora con versi del Canzoniere in sottofondo si apre il disco in "De l'abime au rivage".
Una piccola orchestra e pure il coro "Choeur Francais d'opera" diretto da Mariana Yotova completano il quadro. Insomma, l'effetto è "moderno" ma gli strumenti sono principalmente tradizionali.
Le atmosfere sono molto rilassate ed allo stesso tempo oscure ed intrise di pathos. Quasi tutti i brani portano la firma di Jean-Patrick Capdeville, artista pop-rock francese che ha curato gran parte delle Musiche e della produzione. La Shapplin, però, non si è limitata a cantare. Infatti, molti testi ed alcuni brani portano la sua firma. I testi sono stati scritti prima in francese e poi tradotti in italiano da esperti di lingua tardo-medioevale.
Meriti artistici a parte, sui quali potremmo discutere all'infinito, questo disco si trova in questa rubrica perché è un'incisione di livello elevatissimo. Poteva essere altrimenti? "Carmine Meo" è uno dei dischi che uso più frequentemente quando devo valutare le voci (femminile e coro) e l'immagine "artificiale". E già, è chiaro che si tratta di un disco "finto" nel senso che l'immagine tridimensionale è costruita in studio ma è così maledettamente coinvolgente, estesa anche in senso verticale (con la Shapplin ad altezza "umana") e ricca di particolari che si presta benissimo all'ascolto "critico". Effetti, riverberi, secondi e terzi piani, sovraincisioni e sottoincisioni...insomma, "Carmine Meo" è un piccolo scrigno di brillanti tesori nascosti che un buon impianto non potrà non mettere in evidenza. In più, quasi in ogni traccia (e tra una e l'altra) sono stati inseriti dei "rumori" ambientali, per aiutare a creare un'atmosfera particolare (vento, acqua di ruscello etc.).
La voce, inutile dirlo, è protagonista della scena ed ha delle escursioni tonali e dinamiche notevoli: può mettere in crisi la riproduzione della gamma media ed alta (ampli e tweeters). Proprio "...reprendo mai più" si presta benissimo a valutare la riproduzione della voce, con la Shapplin che si esibisce in acuti forse non stilisticamente impeccabili ma di grande effetto e piuttosto ostici da riprodurre.
La ripresa microfonica è qui piuttosto ravvicinata, quindi è facile sentire la Shapplin che prende fiato e come la sua voce ecciti alcune riverberi naturali della stanza dove è avvenuta la registrazione. Non dovrebbero esserci indurimenti di sorta, neppure nei momenti più critici.
Ma c'è di più: la gamma bassa, immancabile in tutti i dischi che mi piacciono dal punto di vista "audiophile". C'è un bel basso profondo, di discreta articolazione e potenza. Poi le percussioni, veloci e nette. Il suono delle pelli appare talvolta un po' asciutto e sporco ma sto come al solito cercando il difetto a tutti i costi.
La dinamica, specie sulla voce, è piuttosto spinta. Qualche impianto potrebbe distorcere sui gorgheggi della bella francesina.
Mi rendo conto di non aver proposto niente di particolarmente sconosciuto, visto che il disco ha venduto qualcosina come 2 milioni di copie in tutto il mondo, e so bene che la Shapplin ha pubblicato nel 2002 un disco nuovo ("Etterna") ma, come sapete, scopo di questa rubrica è anche quello di proporre dischi che, passato il momento "full-price" si trovano a prezzi stracciati. Questo, ad esempio, si trova in Italia per meno di 10 Euro (Da Nannucci.it e Musicstore.it ad esempio). Mi pare di averlo visto anche negli scaffali di un MediaWorld per circa 15 Euro.
Insomma, se foste degli audiofili sempre a caccia di nuove esperienze musicali e questa vi fosse sfuggita, beh, potrebbe valer la pena fare un tentativo. Il livello qualitativo dell'incisione è ben sopra la media e come disco test, almeno relativamente ad alcuni parametri, è ottimo. Sulla qualità artistica, invece, dipende sostanzialmente da quanto "aperta" sia la vostra mente alle novità ed ai sapori "strani". Non dovrebbe essere difficile trovare in rete degli "excerpts" audio per valutare al volo se il genere vi disgusta del tutto oppure no.
Io aggiungo solo che Son io di llui, benché la vita vergogne se de mi....
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