[ Home | Redazione | HiFi Shows | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

La rivoluzione digitale

Digital killed the analog star

[English version]

Premessa
La Kodak ha venduto la sezione film e tutta la produzione per sviluppo del bianco e nero.
La AGFA ha chiuso.
La Contax è scomparsa.
La Ilford è stata “salvata” dai dipendenti.
La Rollei vacilla.
La Leica è vicina alla bancarotta.

Il film è stato ferito a morte, la stessa sorte che si voleva infliggere al vinile negli anni ottanta. Ma il disco nero vive ancora e vende più di SACD e A-DVD messi insieme. Quanti hanno gettato raccolte di LPs, per poi pentirsene amaramente?
Il mio vuole essere un breve resoconto su questa ennesima ma importante rivoluzione, prima che sia troppo tardi.

Introduzione
Anche chi non si occupa di musica e di riproduzione musicale sa che oggi il supporto musicale più diffuso è ancora il CD. L'affermazione del compact disc si è verificata a partire dall'inizio degli anni ottanta e già nel 1989 il numero di compact disc venduti aveva superato il numero di vinili. Solo recentemente c'è stata una lieve flessione di vendite dovuta all'affermazione di nuovi formati, tra cui e in particolar modo i formati compressi come l'MP3. Si è trattata di una vera e propria rivoluzione digitale.
Il vinile era grosso, ingombrante, difficile da maneggiare. Tendeva a rovinarsi nel tempo se non trattato bene. In presenza di polvere l'informazione musicale si danneggiava. La messa a punto del giradischi, braccio e testina richiedeva pazienza, competenza e passione. Chiunque abbia avuto il primo contatto con il CD, si è subito reso conto che si trattava di un formato pieno di vantaggi: maneggevole, piccolo, sicuro, costante nel tempo, facile da utilizzare e letto da macchine praticamente prive della necessità di messa a punto.

Il dischetto perfetto
L'esperienza pratica dei primi anni rivelò agli audiofili la vera faccia del CD: rispetto al vinile inferiore per qualità e quantità d'informazioni, spesso incapace di restituire la stessa impressione in termini di tridimensionalità dell'immagine, palcoscenico, ricchezza di frequenze; insomma un formato qualitativamente inferiore. Chi fu in grado di apprezzare queste importanti differenze tra il nuovo formato e il vecchio tenne cara la vecchia collezione di vinili e continuò a mettere a punto il suo sistema analogico.

Criminali digitali vogliono uccidere il disco argentato…
La rivoluzione digitale del CD ha portato con sé anche altri grossi cambiamenti sul modo di produrre la musica e di venderla. Ci si è accorti che il CD, non solo è eterno, ma è anche eternamente copiabile in modo praticamente perfetto. Questo non rientra negli interessi delle Compagnie discografiche. In un primo tempo queste si sono arricchite vendendo a prezzi gonfiati il nuovo supporto. Attualmente queste assistono al fenomeno
1) della continua copiatura del CD
2) della compressione del CD in formati nuovi che vengono messi a disposizione in rete.

Il futuro della musica riprodotta per le masse sembra essere sempre più in rete e sempre meno nei negozi.

…Ma i nuovi formati digitali lo salveranno
Se la musica riprodotta avesse conservato il supporto vinilico, non ci sarebbe stato il problema di proteggersi dalle copie perché il vinile è virtualmente incopiabile (almeno su vinile). Anche se è impensabile un ritorno al passato resta il fatto che i nuovi formati sembrano tutti destinati a essere sostituiti da altri formati ancora prima di essersi affermati. Questo è il destino del SACD e del DVD audio.

La storia si ripete e ora tocca al film
La questione della digitalizzazione del messaggio musicale potrebbe essere considerata un fenomeno di settore se non fosse che negli ultimi due o tre anni stiamo assistendo a un avvenimento analogo nell´ ambito della fotografia.
Tradizionalmente la fotografia si basa su un supporto analogico, quale il film .
Mi riferirò nelle prossime righe alla questione legata alla fotografia e a come la fotografia digitale rappresenti in molti casi un fenomeno analogo a quello che è successo al vinile negli anni 80.

La mia storia personale.
Io ho cominciato a fare fotografie circa trent'anni fa utilizzando ovviamente un supporto analogico, quale il film, e come fotocamera all´epoca una Leica IIIf (1954). Il tipo di macchina fotografica, manuale e difficile da usare, mi consentiva di realizzare fotografie di alta qualità, ma nello stesso tempo, creava notevoli problemi all'utilizzo.
In seguito mi sono fatto regalare una reflex dotata di un sistema per la misurazione della luce.
Negli anni seguenti, quindi nella metà degli anni 80 e inizi anni 90 ho acquistato una reflex più moderna e in seguito una reflex con autofocus e dotata di un sistema elettronico di messa a punto dell'esposizione. Nessun controllo manuale ma tutto realizzato dal computer interno della fotocamera motorizzata con auto focus, facile da usare anche senza alcuna esperienza. Ero ad anni luce dalla vecchia Leica del 54, senza esposimetro, senza motore, completamente meccanica, manuale, con caricamento del film dal fondo, laborioso, difficile, impegnativo e che richiedeva pazienza infinita.
A questo punto mi sono accorto che il mio rapporto con la scelta dell´immagine, la valutazione del soggetto e la resa finale delle mie foto dipendeva quasi esclusivamente dalle scelte operate dalla mia fotocamera. Queste, in un primo tempo, mi sembravano migliori di quelle che avrei operato io, ma presto mi sono accorto dei limiti del sistema.

A conclusione di questa breve storia ho acquistato recentemente una nuova fotocamera a mirino ( una Leica) che ha la messa a fuoco manuale come la mia vecchia IIIF; pochi controlli, è completamente analogica, non sa fare altro che fotografie.

Ma perché vi racconto tutto questo?
Questa breve storiella vuole semplicemente porre l'accento sull'effetto della tecnologia nel nostro rapporto con eventi artistici o creativi in genere, quali possono essere la fotografia in questo caso, o la musica o la cinematografia in altri casi.
Il caso del supporto fotografico chiaramente ha delle conseguenze drammatiche nel rapporto che il fotografo ha e avrà con la realizzazione delle fotografie, l'archiviazione delle immagini e la possibilità di elaborazione e di trasferimento delle stesse.

Nel mio player ci stanno 10.000.000.000 di canzoni a costo zero!
Molti oggi assistono al fenomeno della esplosione delle discoteche personali. Non esistono più limiti fisici determinati anche dal costo del supporto vinilico. Le canzoni o i brani musicali possono essere compressi per esempio nel formato MP3 possono essere scaricati a piacimento dalla rete e poi trasferiti su supporti quali: dischi rigidi, CD, DVD, e in futuro supporti con capacità ancora superiore (per es. Blue Ray). Il musicofilo si può ritrovare senza difficoltà con raccolte di centinaia di migliaia o milioni di titoli a disposizione in spazi ridottissimi, quali un disco rigido addirittura portatile. Allo stesso modo il fotografo potrà raccogliere centinaia di migliaia di foto nel suo computer. I problemi generati da questo fenomeno si assomigliano.

Tutto nel mio portatile dimenticato a casa nel cassetto
L'esplosione dell'informazione non deve necessariamente corrispondere ad un arricchimento del fruitore. Un altro fenomeno che è legato alla digitalizzazione dell´immagine e che accomuna fotografia e musica è la nascita di numerosi formati che convivono tra di loro. Verso la fine degli anni novanta, quando le case discografiche si sono accorte che la copiatura del CD e la possibilità di comprimere e copiare i brani musicali rappresentavano una notevole calo nelle vendite è nata l'idea di proporre nuovi supporti musicali, probabilmente con l'intento di sostituire o comunque affiancare CD prodotti diversi.
La prima cosa che si nota in questi nuovi supporti non è tanto la scelta o la ricerca di una qualità nettamente superiore, ma l'intenzione di rendere il formato non copiabile.
Sappiamo oggi che le cose non stanno così e che la rete e i formati compressi e la possibilità di scaricare brani da internet sono uno dei motivi fondamentali, se non il principale, del calo delle vendite dei supporti musicali, ovvero dei CD. Attualmente sembra irrilevante quale di questi formati avrà la meglio. Le vendite dei superaudio CD e dei DVD audio e probabilmente di altri formati a venire non sono destinate a ripetere nemmeno lontanamente il successo di vendite di formati quali il vinile, la cassetta magnetica e il CD. Ormai la musica digitalizzata ha perso la necessità di un supporto.

Scatto 1000 foto all'ora e non ne stampo nemmeno una
In ambito fotografico assistiamo a un fenomeno analogo. La fotografia digitale si basa sull'utilizzo di chip che traduce l'immagine in bytes che vengono quindi salvati su di un supporto a scelta. L'immagine senza supporto può essere trasferita senza problemi in rete, trasportata, venduta o affittata e successivamente anche manipolata per scopi personali. Già oggi esistono gigantesche banche dati di fotografie in rete alle quali tutti possono accedere e alle quali tutti possono contribuire. Il fenomeno quindi della fotografia amatoriale può diventare estremamente difficile da distinguere da quella professionale. Il cineamatore può con la cinepresa digitale realizzare riprese in situazioni particolari che possono poi essere utilizzate, per esempio, in trasmissioni televisive. In molti casi si può assistere a situazioni in cui una rivista non abbia più bisogno di accedere a servizi fotografici di professionisti semplicemente appoggiandosi a banche dati esistenti.

Epilogo
Non ho inteso demonizzare il nuovo che avanza. Vorrei solo mettere in guardia i possessori di materiale analogico fotografico di qualità: non fategli fare la stessa fine del vinile per poi pentirvene tra 15 anni.

© Copyright 2005 Mattia Bellinzona - www.tnt-audio.com

[ Home | Redazione | HiFi Shows | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]