Autore: Mattia Bellinzona
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Titolo: American IV
Artista: Johnny Cash
Produttore: Rick Rubin
Edizioni: American/Sony, CD e doppio LP (125 gr)
Artisti: Notting Hillbillies
Produttore: Missing...Presumed Having A Good Time (1990)
Edizioni: Phonogram LTD. CD e LP (125 gr)
Verranno messi a confronto due lavori di due artisti su due supporti: CD e vinile, per fare alcune considerazioni sul formato che tutti vogliono morto ma che si rifiuta di lasciarci. Non sono uno che ha preconcetti nei confronti di una tecnologia o di un supporto. Ho cominciato ad ascoltare musica su vinile perché quello era il supporto esistente ed ho accettato il CD perché il vinile era stato boicottato dalle major. Ora ho entrambi i supporti che convivono benissimo nel mio impianto. La Musica è il fine e non il suo supporto. Dato che tutto scorre anche il CD passerà. Ma la tecnologia che resta dovrebbe restare per la sua superiorità reale, non per interessi economici imposti ai consumatori. Questo non vale solo per il CD, ma anche per i suoi figli, SACD e audioDVD, e per i suoi nipoti, Blue Ray e HD-DVD. Per non parlare dei formati compressi, che non mi sembra abbiano trionfato per la loro qualità audiofila.
Cash: American IV
Si tratta di una delle ultime fatiche del mitico e molto malato Johnny Cash. Alla fine degli anni '70 dato per finito, Cash ebbe un furioso comeback grazie a Rubin che lo convinse ad incidere pezzi di vari artisti nei tempi e modi più congeniali al "man in black". American Recordings venne alla luce e tra questi spicca American IV con pezzi degli U2, Beatles, Tom Petty e naturalmente Cash. Voce e pochi strumenti, impostazione minimalista, registrazioni curatissime per creare un'atmosfera rarefatta ed intima. Considerate dai critici e da me una rivelazione audiophile, al di là della bellissima musica.
Notting Hillbillies
Il leader dei Dire Straits e altri 3 vecchi amici fondano i "Notting Hillbillies" nel quartiere Notting Hill di Londra e questo LP/CD vede la luce nel 1990. Siamo (guarda caso) nel famigerato anno in cui il CD ha superato l'LP nelle vendite. Le musiche sono molto tradizionali con voci in evidenza e uso di strumenti "classici": country, blues, rock melodico, cori solo voci. Il livello delle registrazioni è altissimo.
Audiophile sarai tu!
L'audiofilia non è una malattia e qui ci troviamo di fronte a registrazioni tutte di qualità. Gli LP non sono leccate edizioni a tiratura limitata da 180 gr (ma c'è chi va verso i 220 gr, incide un solo lato e magari a 45 rpm! E trasforma un CD in 4 LPs che pesano 1 Kg) ma "normali" vinili neri da 125 gr che costano un prezzo "normale". Niente trucchi. Ed i CD sono realizzati con la stessa cura.
Come mai non gracchia?
Ebbene il primo impatto col CD di Cash è positivo e resta tale. Il titoletto è in questo senso provocatorio. Ma il vinile mi lascia sconcertato. La voce di Cash sembra materializzarsi piena di nuances che il CD ha "levigato" via. I bassi sono molto più pieni e consentono di apprezzare un palcoscenico molto piú stabile e profondo. L'ascolto prolungato non cambia queste impressioni. Altri ascoltatori meno interessati alla questioni confermano la mia opinione. E il vinile non gracchia!
I Notting Hillbillies non mi fanno cambiare idea ma le differenze sono più modeste. Anche qui piú dettagio nel vinile e palcoscenico meglio sviluppato, bassi appena più accennati ma non come nel confronto di Cash.
Dinosauri contro la iPod generation
Sia chiaro: io non sono un vinilista perché ascolto vinile così come uno non è etilista perché beve vino ai pasti. Ascolto Musica con il supporto che più mi conviene il che può voler dire CD o LP. Ma non sono un dinosauro e non sono sordo. Se Cash suona meglio in vinile perché negarlo? D'altra parte se per sentire un brano in fretta preferisco il CD non devo scusarmi con nessuno. Ma ripeto: il vinile come tutto il resto non deve estinguersi perché suona peggio di CD, SACD, audioDVD, HD DVD, Blue Ray, HDCD e tutto il resto. Se la gara è onesta e le orecchie pulite vi accorgerete che nessuno di questi formati suona necessariamente "meglio" del vinile.
This is a fact, not an opinion
Il numero di vinili venduti è decisamente più basso dei CD, poco da dire. Ma è nettamente superiore a quello di audioDVD e SACD, formati pompati dall'industria discografica ed HiFi in modo indecoroso (leggi Sony col SACD). Il vinile è stato mortificato abbastanza: poche ristampe (troppe audiophile dal peso inverosimile e troppo poche "normali"), poche "new releases". Ma la piccola rinascita non è tanto o solo nei numeri ma nell'immaginario collettivo. Insomma il giradischi riprende posto nel salotto buono e diventa "cult". Brutta parola, è vero, ma i grandi fasti non torneranno. Si puó peró sperare in un moderato ritorno del vinile con un mercato di nicchia ma stabile o in crescita modesta. Titoli selezionati ed audiophile che possono spingere anche grosse case a ristampare qualcosa.
Una cosa è da evitare: trasformare l'ascolto del vinile in una cosa elitaria e per ricchi vecchi audiofili che sostengono che il loro Rolex sia più preciso di un modesto orologio al quarzo.
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